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La giraffa che non aveva il collo lungo: una storia di autostima per i più piccoli

Il mondo dei libri per bambini è ricco di storie che insegnano valori importanti, ma poche sono così dolci e toccanti come quella de “La giraffa che non aveva il collo lungo”. Questo libro racconta la storia di Fortunata, una piccola giraffa che, a differenza dei suoi simili, nasce con il collo corto. Un dettaglio che potrebbe sembrare un difetto agli occhi degli altri, ma che si rivela essere il suo punto di forza. Un messaggio di autostima Fortunata è una giraffa speciale, e la sua storia è un perfetto esempio di come la diversità possa essere una fonte di bellezza e unicità. Nel mondo delle giraffe, un collo lungo è considerato essenziale, ma Fortunata ci insegna che non dobbiamo lasciare che le aspettative degli altri definiscano il nostro valore. Attraverso le sue avventure, i bambini imparano l’importanza di accettarsi per come si è, scoprendo che ciò che ci rende diversi è spesso ciò che ci rende speciali. Il potere delle immagini Le illustrazioni del libro sono un vero e proprio incanto, capaci di trasmettere emozioni profonde con semplicità e dolcezza. Ogni pagina è una piccola opera d’arte che accompagna i piccoli lettori nel viaggio di Fortunata, aiutandoli a comprendere e interiorizzare il messaggio di autostima e accettazione di sé. E poi, diciamolo, chi non si affezionerebbe a una giraffina così tenera e coraggiosa? Una lezione per grandi e piccini “La giraffa che non aveva il collo lungo” non è solo un libro per bambini, ma una lettura che può toccare anche i cuori degli adulti. La storia di Fortunata è un promemoria per tutti noi: non importa cosa gli altri pensano che dovremmo essere, ciò che conta davvero è essere felici e fieri di ciò che siamo. E non c’è nulla di più rassicurante che vedere un bambino assorbire questo concetto attraverso una storia così dolce e ben scritta. Un finale pieno di speranza Senza svelare troppo, possiamo dire che il finale del libro è una celebrazione della diversità e dell’accettazione. Fortunata, con il suo collo corto, trova il suo posto nel mondo, dimostrando che non bisogna conformarsi agli standard per essere felici. È una conclusione che lascia i piccoli lettori con un sorriso e, chissà, forse anche con una nuova prospettiva su se stessi e sugli altri. Scopri Land Magazine admin Settembre 2, 2024 La giraffa che non aveva il collo lungo: una storia di autostima per i più piccoli Read More admin Settembre 2, 2024 L’importanza di abbracciare le differenze nei bambini: Un viaggio di crescita e amore Nel mondo di oggi, dove la diversità è all’ordine del giorno, è più importante che mai insegnare ai nostri bambini a celebrare le differenze. Ma diciamocelo, non è sempre facile. Read More admin Settembre 1, 2024 Londra, 1 settembre: la stazione di King’s Cross senza Hogwarts Express – Qualcuno ha rubato la magia? Londra – Questa mattina, la stazione di King’s Cross era avvolta da un silenzio sorprendente. Alle ore 11.00, l’annuncio tanto atteso dell’Hogwarts Express non è arrivato, lasciando migliaia di fan Read More admin Agosto 31, 2024 Esercizio gratis di scrittura creativa: le descrizioni Le descrizioni ambientali sono cruciali per creare l’atmosfera e immergere i lettori nel mondo della tua storia. Un’ambientazione ben descritta può trasportare il lettore in un altro luogo e tempo. Read More Elisabetta Agosto 30, 2024 Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 21) Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno Read More admin Agosto 29, 2024 Sangue e cenere di Jennifer L. Armentrout: la recensione di Land Magazine Se pensate che i vampiri sexy e gli amori impossibili siano passati di moda, preparatevi a essere piacevolmente sorpresi da “Sangue e Cenere” di Jennifer L. Armentrout, che con questa Read More Lorenzo Foschi Agosto 26, 2024 Narrativa videoludica: la tua storia A CURA