Agosto 2022

Fiore d’Oleandro di Lucia Spinella – Cover Reveal

Il romanzo gotico è una delle nostre più grandi passioni, soprattutto se ambientato in epoche passate. Purtroppo non ci sono molte autrici di romance che amano questo genere, e ancora meno sono le italiane che si cimentano nella sua scrittura… per fortuna arriva in soccorso dei lettori Lucia Spinella, che con Fiore d’Oleandro propone un romance storico a cavallo tra il 1800 e l’epoca moderna, con ambientazioni insostituibili come castelli spettrali, borghi incantati e una travolgente storia d’amore.   La cover integrale Clicca sulla foto per ingrandirla Le prime card L’intro di Fiore d’Oleandro Ebbene sì, l’intro di Fiore d’Oleandro è tratto dall’ultima stagione di Stranger Things! Volete sapere il perchè? Ve lo sveleremo nel libro… La sinossi È un caldo pomeriggio d’estate a Torrescirtea, incantevole borgo immerso nella Sicilia più profonda e ancestrale. Ma nemmeno il caldo placa le anime degli spiriti inquieti che si aggirano nelle vicinanze del misterioso e imponente Castello che da oltre trecento anni sovrasta la città. Anime invisibili ai più, ma non ad Andrea, che all’improvviso si ritrova di fronte una donna dall’aspetto delicato e sommesso; i suoi occhi sono tormentati e tristi, la dolcezza del suo volto sfigurata da un dolore antico e senza fine. Chi è quella misteriosa donna? E perchè nessuno tranne lui riesce a vederla? Tormentato da sogni sempre più inquieti, il ragazzo accetterà l’aiuto dell’affascinante Eliana per risolvere il mistero. Per trovare le risposte alle sue domande, Andrea dovrà compiere un viaggio a ritroso nel tempo, scavando nelle piaghe di un amore impossibile ma eterno. Clicca qui per preordinare il libro

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Nel medioevo parlare di sesso era normale

