Marzo 2023

Perché Land Editore non ha una collana LGBTQIA+?

Chi ci conosce, sa che Land editore ama suddividere i propri libri in generi  letterari, questo non perché ci piacciono le semplificazioni ma in quanto ci permettono di aiutare i lettori e le lettrici nella scelta del prossimo libro da leggere.  Al punto che ne abbiamo fatto anche una mappa! In arrivo il gruppo di lettura della grande mappa del romance Inoltre, suddividere i romanzi in generi serve a lettori, operatori culturali e librai per orientarsi nel nostro catalogo,. Tuttavia… Una domanda che ci è stata posta spesso riguarda l’assenza di libri a tema amore gay nella nostra offerta, e di una collana interamente dedicata a storie omosessuali o LGBTQIA+.  In realtà Land Editore sta per pubblicare un romance MM, Il ballerino (Sonja G.Rosenkov) che inaugurerà la nostra entrata nel mondo delle storie d’amore gay.  Siamo felici di questa new entry e sempre ben disposti nei confronti di questo genere, come dimostreremo nel prossimo futuro.  Un’altra cosa da considerare è che, nonostante a volte non sembri, la nostra casa editrice è tremendamente giovane. Siamo nati da tre anni e pubblichiamo libri da due, quindi non c’è stato molto tempo per spaziare tra i generi. Confidiamo, nel futuro, di offrire una scelta sempre più vasta e che accontenti i gusti di tutti.  Ma… c’è un MA. Abbiamo scelto di non creare una collana appositamente dedicata ai romanzi MM perché farlo, secondo noi, significherebbe voler in qualche modo ghettizzare questi libri,  destinandoli a un unico target, mentre secondo noi l’amore è amore sempre e l’amore gay non ha bisogno di essere ingabbiato in una collana a sé, separando i romanzi da tutte le altre storie d’amore.  Per quei lettori che amano o che, al contrario, preferiscono non leggere gay romance, basterà dare una lettura veloce alla sinossi (cosa che consigliamo sempre di fare, perché in fondo  il detto che non si giudica un libro dalla copertina è ancora vero), ma siamo convinti che la nostra scelta di non creare una collana apposita vada nella giusta direzione, ossia quella della normalizzazione dell’amore libero, qualsiasi esso sia. Solo il tempo ci potrà dire se abbiamo torto o ragione.   E tu che ne pensi? Lascia un commento sotto al post per dirci se sei d’accordo con noi o se, al contrario, vorresti una collana interamente dedicata al MM romance. Leggi anche Iscriviti * indicates required Email Address * Inserisci qui il tuo indirizzo email Il tuo nome e cognome * Inserisci il tuo nome e cognome qui

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Il tradimento è diventato moralmente inaccettabile solo nel ‘900