DI I LIBRI DI LORENZO FOSCHI Fai clic qui Prima di procedere con l’articolo, ti invito ad arrivare alla fine per una pazza proposta interattiva!Nel secondo episodio abbiamo Read More admin Agosto 24, 2024 Esercizio gratis di scrittura creativa: i dialoghi Il dialogo è una componente essenziale di qualsiasi racconto. Un dialogo ben scritto può rivelare molto sui personaggi e avanzare la trama. In questo articolo, ti proponiamo un esercizio di Read More admin Agosto 23, 2024 Sans culotte: chi erano, origine del nome Se vi siete mai chiesti perché un gruppo di persone tanto temuto nella Rivoluzione francese fosse chiamato “sans culotte,” sappiate che la risposta è molto meno glamour di quanto possiate Read More admin Agosto 23, 2024 22 agosto 1920: nasce Ray Bradbury, il genio della fantascienza che non si aspettava di essere preso sul serio Il 22 agosto 1920, in un angolo sperduto dell’Illinois, veniva al mondo un bambino che avrebbe rivoluzionato la fantascienza: Ray Bradbury. Sì, proprio lui, l’uomo che ha trasformato le nostre Read More

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Military Romance: quando l’amore incontra l’addestramento militare…e fa esplodere tutto (cuori inclusi)

Ah, il trope del Military Romance, quel genere letterario dove le emozioni scorrono più veloci di un addestramento a corpo libero e gli uomini in divisa sembrano avere sempre il tempo di fare flessioni, salvare il mondo e innamorarsi perdutamente nel mezzo di un attacco aereo. C’è qualcosa di irresistibile in un uomo o una donna che, tra missioni segrete e sparatorie, trova il tempo di inviare messaggini romantici con tanto di emoji a forma di cuore. Benvenuti nel mondo del Military Romance, dove la guerra non è mai l’unica cosa in gioco e i cuori rischiano di essere feriti più dei corpi. Fai clic qui La trama: amore, guerra e un po’ di testosterone La ricetta base del Military Romance è semplice: prendi un soldato (meglio se burbero ma con un cuore tenero sotto a tutti quei muscoli), una missione pericolosissima e un interesse amoroso che, per motivi incomprensibili, decide di lanciarsi a capofitto in una relazione con una persona che ha il tasso di sopravvivenza di un pilota di caccia durante una tempesta di missili. Aggiungi un pizzico di tensione sessuale, battute sarcastiche in pieno stile “io ti proteggerò, ma anche tu non sei così male con un’arma in mano”, e voilà! Hai una storia pronta per strappare sospiri e fare battere il cuore più veloce di un’azione speciale. Cosa c’è di meglio di innamorarsi in una zona di guerra? Immagina la scena: pallottole che fischiano sopra la testa, esplosioni in lontananza e i nostri due protagonisti che, dopo aver evitato una granata, si guardano negli occhi e si rendono conto che, sì, è proprio amore. Nessuno fa proposte di matrimonio come chi è reduce da una missione quasi suicida! Il fascino del soldato Diciamocelo: il vero protagonista del Military Romance non è l’amore. No, no, è lui: il soldato! L’eroe di guerra con muscoli da far invidia a un culturista e un cervello allenato a risolvere enigmi degni di un film di spionaggio. Questo tizio ha un curriculum che farebbe impallidire anche James Bond: addestrato in ogni tipo di arma (e non solo quelle), capace di sopravvivere nel deserto senza una borraccia e con un’abilità sovrumana nel tenere i capelli sempre in ordine, anche dopo una notte insonne passata in un rifugio antiatomico. Ma sotto quella corazza da guerriero implacabile, c’è un cuore dolce che si scioglie davanti a un sorriso. È la combinazione perfetta di mascolinità tossica e vulnerabilità emotiva: lo troviamo mentre abbatte terroristi a mani nude, ma al ritorno a casa è lì che prepara la colazione per il suo amore, magari con il grembiule rosa della nonna.   