Gennaio 2023

Sarà un MM il nuovo romance di Sonja G.Rosenkov

Torino, 21 Gennaio 2023 Comunicato stampa Sarà un MM il nuovo romance di Sonja G.Rosenkov, già autrice di Il musicista (Land Editore, 2022) e ora alla sua seconda fatica letteraria con Il ballerino, un gay romance dalle tinte dark, che riconferma il talento dell’autrice per le storie torbide e dai toni cupi.    Una storia d’amore tormentata, uno struggente triangolo amoroso, vite al limite: questi e molti altri sono gli ingrendienti de Il ballerino, che verrà portato in anteprima al FRI – Festival del romance italiano.  Il ballerino, la cover Clicca per ingrandire

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Josh Black ci porta nel mondo dei romance MM

Incontro al buio Nella capitale è quasi l’ora dell’aperitivo e tra una manciata di minuti devo incontrare Josh Black/Mario Rossi in un bar. Quando arrivo all’ingresso del locale sono piuttosto tesa. Mi chiedo se la mia intervista sarà come quella di Anastasia Stele a Christian Gray, oppure più un’entrata in ufficio alla Bridget Jones. Ad ogni modo, mi faccio coraggio e varco la soglia del bar; non ho la più pallida idea di che aspetto abbia Josh e nutro dubbi perfino sul fatto che sia un uomo o una donna a nascondersi dietro gli pseudonimi che utilizza sui social. Ma quando ci siamo sentiti via mail per fissare l’appuntamento, mi ha scritto che lo avrei riconosciuto e dunque, ora mi guardo attorno confidando che sarà così. Eccolo, in un tavolino appartato in fondo al bancone. È assolutamente… come non me lo aspettavo. Eppure, anche se non posso dirvi il perché, non ho dubbi sul fatto che si tratti di lui.  Lo raggiungo, sta sorseggiando una Coca Cola. Immaginavo che fosse più un tipo da rum e succo di frutta. Ad ogni modo, si alza per salutarmi e fa cenno al barista di portarne una anche a me. Josh Black/Mario Rossi è un autore eclettico, ha all’attivo oltre novanta pubblicazioni, ed è conosciuto soprattutto per i suoi romanzi di genere MM, ovvero dove i protagonisti sono entrambi uomini. Lessi per caso un suo trafiletto su una pagina Facebook, ne restai folgorata e lo contattai per farmi consigliare un romanzo. Ammetto che ai tempi non avevo mai letto una storia d’amore gay, ma la mia curiosità fu oltremodo ripagata, perché attualmente sono una vera fan di Josh. Buonasera Mario o Josh, come preferisci che ti chiami durante l’intervista, dato che utilizzi una lunga lista di pseudonimi? Josh va bene, lo preferisco. E sappi che ripeterò spesso il tuo nome perché ‘Paola’ è uno dei miei preferiti, infatti lo uso spesso per i miei personaggi. Dopo questa sua affermazione, che in realtà è appurata e vera, entro immediatamente in modalità Ana Steele effetto Christian Grey. Intanto grazie davvero per avermi concesso questa intervista. Ammetto che sono anche un po’ emozionata. Da quanto tempo scrivi e come hai cominciato? Grazie a te, Paola. Ti conosco già come autrice, ma non sapevo ti occupassi anche di interviste! Ho iniziato a scrivere alle elementari perché disegnavo da cani, avevo e ho un sano rifiuto dello sport e sono stonato. Amo sentire la musica ma non suonarla, ballo discretamente… ma, modestamente, scrivo da Dio, è una cosa che so fare bene quindi perché non mettere a frutto questa dote? Ne ho altre ovviamente e una è la modestia. Gli sorrido mentre lo immagino ballare. In realtà Josh non è affatto una persona superba, anzi. La sua umiltà traspare dai personaggi dei suoi romanzi e dai sentimenti di sofferenza e dramma che è in grado di descrivere e mettere in gioco. Josh, ti occupi prettamente del genere MM, ci vuoi spiegare di cosa si tratta, fingendo che chi ti ascolta ne sia completamente all’oscuro? Il genere MM prevede che i protagonisti e le relative storie d’amore sboccino tra soli uomini, anziché tra uomo e donna. Nel romance classico, la storia può essere dolce, Chick lit, mafiosa, a sfondo dark. La sessualità nell’amore MM è più esuberante e vissuta con maggiore intensità. Perlomeno nei miei romanzi. Nei fantasy hanno molto successo gli MM con mutaforma: lupi o creature angeliche e infernali.  Tu hai scritto vari generi MM, ci vuoi accennare i romanzi ai quali sei più legato?  Scirocco è la storia di un giovane escort, costretto a prostituirsi dall’infanzia. Non ha più speranze fino a quando la sua strada si incrocia con quella di un militare che non crede nella giustizia e nella vita. È una trama difficile che però sento molto affine alle mie esperienze di vita così come Riverbero che narra di un amore tra un killer spietato e un giovane e dolcissimo vedovo, padre di una piccolina adorabile. Poi c’è la serie Soul Mates (Comprami, Insegnami, Vendimi, Combattimi…) dove esploro un universo distopico creato da me e fondato su una società corrotta, crudele e classista suddivisa caste e classi di appartenenza: Alfa, Omega, Beta e Gamma. Quanto sono importanti le scene di sesso in un MM? Fondamentali, almeno per me. I sentimenti rappresentano il motore dell’azione, ma il sesso è la benzina che incendia la trama. Amo che sia spinto, rude, senza limiti. Io non vedo volgarità nel sesso, quindi mi spingo nella descrizione di qualsiasi tipo di pratica, anche estrema e discutibile, che mi venga in mente. Che ruolo hanno i personaggi femminili nel genere MM? Alcuni autori non inseriscono affatto personaggi femminili, oppure li relegano ad antagonisti o ruoli secondari stereotipati (amiche rompipalle, stronze stratosferiche). Personalmente ho un approccio più realistico. Se il personaggio funziona non importa che sesso abbia, quindi femmina, per me, non è necessariamente sinonimo di nemico. Come ti è nata l’idea di dedicarti ad un genere così di nicchia? Amo sperimentare e mi lancio in progetti che vanno dalla scrittura di Fantasy addirittura a fiabe per bambini. Quindi ho voluto provare a raccontare l’amore tra uomini e si è rivelata una scelta vincente. Chi è il tuo pubblico tipo?  È molto eterogeno. Uomini e donne, giovani o meno che si appassionano a storie tormentate e fortemente sensuali. Ovviamente sempre a lieto fine. Ammetto che prima di leggere il tuo romanzo, Rivebero, che come ben sai ho adorato, credevo che il genere fosse prettamente indirizzato ad un pubblico omosessuale. Ma dalla tua risposta mi pare chiaro di no. Sbaglio? Non sbagli. L’amore e la passione sono trasversali e appartengono a entrambi i sessi. Le coppie non hanno genere perché il romanticismo e la felicità non dipendono dal modo in cui si vive la sessualità o in che corpo ci si identifica. Uomini e donne amano e fanno l’amore, ciascuno a modo proprio, lo scopo comune è soltanto quello di perseguire un progetto di vita da condividere con un’anima affine. Hai

