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Parlano di noi

Il libro

In una Europa attraversata da guerre, rivoluzioni e sogni di modernità, la voce fragile e luminosa di Lucia Joyce – figlia del grande James – rischia di svanire nell’ombra. Danzatrice di talento, musa inquieta e anima irrequieta, la sua esistenza si intreccia con la storia del Novecento: l’amore tormentato tra i genitori James e Nora, le sedute con Jung, le lotte interiori tra desiderio e follia, i silenzi forzati di cliniche e sanatori. Accanto a lei figure che scelsero un tipo di coraggio silenzioso ma inscalfibile: come Paul Léon, l’uomo che tentò di salvare dall’oblio gli scritti e i ricordi del maestro irlandese, fino a sacrificare la propria vita.

Ingrid Sciuto ci consegna un romanzo intenso e struggente, che non è una biografia ma un atto di memoria e compassione. Una narrazione corale che attraversa luoghi e generazioni, restituendo voce ai rinchiusi, ai fraintesi, ai dimenticati. Un viaggio dentro le pieghe della Storia e delle fragilità umane, dove la linea sottile tra genio e fragilità si fa canto e la luce di Lucia continua a danzare, oltre ogni oscurità.

L'autrice

(Catania, 1980) ha lavorato a lungo in ambito amministrativo prima di dedicarsi alla scrittura e alla produzione culturale. Tra il 2022 e il 2024 ha frequentato il Corso biennale di Scrittura e Storytelling di Viagrande Studios, distinguendosi con diversi riconoscimenti: miglior racconto nel contest Una storia per Sygla, la pubblicazione di un racconto con First Letter Editrice e la vittoria del contest Progetto Hanau. Collabora con il Comune di Trecastagni per eventi culturali e presentazioni letterarie. Dal 2022 è membro della giuria del Premio Nazionale Ercole Patti.

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