(Italo Calvino nella lettera a Germana Pescio Bottino, 9 giugno 1964).
Italo Calvino nacque a Cuba il 15 ottobre 1923, da genitori italiani. Il padre Mario, agronomo, era emigrato dapprima in Messico e poi a Cuba, dove dopo la guerra aveva portato la moglie, Eva Mameli, conosciuta nel 1920 in Italia dove lei insegnava botanica all’Università di Pavia (la prima donna in Italia ad avere una cattedra in botanica).
Complice il nome che i suoi genitori gli dettero, oltre che il rientro in Italia nel 1925, quando aveva circa 2 anni, Italo Calvino non sentiva il legame con quella terra straniera in cui era nato.
Cresciuto a San Remo, con la madre, il padre e il fratello Floriano, ebbe un rapporto complicato con la politica di allora. Per poter ottenere un incarico all’Università di Torino, dovette iscriversi al partito fascista. Un rapporto complicato lo ebbe anche con la religione, che su richiesta dei genitori non gli venne insegnata a scuola.
Non nella politica nè nella religione, ma nella letteratura il giovane Calvino trova il suo mondo. Si appassionò alle opere ironiche, ai saggi, ai fumetti, alle poesie, ai testi teatrali.
Tralasciando le vicessitudini legate alla seconda guerra mondiale e a ciò che questa comportò non solo per lui ma per tutto il Paese, dirò di lui solo ciò che riguarda la sua carriera letteraria.
Rimandando ovviamente alla lettura di tutte le sue opere, voglio parlarvi di quella che contiene questa frase:
«D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda»
“Le città invisibili” è un testo di fantascienza che non è fantascienza. E’ il racconto di città che sono anche emozioni, profumi, rumori. Ognuna delle 55 città invisibili è un mondo a sè, ha un nome di donna e non è una città reale. Ma ci spinge a pensare al modo in cui noi viviamo e pensiamo il nostro mondo.
Il libro è anche il punto di partenza del bando “Le città fantastiche” dell’associazione IntArt:
https://www.intart.it/2025/01/28/bando-le-citta-fantastiche-di-intart/
Calvino morì il 19 settembre 1985 a causa di una emoragia celebrale causata da un ictus.
Oggi, 19 settembre 2025, nel quarantesimo della morte, facciamoci una domanda: qual è la mia città invisibile, la vita immaginaria che ho dentro?
E poi proviamo a raccontarla agli altri.
PS. Il bando di Intart per gli illustratori si è concluso, 20 opere sono state selezionate! Ora tocca agli scrittori mettersi in gioco, trovate il bando qui:
https://www.intart.it/2025/09/10/citta-fantastiche-di-intart-bando-rivolto-a-scrittori-e-scrittrici/?amp=1

