Oriana Turus

Emily in Paris – le recensioni di Land Magazine

A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e altri invece più nostalgici. Ci seguirai? Libri di Oriana Turus Fai clic qui EMILY IN PARIS MON AMOUR Un’americana a Parigi, vestiti sgargianti e poco sobri, amicizie nate e finite, amori in sospeso, cuori spezzati. Ebbene sì, Emily in Paris è la trama romance per eccellenza e se si ama il genere guardarlo diventa fondamentale e, alla fine, ci si ritrova a non poterne fare a meno. Perché è vero che la storia è poco originale e i personaggi stereotipati all’ennesima potenza, ma è anche vero che senza questi la serie tv non funzionerebbe allo stesso modo. Mettiamoci anche degli attori particolarmente affascinanti ed ecco che si sta poco a innamorarsi di tutto il pacchetto. Per chi ha seguito le vicende di Emily fin dalla prima serie saprà come questa si sia impelagata in storie con due uomini differenti e in quest’ultima, divisa in due parti, arriverà alla scelta pur con molti ostacoli da superare. In fondo in ogni storia d’amore che si rispetti, nei libri, film e serie tv soprattutto, il lieto fine va conquistato a colpi di cuori spezzati e riparati, ma è questo il bello del mondo del romance. Per quanto riguarda la quarta stagione – non si sa se sara l’ultima – ciò che accade è interessante e godibile, i temi trattati sono molteplici e le questioni lavorative – oltre a quelle amorose – hanno un ruolo cruciale, mettendo in luce le complicazioni che si possono avere in certi ambiti e ambienti. C’è una piccola parte tutta girata in Italia e dove vediamo luoghi a noi familiari e attori di cui ignoravamo – forse – l’esistenza e che si sono dimostrati decisamente all’altezza ma anche attori navigati che sono sempre sulla cresta dell’onda. Raul Bova per citarne uno che nella serie tv recita in inglese e interpreta un regista che in passato ha avuto una storia con una delle protagoniste (non dico chi è, per questo affidatevi alla piattaforma). Devo ammettere che la cosa che più mi ha impressionato è stata la bravura degli attori nel recitare una stessa scena in diverse lingue, mettendo in luce competenze che mi hanno lasciato esterrefatta. L’unico cruccio che rimane è quel finale aperto che lascia ben sperare in una quinta serie, ma che non sarà così immediata. Non si può dire più di così perché lo spoiler non è mai bello, per cui se avete voglia di un po’ di leggerezza o di passare qualche ora in compagnia della frivolezza – che ogni tanto fa bene – non vi resta che guardare Emily alle prese con i piccoli e grandi problemi quotidiani. Scopri Land Magazine Oriana Turus Settembre 13, 2024 Emily in Paris – le recensioni di Land Magazine A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e Read More Elisabetta Settembre 13, 2024 Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 22) Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno Read More admin Settembre 11, 2024 Maria Antonietta, prigioniera 280: la caduta della regina di Francia Maria Antonietta, da regina a prigioniera numero 280. La trasformazione è epica, e non nel senso positivo del termine. 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Uniforme scolastica: pro e contro

