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I tormentoni estivi del passato

L’estate sta finendo… e già cominciamo a cantare, non è vero?  Ebbene sì, ogni stagione ha le sue mode, ma una cosa che accade sempre durante l’estate è che la musica rimbomba sulle spiagge, alle radio, in macchina mentre andiamo a lavorare sognando le vacanze e ci risuona in testa fino a incollarsi tra i nostri neuroni.  Così nascono i famosi tormentoni estivi, quelli che, anche se sembra di averli dimenticati, ci tornano in testa quando meno ce lo aspettiamo. Ed è subito, corazón, mi amor, te quiero (tequila), anche perché la maggior parte di questi singoli sono in spagnolo: eh sì, è l’estate è il tempo in cui abbiamo già rimesso in congelatore Michael Bublé e Mariah Carey e ci apprestiamo a far resuscitare Enrique Iglesias & friends. In ogni caso, ecco 10 tormentoni estivi (5 italiani e 5 internazionali) che vi riporteranno alla mente estati passate e non solo. Ovviamente, aspettiamo di sapere quali altri vi verranno in mente! Cosa succede in patria? Quale sono le canzoni che contraddistinguono le estati italiane da sempre e che – ciclicamente, proprio come stagione calda – tornano a trovarci? 1. Sapore di sale 1963 (l’anno di nascita del mio papà), Sapore di sale è una di quelle canzoni che – a partire dalle prime note – riesce a trasmettere le emozioni della stagione degli amori in riva al mare, anche se capita di ascoltarla per sbaglio a dicembre. Colonna sonora delle prime cotte estive e delle commedie romantiche da grande schermo, Sapore di sale rappresenta il singolo più famoso di Gino Paoli, autore di altre immense canzoni come Una lunga storia d’amore e Il cielo in una stanza.  https://www.youtube.com/watch?v=QIysl6qdiQI 2. Abbronzatissima Sempre 1963, Abbronzatissima rappresenta forse il tormentone per eccellenza. Cantato da Edoardo Vianello con gli arrangiamenti di Ennio Morricone, questo simbolo rappresenta uno dei primi tormentoni estivi della storia italiana. Anni Sessanta, riviera romagnola, serve davvero aggiungere altro? Sì, la compagna inseparabile di questa canzone: Pinne fucile ed occhiali, dell’anno precedente. https://www.youtube.com/watch?v=ecpmD_rnBwI 3. Gloria 1979, a un passo dagli anni ottanta, Gloria (o Aria di lei) è uno dei brani più famosi di Umberto Tozzi, e allo stesso tempo una canzone che contraddistingue la musica italiana all’estero e che è stata oggetto di innumerevoli cover nel corso degli anni. Per fare un solo esempio: Gloria, nella versione di Laura Branigan, è la colonna del celebre film Flashdance, del 1983. La potete immaginare vero? Un lettino in riva al mare e il piede che tiene il ritmo della canzone. https://www.youtube.com/watch?v=8Zs7VWqNGHg 4. Vamos a bailar Poteva davvero mancare un riferimento a Paola e Chiara in un articolo delle Vintage Girls? (Oltretutto, a tema tormentoni estivi) Ma certo che no! Siamo nel 2000, Vamos a bailar viene scartata tra le proposte di Sanremo ma diventa il tormentone estivo di quello stesso anno, tradotta e cantata poi in spagnolo e inglese. Anche per i più refrattari del genere non è possibile trattenersi quando passa in radio questa canzone, magari sculettando allegramente verso la riva. https://www.youtube.com/watch?v=Wzr0Tb81XtE 5. Un’estate al mare 1981, Giuni Russo canta una canzone scritta da Franco Battiato: Un’estate al mare. Della canzone, come per quasi tutti i tormentoni, esiste anche una versione spagnola.  