I pregiudizi diffusi dagli illuministi sul Medioevo sono ancora profondamente radicati in noi, tanto che vediamo quest’epoca storica come un periodo estremamente oscurantista, bigotto e attraversato da norme e precetti religiosi severissimi. In realtà studi e testimonianze scritte hanno dimostrato come durante il Medioevo la sfera sessuale delle persone fosse un argomento estremamente dibattuto, affrontato sia all’interno delle comunità ma anche nei libri, nella letteratura e nell’arte, con una scioltezza che molti dei nostri contemporanei potrebbero solo invidiare. La popolazione medievale era molto meno pudica di quanto crediamo, tanto che Giovanni Boccaccio, autore del Decamerone, nelle sue novelle parla di sesso e sessualità  in una moltitudine di maniere, anche scabrose, suscitando un grande successo di pubblico soprattutto femminile. Si tratta di una cosa risaputa, infatti, che il decamerone si rivolge sin dalle prime battute alle fanciulle nobili, non per metterle in guardia sui rischi del piacere sessuale ma per divertirle e allietare i loro pomeriggi. Non ci credete?  Ecco allora una delle più scabrose novelle tratte dal decameron di Giovanni Boccaccio La badessa e le brache del prete, di Giovanni Boccaccio La traduzione è nostra; trovate il link alla novella in lingua trecentesca a fondo pagina. Tratto da Decamerone, nona giornata Dovete sapere che in Lombardia c’è un famosissimo monastero colmo di santità e religione ove, tra le altre monache, c’era una giovane donna di sangue nobile e dalla bellezza straordinaria; il suo nome era Isabetta. Quando un giorno un suo parente la venne a trovare, Isabetta si innamorò del bel giovane che lo accompagnava. Il giovane, vedendola tanto bella, esprimendole sin da subito il desiderio con lo sguardo, ricambiò il suo amore all’istante. Non senza difficoltà, i due giovani riuscirono a portare avanti questo amore senza toccarsi. Ma negli ultimi tempi, crescendo la voglia di stare insieme, al giovane venne in mente un posto dove potersi incontrare senza che fossero visti e lei, felice, non una volta ma molte, andò lì per vederlo – con grande piacere di entrambi.  Nel perdurare di questi incontri, successe che una notte il giovane fu visto andarsene da Isabetta, e le voci si sparsero nel convento. Le monache pensarono di accusarla presso la badessa, di nome madonna Usimbalda, buona e santa donna secondo l’opinione delle altre monache – e di chiunque la conoscesse. Pensarono, però, per evitare di passar per maligne, di indurre la badessa a trovare la ragazza insieme al suo amante. E così stettero zitte, e segretamente, portandosi appresso le guardie, partirono per cogliere Isabetta in flagranza di reato.  Isabetta, che non ne sapeva nulla e che forse nulla gliene importava, una notte fece venire il giovane. Le monache si divisero in due gruppi: una parte si mise a guardia dell’uscio della cella di Isabetta, e un’altra corse fino alla camera della badessa; e picchiando l’uscio dissero: – Su, madonna, alzatevi in fretta: abbiamo trovato Isabetta con un giovane nella cella – Quella notte la badessa era accompagnata da un prete, che tante volte faceva venire in casa sua. Udendo queste parole, temendo che le monache aprissero la porta, si rivestì al buio, in fretta, come meglio potè; credendo suoi certi vestiti piegati, pensando di mettersi il salterio s’infilò in testa le braghe del prete; uscendo fuori e chiudendo in fretta la porta chiese: – Dove è questa maledetta da Dio? – e insieme alle altre, tanto ansiose di cogliere in fallo Isabetta da non accorgersi dello strano copricapo indossato dalla badessa, corse all’uscio della cella, buttando giù la porta.  Entrate dentro, trovarono i due amanti a letto insieme, abbracciati, tanto storditi dalla sorpresa da non saper che fare. Stettero fermi, e la giovane fu presa con forza dalle altre monache, e subito picchiata per ordine della badessa. Il giovane, ripresosi, si vestì, con l’ansia di vedere come sarebbe andata a finire la storia, intenzionato a menar quante suore sarebbe riuscito a raggiungere, se non avessero lasciato stare la sua amata. La badessa, messasi a sedere vicino alle altre monache, che avevano lo sguardo fisso sulla colpevole Isabetta, cominciò a dirle le peggio cose, accusandola di aver profanato con le sue sconcerie la santità, la buona fama e l’onestà del monastero, se qualcuno lo avesse saputo. E continuò a insultarla e minacciarla.   La giovane, timida e piena di vergogna, non sapeva che rispondere; aveva l’aria colpevole, e tacendo suscitò compassione nelle altre, nonostante la badessa continuasse a parlare con sempre più foga. Alla giovane venne alzato il viso e lei, vedendo ciò che la badessa aveva sul capo, e le gambe dei pantaloni pendere di qua e di là, con aria sollevata disse: – Madonna, che Dio vi aiuti, annodatevi la cuffia, e poi ditemi pure ciò che volete. – La badessa, non capendo, rispose: – Quale cuffia, femmina scriteriata? Hai anche il coraggio di scherzare? Pensi che sia il momento? Allora la giovane disse di nuovo: – Madonna, vi prego di annodarvi la cuffia, poi potete dirmi ciò che vi piace – E allora molte delle monache levarono il viso sulla testa della badessa e quest’ultima, che si portò le mani sul capo, capì il perchè di quella richiesta. Al che la badessa, resasi conto del suo medesimo fallo e vedendo che lo avevano notato anche le altre, cambiò sermone e in tutt’altro tono cominciò a parlare, proferendo che a volte è impossibile difendersi dagli stimoli della carne. Proprio per questa ragione raccomandò a ognuna delle monache di darsi da fare ogni volta che ne avessero avuto voglia o occasione. E lasciata in pace la giovane, tornò a dormire col suo prete, e Isabetta col suo amante, che da quel giorno fece venire molte volte, a dispetto dell’invidia di alcune consorelle. Queste ultime, che erano senza amante, trovarono comunque il modo di abbandonarsi ai piaceri della vita. Clicca qui per la versione originale

