Come si festeggiava il Natale nel medioevo?
Il Natale è uno dei periodi più belli e gioiosi dell’anno proprio perché, oltre alla felicità di scambiarsi i regali, si rispolverano antiche e nuove tradizioni da condividere con le persone amate. Fare l’albero, mangiare un buon panettone insieme ai parenti, scartare tanti pacchetti… sono solo alcune delle gioie del Natale, ma questa festa si è sempre svolta nella maniera in cui siamo abituati? Nel Medioevo, per esempio, Il Natale non era importante come al giorno d’oggi, essendoci festività ben più significative, due delle quali erano la Santa Pasqua e la Santa Annunciazione, che veniva celebrata ogni 25 Marzo per ricordare la data che, secondo i cattolici, rappresentava il giorno del concepimento di Gesù nel ventre di Maria. Ebbene sì, non sempre il Natale ha avuto un significato universale come lo ha oggi. Gli storici sostengono che durante il Medioevo una grande parte della popolazione europea non festeggiava affatto il Natale e, per quanto riguarda chi lo festeggiava, era solito far precedere questo periodo da un lungo digiuno che cominciava intorno al dieci o all’undici novembre, e che perdurava fino al 25 Dicembre. Questo periodo era conosciuto come Avvento, decisamente diverso dalle tradizioni odierne, dove a questo termine di solito associamo un calendario che regala a grandi e piccini dei doni quotidiani… siano essi cioccolatini o piccoli oggetti. Per la popolazione medievale l’Avvento era un periodo di grande privazione e sofferenza, atto a purificarsi per festeggiare degnamente il giorno della nascita di Gesù. C’è da dire, però, che durante il periodo dell’Avvento moltissimi teatranti giravano di città in città donando divertimento e spettacoli al pubblico attraverso piccole recite per bambini, ma anche canti e liturgie. All’epoca fare l’albero di Natale non era una tradizione così diffusa, in quanto l’albero avrebbe preso piede nelle case degli europei solo nel Diciannovesimo secolo. Erano perlopiù i comuni e le città medio grandi a imbastire degli alberi di abete, collocandoli nelle piazze, così che tutti potessero goderne, ma questa pianta non aveva di certo il valore simbolico che ha oggi, né era altrettanto diffusa. A livello di singole famiglie, chi festeggiava il Natale decorava quindi la propria casa con frutti e piccoli manufatti colorati realizzati a mano. Non c’erano nemmeno i regali di Natale, in quanto era tradizione scambiarsi piccoli doni il primo giorno del nuovo anno. Per alcuni sarà questa la parte più sconvolgente del Natale durante il medioevo, perché per noi pensare a questa festa senza nemmeno un piccolo dono è qualcosa di veramente surreale. Ma c’è di più perché, per ciò che riguarda il cibo, era abbastanza comune riservare al 25 dicembre l’utilizzo di formaggi, di carne – soprattutto di cavallo e di manzo – e bevande alcoliche come birra e vino, tuttavia non erano molte le famiglie in grado di permettersi tali lussi. Per fortuna Il Natale medievale era pervaso da un grande spirito caritatevole, molto più accentuato rispetto a oggi, cosicché i nobili e le famiglie borghesi si sentivano spesso spinti a donare ai più poveri parte dei loro sontuosi banchetti. Molti nobili medievali avevano persino l’abitudine di installare nelle loro case una scena della Natività inserita nel contesto di una caverna: non un vero e proprio presepio, ma una scena che ricordasse alle persone la santità di quel giorno di quasi un millennio e mezzo prima, in cui Dio si sentì finalmente pronto a reincarnarsi in un essere umano.
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