Un’estate al mare Voglia di remare Fare il bagno al largo Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni Rappresenta un po’ la sensazione che accompagna tutto l’anno: quella voglia di vacanze, di staccare dalla routine quotidiana per concedersi finalmente una settimana – o perchè no, due? – lontano da tutto e tutti. Nella realtà, il significato del testo è molto più profondo e controverso. Vi invito a scoprirlo. https://www.youtube.com/watch?v=TnRI-gTyS6k 6. Vamos a la playa In realtà, questo non è proprio un successo internazionale, anche se è cantato in spagnolo. Infatti, il duo dei Righeira è italianissimo, perché si tratta dei fratelli Righi. La curiosità legata a questo brano è che, per la prima volta, Zanichelli inserì proprio nell’anno dell’uscita, il 1983, la parola “tormentone” nel dizionario. Che onore! https://www.youtube.com/watch?v=x0OMFm8FO90%20 7. Lambada  Questa canzone, nel 1989, la conoscevano e la ballavano proprio tutti (e io c’ero!). I Kaoma si esibirono anche al Festivalbar di quell’anno e da allora sono state infinite le cover e i campionamenti di questa canzone, inclusa Jennifer Lopez. Io ricordo che ero incantata dal video musicale e volevo imparare a ballarla, ma ho sempre fallito. Non so neanche cantarla, perché è in portoghese e non ho mai capito di cosa parlasse, finché non ho letto le parole. Spoiler: è un dramma. https://www.youtube.com/watch?v=iyLdoQGBchQ 8. Obsesion Di nome e di fatto. Gli Aventura hanno avuto il merito di far esplodere la bachata anche in Italia, oltre che a lanciare questa canzone che ti impone di ballare ma che, comunque, racconta di un amore tormentato. In verità, la band è stata attiva fino al 2011 (con varie reunion), ma il loro più grande successo resta questo singolo del 2002. Impossibile  non conoscerlo. https://www.youtube.com/watch?v=8_QY5gFQUTg 9. Despacito Più che un tormentone, un tormento. Uscita nel 2017, Despacito a un certo punto era ovunque e, in più, è diventata uno dei video più visualizzati della storia di YouTube! E se le canzonette possono sembrare stupide e ininfluenti, a pochi mesi dall’uscita è stato riferito che l’interesse turistico a Porto Rico è aumentato del 45% dal successo mondiale della canzone. E i cittadini ringraziano! https://www.youtube.com/watch?v=kJQP7kiw5Fk%20%20 10. Mambo N° 5 Ma chissà che fine ha fatto Lou Bega? Dopo il 1999 ha continuato la sua strada nella musica, ma questa canzone si configura come una vera e propria meteora: un grande successo, poi svanito nel nulla. Tra l’altro, questo non è solo un tormentone, ma anche una vera e propria ossessione per Stephen King, che l’ha ascoltata talmente tante volte che la moglie l’ha minacciato di andarsene di casa. L’avreste mai immaginato? https://youtu.be/EK_LN3XEcnw?si=U_PUG2hDFqyNNETg Scopri Land Magazine admin Luglio 26, 2024 I Segreti di Margherita e la Magia della Scrittura in Soffitta: presentazione di Alice Buzzella Immagina di essere trasportato in un’accogliente sala da tè, circondato dall’aroma di miscele esotiche e avvolto in una calda

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Tra presente e passato – Il ritorno del walkman

A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e altri invece più nostalgici. Ci seguirai? Ritorno al futuro passato Nostalgia del passato e dei “bei tempi andati” oppure voglia di distinguersi? Il ritorno impellente di dispositivi fisici per produrre musica è argomento d’attualità. Inutile negarlo, ci siamo – di nuovo e per fortuna – dentro fino al collo. Lo streaming musicale sta perdendo un po’ il suo appeal e, dopo anni di onorato servizio, le cose sembrano voler cambiare. Ma non sono solamente i nativi degli anni 70 e 80 a interessarsi ai vecchi dischi e alle musicassette, ma anche molti giovani che, grazie anche alla popolarità di telefilm come “Stranger things” e “I guardiani della galassia”, si sono avvicinati al “concetto di musica di una volta”. Tutti coloro che non avevano mai avuto un rapporto diretto con la cultura delle cassette, si sono ritrovati a comprarle e ad ascoltarle, trovando in esse un’alternativa divertente, un