Ottobre 2023

6 libri Land Editore per un Halloween indimenticabile

Land editore è sempre al tuo fianco, anche quando si tratta di provare paura. L’autunno è al suo apice, le foglie cadono e il vento soffia più freddo, segnando l’arrivo della festa di Halloween. Questa è la stagione perfetta per avvolgersi in una coperta, preparare una tazza di cioccolata calda e immergersi in una buona lettura a tema horror o paranormale. Se sei alla ricerca di libri in grado di aggiungere un po’ di suspense e spavento a questa magica notte, abbiamo una lista di sei opzioni spettrali per te, interamente made in Land Editore! Se ami i grandi Classici Uno dei grandi capolavori della letteratura horror perturbante ora disponibile nella collana First Letter Editrice dedicata ai grandi classici brevi. Dal libro:Non mi piaceva leggere o ascoltare che le storie di streghe, coboldi, nani, eccetera, ma sopra a tutte quante stava ancor sempre l’uomo della sabbia, che io nelle forme più stravaganti e ripugnanti disegnavo dappertutto, su tavoli, armadi, pareti, con il gesso o con il carbone.  Se ami l’adrenalina Jennifer P. è la regina nella caratterizzazione di personaggi a tutto tondo, perfetti nei loro dubbi e nelle loro imperfezioni. Trovato morto nel suo appartamento di Manhattan, il Capitano James Lee è solo il primo di una lunga catena di omicidi che decimerà la scala gerarchica dell’Organizzazione per il Controllo del Crimine (OCCB) di New York. A sbrogliare la matassa di questo caso complicato viene chiamato l’integerrimo detective Michael Dicker, che nel frattempo deve evitare di far trapelare troppe informazioni ai mass media e ai cittadini, da sempre sfiduciati nei confronti del corpo di polizia newyorkese. Ma il killer è spietato e gli indizi non sono di facile comprensione per nessuno. Nessuno tranne lei. Samantha Dambas è una psicologa dell’FBI, la migliore profiler nel suo campo. Lei non solo riesce a entrare nelle menti dei killer: sembra creare con loro una strana connessione. Samantha ha un passato tormentato alle spalle, che coinvolge Michael e un tragico omicidio avvenuto anni prima… un episodio che l’ha cambiata per sempre. Mentre Michael e Samantha indagano sul misterioso serial killer che sta terrorizzando New York, strani personaggi cominciano a intralciare le indagini, e i sospetti non risparmieranno nessuno, neanche chi, sulla carta, è da sempre schierato dalla parte del bene.   Se ami i vampiri Lasciate che vi conduca nei luoghi delle vostre paure infantili, dove le ombre sono in agguato, pronte ad afferrarvi e trascinarvi via… ma non abbiate paura: il vostro fido traghettatore vi proteggerà e vi porterà fino alla fine del viaggio. Finché gli terrete la mano. Sara Perotti, Mariasole Maglione e Mara Baratti firmano la raccolta Trois Contes – I vampiri hanno sete, incentrata sulla figura mitologica del vampiro. Storie ricche di suspense, sensualità e intrecci da brivido, per ripercorrere la storia letteraria e filmica della creatura più spaventosa e seducente di sempre. Lo scrittore Marco Oddenino firma la prefazione e uno special guest novel da incubo. Se ami l’angst «Un romance intenso, che colpisce dritto allo stomaco.» Amo Claudia perché: quando ho fatto l’amore con lei mi è sembrato di rinascere dalle ceneri.Non amo più Claudia perché: non sorride più, non ride più. Ha smesso di farlo improvvisamente. Accade tutto in una notte: la nascita di un amore, lo scoppio di una passione dirompente, e infine il disastro e quello che trascina con sé: la consapevolezza di poter perdere per sempre l’amore della propria vita.Mattia sa bene quanto il tempo possa essere inclemente – quanto tutto possa accadere all’improvviso, senza alcuna spiegazione logica.Si è innamorato di Claudia semplicemente guardandola negli occhi… e nella stessa maniera, in una notte di alcuni anni dopo, ha buttato tutto all’aria a causa uno stupido errore.Sarà sempre nell’arco di una notte che Mattia, grazie alla presenza di un essere tanto misterioso quanto inquietante, rivivrà la sua intera vita con Claudia, percorrendo a ritroso la storia di un amore tanto grande quanto doloroso. «Amarsi è facile, ma ritrovarsi non lo è mai abbastanza. Un romance appassionante.»   Se ami i castelli… un po’ strani Nessuno racconta l’amore, la vita e la Sicilia come Lucia Spinella È un caldo pomeriggio d’estate a Torrescirtea, incantevole borgo immerso nella Sicilia più profonda e ancestrale. Ma nemmeno il caldo placa le anime degli spiriti inquieti che si aggirano nelle vicinanze del misterioso e imponente Castello che da oltre trecento anni sovrasta la città. Anime invisibili ai più, ma non ad Andrea, che all’improvviso si ritrova di fronte una donna dall’aspetto delicato e sommesso; i suoi occhi sono tormentati e tristi, la dolcezza del suo volto sfigurata da un dolore antico e senza fine.Chi è quella misteriosa donna? E perchè nessuno tranne lui riesce a vederla?Tormentato da sogni sempre più inquieti, il ragazzo accetterà l’aiuto dell’affascinante Eliana per risolvere il mistero.Per trovare le risposte alle sue domande, Andrea dovrà compiere un viaggio a ritroso nel tempo, scavando nelle piaghe di un amore impossibile ma eterno. Dall’autrice di Nel cortile di Nenè, un nuovo, incalzante romance gotico Se ami la grandezza L’ospite di Dracula rappresenta la prima, folgorante apparizione del vampiro più celebre e temuto di tutti i tempi. Opera dalla storia editoriale travagliata, fu originariamente un capitolo tagliato del più celebre “Dracula”.- Viene qui riproposto in una nuova traduzione e con una veste grafica inedita. Seguono i racconti “La casa del giudice” e “Sogno di mani rosse”.   