Il dramma: “Resterò o tornerò in missione?” Oh, il dolce tormento dell’amore tra un soldato e un civile! Quando non stanno evitando di essere catturati da terroristi internazionali o saltando giù da elicotteri in fiamme, c’è sempre la grande domanda: “Resterò o tornerò in missione?” Spoiler alert: lui tornerà in missione. Sempre. Perché? Perché altrimenti dove sarebbe l’adrenalina? Eppure, non importa quante volte il protagonista scompaia tra una missione segreta e l’altra: tornerà sempre indietro, magari con un paio di cicatrici in più e un mazzo di fiori presi al duty free dell’aeroporto. Consigli di lettura: mettetevi comodi (e preparate i fazzoletti) Se siete pronti a immergervi nel mondo del Military Romance e vivere avventure ad alto tasso di testosterone e lacrime versate tra un’azione militare e l’altra, ecco alcune letture che fanno per voi: “Il cavaliere d’inverno” di Paullina Simons – Non propriamente un Military Romance tradizionale, ma una saga epica ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale che saprà soddisfare gli amanti del genere. Tatiana e Alexander vivono una storia d’amore che sfida la guerra, la fame e il gelo russo. Una passione tanto forte quanto la guerra che la circonda. “KGI” serie di Maya Banks – In questa saga, ogni libro è una corsa contro il tempo tra le missioni segrete di un gruppo di fratelli militari e il loro tentativo di trovare (e mantenere) l’amore. “Schegge nel cuore” di Isabella Vinci – Un militare che s’innamora al primo sguardo di una donna spezzata fin dentro l’anima. Lettura adatta a cuori forti e puri… ma soprattutto resistenti.  Fai clic qui Scopri Land Magazine admin Settembre 16, 2024 Military Romance: quando l’amore incontra l’addestramento militare…e fa esplodere tutto (cuori inclusi) Ah, il trope del Military Romance, quel genere letterario dove le emozioni scorrono più veloci di un addestramento a corpo libero e gli uomini in divisa sembrano avere sempre il Read More Cristina Ferri Settembre 15, 2024 Il pastrami orgasmico di Harry ti presento Sally Di Cristina Ferri Il pastrami orgasmico di Harry ti presento Sally«Ci ho pensato tanto, e il risultato è che ti amo. […] Sono venuto stasera perché quando ti accorgi che Read More admin Settembre 15, 2024 “Il Gattopardo”: Alain Delon e il Ritratto della Decadenza Aristocratica Quando si parla di capolavori cinematografici, pochi film riescono a evocare l’eleganza e la decadenza come Il Gattopardo (1963), diretto da Luchino Visconti. 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“Il Gattopardo”: Alain Delon e il Ritratto della Decadenza Aristocratica

Quando si parla di capolavori cinematografici, pochi film riescono a evocare l’eleganza e la decadenza come Il Gattopardo (1963), diretto da Luchino Visconti. Basato sul celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo è una rappresentazione maestosa e struggente della fine di un’epoca. Al centro di questa magnifica opera c’è Alain Delon, che interpreta il carismatico e ambizioso Tancredi, un ruolo che ha contribuito a consolidare la sua fama internazionale. La Sicilia dei gattopardi Il Gattopardo è ambientato nella Sicilia del XIX secolo, in un periodo di grandi cambiamenti sociali e politici. Delon, con la sua bellezza magnetica e il suo talento attoriale, incarna alla perfezione il giovane Tancredi, un uomo diviso tra il rispetto per la tradizione e il desiderio di abbracciare il nuovo ordine emergente. La sua interpretazione è un mix di fascino e profondità, e riflette le tensioni interne di un personaggio che naviga tra l’amore per la sua famiglia aristocratica e l’ambizione di affermarsi nel nuovo panorama politico.   