L’editoria che verrà: intervista a Claudio Secci

Benvenuti a questa intervista con Claudio Secci, promotore culturale impegnato, con il suo Collettivo Scrittori Uniti, nel supporto e nella promozione di libri provenienti da piccole case editrici e autori indipendenti. Claudio non è solo un appassionato sostenitore di queste voci spesso trascurate nel mondo editoriale, ma è anche uno scrittore di talento. La sua esperienza unica nel campo della scrittura e della promozione culturale offrono una prospettiva preziosa su come navigare nel complesso e competitivo panorama delle pubblicazioni indipendenti.

Per festeggiare la prima antologia di cui Claudio è curatore per il gruppo Land, abbiamo deciso di fargli qualche domanda. 

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Ciao, Claudio, e grazie per essere qui. Raccontaci un po’ il tuo ruolo all’interno del Collettivo scrittori uniti. 

Ciao e grazie per l’invito. Nel 2018 si doveva scegliere se buttare via il lavoro fatto con l’associazione Scrittori Emergenti Uniti di Laura Santella (che ha dovuto chiudere), soprattutto in merito al gruppo di autori che si era creato per la partecipazione a Salone di Torino e Pisa Book Festival, oppure cercare di salvare il salvabile. Sarebbe stato troppo mortificante vedere quel bellissimo gruppo di autori e la sinergia che si era creata disperso magari verso quelle entità culturali ben distanti dal volontariato. Cominciai a reclutare i migliori autori del gruppo di quel periodo, e assieme a me a dirigere quello che poi sarebbe diventato oggi, c’erano Manuela Siciliani, Jessica Maccario, Manuela Chiarottino, Massimo Procopio. Quel direttivo poi ha avuto nel tempo delle modifiche. Massimo per motivi personali e mancanza di tempo si dovette sfilare, e subentrarono Alessia Francone, Federica Martina e, da poco, Gabriele Dolzadelli. Pertanto, oggi, un direttivo composto da 7 persone gestisce un parco autori di quasi 400, di tutta Italia. Di questi 400, circa 150 sono attivisti fissi e partecipano a tutte le nostre iniziative, altri invece essendo con casa editrice, a volte trovano in fiera il loro editore e quindi partecipa con lo stand della propria CE. La cosa importante è capire che CSU non lavora solo con i SELF, ma anche con libri di Casa Editrice, indistintamente. L’unica posizione che prendiamo in merito alle pubblicazioni che inseriamo nei nostri stand è quella che i libri non provengano da realtà editoriali che chiedono contributo agli autori per pubblicare. Per il resto, sosteniamo tutti.

Qual è stata la tua motivazione principale nel decidere di concentrarti sul promuovere libri di piccole case editrici e autori indipendenti anziché su titoli più mainstream?

In realtà non promuoviamo solo libri di piccole ce o self, come dicevo sopra, bensì praticamente tutto. Noi puntiamo molto sul MODO in cui gli autori vivono le fiere. CSU nasce per le fiere, poi dopo siamo diventati molto altro, ma il nostro focus principale è sempre stato questo: dare opportunità di visibilità a chi sulla carta parte “svantaggiato”, economicamente o per via della natura del proprio libro, vuoi perché pubblicato da  una micro-realtà editoriale, vuoi perché autopubblicato. Soprattutto, nonostante la nostra attività sia volontaria al 100%, cerchiamo di essere innovativi e al passo con i tempi. Una delle iniziative che stiamo cercando di portare avanti è la piattaforma dei podcast, ad esempio, che in fiera ha funzionato molto bene.

Come individui i libri e gli autori che scegli di promuovere? Quali criteri consideri importanti nella selezione dei titoli da sostenere?

Devo ammettere che non partiamo dal prodotto ma dalla persona. E’ il lato umano che la nostra mission premia. Poi, in caso il prodotto non sia all’altezza o abbia bisogno di migliorare, dirigiamo l’autore verso editor, grafici, case editrici che possano valorizzare meglio il suo lavoro. Questa domanda nasconde un distinguo importante da fare. CSU non vende, non pubblica, non incassa. CSU instrada, sempre. Noi siamo il collante fra l’autore e il lettore, in ogni circostanza.