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Generazione Z verso Millenial: quali sono le differenze?

Le generazioni cambiano nel tempo, plasmando le loro visioni, i valori e le risposte alle sfide del proprio tempo. Negli ultimi decenni, due delle generazioni più discusse sono state messe a confronto, con esiti interessanti: ovviamente stiamo parlando dei millennial e della Generazione Z. Mentre entrambe le generazioni sono cresciute in epoche di profondi cambiamenti, differiscono in modi significativi nelle loro prospettive, nelle preoccupazioni e negli ideali. In questo articolo esploreremo come queste due generazioni affrontano l’ottimismo, l’idealismo, le sfide economiche e le preoccupazioni sociali e ambientali.   Se i millenial sembrano pieni di ottimismo, la gen z è più ancorata alla realtà   I millennial, nati tra la metà degli anni ’80 e il 1996, sono spesso associati a un senso di ottimismo e idealismo. Cresciuti in un’epoca in cui la tecnologia e Internet stavano diventando sempre più presenti nella vita quotidiana, molti millennial hanno sperimentato una fase di crescita in cui sembrava che il mondo si stesse aprendo a nuove opportunità. La loro è l’epoca della nascita e dell’espansione di immensi centri commerciali, del consumismo adottato come fede religiosa, dell’american dream. Ai millennial fino a poco tempo fa veniva detto sino allo sfinimento che tutto sarebbe stato conquistabile grazie a studio e fatica, non importa da quale ceto sociale si provenga o da che tipo di disponibilità economica si abbia. Certo, questo senso di ottimismo è stato messo in crisi dalla recessione economica globale del 2008, ma non del tutto. Sebbene questo evento abbia inflitto ferite profonde nelle prospettive finanziarie dei millennial, in loro sembra restare un filo di idealismo difficile da estirpare.   La Generazione Z, al contrario, è cresciuta in un’epoca segnata da crisi economiche, disuguaglianze e questioni sociali e ambientali urgenti. Nati dalla metà degli anni ’90 in poi, i membri della Gen Z hanno assistito alle conseguenze della crisi economica e alle crescenti preoccupazioni per il cambiamento climatico, l’ingiustizia sociale e l’instabilità politica. Questo contesto ha influenzato la loro prospettiva, rendendoli sì più cinici e ancorati alla realtà, ma spingendo anche molti di loro verso un ideale di cambiamento e un attivismo più pronunciato.   Sfide economiche   I millennial hanno affrontato le sfide economiche della recessione del 2008, che ha comportato un aumento del debito dei privati, una crescente competitività nel mondo del lavoro e una percezione di grave insicurezza finanziaria. Molti di loro si sono trovati a dover fare i conti con lavori precari e salari inferiori alle aspettative, stage infiniti e condizioni di lavoro discutibili. Tuttavia, queste condizioni venivano e vengono viste dai millenial con un senso di accettazione particolarmente pronunciato, quasi che le paghe basse e gli stage ripetuti nel tempo fossero parte del gioco. “Se vuoi diventare qualcuno nella vita, devi soffrire” sono le parole che i millenial si sono sentiti ripetere più volte, fino ad arrivare a crederci. La Gen Z, d’altra parte, è cresciuta con la consapevolezza di queste sfide economiche e ha cercato di adottare un approccio diverso, smettendo di accettare compromessi che i millenial avevano considerato quasi la normalità. Sono più combattivi e cinici, poco disposti a lasciare che le generazioni precedenti mettano loro i piedi in testa.  La Gen z ha dimostrato un maggiore interesse per il lavoro freelance, cercando forme alternative di carriera che consentano loro di adattarsi a un mercato del lavoro in continua evoluzione.   Preoccupazioni sociali e ambientali   Mentre i millennial hanno iniziato a prestare solo di recente attenzione alle questioni sociali e ambientali, la Gen Z è spesso vista come una generazione molto più impegnata in queste tematiche. La Gen Z è stata protagonista di movimenti sociali come il Fridays for Future e il Black Lives Matter, dimostrando una forte volontà di affrontare le disuguaglianze, il cambiamento climatico e le ingiustizie.   Per concludere, millennial e Generazione Z hanno affrontato prospettive e sfide uniche che li distinguono profondamente l’una dall’altra. Sebbene i millennial siano spesso associati all’ottimismo e all’idealismo, le esperienze della Generazione Z li hs resi più attenti all’attivismo sociale e alle questioni ambientali. Quel che è certo è che entrambe le generazioni giocano un ruolo importante nel plasmare il futuro, ognuna a modo suo, affrontando le sfide globali con il proprio set di valori e obiettivi.  

