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Sulla scia di Jane Austen – I luoghi più famosi da visitare

Da dove cominciare il nostro tour se non dalla casa padronale?
Stiamo parlando della casa di Jane Austen a Chawton, nell’Hampshire. Chi non desidererebbe curiosare all’interno delle mura dove sono nate le maggiori opere della scrittrice?
Sembra che proprio in quella dimora di campagna l’autrice abbia dato vita a: Ragione e Sentimento, Orgoglio e Pregiudizio e L’abbazia di Northanger. È possibile visitare gli interni e i giardini e, chi lo sa, magari potrebbe aiutare uno scrittore emergente a trovare l’ispirazione per completare la propria opera…

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Lezioni di editing: perché è giusto che gli antagonisti di Jane Austen non si redimano

Le autrici contemporanee di romanzi rosa spesso scelgono di far redimere i personaggi negativi per diverse ragioni, che riflettono le preferenze dei lettori moderni e le tendenze narrative attuali. Non è raro, però, che queste “conversioni” al lato buono risultino spesso forzate e improbabili.  Tuttavia Jane Austen, la scrittrice di romance per eccellenza, in questo potrebbe fare scuola, fornendo alle autrici contemporanee degli spunti di riflessione su come e se far redimere un personaggio negativo, e sul perché a volte, semplicemente, ciò non è necessario. Perché è giusto che gli antagonisti di Jane Austen non si redimano (e perché dovresti prendere esempio da lei) Gli antagonisti nei romanzi di Jane Austen sono spesso rappresentati come personaggi che ostacolano il percorso dei protagonisti verso la felicità e il conseguimento dei loro obiettivi. Questi antagonisti possono assumere diverse forme e ruoli all’interno delle storie, ma ci sono alcune caratteristiche comuni che li definiscono: Ambizione e interesse personale: Gli antagonisti spesso agiscono in base ai propri interessi egoistici o ambizioni, mettendo a rischio la felicità dei protagonisti. Peculiarità sociali e culturali: personaggi come Mister Collins o Mister Wichkam rappresentano valori sociali o culturali che sono in contrasto con quelli dei protagonisti, nonché dell’autrice stessa.  Questo può portare a conflitti basati su differenze di classe, status sociale o altre convenzioni dell’epoca. Wickham, Collins, Lady Susan: antagonisti senza redenzione Ecco i motivi per cui JA non ha mai redento i suoi personaggi negativi: Per non svalutare la sua personalissima critica alla società vanesia ed egoista Jane Austen utilizzava spesso i suoi personaggi e le loro storie per criticare la società dell’epoca, evidenziando ipocrisie, pregiudizi e comportamenti negativi. Gli antagonisti spesso incarnano queste caratteristiche negative e non vengono redenti completamente al fine di mantenere il commento sociale e la critica delle convenzioni dell’epoca, nonché per non sminuire le virtù dei personaggi principali.  Perché anche in un romanzo d’amore, il realismo è fondamentale La scrittrice britannica, inoltre, cercava di rappresentare la realtà sociale dell’epoca, e in quel contesto non tutti i personaggi avevano l’opportunità di cambiare e redimersi. Questo realismo le serviva per riflettere efficacemente la complessità della vita reale e delle relazioni sociali. Per operare una diversificazione dei tipi umani Gli antagonisti di JA incarnavano praticamente sempre valori contrastanti rispetto a quelli dei protagonisti. La loro mancanza di redenzione è palesemente una scelta intenzionale per sottolineare e contrastare le virtù dei protagonisti, creando tipi umani variegati.  Rosa sì, ma con stile (e mai addolcendo la pillola) L’approccio di Jane Austen alla caratterizzazione dei suoi personaggi, inclusi gli antagonisti, riflette il suo desiderio di esplorare i dettagli e le sfumature delle relazioni umane e della società, piuttosto che offrire una risoluzione convenzionale e rassicurante. Questo contribuisce alla profondità e alla complessità delle sue opere. L’assenza di una completa redenzione contribuisce anche a creare una maggiore tensione narrativa e a mantenere il realismo delle storie. Nel mondo reale, infatti, le persone non cambiano necessariamente da un giorno all’altro e spesso è difficile per loro superare i propri difetti o pregiudizi. Questo realismo aiuta a rendere i personaggi di Austen più credibili e verosimili. Quindi, che tu sia uno scrittore esordiente o navigato, forse questo articolo è la scusa perfetta per cominciare a rileggere i romanzi di JA, indimenticata regina delle storie d’amore a lieto fine. Da quale ricomincerai? All Senza categoria agende borse box corsi Narrativa preorder agende Agenda del lettore – Jane Austen ☆☆☆☆☆€5.00Add to Cart All Senza categoria agende borse box corsi Narrativa preorder borse Borsa Jane Austen in cotone realizzata a mano ☆☆☆☆☆€10.00Add to Cart

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Jane Austen fu la prima donna a fare satira politica?

