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Comincia oggi il corso di Storia moderna Land Academy: perché è importante studiarla

Perché è importante studiare la Storia moderna? La Storia moderna rappresenta un periodo cruciale nella comprensione del mondo contemporaneo, caratterizzato da trasformazioni politiche, economiche, culturali e scientifiche che hanno plasmato le società attuali. Studiare la Storia moderna non è soltanto un esercizio accademico, ma un modo per comprendere il presente e, possibilmente, influenzare il futuro. Ma perché è così importante dedicare tempo ed energie a questa disciplina? Analizziamo le ragioni principali. Comprendere le radici del presente Il mondo di oggi è il risultato diretto di eventi, decisioni e processi che si sono sviluppati durante l’època moderna, un periodo che si estende, grosso modo, dal XV al XVIII secolo. La scoperta delle Americhe, la Riforma protestante, l’Illuminismo e le rivoluzioni industriali sono solo alcuni degli eventi che hanno avuto un impatto duraturo. Studiare questi fenomeni ci aiuta a comprendere come si siano sviluppati concetti chiave come la democrazia, il capitalismo, i diritti umani e lo stato moderno. SCOPRI LAND ACADEMY Prendiamo l’Illuminismo, che ha introdotto idee di uguaglianza e libertà poi diventate pilastri delle moderne democrazie. Allo stesso modo, la rivoluzione scientifica ha trasformato il nostro modo di vedere il mondo naturale, ponendo le basi per il progresso tecnologico che caratterizza il XXI secolo. Sviluppare il pensiero critico Studiare la Storia moderna significa confrontarsi con fonti primarie e secondarie, interpretare documenti storici e analizzare cause ed effetti di eventi complessi. Questo processo sviluppa competenze di pensiero critico e analitico che sono utili in molti ambiti della vita. Comprendere come e perché sono avvenuti certi cambiamenti ci insegna a valutare le informazioni con attenzione e a distinguere i fatti dalle opinioni. Inoltre la Storia moderna offre numerosi esempi di decisioni politiche ed economiche con esiti sia positivi che negativi. Questi esempi ci insegnano a riflettere sulle conseguenze delle scelte che facciamo come individui e come società. Costruire un’identità culturale La Storia moderna è anche una fonte di identità culturale e collettiva. Studiare le vicende dei nostri antenati ci aiuta a capire chi siamo e da dove veniamo. Ogni nazione ha i suoi momenti chiave che hanno contribuito a definire la sua cultura e il suo posto nel mondo. In Italia, ad esempio, il Rinascimento è stato un periodo di grande fioritura artistica e intellettuale che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura nazionale. Comprendere questo periodo significa anche apprezzare le radici di molti aspetti della nostra società contemporanea, dalla lingua alle arti visive. Valutare il progresso umano La Storia moderna è una lente attraverso cui possiamo valutare i progressi e i regressi dell’umanità. Dai progressi scientifici e tecnologici alle conquiste nei diritti civili e politici, questo periodo offre numerosi esempi di come le società abbiano cercato di migliorarsi. Si tratta anche, però, di  un periodo segnato da conflitti devastanti, ingiustizie sistemiche e sfruttamento. Studiare questi contrasti ci aiuta a mantenere una prospettiva equilibrata sul progresso umano, riconoscendo sia i successi che le sfide che restano da affrontare.   Apprendere dagli errori del passato “Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”, recita un celebre aforisma di George Santayana. La Storia moderna è ricca di esempi di conflitti, errori e ingiustizie che hanno avuto conseguenze devastanti. Studiare queste vicende è fondamentale per evitare di commettere gli stessi errori. Comprendere le dinamiche che hanno portato alla schiavitù, al colonialismo e alle guerre religiose, ad esempio, ci aiuta a costruire una società più equa e inclusiva. Allo stesso modo analizzare le rivoluzioni politiche e sociali ci offre lezioni preziose su come i cambiamenti possono essere guidati in modo pacifico ed efficace. Promuovere il dialogo interculturale La Storia moderna è anche una storia di incontri (e scontri) tra culture diverse. Dalla colonizzazione europea alle prime forme di globalizzazione, questo periodo è stato segnato da interazioni che hanno avuto effetti duraturi sulle relazioni internazionali. Studiare questi eventi ci aiuta a comprendere meglio le complessità del mondo globalizzato in cui viviamo e a promuovere un dialogo interculturale basato sulla comprensione e sul rispetto reciproco. Questi e altri motivi la rendono importante In questo articolo abbiamo visto come studiare e interpretare la Storia moderna sia fondamentale per chiunque voglia comprendere il mondo in cui viviamo. Ci aiuta a sviluppare pensiero critico, a imparare dagli errori del passato, a valorizzare le nostre radici culturali e a promuovere una visione più equilibrata del progresso umano. In un’epoca caratterizzata da rapide trasformazioni e sfide globali, conoscere la Storia moderna è più importante che mai per costruire un futuro migliore, fondato sulla consapevolezza e sulla responsabilità.   Scopri Land Magazine admin Gennaio 14, 2025 Comincia oggi il corso di Storia moderna Land Academy: perché è importante studiarla Perché è importante studiare la Storia moderna?La Storia moderna rappresenta un periodo cruciale nella comprensione del mondo contemporaneo, caratterizzato da trasformazioni politiche, economiche, culturali e scientifiche che hanno plasmato le Read More admin Gennaio 13, 2025 Il Conte di Montecristo su Rai 1: la vendetta più elegante della TV Questa sera su RAI 1, preparatevi a immergervi in una delle storie di vendetta più celebri e goduriose di sempre: Il Conte di Montecristo. 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Storia: Vita e misteri di Mary Stuart – primo capitolo