Abbiamo spesso sentito parlare di relativismo culturale, là dove con questo termine si intende l’insieme di differenze che intercorrono tra culture e continenti: moralità, tradizioni, usi e costumi… Tuttavia,  esiste un altro tipo di relativismo, quello storico, che coinvolge il mutamento di costumi, credenze e comportamenti che ogni società ha subìto nel corso del tempo. A questo proposito, vogliamo parlare di quanto nei secoli sia cambiato il modo di interpretare l’idea stessa del matrimonio: se al giorno d’oggi avere un amante è considerato da tutta la società civile qualcosa di moralmente riprovevole, secoli fa, fino al 1.800 inoltrato, l’idea non scandalizzava quasi nessuno. Era normale, soprattutto se si apparteneva alle classi più nobili, cercare l’amore e il piacere al di fuori del matrimonio, tanto che le amanti potevano essere tranquillamente esibite da mariti fedifraghi, i quali non si facevano nessuno scrupolo a condurre due vite sentimentali separate: l’una con la moglie e con i figli legittimi, e l’altra con l’amante e la prole nata al di fuori del matrimonio. Un privilegio tutto maschile Naturalmente, erano quasi esclusivamente gli uomini a poter esibire le proprie amanti a spettacoli e concerti, corse di cavalli e altri eventi mondani. Anche le donne avevano amanti, ma per loro permaneva l’obbligo di un’assoluta segretezza, in quanto la moglie devota e fedele è un cliché che nei secoli non è mai cambiato. Il punto di rottura Quando è avvenuto il cambiamento che ha portato il mondo occidentale a considerare la fedeltà come l’unico valore importante in un matrimonio? L’idea più accreditata è che tra fine ‘700 e inizio ‘800, con il progressivo indebolimento del potere della classe nobile in favore dell’avvento della borghesia cittadina, anche i valori della società abbiano pian piano cominciato a mutare, influenzati dallo stile di vita della piccola e media borghesia, più attenta ad apparire in veste di classe virtuosa e operosa. Il nuovo uomo borghese Soprattutto in Inghilterra, i borghesi di fede protestante avevano come capisaldi due principi irrinunciabili: il duro lavoro e un certo conservatorismo dei costumi, derivato da un’educazione puritana e fortemente religiosa. I borghesi credevano infatti che la prosperità economica e la felicità familiare derivassero dalla grazia divina, la quale veniva accordata a pochi eletti e solo se dimostravano di possedere  un’incrollabile fede in Dio. Ecco che pian piano il tradimento, così come altri vizi tipici della classe nobiliare (l’ozio, il troppo bere, l’indolenza) passarono dall’essere considerati atteggiamenti tutto sommato normali a qualcosa di moralmente abietto, causa del declino inevitabile di una classe, la nobiltà, che pur di indulgere nei propri vizi aveva rinunciato a guidare la società e l’economia europea. L’amore diventa parte del matrimonio Il nuovo modello di uomo borghese faceva del lavoro il centro della propria vita, ma non solo: si sposava per amore e non più per interesse.  Con una mano pregava molto, con l’altra guadagnava denaro. Se fino alla fine del ‘700 i matrimoni senza amore erano la normalità, dopo l’avvento della borghesia si diffuse l’idea che il matrimonio per amore fosse necessario alla felicità dell’uomo moderno. Era fondamentale sposare qualcuno che condividesse gli stessi valori religiosi e morali, qualcuno da amare e a cui restare fedeli. In conclusione, l’idea del tradimento come fatto moralmente inaccettabile permane ancora adesso in quasi tutta la società occidentale, ma si tratta esclusivamente di un costrutto sociale, e in quanto tale potrà cambiare nel tempo, anche se non possiamo prevedere come o quando.     Ovviamente nei nostri romance il tradimento viene inteso più alla maniera novecentesca che a quella dei secoli passati: ogni tanto, infatti, sacrificare la verità storica per rendere un romanzo più romantico è qualcosa che, per parafrasare un grande scrittore, S’ha da fare! I nostri romance storici GUARDA IN ARRIVO Iscriviti * indicates required Email Address * Inserisci qui il tuo indirizzo email Il tuo nome e cognome * Inserisci il tuo nome e cognome qui

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10 motivi per iscriversi al nostro corsi di marketing del libro (e ai corsi Land Academy)