Mi spiego meglio. La Fiera Virtuale del Romance che facciamo nel mese di dicembre, avvicina i lettori alle autrici che selezioniamo, ma i libri non li vendiamo noi direttamente, li vendono poi gli autori con i propri lettori che hanno commentato i loro video. In fiera succede la stessa cosa: CSU prepara e fornisce una struttura, istruisce gli autori sul modo in cui essere più vincenti con il passante, ma non incassa un solo centesimo. La stessa cosa accade con la formazione. Il Festival Nazionale dello Scrittore di Noale che facciamo tutti gli anni nel mese di settembre, allena gli autori a presentare il proprio libro, in modo conciso e coinvolgente. In pratica CSU non fa nulla di commerciale, ma è sempre di supporto.

Quali sfide pensi che le piccole case editrici e gli autori indipendenti affrontino nel mercato editoriale odierno? E come cerchi di affrontare queste sfide nella tua attività di promozione?

Mi verrebbe da dire che il più grosso pericolo all’orizzonte sia l’ondata di offerta rispetto alla domanda. In realtà le case editrici stesse e tutto il mercato editoriale è un po’ alla finestra a osservare cosa accadrà nei prossimi mesi/anni. Perché? Perché come ogni cosa anche i lettori stanno cambiando, così come le esigenze emotive e la domanda emozionale del “consumatore”. La necessità di acquistare storie che siano di livello e sazino il desiderio di emozioni del lettore, è mutevole. A incidere su questa necessità sono lo stress, la quotidianità, il tempo residuo a disposizione e come decidiamo di trascorrere quest’ultimo. I social NON aiutano sotto questo ultimo aspetto. Una persona che ha bisogno di evadere dalla realtà e desidera farlo con un libro, deve isolarsi da tutto, persino quando va in bagno. Ma il cellulare pare stia diventando ormai parte integrante del nostro corpo, in ogni situazione, e per ogni fascia di età.

Quali strategie di promozione trovi più efficaci nel far conoscere e vendere libri di piccole case editrici e autori indipendenti? Ci sono particolari canali o piattaforme che ritieni siano più adatti a raggiungere il tuo pubblico?

Il potenziale lettore è stufo di essere bombardato di troppa promozione. Spesso confusa, autoreferenziale e autocelebrativa di autori che senza esperienza si trovano un prodotto con il loro nome e cognome in vendita come se “finalmente è arrivato il libro soluzione”. Non a caso le fiere continuano ad essere SALVEZZA autentica di quasi tutte le case editrici a tutti i livelli. Poi, ovviamente, i colossi vivacchiano tutto l’anno grazie alle librerie convenzionali e le vetrine del centro città, ma per la piccola e media editoria, le fiere continuano a essere salvifiche e i momenti in cui si vende di più. Il lettore può toccare con mano un prodotto e soprattutto conoscerlo dal vivo, a volte con l’autore che glielo racconta. Il lettore si appaga, si affeziona, e acquista il libro, a volte un po’ come mancia per lo spiegone dell’autore che a volte dura diversi minuti, a volte, ebbene sì, anche un po’ per sfinimento, ma lo compra. CSU è contro questo tipo di approccio con il passante e istruisce in questo senso anche i propri autori che nella circostanza diventano commessi. Il passante NON si esaspera, non si ASSALE, non si AGGREDISCE, lo si supporta DOPO che ha manifestato interesse verso un libro, con fare professionale e dando sempre la sensazione di una preparazione trasversale sull’esposizione.

Un’ultima domanda e poi ti lasciamo libero. Quali sono i tuoi progetti futuri o le tue aspirazioni nel campo della promozione culturale per libri di piccole CE e autori indipendenti? Ci sono obiettivi che vorresti raggiungere o nuove sfide che vorresti affrontare?

A livello personale credo che lavorerò sempre più con la fantascienza, genere che nel breve sarà sempre più di supporto ai lettori con l’ondata di tecnologia che sta subentrando nelle nostre vite con dinamiche molto rapide. Intanto sarò molto lieto di fare una bella promozione per questa antologia “OUR LAST LAND” di cui ho desiderato fortemente l’uscita e che poggia su una tematica a me molto cara: l’adattamento della vita umana su pianeti ostili e non perfettamente abitabili. Sto lavorando anche per altre realtà editoriali in progetti nei quali vengo coinvolto (magazine, concorsi, giurie etc etc) e mi fa piacere essere considerato un riferimento dopo quasi vent’anni nel mondo dell’editoria e 23 romanzi pubblicati. Auguri alla galassia Land, siete fantastici. Vi aspettiamo presto alla Casa dello Scrittore.

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