Louisa May Alcott non voleva scrivere “Piccole donne”. Lei non scriveva quel genere e non pensava di poter scrivere per ragazze. In più, non le interessava proprio scrivere “un libro morale per i giovani”.
Fu spinta a farlo principalmente per necessità economiche. Il suo editore voleva quel tipo di storia e lei aveva bisogno di denaro. Scrisse il romanzo molto rapidamente, si dice 10 settimane.
Eppure…
Eppure è diventato un classico, che ben riflette la morale dell’epoca e ci insegna “il perché” venivano richiesti e scritti certi libri.
Umiltà, sacrificio, moralità erano valori importanti e da trasmettere ai più giovani.
Ma Louisa fece di più: ci mise dentro il ripudio per la guerra, ci raccontò dell’estrema povertà degli “stranieri”, ci raccontò di una società in cui chi ha molto spesso non ha davvero ciò che è importante. Ci mise anche l’avversione per il matrimonio, la volontà di essere al pari degli uomini, il coraggio, il lavoro. Ci diede Jo, l’eroina di molte di noi donne di oggi, che leggendo Piccole Donne da bambine.
Per le nuove generazioni, per i più piccoli, ho riscritto semplificandolo questo grande classico. Matteo Della Libera lo ha illustrato.
E presto, prestissimo, lo presenteremo al pubblico! Seguiteci per rimanere aggiornati!