Sommario 1) Perché sappiamo quello che facciamo 2) Perché negli anni abbiamo sbagliato 3)  Perché il materiale didattico è sempre incluso nel prezzo 4) Perché accettiamo pochissimi studenti per volta  5)   Perché sono corsi in diretta streaming 6)  Perché i nostri corsi sono unici  7) Perché siamo l’unica Academy in Italia a scommettere davvero sui propri studenti 8) Per il prezzo  9) Per il portfolio 10) Perché siamo gli editori più fighi del web Se vi siete persi la diretta dedicata all’OPEN DAY di Land Academy, questo è il post giusto per voi.  Land Academy è nata dall’idea innovativa di condividere ciò che apprendiamo lavorando sul campo con tutti gli amanti del mondo dell’editoria. Perché iscriversi ai nostri corsi?  Come promesso, ecco i  Dieci motivi per iscriversi al corso di marketing editoriale (e per seguire la nostra Academy) 1) Perché sappiamo quello che facciamo. I corsi Land editore sono tenuti, progettati e ideati da persone che quotidianamente lavorano nel campo del marketing, della comunicazione, della grafica.  Le nostre conoscenze derivano dalla pratica quotidiana e da studi specialistici.  2) Perché negli anni abbiamo sbagliato.  Quando parliamo di lavorare nel campo del marketing editoriale, non ci riferiamo solo ai progetti portati avanti con successo, ma anche e soprattutto agli errori comunicativi che abbiamo commesso e dai quali, però, con umiltà e consapevolezza abbiamo tratto enormi insegnamenti. La maggior parte degli insegnanti tende a nascondere questo aspetto del proprio lavoro, ma noi siamo fieri sia dei successi ottenuti che degli sbagli commessi, dai quali abbiamo sempre imparato qualcosa.  Anche i nostri errori fanno parte di ciò che abbiamo da insegnare ai nostri studenti. Corso di marketing per l’editoria In diretta streaming, pochi allievi per volta 299 € 99, 00 In partenza a Settembre 30 ore in diretta streaming 10 allievi per classe Orario pre-serale Materiale didattico incluso Crea con noi il tuo portfolio da inviare alle aziende Lavora al lancio di libri Land Editore Scopri Sale 3) Perché il materiale didattico è sempre incluso nel prezzo. I nostri corsi sono supportati da diversi libri di testo, scritti dal nostro staff e derivanti dall’esperienza del team Land editore.  Questi libri verranno forniti agli studenti gratuitamente in formato ebook. 4) Perché accettiamo pochissimi studenti per volta. Seguire ogni singolo studente nel proprio percorso di studio e di crescita per noi è fondamentale: da qui la decisione di creare classi molto piccole, dove ogni studente abbia l’opportunità di esprimersi e di mettersi in gioco. 5) Perché sono corsi in diretta streaming.  I corsi pre-registrati  hanno l’ambizione di essere validi per tutti gli studenti, ma non è quasi mai così. Secondo noi è impossibile che un singolo caso studio vada bene per tutti. Inoltre, con i corsi pre-registrati gli studenti non hanno quasi mai la possibilità di confrontarsi face to face con i docenti, né di misurare i traguardi raggiunti. 6) Perché i nostri corsi sono unici. In Italia sembra quasi che accostare la parola libro al termine marketing sia un terribile reato veniale, soprattutto se si parla di piccola e media editoria. I libri, però, sono prodotti che non si vendono quasi mai da sè. Per questo motivo servono professionisti appositamente formati in tutti i campi del marketing del libro: da quello visuale a quello comunicativo, per approdare allo storytelling e alla conoscenza tecnica degli strumenti di promozione online.  7) Perché siamo l’unica Academy in Italia a scommettere davvero sui propri studenti. Gli studenti dell’Academy lavoreranno in prima persona ai progetti Land editore, scrivendo i comunicati stampa dei libri in uscita, creando per un certo periodo i post social dell’azienda e molto, molto altro. Riporre tanta fiducia nei propri studenti significa dover per forza fare un buon lavoro, insegnando loro tutte le tecniche e le strategie utili a promuovere i libri in maniera efficace… sarebbe folle pensare che metteremmo la nostra immagine nelle mani di non studenti adeguatamente formati. 8) Per il prezzo. Avete presente quanto può arrivare a costare un corso organizzato da una casa editrice? Anche svariate migliaia di euro. Ma noi, da sempre fedeli all’idea di un’editoria più aperta, meno elitaria e sicuramente più popolare, abbiamo deciso di mantenere prezzi alla portata di tutti. 9) Per il portfolio.  I lavori effettuati dagli studenti per conto e sotto la supervisione di Land editore potranno essere inclusi nel proprio personale portfolio, pubblicati su Linkedin, mostrati agli altri editori…  nulla come un portfolio pieno di esperienze reali può aiutare nel mondo del lavoro. 10) Perché siamo gli editori più fighi del web 😀  Al bando la modestia, siamo fieri di ciò che abbiamo costruito in questi anni e a provarlo ci sono i piccoli grandi traguardi che hanno visto Land Editore protagonista del mondo della piccola e media editoria.  Insomma, come non desiderare unirsi alla nostra nuova avventura?  Parlano di noi Corso di marketing per l’editoria In diretta streaming, pochi allievi per volta 299 € 99, 00 In partenza a Settembre 30 ore in diretta streaming 10 allievi per classe Orario pre-serale Materiale didattico incluso Crea con noi il tuo portfolio da inviare alle aziende Lavora al lancio di libri Land Editore Scopri Sale

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Tre cose che forse non sai sul Salone del libro di Torino