modo come un altro per distinguersi. Per gli amanti del vintage e non solo Le musicassette stanno tornando. E no, non è una minaccia. I walkman, quelli veri, originali e non le riproduzioni digitali moderne. Gli stessi di una volta, con le cuffie la cui spugnetta colorata resisteva, se ti andava bene, sei mesi. Proprio quelli che sono ancora richiesti. Il fatto di poter uscire tenendo in tasca un dispositivo che faccia solo musica, sembra piacere. Niente interruzioni a causa di notifiche social, squilli inopportuni che causano improperi, vibrazioni inutili. Solo musica. Click. Fermarsi. Riflettere. Ascoltare per davvero. Forse, è proprio questo quello che ci manca. Diciamocelo: gli smartphone sono degli ottimi strumenti, ma hanno completamente stravolto le nostre abitudini e, se da un lato le hanno migliorate, dall’altro hanno imposto un meccanismo di frenesia da cui ora è più complicato uscire. Una volta c’erano i mixtape, ora ci sono le playlist. Ma sono la stessa cosa? Regalare una cassetta con i propri brani preferiti alla persona a cui vuoi bene non è proprio come condividere una lista di canzoni tramite bluetooth. Manca qualcosa. L’emozione. Quella che difficilmente ci restituirà anche il più accessoriato telefonino. Un ritorno al futuro passato, dunque, non sembra essere poi così sbagliato.  Fonti da cui ho preso spunto: RollingStone magazine Cbs Radio Libri di Oriana Turus Fai clic qui Scopri Land Magazine admin Luglio 28, 2024 Il disability pride month secondo me: intervista a una mamma caregiver A cura di Il Disability Pride Month, celebrato a luglio, rappresenta un momento importante per riflettere e sensibilizzare sull’importanza dell’inclusione e del riconoscimento delle persone con disabilità. Oggi intervistiamo Monica Read More Cristina Ferri Luglio 27, 2024 La tisana al Tarassaco di Mrs. Bessy Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni Read More admin Luglio 27, 2024 Il traffico illegale di organi nella narrativa contemporanea: una piaga globale Il traffico illegale di organi è un tema oscuro e sconvolgente, che ha trovato ampio spazio nella narrativa contemporanea. Questo fenomeno criminale, spesso nascosto nell’ombra, è stato portato alla luce Read More admin Luglio 26, 2024 I Segreti di Margherita e la Magia della Scrittura in Soffitta: presentazione di Alice Buzzella Immagina di essere trasportato in un’accogliente sala da tè, circondato dall’aroma di miscele esotiche e avvolto in una calda atmosfera di mistero e romanticismo. 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Land Editore offre una vasta selezione di eBook romance a meno Read More Francesca Redolfi Luglio 25, 2024 Fughe letterarie: la letteratura di viaggio Di Francesca Redolfi Guarda su Amazon Da sempre il viaggio esercita una grande attrattiva sull’uomo, perché sinonimo di scoperta, arricchimento, nuove terre da esplorare.Anche il raccontare viaggi, la cosiddetta letteratura Read More Elisabetta Luglio 24, 2024 Blu d’inchiostro – l’emozione corre sulla punta di una penna blu Libri di Elisabetta Venturi VAI AL LIBRO L’emozione corre sulla punta di una penna blu Gabriele è malato e, fin da bambino, la sua vita si consuma dentro una stanza Read More Oriana Turus Luglio 23, 2024 In estate anche il palato vuole la sua parte A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e Read More Elisabetta Luglio 22, 2024 Libri Agitati con Katia: portare i libri in corsia Libri di Elisabetta Venturi VAI AL LIBRO Katia Lo Vercio è una parrucchiera stravagante drogata di libri, soprattutto romance. La sua vivacità, il suo entusiasmo e il suo spirito stanno contagiando Read More admin Luglio 22, 2024 Recensione di “Sono esaurita” di Sophie Kinsella: Una Vacanza al Mare Fuori Stagione che ti farà Ridere (e Riflettere) In “Sono esaurita” Sophie Kinsella ci porta in un viaggio che è una vera e propria boccata d’aria fresca. O forse dovremmo dire un’ondata di freddo artico, considerando che la Read More admin Luglio 21, 2024 Tre Cose da Vedere a Campodolcino: Un Mix di Meraviglia e Divertimento Se sei alla ricerca di una destinazione che combina bellezza naturale, cultura e un pizzico di avventura, Campodolcino è il posto giusto per te. Immerso nella splendida Valchiavenna in Lombardia, Read More admin Luglio 20, 2024 Narrare la corruzione: tecniche letterarie per scrittori in erba Ah, la corruzione! Quel delizioso ingrediente

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Back to Festivalbar: la nostra compilation

Giugno. L’inizio dell’estate, delle giornate più lunghe e delle vacanze per chi è tra i più fortunati. Chi però, come noi delle Vintage Girls, è nato tra gli anni ‘80 e ‘90, sa che Giugno rievoca alla mente una trasmissione che ha segnato adolescenza – e non solo – di ognuno di noi. Le prime cotte e i folli amori estivi avevano tutti come colonna sonora le canzoni del Festivalbar, in onda dal 1964 al 2007, l’alternativa estiva di Sanremo, di cui – lo sapete – noi non possiamo fare a meno.  Non sappiamo ancora di preciso per quale motivo non sia stato più realizzato, dando invece spazio ad alternative quali Battiti Live o Tim Summer Hits che non riescono a ricreare la medesima atmosfera. Purtroppo per noi. Con un po’ di nostalgia e – parecchio, come sempre – rancore per l’interruzione di uno dei programmi cult della nostra infanzia e adolescenza, provvediamo anche oggi a lasciarvi le nostre dieci canzoni preferite ever del FestivalBar, come sempre cinque in italiano scelte e cinque in lingua straniera. La playlist del FestivalBar delle Vintage Girls 2001. Velvet, Boyband. Chi, tra noi, non soffre lo stress? Nessuno! Anzi, da quando i Velvet hanno scritto questa canzone, ormai più di vent’anni fa, il livello di stress quotidiano per ognuno di noi si è sicuramente moltiplicato. La canzone, scritta e cantata nel momento in cui le boy band erano al culmine del loro splendore (i Backstreet Boys, tanto per citarne una), viene utilizzata proprio per prendersi scherzosamente gioco di loro.  https://www.youtube.com/watch?v=Z1UO91TmOsY 2002. Biagio Antonacci, Che differenza c’è? Si sa, il mio amore per Biagio è sconfinato e attraversa i decenni che sono contraddistinti dalle sue canzoni. Questa, in particolare, narra di un amore finito ma della cui fine non ci si riesce a rassegnare. I tormenti più grandi, ma anche i libri più belli – chi scrive romanzi lo sa bene-, derivano da quelle storie d’amore interrotte ufficialmente ma mai nel proprio cuore.  https://www.youtube.com/watch?v=3WvsPymX28k 2003. Cesare Cremonini, Latin Lover. Archiviati i Lunapop, e con una marea di adolescenti innamorate di lui, Cremonini si lancia nella carriera da solista, sfornando questa hit il cui messaggio è ben chiaro, e sarà proprio Cesare a specificarlo durante un’intervista: “L’unica maniera per convincere le donne di essere un uomo in grado di amare come chiunque altro, era di scrivere una canzone sull’argomento”. https://www.youtube.com/watch?v=muXpMIcGi2I 2004. Paolo Meneguzzi, Baciami. Pensavate davvero che vi avrei lasciato senza un po’ di musica trash? Non scherziamo dai! Dodici anni appena compiuti e nel pieno dell’adolescenza vissuta alle scuole medie; quel mix di traumi che mi porto dietro sicuramente ancora oggi, sono senza dubbio merito di Paolo Meneguzzi e dei suoi di traumi. Paolè, ma che t’avevamo fatto noi? “ Giurami, che mi ami davvero, giurami perché io non ci credo, guardami non lo vedi che fremo, mi ami sì, o no?” Eddai. Vero è che con Non capiva che l’amavo è stato molto peggio.  