Ascesa al potere Figlia di re Giacomo V di Scozia e Maria di Guisa, Maria Stuarda diventa regina a soli sei giorni di vita, alla morte del padre trentenne avvenuta probabilmente a causa del colera. Quando gli viene annunciata la nascita della figlia, Giacomo è ormai giunto alla fine dei suoi giorni e non ha la forza di lamentare la nascita di un’erede femmina, destinata a divenire regina di Scozia. Quello lasciato alla piccola Maria è un paese senza esercito né tesoro della corona, si legge dalla biografia di Zweig. Gli unici appoggi degli Stuart vengono dalla Chiesa, dalla Francia e dal Papa. La Scozia è un paese instabile, mosso da continuo malcontento. Sono tanti i nemici della famiglia reale, ma i più infedeli sono la categoria dei nobili, unicamente attaccati al denaro. Maria Stuarda come la bella addormentata nel bosco Dopo aver appreso della nascita della nuova erede di Scozia, Enrico VIII di Inghilterra decide di unirla in matrimonio con suo figlio Edoardo, ma a questa decisione si oppongono le dinastie Tudor e Stuart. La madre stessa di Maria osteggia fermamente questo contratto matrimoniale: sua figlia è cattolica, non vuole che cresca con un’educazione eretica, ci dice ancora Zweig. Enrico VIII mal reagisce a questa opposizione, e quasi viene sfiorata la guerra. Come nella favola La bella addormentata nel bosco, secondo la quale la piccola Aurora viene portata via dal castello e messa al sicuro dalle tre fate buone fino al suo sedicesimo anno d’età, allo stesso modo Maria e la madre vengono portate nel castello di Stirling. Re Enrico deve accontentarsi della semplice clausola nella quale è citato che Maria Stuarda dovrà essere consegnata all’Inghilterra il giorno del suo decimo compleanno. I piani di Enrico sono scombinati dalla Chiesa, che si muove nell’ombra affinché la piccola sia ceduta alla Francia, scatenando una guerra al termine della quale la bambina risulta scomparsa. Viene portata via dal castello di Stirling da servitori fidati e lasciata nel convento di Inchmahome, nascosto su un’isola del lago di Menteith. L’isolamento in convento Maria viene dunque portata al sicuro e vive indisturbata in convento in completo isolamento, mentre le forze politiche continuano a lottare per lei. Entra in scena la Francia, ed Enrico II, successore di Francesco I, chiede la mano della sovrana per suo figlio, l’erede al trono Francesco II. Il suo destino è stato finalmente deciso: all’età di cinque anni, Maria viene portata in Francia e venduta come un cavallo da corsa. La nuova vita in Francia Maria Stuarda è solo una bambina, eppure è già regina di Scozia, ora fidanzata con l’erede al trono di Francia. Lasciato l’isolamento del convento, comincia a sperimentare la corte francese; le vengono affiancate delle amiche sue coetanee, che un giorno diventeranno le sue dame di corte. Quando arriva in Francia non è che una bambina di cinque anni, rapita di notte e venduta da una corte all’altra, da un paese all’altro. Lo sfarzo e il rispetto a lei riservati sono ammirevoli: «fuochi d’artificio e salve di artiglieria in suo onore.»[1] Quando Maria giunge a Saint-Germain vede per la prima volta il delfino Francesco, suo futuro marito, un bambino di appena quattro anni e mezzo. La corte di Francia Caccia di giorno e cavalleria di notte, versi letti e declamati, musica e rappresentazioni in maschera: questa era la corte di Francia ai suoi tempi. Gli anni passano, e l’adolescente Maria Stuarda è ora una dama dai capelli biondi, in abiti discreti e mai esagerati, dalla mente brillante e dal cuore profondo; una ragazzina vista come straniera dal suo paese, che porta in sé la bellezza e l’eleganza del suo tempo. [1] Stefan Zweig, Vita di Maria Stuarda: la rivale di Elisabetta I d’Inghilterra, Bompiani, 2013

