Aprile 2024

Il dopo FRI raccontato da Lidia Ottelli

A cura di vai al libro Nel vivace panorama letterario italiano, il Festival del Romance si è distinto come un faro per gli appassionati del genere, una celebrazione dell’amore in tutte le sue sfumature narrate. Al centro di questo evento straordinario, che ha incantato lettori e autori da ogni angolo del paese, troviamo una figura chiave: Lidia Ottelli. Fondatrice e anima del festival, Lidia ha saputo intrecciare le storie d’amore con la realtà, creando un appuntamento imperdibile per chi crede nel potere evocativo del romance. Dopo l’ultima edizione, che ha visto un’adesione e un entusiasmo senza precedenti, abbiamo avuto l’opportunità di sederci virtualmente con Lidia per riflettere su ciò che succede quando cala il sipario su un festival tanto importante. Lidia, con la sua visione illuminata e la passione che da anni alimenta questo evento, ci ha offerto un punto di vista privilegiato su ciò che significa vivere in prima persona un dopo festival così importante.  E lo ha fatto in un’intervista lampo condotta da Isabella Vinci per Land Magazine.    14 domande botta e risposta con Lidia Ottelli, fondatrice del FRI – Festival romance italiano Quali sono le prime tre cose che hai fatto appena le porte del Forum si sono chiuse alle tue spalle? Le cose che fanno tutti. Tornata a casa. Dormito per giorni e iniziato a organizzare Roma. Qual è il feedback più lusinghiero e quale quello più critico? Lusinghiero, che ho aiutato molti autori. Critico, un insulto bruttissimo che non vorrei ripetere. Come pensi che il festival abbia contribuito alla cultura e alla percezione del genere del romanzo rosa? Spero tanto, ma non credo sia merito nostro se il romance è arrivato in vetta, ma forse un pezzetto è anche grazie a noi. Abbiamo sempre cercato di parlare di rosa e di sostenere il rosa anche quando nessuno voleva farlo. Siamo stati il primo evento in Italia di questo genere sul romance italiano. Ci sono stati momenti o eventi che vorresti migliorare o cambiare per le future edizioni? Bisogna sempre migliorare. Le cose possono essere sempre migliori. Ci sono stati e ci saranno ancora. Immaginavi che dalla tua idea originale il Festival sarebbe diventato un evento di questa portata? No. Sinceramente non avrei mai pensato di andare oltre la prima edizione. Questo è molto gratificante e mi fa sperare per un futuro. Quando siamo partiti eravamo solo dei pazzi che vedevano cose che non c’erano. Ora, siamo ancora pazzi, ma vediamo cose che si possono realizzare. Durante il festival, cosa c’era di vitale nella borsa dell’organizzatrice del festival del romance? Geffer… scherzo, non tanto. Guarda, io tengo sempre con me la mia agenda e una penna, perché scrivo quello che poi sicuramente mi dimenticherei. Una cosa non materiale invece, tanta pazienza. Qual è la lettrice tipo dei romance?  Sognatrice. Romantica. Estroversa. C’è stato un libro o un autore che ha sorpreso te e il pubblico per il suo successo o per la sua ricezione durante il festival? Moltissime, non potrei fare un solo nome. Alcune sono del mondo self e questo fa sperare per il futuro. Ho visto autrici arrivare con sei scatole e andarsene a mani vuote. Se il FRI fosse un romanzo rosa, quale sarebbe il titolo e la trama principale? Un pazzo giorno di marzo. Trama: una giornata in una community pazza per lo stesso genere. Aggiungo che sono pessima per i titoli e le trame. Qual è stata la moda o l’accessorio più inaspettato che hai visto indossare al FRI?  Ho visto indossare di tutto e mi hanno fatto indossare di tutto. Bracciali colorati, cerchietti con stelline, cerchietti con corna, parrucche, occhiali. Vestiti rossi luccicanti. Hostess bellissime. È stato tutto molto colorato e bello. Se potessi scegliere un personaggio di romanzo rosa per presiedere il prossimo festival, chi sarebbe e perché? Oddio. Moltissimi. Dopo l’ultimo FRI un personaggio come guardia del corpo non sarebbe male. Nessuno di psicopatico, un personaggio simpatico che mi faccia ridere e che urli al posto mio!  Se potessi inventare un premio insolito da assegnare in base a quest’anno, quale sarebbe e a chi andrebbe? Io assegnerei a tutti un premio perché gli stand quest’anno erano tutti bellissimi, originali, colorati e divertenti. Premierei la originalità di tutte. Se potessi creare un cocktail ispirato al festival, quali ingredienti avrebbe e che nome gli daresti? Io vado a spritz (sono bresciana). Noi i cocktail super lavorati li evitiamo :D. A parte gli scherzi, qualcosa di dolce e amaro allo stesso tempo, molto ghiaccio, molto alcolico ed esotico. Lo chiamerei: FRI Se dovessi assegnare un superpotere a questo festival, quale sarebbe e come lo userebbe per combattere il crimine (o la monotonia)? La pazienza è un potere? Perché quest’anno credo che sia stato il nostro super potere. L’abbiamo usata contro molte persone. Quale meme descriverebbe meglio l’esperienza di quest’anno? L’urlo di Munch. Sì, proprio quello Scopri Land Magazine admin Marzo 31, 2024 Esercizio gratis di scrittura creativa: La città sommersa Eccoci con l’appuntamento domenicale in cui forniremo agli scrittori o aspiranti tali che seguono Land magazine un esercizio gratis di scrittura creativa. Gli obiettivi di questo esercizio, dal titolo La città Read More admin Marzo 31, 2024 Cosa si mangiava a Pasqua nel medioevo? Immergersi nelle tradizioni pasquali del Medioevo è un viaggio affascinante attraverso usanze, credenze e, soprattutto, sapori che sembrano ormai lontani secoli da noi. 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I virus più letali della storia: un viaggio attraverso le pandemie che hanno segnato l’umanità

