Questa non è una recensione, bensì un coro da stadio, scritto su carta (elettronica).
Da autrice e scrittrice molto appassionata di storie e storytelling, scoprire nuove trame e modi di raccontare è una di quelle cose che mi rilassa e mi diverte di più.
O almeno così dovrebbe essere, perché in realtà il potere delle grandi storie è proprio quello di trascinarti via, in un mondo e universo di emozioni che vivi come se ci fossi immerso.
Purtroppo non ho mai sviluppato la bravura ai videogiochi di molti compagni di classe e coetanei, ma adoro la grafica e il concept, così come il game design.
Dopo questo preambolo posso dire senza alcun dubbio che Arcane, League of Legends, è una di quelle storie immortali. Se siete profani sappiate che League of Legends è un gioco online della Riot Games in cui puoi scegliere un personaggio e affrontare una storia nel mondo creato apposta, in una squadra con altri giocatori.
Arcane invece è la serie su Netflix ispirata da quel videogioco.
Nel tempo ho dato diverse occasioni a serie ispirate al mondo videoludico e devo dire che alcune sono andate bene, altre molto meno.
Arcane si colloca su un altro livello. Un livello che difficilmente altri raggiungeranno, almeno per ora. Dalla scelta delle colonne sonore, alla creazione del mondo, alla pura arte e alla grafica, alla costruzione dei personaggi, Arcane non lascia niente di intentato.
Potrebbero sicuramente esserci dei buchi di trama o di altro, ma per quanto mi riguarda mi ha trascinata nei temi, nel ritmo e nelle scelte stilistiche al punto che ho dimenticato. Ho dimenticato stavo guardando un serie tv d’animazione.
Ho dimenticato e ho semplicemente vissuto. E credo che non ci sia nulla di più potente di un simile storytelling.
Perché Arcane funziona?
Oltre a tutte le motivazioni che ho già detto, sappiate che le sottotrame e le tematiche sono portentose.
Abbiamo la found family, il seguire i propri sogni, la scoperta dei propri limiti e di se stessi, la filosofia della perfezione che porta annichilimento, abbiamo il bisogno di essere migliori, la guerra non glorificata che porta solo distruzione e dolore. Abbiamo la fame per il potere, le scelte sbagliate, l’allieva che diventa mentore e la storia d’amore tra due persone talmente diverse che si pensa non abbiano nulla in comune. Ed è questo tema del diverso che non divide bensì unisce, per creare una magia più forte di ogni altra arcana potenza.
In Arcane la crescita dei personaggi e il loro arco narrativo ha un tocco leggero e pesante al contempo. Trattieni il respiro a ogni colpo, a ogni caduta e ci sono passaggi che se fossero stati resi meno delicati non sarebbero stati altrettanto potenti. Come i disegni ad acquerello quando si parla di memoria e ricordi, in tinte pastello più sfumate.
Abbiamo eroi e anti eroi che cambiano ruoli, perché se vivi grandi dolori poi il tuo cuore diventa oscuro. Eppure puoi ancora essere salvato. Puoi essere sempre salvato, dall’amore di un bambino, dalla sua curiosità, dalla sua voglia di giocare e conoscere.
E non c’è forse un messaggio più bello?
Non è questo che dovrebbe fare una grande storia, dare speranza?
I combattimenti, il tradimento, l’amore sono temi ricorrenti, ma è la speranza e la forza d’animo ciò che porta avanti la serie.
E di certo la scenografia, i tempi, insomma praticamente tutto è calibrato talmente bene che non mi resta che chiedervi: perché siete qua a leggermi invece di vedervela?
Andate e fatemi sapere la vostra opinione.