Ma chi sono i gattopardi? Nel contesto dell’opera, i “Gattopardi” rappresentano l’aristocrazia siciliana durante il Risorgimento italiano, un periodo di grandi trasformazioni politiche e sociali che portarono all’unificazione dell’Italia. Questi aristocratici, pur consapevoli del declino del loro potere e del cambiamento inevitabile della società, cercano di adattarsi per mantenere il loro status sociale. Tuttavia, il loro tentativo di preservare il loro mondo antico è destinato al fallimento, poiché la nuova borghesia e la classe emergente finiscono per prendere il sopravvento. Il personaggio di Tancredi, interpretato da Alain Delon nel film, incarna questo adattamento quando afferma la famosa frase: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.” Questa citazione riflette la strategia dei “Gattopardi”, che cercano di cavalcare il cambiamento per mantenere il loro potere e privilegio, pur sapendo che la loro epoca è in declino.   Nobiltà e borghesia Il ballo finale, una delle sequenze più iconiche del film, rappresenta un momento di grande potenza visiva e emotiva. Qui, Delon danza accanto a Claudia Cardinale (che interpreta Angelica Sedara), e insieme incarnano la fusione tra il vecchio e il nuovo mondo. È una scena che rimane impressa nella memoria dello spettatore, simbolo della bellezza effimera e del passaggio del tempo. Il Gattopardo è molto più di un semplice film storico; è una meditazione sull’inevitabilità del cambiamento e sulla fragilità della gloria umana. Alain Delon, con la sua interpretazione impeccabile, ha contribuito a rendere questo film un’opera immortale del cinema mondiale.   Storia della caccia alle streghe in poche parole CLICCA E VAI AL LIBRO Scopri Land Magazine admin Agosto 18, 2024 Il mondo saluta Alain Delon: addio all’icona del cinema francese Il 18 agosto 2024, il mondo si è svegliato con una notizia che ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di milioni di appassionati di cinema: Alain Delon, l’indimenticabile icona Read More Oriana Turus Agosto 18, 2024 Tutto quello che c’è da sapere sul sistema scolastico inglese – parte 4 – gli addetti ai lavori A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e Read More admin Agosto 17, 2024 Lena e la tempesta di Alessia Gazzola: la recensione di Land Magazine A cura di Colloco Alessia Gazzola nella top 5 delle mie autrici del cuore. L’ho conosciuta ormai tantissimi anni fa con la serie di libri che tratta le avventure di Read More Elisabetta Agosto 16, 2024 Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 20) Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno Read More admin Agosto 15, 2024 Cronistoria del ferragosto dall’antichità a oggi Sicuramente saprete che il termine “Ferragosto” deriva dall’espressione latina “Feriae Augusti”, che significa “ferie di Augusto”. Le Feriae Augusti furono introdotte dall’imperatore romano Augusto nel 18 a.C. come periodo di Read More Arianna Ciancaleoni Agosto 14, 2024 I tormentoni estivi del passato L’estate sta finendo… e già cominciamo a cantare, non è vero?  Ebbene sì, ogni stagione ha le sue mode, ma una cosa che accade sempre durante l’estate è che la Read More admin Agosto 13, 2024 Libri per bambini da leggere almeno una volta nella vita: IL GRINCH DI Dr. Seuss A cura di LA STORIAIl Grinch è l’esatto opposto dello Spirito Natalizio. Odia il Natale e odia chi lo festeggia. Odia soprattutto i Nonsochi, che vivono nella valle vicino alla Read More admin Agosto 12, 2024 Foreshadowing e scrittura creativa: la sottile arte di seminare indizi accattivanti. A cura di Ci sono molte tecniche di scrittura creativa, ma il foreshadowing è quella che ti permette di seminare indizi per il lettore.In un certo senso si tratta di Read More Oriana Turus Agosto 11, 2024 Tutto quello che c’è da sapere sul sistema scolastico inglese – Parte 3 – Calendario e curiosità A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e Read More admin Agosto 10, 2024 Esercizio gratis di scrittura creativa: i personaggi Il dialogo è una componente essenziale di qualsiasi racconto. Un dialogo ben scritto può rivelare molto sui personaggi e avanzare la trama. In questo articolo, ti proponiamo un esercizio di Read More

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Come non far impazzire il tuo editor. Prima puntata: le allitterazioni