Se siete abituati a pensare a Jane Austen come all’autrice di innumerevoli romanzi d’amore, beh, non c’è niente che si allontani di più dal vero… o quasi. Indubbiamente i libri della maturità ci restituiscono la figura di una Jane Austen romantica e profonda, ma nella sua giovinezza si divertì molto grazie all’arma affilata dell’ironia, e anche della satira politica. I racconti satirici di Jane Austen fanno parte della più ampia raccolta Juvenilia, che comprende, come suggerisce lo stesso titolo, le opere giovanili dell’autrice. Sia beninteso: non ci troviamo di fronte a capolavori o opere imprescindibili per apprezzare la Jane Austen matura che tutti noi conosciamo e amiamo. Tuttavia, per gli estimatori più affezionati si tratta comunque di testi che svelano la psicologia e il complesso mondo interiore della scrittrice inglese. In particolare, alcuni di questi brevi racconti sono indice di una mente acuta ed estremamente ironica, se non cinica nel suo modo graffiante di prendere in giro la società dell’epoca… e anche il maschilismo che imperava tra gli intellettuali del Settecento. Un delizioso esempio di quest’ironia la si ritrova nel brevissimo “Storia dell’Inghilterra: di uno storico ignorante e prevenuto”, un’opera che, pur non essendo un capolavoro per ciò che concerne trame e personaggi, si rivela tale per lo stile, perché forse per la prima volta una donna si cimenta nel difficile compito di fare satira politica. Una satira impietosa, cattiva e che mette in luce la grettezza di chi tifa ora per un partito ora per l’altro, ed è pronto a reinterpretare, se non a capovolgere, ogni cosa presente e passata: il mondo, la società e persino lo svolgersi e il dispiegarsi della Storia, il tutto per un bieco tornaconto personale. Quando si parla di donne e letteratura ci si immagina che le scrittrici Settecentesche potessero cimentarsi solo ed esclusivamente in romanzi d’amore e in poesia sentimentale, ma con quest’opera Jane Austen ci dimostra il contrario, facendosi antesignana della satira politica al femminile. Non è un caso che l’autrice, nello scrivere la sua “Storia dell’Inghilterra” finga di essere un uomo, uno studioso tanto ignorante quanto fiero di esserlo, a cui tutto è concesso purché il suo lavoro diventi tifo cieco a favore di un partito politico. Un’opera estremamente attuale, benché scritta molti secoli fa, che Land editore ha deciso di inserire nella collana 30 minuti di First Letter Editrice. Iscriviti * indicates required Email Address * Inserisci qui il tuo indirizzo email Il tuo nome e cognome * Inserisci il tuo nome e cognome qui

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Orgoglio e Pregiudizio è il primo hate to love della storia?

Tutte le fan del romance hanno letto almeno una volta Pride and prejudice, l’iconico romanzo che ha reso Jane Austen una delle scrittrici più amate di sempre. Oltre alla profondità dei messaggi lanciati da Austen, in Orgoglio e pregiudizio ci sono altre caratteristiche che, nel tempo, hanno contribuito a rendere questo romanzo così amato. Uno di questi  è la straordinaria modernità del libro nel delineare e descrivere i sentimenti umani… capacità che continua a conquistare i lettori di generazione in generazione. Ma avete mai riflettuto sul fatto che Orgoglio e pregiudizio potrebbe essere considerato il primo hate to love della storia della letteratura? Ecco un paio di riflessioni che vi convinceranno di questa tesi.   Motivo numero uno Il disprezzo iniziale di Darcy Non è sufficientemente bella da tentarmi è una delle frasi più celebri pronunciate dal freddo Darcy. Una frase che, sfortunatamente, Elizabeth Bennet ha sentito pronunciare dalle labbra dell’uomo, cosa che, diciamolo, ha contribuito non poco a scatenare l’indignazione della nostra giovane eroina.  Da quel momento Lizzie ha cominciato a detestare Darcy, ritenendolo un damerino grezzo e insolente. Di sicuro questa antipatia reciproca è un elemento molto ricorrente nei romance moderni, ed è uno dei topos più amati dalle lettrici Motivo numero 2  Il disprezzo di Darcy si trasforma lentamente in amore Il lento e graduale, ma soprattutto riluttante innamoramento di Darcy nei confronti di Elizabeth è uno degli elementi che più hanno conquistato le lettrici, soprattutto se consideriamo che Darcy non aveva nessuna intenzione di innamorarsi di una dama così al di sotto dei propri standard. Una vendetta perfetta per la saggia e razionale Elizabeth, che non mancherà di restituire il disprezzo iniziale mostrato dal gentiluomo.  Dall’odio si passa quindi a un amore talmente forte da costringere Darcy a passare sopra a qualsiasi sua iniziale reticenza, incluse le obiezioni della terribile Lady Catherine de Bourgh. Ben fatto, Elizabeth!  Anche questo topos, quello del chi disprezza compra – a caro prezzo, aggiungerei – è molto amato dalle lettrici di romance. In fondo l’amore non è bello se non è litigarello. Giusto, Darcy? E voi, cosa ne pensate? Orgoglio e pregiudizio può essere considerato il primo hate to love della storia?  ALTRE NEWS Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York admin Gennaio 8, 2023 Su Italia uno torna la maratona di Harry Potter admin Gennaio 8, 2023 Nacque a Torino la prima collana di libri economici d’Italia admin Gennaio 6, 2023

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