https://www.youtube.com/watch?v=eBg1KjDx90Y 2005. Zero Assoluto, Semplicemente. Lo scorso anno sono stata a un loro concerto, ero l’unica che conosceva le loro canzoni, anche quelle attuali perché – sì – dopo un lungo momento di pausa, gli Zero Assoluto sono nuovamente tornati sulla scena musicale con buona pace del mio fidanzato che sperava rimanessero in un luogo dove non gli avrebbero mai più potuto fare del male. E invece, sono tornati e io con loro più carica che mai. Semplicemente, canzone che racconta il rimpianto per un amore perso e che non può tornare, fu uno dei più grandi successi di quell’estate.  https://www.youtube.com/watch?v=4cuqcMss7hw Blondie, Maria. Esattamente come succede adesso, alcune canzoni sono entrate nell’immaginario collettivo anche grazie alla pubblicità. Appena uscita, questa canzone diventò la colonna sonora di alcuni spot famosissimi, quelli della Omnitel, compagnia telefonica che all’epoca andava per la maggiore. Erano gli anni dei primi cellulari, delle Summer Card con i messaggi gratis e questa canzone accompagnava l’allora famosissima Megan Gale nelle sue avventure. Chi se la ricorda? Lo spot è QUI.  https://www.youtube.com/watch?v=VoOG7LEyUJ0 Sasha, If You Believe. Questa canzone invece, continuiamo a sentirla anche oggi, sempre per un’altra pubblicità, ma della Kinder. All’epoca questo cantante tedesco fece furore, per poi… sparire misteriosamente dal panorama italiano. Da quel che si legge online, è diventato il frontman di una cover band di canzoni contemporanee in chiave rockabilly. Chissà! P.S. Nelli non conosceva Sasha e abbiamo rischiato una crisi esistenziale. https://www.youtube.com/watch?v=WE8-49VC0YY Blink-182 What’s My Age Again? Che dire? Dei miti. Pazzi scatenati che girano nudi correndo per la città o suonando e si fermano solo davanti a un’infermiera provocante, la pornostar Janine Lindemulder, che è anche sulla copertina del loro album. La canzone ebbe un successo strepitoso e raggiunse le vette più alte proprio in Italia. In origine la canzone si chiamava “Il complesso di Peter Pan” e tratta proprio della voglia di non crescere, nonostante si sia ormai diventati adulti. https://www.youtube.com/watch?v=K7l5ZeVVoCA Britney Spears, Baby One More Time. “La prima volta che una ragazza con il suo album d’esordio arriva prima in classifica in America”, ecco come la presentano Fiorello e Alessia Marcuzzi quando fa il suo ingresso al Festivalbar. Da lì in poi, Britney non avrà più bisogno di presentazioni. Al di là di tutte le vicissitudini che poi caratterizzeranno la sua vita, questa canzone la lancerà nell’Olimpo della musica, in cui resterà per molti anni. E in cui vorremmo sempre che, prima o poi, possa ritornare. https://www.youtube.com/watch?v=_ldmg2Gkh0o Ivana Spagna, Easy Lady. Lei è uno dei miti della mia infanzia, infatti ne ho già parlato in un altro articolo. Easy Lady al Festivalbar fu famosa perché fu il debutto ufficiale della cantante, con un outfit che ha fatto la storia e una capigliatura che non si dimentica facilmente. Nota personale: il singolo successivo, Call Me, era la mia ninna nanna da bambina. Sì, io mi addormentavo con la musica dance. https://www.youtube.com/watch?v=ofaaz9uGPu4 Scopri Land Magazine admin Luglio 14, 2024 Torta al Miele di Winnie the Pooh: un dolce viaggio nel Bosco dei Cento Acri Hai mai sognato di sederti a un picnic

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vintage girls e i matrimoni

Le Vintage Girls e i matrimoni