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Come nasce il concetto di Sciopero? Ripercorriamone la storia: dalle prime proteste agli hashtag virali

Il mondo è bello perché vario, ma non sempre è giusto. E quando non lo è, entra in scena lo sciopero: quel magico momento in cui il lavoratore dice “Sapete che c’è? Oggi il mio caffè me lo bevo a casa”, e manda in tilt sistemi economici, trasporti e, con un po’ di fortuna, anche qualche ego ipertrofico. Le origini dello sciopero: un’antica arte del dissenso La prima forma di sciopero documentata risale a un’epoca in cui non c’erano treni da bloccare, ma piramidi da costruire. Intorno al 1170 a.C., gli operai di Deir el-Medina, in Egitto, decisero di incrociare le braccia (o meglio, di deporre martelli e scalpelli) perché non venivano pagati con il grano promesso. Un gesto epico che segnò la storia e che, immaginiamo, fu accolto con grande entusiasmo dal faraone. Il medioevo: pochi scioperi, ma tanto malcontento Nel Medioevo, lo sciopero era un’idea ancora acerba. Per lo più si boicottava il sistema andando a lavorare per il feudatario rivale. Geniale? Forse, ma attenzione: rischiare la decapitazione non era propriamente motivante. La rivoluzione industriale: quando il carbone scotta Con l’avvento delle fabbriche, lo sciopero entra ufficialmente nella sua era d’oro. Inghilterra, 1768: i marinai del porto di Londra scioperano per chiedere salari più alti. Non avevano TikTok, ma la notizia fece il giro del Paese. Da lì, l’onda si espande: Francia, Stati Uniti, Italia. Le proteste operaie diventano il simbolo di una classe che inizia a dire “No, grazie” al sopruso. Il XX secolo: lo sciopero diventa arte e politica Dal 1900 in poi, lo sciopero si affina e diventa quasi una scienza. La lotta per le 8 ore lavorative? Sciopero. Il diritto delle donne al voto? Sciopero. Le proteste contro guerre e disuguaglianze? Sciopero. Se esistesse un premio Nobel per la coerenza, lo sciopero avrebbe una stanza piena di trofei. Oggi: hashtag, meme e treni in ritardo Benvenuti nell’era digitale, dove lo sciopero si combatte anche a colpi di hashtag. #ScioperoGenerale, #NessunoFermo e l’intramontabile #BastaPazienza. Perché oggi lo sciopero non è solo una questione di piazze, ma anche di social. Tra un post e un meme, i lavoratori trovano nuove modalità per sensibilizzare e fare rumore. Certo, il treno per il lavoro potrebbe essere cancellato, ma almeno hai il tempo per scrollare su Twitter. Cronologia dei primi scioperi 1170 a.C.: Deir el-Medina, il primo sciopero documentato della storia. 1768: Londra, sciopero dei marinai contro i bassi salari. 1800-1900: Francia e Stati Uniti, le grandi proteste operaie per condizioni migliori. 