Il Salone del Libro di Torino è ormai un appuntamento imperdibile, segnato con inchiostro indelebile nell’agenda di molti lettori, scrittori e operatori culturali, ma anche scolaresche, insegnanti, librai… in realtà, la lista sarebbe davvero lunga per un solo articolo! La sua storia è lunga più di quarant’anni ed è per questo che risulta difficile a oggi ricordare molti cambiamenti che la Fiera ha vissuto in prima persona, attraversando sì momenti di gloria, ma anche di grosse difficoltà, derivate da un apparato organizzativo che necessita di attenzione maniacale. Nata nel 1987, la più importante fiera del libro in Italia ha molti aneddoti da raccontare: per fortuna che ci siamo noi di Land Magazine a riportarvene alla mente alcuni. Eccovi allora Tre cose che forse non sapete sul Salone del Libro di Torino 1. Il nome non è sempre stato lo stesso. Quello che oggi conosciamo come Salone internazionale del libro ha cambiato denominazione per ben quattro volte, e di conseguenza anche logo. Ecco i cambiamenti avvenuti negli anni: Salone del libro (1988 al 1998, dieci anni) Fiera del Libro (Dal 1999 al 2001, tre anni) Fiera internazionale del Libro (Dal 2002 al 2009, otto anni) Salone Internazionale del Libro di Torino (Dal 2010 ad oggi, per un totale di ventitré anni). 2. La rivalità con Milano è sempre esistita, al punto che sin dalla prima edizione, quella del 1988, il sindaco di Milano, il giornalista e critico Paolo Pillitteri, fece di tutto per strappare a Torino il Salone trasferendolo nella capitale della moda. Per fortuna la maggior parte degli editori si disse d’accordo nel far svolgere l’iniziativa a Torino che, tuttavia, nel corso degli anni si è vista più volte minacciata dalla rivalità con Milano. 3. La sede Le prime edizioni del Salone non si tenevano al Lingotto fiere, sede ormai alla quale tutti i visitatori si sono affezionati. Originariamente, il Salto si teneva presso Torino esposizioni, un complesso fieristico situato di fronte al parco Valentino e a pochi metri dal castello medievale di Torino. Una location sicuramente affascinante, anche grazie alla vicinanza al verde che circonda la collina torinese. Tuttavia, essendo il Salone diventato una delle più grandi fiere libraie al mondo, lo spazio del Lingotto Fiere si è rivelato essere la soluzione migliore per ospitare i tanti editori e lettori che ogni anno affollano i padiglioni. Clicca per ingrandire Al SalTo ci saremo anche noi! Ricorda di seguirci per conoscere la posizione del nostro stand, le autrici partecipanti e i libri in prevendita Iscriviti * indicates required Email Address * Inserisci qui il tuo indirizzo email Il tuo nome e cognome * Inserisci il tuo nome e cognome qui Parlano di noi Corso di marketing per l’editoria In diretta streaming, pochi allievi per volta 299 € 99, 00 In partenza ad Aprile 30 ore in diretta streaming 10 allievi per classe Orario pre-serale Materiale didattico incluso Crea con noi il tuo portfolio da inviare alle aziende Lavora al lancio di libri Land Editore Scopri Sale

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Masterclass Vita d’Altri: episodio sei