Immagina la scena: hai appena scritto il romanzo della tua vita. Ti senti ispirato, creativo, forse un po’ poeta. C’è ritmo, c’è suono, le parole scorrono come una melodia… e poi arriva il tuo editor. Un semplice “per favore, elimina almeno la metà delle allitterazioni” che ti colpisce dritto al cuore come una freccia avvelenata. Perché, ti chiedi, perché ce l’ha tanto con le mie allitterazioni adorabili, allegre e armoniche? Ebbene, amico scribacchino, è giunto il momento di svelare il mistero: l’allitterazione, quella dolce tentazione, può far impazzire il tuo editor. E non in senso positivo. Quindi, per il bene della tua salute mentale (e del tuo contratto di collaborazione), eccoti una guida semiseria su come evitare l’allitterazione e salvare il tuo editor da un esaurimento nervoso. Cos’è un’allitterazione? (e perché è così irresistibile per gli scribacchini) Prima di partire con i trucchi per evitare di far scattare un allarme rosso nella testa del tuo editor, vediamo brevemente cos’è effettivamente un’allitterazione. Non preoccuparti, non ti farò un trattato accademico! L’allitterazione è una figura retorica che consiste nella ripetizione di suoni consonantici all’inizio di parole vicine o successive all’interno di una frase. È quel fenomeno per cui ogni parola sembra voler fare amicizia con quella successiva, semplicemente perché iniziano con la stessa lettera. Esempio classico: “Veni, vidi, vici” di Giulio Cesare. Non solo suona bene, ma ti dà anche un’aria vagamente epica, quasi come se stessi per conquistare qualcosa (spoiler: il tuo editor no). Un altro esempio, forse meno epico ma ugualmente chiaro, potrebbe essere: “Luca lecca lecca lentamente il lecca-lecca.” Suona simpatico? Beh, più o meno! Immagina un intero libro pieno di cose del genere: il tuo editor potrebbe iniziare a pianificare la fuga su un’isola deserta solo per sfuggire alla tua furia allitterativa. E ora veniamo ai nostri consigli Sii subdolo, ma non troppo L’allitterazione è come il peperoncino: va usata con moderazione. Un pizzico può dare sapore al tuo testo, ma una pioggia di parole che iniziano con la stessa lettera lo renderanno indigeribile. Scrivi pure una frase come “Si sentiva sereno sotto il sole splendente”, ma evita di continuare con “sorseggiando succo di sambuco sulla sedia scricchiolante”. A meno che tu non stia scrivendo un fumetto per bambini, il tuo editor inizierà a sospettare che tu abbia una malsana ossessione per le sibilanti. 2. Pensa come un editor  Gli editor non odiano l’allitterazione di per sé. Quello che odiano è l’allitterazione usata male, come l’amico che cerca di essere divertente a tutti i costi e finisce per essere fastidioso. Quindi, quando ti scappa un’accoppiata di parole con la stessa lettera, chiediti: Lo farebbe anche Stephen King?. Se la risposta è no, cancella e vai avanti. E se non hai mai letto Stephen King, beh… forse dovresti. 3. Evita i nomi da supereroe Se il tuo protagonista si chiama Carlo il Coraggioso e combatte contro Claudio il Cattivo per conquistare Clara la Carismatica, fermati. Gli allitterativi sono già stati abbondantemente sfruttati nei fumetti e nei cartoni animati. Se non stai scrivendo la biografia segreta di Capitan Consonante, lascia perdere. Anche il tuo editor ti ringrazierà, forse con un caffè.   4. Ricorda: l’allitterazione è come la nutella Sì, hai capito bene. L’allitterazione è come la Nutella: buona in piccole dosi, ma se la metti ovunque diventa nauseante. Se cominci a spalmare allitterazioni su ogni singola frase, alla fine il testo risulterà appiccicoso, stucchevole e terribilmente ripetitivo. Il tuo editor, che aveva iniziato a leggere con entusiasmo, ora sta valutando di scrivere la tua lettera di licenziamento su carta profumata. 5. Consiglio finale: a volte meno è più (e il tuo editor respira) Quando rileggi il tuo capolavoro, fai questo piccolo esercizio: elimina ogni allitterazione e osserva come il testo diventa più fluido e piacevole. No, non è meno interessante. No, non sembra più banale. Sì, il tuo editor ti invierà un’email con dei complimenti per la nuova maturità del tuo stile. E tu potrai concederti la soddisfazione di sapere che hai evitato di farlo impazzire… almeno per questa volta.   