1919: Italia, il Biennio Rosso e le prime lotte sindacali strutturate. Lo sciopero è l’arte di dire basta Se c’è una cosa che la storia ci insegna è che lo sciopero è il motore del cambiamento. Dal faraone al CEO, è il grido di chi ha deciso che “il cliente ha sempre ragione” vale fino a un certo punto. E se oggi siamo qui a leggere di diritti, salari e orari decenti, è grazie a tutti quei lavoratori che hanno deciso di alzare la testa. Magari urlando, magari con ironia, ma sempre con passione. Scopri Land Magazine admin Gennaio 7, 2025 Come nasce il concetto di Sciopero? Ripercorriamone la storia: dalle prime proteste agli hashtag virali Il mondo è bello perché vario, ma non sempre è giusto. E quando non lo è, entra in scena lo sciopero: quel magico momento in cui il lavoratore dice “Sapete Read More admin Gennaio 6, 2025 Befanina Befanella: la poesia che trasforma dolci e carbone in un manifesto di bontà Ah, la Befana. La dolce (si fa per dire) vecchietta che arriva ogni anno per ricordarci che sì, anche in pieno inverno, il cioccolato è un diritto umano. Ma questa Read More admin Gennaio 6, 2025 Perché nascono i Golden Globe e cosa sono? La guida che nessuno ti ha chiesto ma tutti leggeranno Immagina di essere un attore di Hollywood: sorridi, firmi autografi, ma c’è una domanda che ti tormenta di notte… Quando finalmente vincerò un premio che sembri un po’ meno snob Read More admin Gennaio 6, 2025 Nomi italiani per bambini e bambine ispirati ai libri: quando tuo figlio diventa un personaggio letterario Scegliere il nome per un figlio o una figlia è un’avventura epica, degna del miglior romanzo. Vuoi un nome che lasci il segno, ma anche che non lo condanni a Read More admin Gennaio 4, 2025 Pubblicato il bando di scrittura creativa Land Editore X Viagrande Studios. Il tema del 2025 è l’immigrazione dal sud italia in cerca di nuove opportunità. Land Editore e Manuela A.De Quarto presentano il bando di scrittura creativa 2025: un’opportunità riservata agli studenti della Scuola di Scrittura e Storytelling Viagrande Studios per raccontare storie di migrazione Read More admin Gennaio 3, 2025 Le aziende di intrattenimento hanno fame di testi pronti a dare vita al prossimo film o serie tv Il mercato della sceneggiatura: un boom di storie in cerca di protagonistiIl mercato della sceneggiatura sta vivendo una vera e propria rinascita, quasi come se fosse stato scritto il perfetto Read More admin Gennaio 3, 2025 Da bambini la adoravamo, crescendo ci è diventata odiosa: fenomenologia del personaggio di Rory Gilmore Ah, Rory Gilmore. La ragazzina perfetta di Una mamma per amica, l’eroina dei nostri pomeriggi da adolescenti. Chi non ha mai sognato di vivere a Stars Hollow, tra tazze giganti Read More admin Gennaio 3, 2025 Come sarà il tuo anno (in base al colore di smalto con cui lo hai cominciato) (Fonte: Color Psychology Today, Impatti del Colore sulla Personalità)Iniziare l’anno con il piede giusto (o l’unghia perfetta) è un’arte sottile, cara mia. Ma lo sapevi che il colore dello smalto Read More admin Gennaio 2, 2025 Quando esce Squid Game 3? Forse lo sappiamo… Mentre la piattaforma di streaming tace ufficialmente sulla questione, una fuga di notizie ha suggerito che la terza stagione potrebbe arrivare il 12 ottobre 2025. Ma prendiamo tutto con le Read More admin Gennaio 2, 2025 UFO Robot Goldrake torna su Rai 2: l’epico ritorno che non sapevi di aspettare Preparate i