Fiori di rosa, fiori di pesco… Ah, no… forse erano fiori d’arancio. Siamo a maggio, per eccellenza il mese dei matrimoni, quello che dà il via alla stagione di vestiti bianchi e promesse d’amore. Come si sono preparate le Vintage Girls per questo mese, quali canzoni hanno scelto per voi?  Attenzione, sappiamo di essere un po’ suscettibili su questo argomento in particolare, per cui cercheremo di limitare minacce e rappresaglie ai nostri rispettivi compagni e di rendervi partecipi di quelle che sono per noi le canzoni perfette per una cerimonia, come sempre cinque derivanti dalla musica italiana e cinque da quella internazionale. Partiamo? Una storia d’amore e interminabili attese Le canzoni italiane, con Nelli B. Beh, chi un po’ mi conosce, ha già una qualche idea sul mio rapporto con i matrimoni. Attualmente pessimo. Sì, sogno l’abito bianco; no, non voglio una festa in grande e – sì – combatto con un anticonformista convinto che il matrimonio sia solo un passaggio imposto dalla società. Oh, con tutti quelli che c’erano in giro eh… Sognare, comunque, non costa nulla, e io continuo a farlo, piangendo ai matrimoni degli altri e appuntando quelle canzoni che – semmai un giorno riuscissi ad arrivare all’altare – farebbero parte della mia playlist. No, se ve lo state chiedendo, no. Il lui di questa coppia non avrà alcuna opinione a riguardo, avendomi già fatto aspettare troppo.  1988, Eros si lancia in una commovente dichiarazione d’amore, quella che tutte vorrebbero ricevere dal proprio/dalla propria partner. Ogni volta che penso a questa canzone, vedo davanti agli occhi la coppia formata dal cantante e Michelle Hunziker. I due si conoscono nel 1995, un age gap in piena regola, ma Michelle dichiarerà di essere fan di Eros da almeno una decina di anni prima, quando sognava di sposarlo. Il destino! Questa canzone, per esempio, rievoca nella mia mente una scena in particolare, che tutte le volte mi emoziona: la camminata verso l’altare di un membro della mia famiglia, attesa dal futuro marito con gli occhi pieni di lacrime. Va detto, a onor del vero, che piangeva lui, piangevo io, piangevano i testimoni e tutti quelli intorno a loro. Ah, non ve l’ho detto: ho celebrato io quel matrimonio! Celebrarlo sì, ma sposarmi no!  Questa canzone, cantata magistralmente da Laura nel 2006, è in realtà una cover del brano originariamente eseguito da Charles Aznavour, straordinariamente romantica e commovente.  1997, Battiato partecipa con questa poesia al Festivalbar di quell’anno. La cura è una di quelle canzoni che più sono in grado di emozionarmi, per non dire che sono in grado di mettermi in ginocchio piangendo tutte le mie lacrime. Lo so, super dramatic! Nel brano, ci si rivolge alla persona amata, cantando la volontà di proteggere, accudire e prendersi cura della persona amata. Non dovrebbe essere questo, lo spirito del matrimonio? 2012, Arisa canta la potenza di un amore profondo e sincero, l’unico, quello in grado di stravolgere e cambiare la propria esistenza, quello in grado di sovvertire gli equilibri della propria vita. Un amore così, non è facile da trovare, ma a volte neppure da accettare. Bisogna essere pronti, e Arisa lo trasmette alla perfezione, con le note pazzesche che la sua voce può raggiungere.   Quando t’ho vista arrivare Bella così come sei Non mi sembrava possibile che Tra tanta gente che tu t’accorgessi di me C’è davvero bisogno di spiegare la potenza e la bellezza di queste parole? È il 1984, Gino Paoli compone questa canzone che sarà la colonna sonora di un film, Una donna allo specchio.  