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Nuova collaborazione Land Editore con Viagrande Studios

Land editore è felice di annunciare che il legame tra Torino e la Sicilia sta diventando ancora più stretto, grazie alla partecipazione di Land Editore e in particolare della caporedattrice Elisa Serra alla masterclass Vita d’Altri, organizzata dalla scuola di scrittura e storytelling Viagrande Studios.  Un’ottima occasione, per gli aspiranti scrittori coinvolti, di testare le proprie potenzialità attraverso la guida di un editor, di un editore, di un esperto di letture e di uno scrittore.  Potrete leggere i racconti degli otto scrittori affidati alla valutazione di Land Editore sul nostro magazine online, mentre uno dei racconti, quello giudicato migliore, sarà pubblicato anche sul cartaceo.  Tutti i dettagli nell’immagine; per saperne di più sulla scuola potete guardare il sito web https://viagrandestudios.com/ Clicca per ingrandire QUIZ 05.01.23 Quiz: Quanto ne sai sul medioevo? Read More QUIZ Quanto conosci bene il romanzo Orgoglio e pregiudizio? 14.01.23 QUIZ Vivo o morto? Scopri quanto ne sai di letteratura 05.01.23 QUIZ Scopri qual è il classico di Natale perfetto per te 05.01.23 QUIZ Quale personaggio sei di “Sui tuoi fianchi”? 05.01.23

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Vi porto nelle sale da Tè vittoriane