In un mondo dove la vita scorre veloce e siamo costantemente circondati da innovazioni tecnologiche e scoperte scientifiche, può sembrare quasi surreale pensare a quanto fragili siamo ancora di fronte alla natura. In particolare, i virus, quei minuscoli organismi che non possiamo vedere a occhio nudo, hanno il potere di fermarci in traccia, cambiare il corso della storia e ricordarci la nostra vulnerabilità. Oggi voglio portarvi in un viaggio attraverso i virus più letali che hanno segnato l’umanità, lasciando un’impronta indelebile sulla nostra società, cultura e, in molti casi, sul nostro DNA. L’influenza spagnola (1918-1919) Partiamo da un classico, la pandemia di influenza spagnola del 1918. Nonostante il nome, gli studi non hanno potuto confermare la sua origine in Spagna. Questo virus H1N1 ha causato la morte di circa 50 milioni di persone in tutto il mondo, con stime che variano ampiamente a causa della scarsità di dati accurati dell’epoca. La rapidità con cui si diffuse e la sua alta mortalità tra i giovani adulti la rendono una delle pandemie più devastanti della storia. L’HIV/AIDS Passiamo ora a un nemico più subdolo, l’HIV/AIDS. Identificato nei primi anni ’80, questo virus ha ucciso circa 32 milioni di persone da allora. La sua trasmissione attraverso il sangue, il sesso non protetto e da madre a figlio, insieme alla mancanza di una cura definitiva, lo rendono uno dei virus più letali e socialmente destabilizzanti nella storia recente. Il virus dell’Ebola Il virus dell’Ebola, con la sua prima comparsa registrata nel 1976, ha causato varie epidemie principalmente in Africa. La mortalità dei casi varia dal 25% al 90%, a seconda dell’epidemia e del ceppo virale. Le sue trasmissioni attraverso fluidi corporei e la mancanza di un trattamento specifico hanno reso ogni focolaio una crisi sanitaria globale. Il virus della SARS-CoV e della MERS-CoV Sia la SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Severa) che la MERS (Sindrome Respiratoria del Medio Oriente) sono causate da coronavirus, simili a quello che ha causato la pandemia di COVID-19. La SARS emerse nel 2002 in Cina, con una mortalità del 10%, mentre la MERS, comparsa per la prima volta in Arabia Saudita nel 2012, ha una mortalità ancora più elevata, circa il 35%. Entrambi hanno messo in evidenza la nostra vulnerabilità alle malattie respiratorie emergenti. COVID-19 Non possiamo parlare di virus letali senza menzionare l’ultimo arrivato che ha cambiato il mondo come lo conoscevamo: il SARS-CoV-2, responsabile della COVID-19. Dal suo emergere alla fine del 2019, ha causato milioni di morti in tutto il mondo, sconvolgendo economie, sistemi sanitari e la vita quotidiana. La sua capacità di mutare e diffondersi rapidamente ha presentato sfide senza precedenti alla scienza moderna, che, con un impegno globale, ha sviluppato vaccini in tempo record. I virus sono una costante nella nostra esistenza, ricordandoci che, nonostante tutto il progresso, siamo ancora parte di un ecosistema molto più grande e complesso. La storia ci insegna che la prevenzione, la preparazione e la solidarietà globale sono fondamentali per affrontare queste minacce invisibili ma potenti. Come specie, abbiamo dimostrato di poter superare grandi sfide, e affrontare le pandemie sarà una delle prove definitive della nostra resilienza e ingegnosità. 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