Le canzoni internazionali, con Arianna Per me la storia è simile, ma un po’ diversa: anch’io sogn(AVO) prima o poi di sposarmi, ma sono passati 21 anni e non si è verificata la profezia del mio compagno: ci sposeremo quando la Sampdoria vincerà lo scudetto. Per la cronaca, l’anno scorso è addirittura retrocessa in B. Passiamo dunque alla musica, che è meglio. È una bella serata, cerchiamo qualcosa di stupido da fare: hey, baby, penso di volerti sposare!Chi mai potrebbe resistere a una dichiarazione del genere? Da quando Bruno Mars l’ha pubblicata, nel suo album di debutto del 2010, è diventata una delle colonne sonore pop preferite per fare la classica proposta: con tanto di campane sonanti e ritornello trascinante, dire di no è impossibile. Anche perché, ragazza mia, quando ti ricapita che uno ti chieda di sposarti al volo? PENSACI BENE. 2. Magic! – Rude Questa canzone, invece, affronta un altro problema legato al mondo dei matrimoni: la famosa tradizione di “chiedere la mano” al padre della sposa. Ma qui la risposta non è quella che il futuro sposo si aspettava, perché il futuro suocero non ne vuole proprio sapere niente. Tra l’altro il video ha ben due miliardi di visualizzazioni, quindi forse reazioni del genere non sono poi tanto rare! 3. Maroon 5 – Sugar Quante cose possono contribuire a rendere memorabile un matrimonio? Un allestimento bellissimo, un abito da sposa luminoso, l’amore degli sposi, tantissimi invitati. Certo che se però all’improvviso e a sorpresa ti piombano a cantare i Maroon 5, le cose sono due: o ti senti male e perdi la memoria dopo lo svenimento, oppure la festa si trasforma in qualcosa di irripetibile. Nel video si vedono le reazioni di diverse coppie che si ritrovano con questi ospiti imbucati, in varie parti del mondo. Adam, sei mai stato in Umbria? 4. Christina Aguilera – The Right Man Qui cambiamo decisamente registro. Non c’è neppure un video, ma la voce di Christina Aguilera è sempre pazzesca e qui raggiunge vette emozionali incredibili, mentre racconta di aver trovato l’uomo giusto che saprà starle accanto dopo tanti momenti difficili della vita, inclusa la perdita dell’uomo che all’altare avrebbe dovuto accompagnarla. Una canzone bellissima, forse poco conosciuta. 5. Bon Jovi, Thank you for loving me Il video perfetto: Roma, Jon Bon Jovi, La fontana di Trevi, una sposa che corre scalza per la città, uno sposo con tanto di cappello, Jon Bon Jovi, i vecchietti innamorati, Jon Bon Jovi, una

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scrivere a quattro mani

Scrivere a quattro mani: la nostra esperienza

Cosa spinge due autrici a scrivere a quattro mani? Ci siamo poste spesso questa domanda: il processo di scrittura è frutto di tanta concentrazione, talvolta di isolamento. Prima di arrivare da una lettrice e da un lettore, un libro percorre un viaggio solitario con il proprio autore, fatto di giorni (mesi e, a volte, anni) pieni di parole, di tempo scandito dai battuti su una tastiera e musica per trovare ispirazione. Non se ne parla quasi mai, ma prima che un libro venga lasciato libero di entrare nelle librerie altrui, l’autore vive momenti di solitudine. È sicuramente il bello della scrittura: farsi trascinare dalle parole e dai propri personaggi, vivere in simbiosi con loro e assorbire tutte le loro emozioni. Quando, quindi, si può rinunciare a questo rapporto esclusivo con la propria creatura? Cosa, tornando all’inizio di questo articolo, spinge due autrici a intraprendere un viaggio di scrittura a quattro mani? La complicità, l’amicizia, l’affinità, la stima, la comunanza di idee. Sono tanti i motivi che possono dar vita a un libro a quattro mani. Non sempre è facile, come non lo è scrivere un libro. Quando due menti creative decidono di unirsi, devono sempre tener presente che si lavora alla pari, che le idee di una non sono meglio di quelle dell’altra e viceversa. Bisogna stabilire tempi e modi che non rallentino troppo il lavoro altrui. Una volta dettate le regole, però, scrivere in coppia può rivelarsi un’avventura divertente ed emozionante. Per questo motivo, la sottoscritta Nelli B, insieme all’altra parte del duo, Arianna Ciancaleoni, vi racconteremo come mai ci siamo lanciate in questo viaggio, rispondendo a delle brevi domande sulla scrittura a quattro mani. Come è nata l’idea della scrittura