Insomma, salvare il tuo editor è possibile Ebbene sì, se vuoi mantenere il tuo editor sano di mente, ma soprattutto mantere il tuo progetto, devi accettare che l’allitterazione non è sempre la tua migliore amica. Può essere divertente, certo, ma come ogni buona cosa, va dosata con cura. Quindi, prossimo articolo, fai un favore a tutti e lascia qualche consonante a riposo. Il tuo editor (e il tuo futuro) ti ringrazieranno. E poi, diciamolo, avere un editor felice è meglio di avere un articolo che sembra scritto dal cugino meno conosciuto di Dr. Seuss, no? Nella prossima puntata parleremo di… abuso di soggetti e altri horrori (sì, con la h).  Continua a seguirci e a leggere i nostri articoli.  Scopri Land Magazine admin Settembre 14, 2024 Come non far impazzire il tuo editor. Prima puntata: le allitterazioni Immagina la scena: hai appena scritto il romanzo della tua vita. Ti senti ispirato, creativo, forse un po’ poeta. C’è ritmo, c’è suono, le parole scorrono come una melodia… e Read More Valentina Fontan Settembre 14, 2024 Yoga, il tuo alleato contro lo stress A cura di Libri di Valentina Fontan Scopri Sei appena tornata da una lunga giornata di lavoro? Oppure a forza di correre su e giù tra varie incombenze giornaliere sei Read More Oriana Turus Settembre 13, 2024 Emily in Paris – le recensioni di Land Magazine A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e Read More Elisabetta Settembre 13, 2024 Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 22) Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno Read More admin Settembre 11, 2024 Maria Antonietta, prigioniera 280: la caduta della regina di Francia Maria Antonietta, da regina a prigioniera numero 280.

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Maria Antonietta, prigioniera 280: la caduta della regina di Francia

Maria Antonietta, da regina a prigioniera numero 280. La trasformazione è epica, e non nel senso positivo del termine. Dopotutto, passare dai banchetti regali alle prigioni umide e fredde non è proprio il sogno di nessuna nobildonna. Ma come è avvenuta questa drammatica caduta? E perché, nel momento più buio della sua vita, l’ex regina è diventata famosa per un numero, 280, piuttosto che per il suo gusto inarrivabile per la moda?   Dal trono alla cella Prima c’era Versailles, il lusso, i giardini e le parrucche talmente alte che dovevano avere una licenza edilizia. Poi, un bel giorno, tra una rivoluzione e una decapitazione (non sua, per ora), Maria Antonietta si ritrova in una cella del Temple, e non era certo una suite di lusso. Il cambio d’arredamento? Da saloni dorati a quattro mura spoglie e fredde, con un tocco di catene che non facevano certo tendenza. Il suo nuovo titolo? “Prigioniera 280”. Niente più “Sua Maestà”, niente più inchini e riverenze. Solo un numero, come se fosse un pacco Amazon in attesa di consegna, destinazione: guillotine.   La vita da prigioniera (versione “Marie”) Non pensiate che Maria Antonietta abbia mollato del tutto il suo stile. Anche come prigioniera, cercava di mantenere un minimo di decoro reale. La leggenda narra che, anche in prigione, cercasse di far apparire i suoi vestiti più presentabili, magari dando una spuntatina alla sua iconica parrucca con un coltello da pranzo. Il che è un’impresa, considerando che il suo “guardaroba” era ridotto a poco più di stracci. E mentre il popolo fuori urlava per la sua testa (letteralmente), Maria non perdeva l’occasione di mostrarsi fiera e impassibile, come se tutta questa situazione fosse solo una piccola deviazione prima del prossimo ballo in maschera.   