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Il grande fratello? Molto più di un reality show

In molti conoscono e seguono il famoso reality show “Grande fratello”, la cui popolarità è aumentata di anno in anno fino a diventare un programma consolidato nel palinsesto televisivo non solo italiano ma mondiale. In pochi però conoscono l’origine di questo programma TV, un’origine che affonda le sue radici nella letteratura. Il grande fratello: un nome che deriva da un libro di George Orwell Il reality show “Grande Fratello” deve il suo nome e il concetto di sorveglianza costante al libro “1984” di George Orwell. Nel romanzo, “Grande Fratello” è il temibile leader del regime totalitario che sorveglia costantemente e controlla la vita dei cittadini attraverso telecamere e altre forme di controllo. Questo concetto di sorveglianza onnipresente e controllo totale ha ispirato la creazione del reality show, in cui i partecipanti sono costantemente filmati e sorvegliati, proprio come i cittadini nell’universo di “1984”. Il reality show mette in risalto la mancanza di privacy e la sfera pubblica della vita delle persone, simile a ciò che viene descritto nel romanzo di Orwell.   1984, il capolavoro classico di George Orwell “1984” di George Orwell è un’opera distopica pubblicata nel 1949 che rappresenta un futuro totalitario e opprimente. La storia è ambientata in un mondo in cui il governo totalitario noto come il Partito controlla ogni aspetto della vita delle persone, compresi i loro pensieri, emozioni e comportamenti. Le caratteristiche più innovative di 1984 sono: Il Partito: l’entità governativa onnipotente e autoritaria che governa l’Oceania, uno dei tre superstati che dominano il mondo. Il Partito è guidato da “Grande Fratello“, figura carismatica ma inaccessibile che è al centro della propaganda di regime. Sorveglianza costante: nel mondo di “1984”, il governo impiega un sistema di sorveglianza totale per tenere sotto controllo i cittadini. Telecamere nascoste, microfoni e spie sono ovunque, e i cittadini vivono con la costante paura di essere perseguiti per il loro pensiero o comportamento. Manipolazione del linguaggio: il Partito manipola il linguaggio attraverso la “Neolingua“, una forma di Newspeak progettata per ridurre il pensiero critico e limitare l’espressione. La propaganda del Partito sostiene slogan come “La guerra è la pace”, “La libertà è schiavitù” e “L’ignoranza è forza”. Controllo del pensiero: il Partito cerca di controllare il pensiero delle persone attraverso il “Crimint“, un’organizzazione che insegna ai cittadini a pensare soltanto ciò che è accettabile secondo il Partito. La storia segue proprio uno di loro, Winston Smith, un funzionario del Partito che si ribella aquesto controllo. Tortura e repressione: la narrazione di “1984” esplora i metodi brutali utilizzati dal Partito per punire e reprimere coloro che si ribellano contro il regime. Il romanzo presenta la figura del terribile “Camera 101” dove le peggiori paure dei prigionieri vengono utilizzate contro di loro. “1984” di George Orwell è una critica feroce ai regimi totalitari e alla manipolazione del potere attraverso la disinformazione, la sorveglianza costante e la repressione del pensiero critico. È diventato un classico della letteratura distopica e ha influenzato la percezione pubblica di temi legati alla privacy, alla censura e al controllo governativo.

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Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (quinta puntata)

Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno a una parola che non conosci, così diventerà parte del tuo vocabolario; puoi darti regole folli sulle lettere da non usare oppure tirare i dadi (esistono molti giochi con questo scopo) e usare le immagini che escono. Leggi fino alla fine per avere un consiglio di scrittura completamente gratuito Per te Ehi, dico a te. È inutile che ti guardi intorno, parlo proprio a te, lettore. Dovresti fare più attenzione quando leggi, sai? Quanto ti soffermi sulle parole? Te lo dico io: poco, troppo poco! Secondo te quanto ci metto io a scegliere ogni singola parola per te? Sì, proprio per te. Scrivo anche per me, certo, ma lo faccio soprattutto per te: voglio spronarti, farti riflettere, voglio emozionarti. Facile? Dai, vieni al mio posto e prova. In fondo basta prendere carta e penna e buttare giù cose a caso, giusto? Eccoti tutto qua, ora sono nelle tue mani. Adesso emozionami! Consiglio di scrittura Il tu locativo Il punto di vista in seconda persona, se con tu locativo, si rivolge direttamente al lettore. È piuttosto raro e viene utilizzato soprattutto nei libri game, ma esistono anche alcuni interessanti esempi in narrativa: You di Caroline Kepnes e Il bordo vertiginoso delle cose di Gianrico Carofiglio. Al prossimo venerdì!

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