a quattro mani? Nelli: Lo sapete, io e Ari abbiamo avuto un’affinità da subito, una specie di colpo di fulmine scoccato a suon di frasi e strofe vintage. In una chat con tante autrici, una citava una canzone e l’altra rispondeva. È nato tutto da lì, se vogliamo andare un po’ indietro nel tempo. Un paio di anni fa. La scorsa estate, poi, ci siamo prese del tempo per riflettere e fare qualcosa insieme, a livello social; qualcosa che avesse in comune questa nostra passione per la musica vintage. Nascono così le Vintage Girls, fatte di canzoni linkate a qualsiasi ora del giorno, di crisi di stato quando una conosce una canzone e l’altra no. Con il passare del tempo, però, nelle chat e nei meet online (siamo professionali eh!) era sempre più frequente la frase: Vedrai il giorno che scriveremo il nostro libro, Questo ci starebbe benissimo nel nostro libro, Mi sta venendo voglia di mollare tutto e scrivere il nostro libro. E, poi, un giorno: ma se lo facessimo davvero? Arianna: E infatti un giorno abbiamo cominciato e, naturalmente, tutto è partito da una canzone. Canzone che non posso rivelare, che non conoscevo prima che me la facesse scoprire Nelli, ma che adesso è nel lettore CD della mia macchina (sì, sono vintage in tutto, ho ancora il lettore CD!). Da un’idea che ci è sembrata subito folle siamo partite in quarta e dopo aver creato le due protagoniste, abbiamo cominciato ad espanderci verso i personaggi secondari e da lì, a intrecciare la trama del nostro lavoro. Il tutto, ovviamente, si è arricchito di musica ed ecco qua, avevamo la base per cominciare a scrivere. Come è impostato il lavoro? Nelli: Una scaletta (Ari nell’organizzazione è mille volte più brava di me) e la regola di scrivere un capitolo a settimana. Appena una finisce, l’altra legge. Come una staffetta. Quando l’altra ha letto, generalmente partono audio su whatsapp per confrontarci, ridere, suggerirci e correggere il tiro se abbiamo scritto qualcosa che all’altra non torna. Arianna: Io organizzo e poi procrastino le scadenze, naturalmente. Sono quella che si blocca più spesso, con mille dubbi e ogni tanto, per non annoiarci, propongo deviazioni, approfondimenti e “se facessimo così?” e se invece qui facessimo succedere quest’altro? Ho sempre paura che Nelli prima o poi mi molli, ma finora non è successo! Come vi trovate a scrivere insieme? Nelli: Benissimo. Forse anche troppo bene. Questo libro è arrivato in un momento in cui la mia volontà di scrivere era così tanto sotto terra da poterla ritrovare in Cina. Arianna ha risvegliato in me quell’amore puro per le parole, finalizzato alla storia e niente di più. Ci divertiamo. A ogni capitolo ipotizziamo all’incirca altri dieci spin off e, ora, mi sento parte di un progetto che forse è un po’ folle ma che mi piace tantissimo. Arianna: Ci piace molto la parte di brainstorming, che arriva a qualsiasi ora del giorno via WhatsApp, ma onestamente quando so che Nelli ha scritto un altro pezzo e mi avvisa, mollo tutto e corro e leggere, perché sono curiosa di vedere com’è venuto. Anche se so quasi tutto quello che ci sarà scritto, è come se dovessi rifugiarmi a leggere un libro che ho dovuto abbandonare e non vedo l’ora di sapere come andrà avanti. A che punto siete? Potete farci qualche spoiler? Nelli: Direi che abbiamo appena superato la metà, compiendo il giro di boa che ci porterà verso l’epilogo. Uno spoiler? Io scrivo di Alice: 31 anni, bionda, insegnante di yoga. Arianna: Pensavamo d’aver quasi finito e invece siamo a metà (questo la dice lunga su come si è evoluta la scaletta!). Anch’io farò un unico spoiler sulla mia protagonista, che si chiama Selene, ha 33 anni e anche lei insegna… ma tutt’altro! Ah, ve l’abbiamo detto che è un romance? 🤭

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