Il processo: una farsa regale Ma il vero show è stato il processo. Un circo più che un’aula di tribunale, con accuse che variavano dall’alto tradimento al furto di merendine (ok, magari non proprio merendine, ma quasi). Maria Antonietta, sempre composta, affrontò tutto come se fosse solo un altro gossip di corte, ignorando i dettagli macabri della ghigliottina che la aspettava pazientemente. La caduta di una regina Alla fine, però, nemmeno il suo celebre aplomb poté salvarla dal destino crudele. L’ultima passeggiata di Maria Antonietta non fu attraverso i giardini di Versailles, ma verso la ghigliottina in Place de la Révolution. Qui, prigioniera 280 incontrò il suo destino, con la stessa eleganza con cui indossava quei famosi abiti di seta. Ma se pensate che sia finita così, vi sbagliate. Maria Antonietta è diventata immortale, non solo nei libri di storia, ma anche nella cultura pop. Il suo nome evoca ancora oggi immagini di sfarzo e decadenza, e il suo numero, 280, rimane un triste simbolo della sua caduta.   Il numero che ha fatto la storia Maria Antonietta è passata dall’essere la regina più discussa di Francia alla prigioniera più famosa del mondo. Il numero 280 non è solo un simbolo della sua prigionia, ma rappresenta la sua caduta dal trono dorato alla dura realtà della rivoluzione. E mentre la storia la ricorda per le sue scelte discutibili (e il suo budget stratosferico per vestiti), resta anche una figura tragica, condannata a vivere come prigioniera della storia. Scopri Land Magazine admin Settembre 11, 2024 Maria Antonietta, prigioniera 280: la caduta della regina di Francia Read More Oriana Turus Settembre 11, 2024 Uniforme scolastica: pro e contro A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e Read More admin Settembre 10, 2024 Titanic a Milano: un viaggio emozionante tra lussi, storia e… nessun iceberg in vista! 4o Quando ho deciso di visitare la mostra Titanic: The Immersive Experience, devo ammettere che non mi aspettavo molto di più della classica esposizione museale: qualche oggetto recuperato dal fondo Read More admin Settembre 10, 2024 Segnalazione d’uscita “Max Wolf & CO.”, di Silvia Dal Cin e Claudia Simona Carbonelli COMUNICATO STAMPA Il 10 settembre segna l’uscita ufficiale del libro Max Wolf & CO., un’opera firmata da Silvia Dal Cin per i testi e Claudia Simona Carbonelli per le illustrazioni, Read More Lorenzo Foschi Settembre 10, 2024 Giovani autori – episodio 1 A CURA DI I LIBRI DI LORENZO FOSCHI Fai clic qui https://www.landeditore.it/wp-content/uploads/2024/09/1.mp4 Read More admin Settembre 9, 2024 Come le storie illustrate possono insegnare valori importanti ai bambini Le storie illustrate sono un tesoro nascosto nella crescita dei bambini. Non solo li intrattengono con avventure magiche e personaggi adorabili, ma sono anche uno strumento potentissimo per insegnare valori Read More admin Settembre 8, 2024 La Caccia alle Streghe nell’Era Digitale: Cyberbullismo e Linciaggi Online Ah, le buone vecchie cacce alle streghe! Quel periodo glorioso della storia in cui bastava un’accusa di stregoneria per assicurarsi un falò privato. Certo, i tempi sono cambiati, e di Read More Elisabetta Settembre 7, 2024 Bere come un vero scrittore italiano per ragazzi – Stefano Bordiglioni Vi siete mai chiesti cosa bevono i veri scrittori e se hanno dei riti di scrittura? ilSaggiatore lo ha fatto con i grandi scrittori della storia del passato, noi lo facciamo Read More admin Settembre 6, 2024 Discriminazione di genere nei piccoli paesi del Libano: le donne private della libertà di acquisto Il Libano, un paese noto per la sua diversità culturale e religiosa, nasconde al suo interno un lato oscuro che spesso passa inosservato: la discriminazione delle donne nei piccoli paesi Read More admin Settembre 6, 2024 Il Fascino dei Personaggi Spezzati nei Libri: Perché Amare i Protagonisti Imperfetti Ah, i personaggi spezzati nei libri. Quei protagonisti che sembrano avere più problemi di un puzzle da 1000 pezzi. Chi non li ama? Certo, potresti pensare: “Ma perché dovrei affezionarmi Read More

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