In collaborazione con La mia Carlotta Racconto di Gabriella Tomarchio Questo racconto è stato ideato e scritto da uno degli allievi della scuola di Scrittura e Storytelling Viagrande Studios, in occasione della masterclass Vita d’altri. Editing a cura di: Manuela A.De Quarto Stamattina il suo nome è Carlotta. È un nome che si addice bene al suo viso affusolato, alla pelle delle sue guance rosa, così levigata e idratata da un’infinità di creme di marche più o meno costose. Si addice anche ai suoi capelli biondo scuro, lunghi fino all’altezza delle spalle, lucidi, senza un filo di crespo, freschi di piega. Sono così ogni mattina, in verità. Ci stiamo tutti chiedendo se vive accampata dentro al salone di un parrucchiere o se è lei stessa una parrucchiera nel tempo libero. Indossa delle cuffie bluetooth beige,  abbinate con il suo abbigliamento tra il bianco panna e il marrone. Non un sopracciglio fuori posto, non una sbavatura dell’eyeliner, neanche una briciola di cornetto della colazione rimasto infilato tra gli incisivi. Non mi spiegherò mai come fa una Carlotta qualunque ad apparire sempre in ordine, indifferentemente che ci sia una bella giornata di sole o una di quelle dove la pioggia allaga le strade, e io non lo so perché non appartengo alla sua categoria. Scommetto che non farei fatica a digitare il suo nome su Instagram e scoprire che per hobby fa l’influencer anche lei, o almeno prova a diventarlo come le altre che sono nate naturalmente belle. Già me la vedo mentre scorrendo con il dito sullo schermo del suo iPhone sceglie le foto migliori da pubblicare, quelle che attirerebbero di più i ragazzi o gli uomini in generale. E alla fine lo trovo davvero il suo profilo. E’ curato e rispecchia una palette di colori ben precisa: si alternano foto ben illuminate dove indossa vestiti firmati sul beige o il bianco fingendosi spensierata, e altre in costume dove lascia davvero poco all’immaginazione. Non si vergogna mica, può permetterselo d’altronde. È una ragazza con un fisico asciutto, la danza le ha lasciato la pancia piatta. Attenta alla sua alimentazione, promuove il consumo di cibo sano anche sui social, ma mangia spesso al McDonald’s, si rimpinza di cioccolata e caramelle quando è di malumore o ha le mestruazioni e non prende un grammo neanche per sbaglio. Che ne sa lei di chi non trova mai la taglia giusta, di chi non si può immedesimare nel fisico secco dei manichini dei negozi. Il mondo è tutto suo. Nel frattempo però deve mantenere l’immagine di ragazza perbene e sufficientemente intelligente, perciò si è iscritta all’Università, alla facoltà di Medicina perché ci vanno tutti e si guadagna molto alla fine del percorso. Con poco stupore ma parecchia rabbia di chi come me studia davvero in quella facoltà spinta da una reale passione e non ha l’aiuto di madre natura, gli esami le vanno pure bene, vantandosi di prendere voti alti perché mette spesso camicette scollate. Un sorriso e un bel reggiseno push up in pizzo sotto la camicetta bianca è quello che basta a far girare la testa al professore di turno che annusa senza poter toccare. Ogni momento della sua vita è immortalato nelle stories. Attraverso un bel filtro vintage, frasi poetiche, fotografie estetiche la sua vita appare meravigliosa. Una vita, la sua, che oscilla tra il fingersi impegnata di giorno ed uscire per ballare la sera, passarsi una mano tra i capelli morbidi e profumati e avere un bicchiere offerto al pub. Carlotta non ha mai avuto un briciolo di difficoltà a socializzare, fin dai tempi della scuola. Ha trovato subito le amiche del cuore, a un passo dal suo banco, e sono rimaste sempre quelle dalle scuole medie. Non smettono di partorire idee discutibili come diciottenni ritardate, i loro argomenti sono frivoli, seguono le mode dei social e alzano a tutto volume i tormentoni estivi nelle macchinone che gli hanno regalato per il diciottesimo. Penso soprattutto a tutti quei maschi decerebrati che sbavavano dietro a Carlotta già dal primo giorno,  accecati da quegli occhi chiari che hanno fatto innamorare tutti a turno. E’ così che lei è cresciuta sentendosi una dea con il potere di spezzare cuori. È un hobby anche questo. A qualcuno però ha detto di sì, fino al punto da indossare al dito un anello più importante degli altri. Le dona proprio su quell’anulare, così elegantemente abbellito. Fossi nata io con delle mani così snelle, da smaltare a piacimento senza sembrare un pagliaccio. A me sono toccate invece quelle cicciottelle rosicchiate dal nervosismo. Nessun anello potrebbe fare bella figura se lo indossassi io. Lo vedo proprio questo fortunato, uno dei molti che l’ha cercata in privato e ha tentato di guadagnarsi la sua attenzione, e chissà se è grazie al fisico palestrato, ai regali preziosi, o perché esegue ogni suo ordine, la nostra bambola ha deciso di impegnarsi per sfoggiare il suo anello e vantarsene con le amiche. Certo, fino al prossimo ragazzo che stuzzicherà la sua curiosità. Non dura l’amore quando sei come Carlotta. Io l’amore non l’ho mai conosciuto, e ormai ho smesso di pure di cercarlo come una disperata. Scommetto che neanche Carlotta ha veramente provato questo sentimento, ma almeno lei ha una persona che sposterebbe mari e monti per renderla felice. Io potrei rimanere sola anche per tutta la vita e non importerebbe a nessuno. Non sono esattamente il tipo di ragazza con cui qualcuno ha mai pensato di passare del tempo oltre quello deciso dai ritmi della scuola o dell’università, sono quella che per essere descritta nessuno si azzarda a sfogliare altri aggettivi oltre “simpatica”, e sono soltanto quello. La simpatica che però in testa è tutt’altro che divertita. Io un filo di trucco non lo metto perché non ne sono capace, soffro di acne da anni, ho il viso tondo e il doppio mento, un seno prosperoso che mi gonfia, non mi vesto alla moda e ho non ho mai avuto capelli fluenti e folti. I miei anelli preziosi sono i ciondoli

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