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Madeleine Brès: la prima dottoressa francese che sfidò la medicina (e vinse)

Nel XIX secolo, in Francia, essere una donna medico era quasi un ossimoro. Poi arrivò Madeleine Brès, che decise di smentire tutti e diventare la prima dottoressa del paese. Un mix di coraggio, determinazione e, perché no, un pizzico di sana testardaggine. L’inizio di un sogno (con qualche ostacolo) Madeleine era una donna con una missione: curare le persone. Purtroppo, all’epoca, il sistema non era molto favorevole alle sue ambizioni. Le università non erano esattamente entusiastiche all’idea di avere una donna tra gli studenti di medicina. Ma Madeleine non si lasciò scoraggiare: convinse professori, parenti e chissà chi altro che meritava una possibilità. Risultato? Fu accettata alla facoltà di medicina di Parigi, tra occhiatacce e sussurri. Laurea con lode (e un po’ di incredulità) Nel 1875, Madeleine completò gli studi, diventando ufficialmente la prima donna medico di Francia. Gli uomini dell’epoca probabilmente pensavano fosse uno scherzo. Ma lei non solo era seria: era brillante. La sua tesi sulla fisiologia del latte materno fu una pietra miliare nella medicina. Una vita dedicata alla salute delle donne Madeleine non si fermò. Aprì cliniche, si occupò di salute materna e infantile e divenne una pioniera dell’igiene e della prevenzione. In un’epoca in cui l’idea di “sterilizzare gli strumenti” era quasi futuristica, Madeleine fu una voce di innovazione e progresso. Eredità di una pioniera Madeleine Brès non è solo un nome sui libri di storia. È un simbolo di quanto si possa ottenere con determinazione e visione. Se oggi ci sono donne medico in ogni angolo del mondo, è anche grazie a lei e al suo esempio. SCOPRI LAND MAGAZINE admin Novembre 20, 2024 Le Mont-Saint-Michel: un piccolo paradiso medievale che sfida la gravità Se state pensando che Le Mont-Saint-Michel sia solo una bella immagine da cartolina, preparatevi a ricredervi. Questo piccolo gioiello della Normandia non è solo un luogo: è un’esperienza mistica, storica Read More admin Novembre 20, 2024 PanCricri: Il Panettone con Farina di Grilli che Divide il Natale 2024 Il Natale 2024 segna un cambio di rotta nella pasticceria natalizia con l’arrivo del PanCricri, un panettone prodotto con l’aggiunta di farina di grilli. Promosso come un’alternativa ecologica al classico Read More

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Elizabeth Kolbert e la sesta estinzione: il dramma in atto

La sesta estinzione di massa è il titolo del libro che ha portato Kolbert sul podio dei divulgatori scientifici più letti e temuti del pianeta. Ma prima di tutto, è una realtà. Sì, avete capito bene: non stiamo parlando di un sequel di Jurassic Park, ma del fatto che stiamo perdendo specie a una velocità che farebbe venire i brividi anche a un Tyrannosaurus Rex (se fosse ancora vivo, ovviamente)

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