Di Francesca Costenaro Ammetto di avere una passione: l’Epoca Vittoriana. Durante la stesura del libro ‘La ragazza dell’altalena’, ambientato ai giorni nostri con un’immersione toccante verso la fine della seconda guerra mondiale, ho deciso di inserire nei primi capitoli un assaggio di quest’epoca, grazie a un ballo in maschera che farà conoscere i protagonisti Laura e Sebastian e i loro segreti. Il biglietto d’invito, per altro lasciato decantare in cantina per quasi un mese con l’idea che ‘prendesse odore di antichità’, chiede agli invitati di vestirsi da dame e cavalieri del 1840. Così, documentandomi sugli abiti indossati durante i fastosi balli, ho avuto il piacere di scoprire un altro interessante argomento che vorrei approfondire ora: le donne e le sale da tè in Epoca Vittoriana. Curioso, no? Noi che oggi andiamo spesso a cena fuori, a fare colazione in caffetteria, a bere l’aperitivo la sera (in alcune occasioni alzando un po’ il gomito e lo dico orgogliosa, nel modo più naturale possibile), ci chiediamo mai com’era la questione nel milleottocento, a Londra, nel cuore del progresso e del colonialismo inglese mondiale? La donna che diede inizio all’usanza del tè del pomeriggio Anna Russel, Duchessa di Belford, vissuta fra fine settecento e metà ottocento, non può lontanamente immaginare di quale importante rito nazionale sia divenuta l’artefice. Era la dama di compagnia della regina Vittoria e tra pranzo e cena lamentava spesso di sentirsi strana, soprattutto tra le quattro e le cinque. Così iniziò a farsi portare di nascosto delle fette di pane imburrate e una tazza di tè nella propria camera. A seguire, prese l’abitudine di invitare nel castello di Belvoir alcuni amici per condividere il rito e successivamente a Londra. La Regina Vittoria apprezzò talmente tanto che lanciò una vera moda del tè del pomeriggio dove tutto veniva curato nei minimi dettagli, anche una torta composta in suo onore: la Victoria sponge di pan di spagna, panna e fragole. Come potete immaginare, nacquero le sale da tè. Nel campo della ristorazione c’erano luoghi per tutte le tasche e per tutti i gusti. Ma i ristoranti, le locande, le caffetterie erano assiduamente  frequentati da … uomini! Le donne potevano accedervi solo accompagnate da mariti, o fidanzati, ma mai da sole. I ristoranti erano un po’ come i club, adatti a una clientela maschile. La donna infatti veniva considerata come ‘l’angelo del focolare’, adatta per badare alla casa, rintanata tra le mura domestiche proprie o di altre dame, oppure prodiga per opere di beneficienza in istituti caritatevoli. Le uniche donne presenti in pub, locande e ristoranti, non accompagnate, erano le prostitute.   Le sale da tè: com’erano fatte? Con la nascita delle sale da tè e pasticcerie, si apre uno spiraglio: le donne possono incontrarsi senza dare scandalo, naturalmente durante le ore diurne. E cosa potevano bere, o degustare? Immaginate tazze di porcellana decorate di fiori blu, azzurri, rossi, posate di  argenteria, cristalli e alzatine ricoperte di sfiziosità come bocconcini al salmone o tartine. I tipi di tè, importati dallo Sri Lanka, erano low tea o high tea, gradevoli da dopo pranzo fino a circa le 18:00. Annusate il profumo di scones appena sfornati, sandwich, pane con marmellate di diversi gusti e burro o panna densa e corposa, la famosa clotted cream, ma anche pollo, uova, insalate di frutta e di verdura. Da bere potevano deliziarsi, oltre che con il tè, con caffè, cioccolata o limonata. In rarissimi casi e posti si poteva degustare un bicchiere di vino bianco in bollicine. La tappezzeria era comoda, con affreschi, poltrone soffici o sedie colorate. Le sale illuminate da grandi lampadari a candele, poi a olio e infine a gas. Le donne si riunivano e chiacchieravano con garbo, per lo più di questioni futili o pettegolezzi, rigorosamente rispettose del galateo. Sarà verso la fine dell’ottocento, nel 1880, che la questione comincerà a cambiare e si potranno vedere le prime donne al ristorante da sole, addirittura fumare dietro qualche paravento. Ma questo è un altro racconto.   Un piccolo grande passo per l’emancipazione delle donne Questa, signori miei, è la descrizione di un piccolo passo importante nella storia dell’emancipazione femminile, che ci aiuta ad immaginare di essere una dama dell’epoca, che ha appena scoperto di poter uscire da sola in una sala da tè e fremere di desiderio, in un’emozione unica, per un assaggio di quella fantastica libertà di cui godiamo oggi, in occidente. I nostri romanzi storici Altri articoli admin Febbraio 15, 2022 Le affascinanti origini del Munaciello Traducendo la parola Munaciello (o Monaciello) dal napoletano, potremmo ottenere admin Febbraio 24, 2022 Quattro posti da visitare nella magica Agrigento A volte nulla come un piccolo viaggio può aiutarci a admin Febbraio 25, 2022 Il canto delle spighe di grano di Francesca Redolfi: leggi la sinossi No, non siamo ancora pronti per svelarvi la data di

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