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Le donne nel medioevo

Il medioevo,  si sa, è stato vittima di molti pregiudizi generati in epoca moderna e ormai ampiamente sfatati non solo dagli studiosi, ma anche dai nostri articoli. Leggi anche: Tre falsi miti sul medioevo Tuttavia, per onestà intellettuale, non possiamo legare quanto fosse limitato il destino di una donna medievale, soprattutto se nata in una famiglia povera o di origini borghesi. Come epoca il medioevo non spicca per diritti femminili: le donne non avevano facoltà di votare, una volta sposate diventavano legalmente proprietà del marito, così come i loro beni, che venivano intestati al consorte, il quale non sempre amministrava il denaro con oculatezza. Era molto raro che a una donna venisse permesso di studiare; nell’alto medioevo, l’analfabetismo femminile raggiungeva cifre spaventosamente alte.  Una donna nata nel periodo medievale aveva principalmente tre scelte di vita:  Il matrimonio   La clausura o la carriera monacale  Prostituzione In caso di rifiuto di intraprendere  la prima o la seconda strada, l’isolamento e il disprezzo della collettività, rappresentati dalla terza e ultima scelta, restavano le sue uniche opzioni.  Le donne appartenenti alle classi più umili cominciavano a lavorare sin dall’infanzia, nei campi o in città, all’inizio gratuitamente e con il passare degli anni ricevendo una paga più bassa di quella dei loro colleghi uomini.  Le donne nate da famiglie facoltose invece ricevevano un’istruzione molto basica che consisteva nell’imparare a leggere a scrivere e a far di conto, nonché l’arte di gestire la casa, i domestici e la programmazione di pasti, feste e cerimonie. Sapevano cucire e rammendare, ma raramente avevano bisogno di imparare a cucinare o a pulire, in quanto il loro status di nobildonne si sarebbe conservato dopo un matrimonio con qualcuno di rango eguale o superiore. Spesso, durante il medioevo, ma anche per tutta l’età moderna, una volta sposate le donne  perdevano de facto il loro nome di battesimo, venendo chiamate dalla collettività con il nome del marito. Ebbene sì, il giorno prima ti chiamavi Griselda e quello dopo eri  conosciuta con il nome di Filippo. Incredibile, vero?  I più ottimisti sostengono che anche nel medioevo, nell’ambiente domestico, fossero le donne ad avere l’ultima parola sulle decisioni riguardanti la gestione economica delle finanze e i figli, ma questo non può bastare per affermare che il medioevo sia stata un’epoca particolarmente progressista nei confronti delle donne. Land Magazine

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Ti ho aspettata così tanto di Giulia Palma – cover reveal

Come promesso, questa serata sarà dedicata al cover reveal del nuovo romanzo di Giulia Palma, in uscita il 29 Settembre con Land Editore.  Oltre alla cover, troverete una citazione in anteprima e delle card, ma anche la sinossi. Buona visione! La cover integrale Clicca per ingrandirla Le prime card La sinossi Squattrinato, dall’indole ribelle e con più ambizione che buon senso… questo è Pietro Vittori, l’affascinante scapestrato di cui Lucia si è innamorata molti anni prima.Il ventenne che le ha giurato amore eterno e che, per un crudele scherzo del destino, ha dovuto abbandonare ora è un uomo, ed è tornato con intenzioni tutt’altro che onorevoli. Nulla tra Lucia e Pietro sembra cambiato: i battibecchi, gli scontri, ma anche l’attrazione sono così intensi da rendere impossibile stare lontani l’uno dall’altra. Riuscirà Pietro a far capire a Lucia che l’amore, quello vero, è una forza in grado di resistere al tempo e allo spazio, e persino all’intromissione di una famiglia incredibilmente impicciona?

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Il Natale secondo Marcella Ricci

Marcella Ricci arriverà in libreria questo Natale con “La promessa di un inverno”, il suo ultimo romanzo, una delicata storia d’amore con protagonisti un pilota estremamente cinico nei confronti delle donne, una biologa ancora incerta sulla direzione da far prendere alla sua vita, ma soprattutto lui, un adorabile airone che darà del filo da torcere ai nostri personaggi.  Una storia delicata ambientata durante il periodo Natalizio, che farà riscoprire al lettore l’importanza del concedere a se stessi una pausa.  Marcella Ricci, la presentazione Sono nata nel 1966 a Milano, dove vivo e lavoro; sono laureata in Biologia, attualmente insegno nelle scuole secondarie di secondo grado e mi occupo di divulgazione naturalistica, ma ho anche lavorato per moltissimo tempo nell’ambito dell’educazione ambientale in giro per il mondo e in Italia (sono guida ambientale escursionistica). Pratico volontariato da vari anni, attualmente presso il Museo di Storia Naturale di Milano e presso il Parco Nord Milano. Sono appassionata di animali, natura, scienza e astronomia, nonché di viaggi, lettura, vela e fantascienza. Una delle mie passioni più grandi è la scrittura, finora ho pubblicato cinque romanzi che spaziano su vari generi (storico, romance, drammatico e fantasy): tra questi un fantasy/favola che è stato finalista nel concorso della Mursia nel 2018. Ho partecipato anche ad alcuni contest per la pubblicazione di racconti, e ne ho cinque pubblicati in altrettante raccolte di varie case editrici. Ho un sito autrice dove sono presentati i miei romanzi e le raccolte di racconti: www.marcellaricci.it Ami i romance? Allora guarda anche

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