A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e altri invece più nostalgici. Ci seguirai? Libri di Oriana Turus Fai clic qui In Inghilterra, è risaputo, l’uniforme scolastica è un’istituzione. Pochissime scuole decidono di adottare una “non-uniform policy” e questo porta spesso a credere che ci sia meno rispetto per le istituzioni e meno disciplina. Ma è veramente così oppure è solo una credenza popolare? Analizzando la questione in maniera oggettiva possiamo capire che, l’uniforme in sé e l’adozione di essa nelle scuole, ha sia vantaggi che svantaggi e qui provo a spiegarvi il perché. Innanzitutto partiamo dalle origini. Il concetto vero e proprio di uniforme nel Regno unito nasce nel sedicesimo secolo e all’inizio erano un mezzo di distinzione tra i bambini definiti poveri – in quanto frequentavano grazie alle borse di studio – e quelli che potevano permettersi un’istruzione di tipo privato. Solo negli anni la realtà si è evoluta e si è passati al concetto di “uniforme per tutti” quale simbolo di uguaglianza e appartenenza a una comunità. E questo è ciò che avviene tuttora. Uno dei vantaggi, dunque, dell’avere un’uniforme riguarda il fatto che tutti sono uguali. Non ci sono distinzioni tra studenti più o meno ricchi, né discriminazioni su quello che si indossa. Non c’è il problema della scelta dei vestiti e si risparmia tempo. A livello pratico e sociale, sembra la soluzione perfetta. Economicamente però, e questo rientra tra gli svantaggi, non è così conveniente. Le uniformi costano. E pure tanto. Specialmente quelle in cui ogni singolo capo di abbigliamento deve riportare il logo della scuola. Succede più spesso nelle private, ma anche la sola giacca ha un prezzo notevole. Per risparmiare si è soliti comprare tutto il corredo all’inizio dell’anno, a colpi di due/tre capi per tipo in modo da arrivare alla fine dello stesso anno con gli stessi abiti. Facendo così, però, non si tiene troppo conto dell’inevitabile crescita dei ragazzi che si ritrovano a dover cambiare tutto il corredo nel giro di pochi mesi, rischiando così di far fallire l’investimento iniziale. La questione “appartenenza alla comunità” e disciplina lasciano un po’ il tempo che trovano, non è per forza un logo a stabilire chi sei e cosa fai e, soprattutto, le basi per una buona disciplina partono dalla famiglia e non dev’essere un’uniforme o meno a renderti un soggetto capace di vivere in un contesto sociale. Questione di tradizione, dunque, ma non solo. E se pensate che un’uniforme possa essere la soluzione giusta da adottare per rendere prestigio alla scuola e agli studenti, dopo questo articolo potreste cambiare idea.   Scopri Land Magazine Elisabetta Settembre 7, 2024 Bere come un vero scrittore italiano per ragazzi – Stefano Bordiglioni Vi siete mai chiesti cosa bevono i veri scrittori e se hanno dei riti di scrittura? ilSaggiatore lo ha fatto con i grandi scrittori della storia del passato, noi lo facciamo Read More admin Settembre 6, 2024 Discriminazione di genere nei piccoli paesi del Libano: le donne private della libertà di acquisto Il Libano, un paese noto per la sua diversità culturale e religiosa, nasconde al suo interno un lato oscuro che spesso passa inosservato: la discriminazione delle donne nei piccoli paesi Read More admin Settembre 6, 2024 Il Fascino dei Personaggi Spezzati nei Libri: Perché Amare i Protagonisti Imperfetti Ah, i personaggi spezzati nei libri. 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Un’ambientazione ben descritta può trasportare il lettore in un altro luogo e tempo. Read More Elisabetta Agosto 30, 2024 Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 21) Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno Read More admin Agosto 29, 2024 Sangue e cenere di Jennifer L. Armentrout: la recensione di Land Magazine Se pensate che i vampiri sexy e gli amori impossibili siano passati di moda, preparatevi a essere piacevolmente sorpresi da “Sangue e Cenere” di Jennifer L. Armentrout, che con questa Read More Lorenzo Foschi Agosto 26, 2024 Narrativa videoludica: la tua storia A CURA DI I LIBRI DI LORENZO FOSCHI Fai clic qui Prima di procedere con l’articolo, ti invito ad arrivare alla fine per una pazza proposta interattiva!Nel secondo episodio abbiamo Read More admin Agosto 24, 2024 Esercizio gratis di scrittura creativa: i dialoghi Il dialogo è una componente essenziale di qualsiasi racconto. Un dialogo ben scritto può rivelare molto sui personaggi e avanzare la trama. In questo articolo, ti proponiamo un esercizio di Read More

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Tutto quello che c’è da sapere sul sistema scolastico inglese – parte 4 – gli addetti ai lavori

A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e altri invece più nostalgici. Ci seguirai? Sistema scolastico inglese – quarta parte. Avevo annunciato che lo spazio da dedicare al “come funziona il sistema scolastico inglese” sarebbe stato tanto, infatti, nonostante questo sia il quarto articolo a riguardo, non sarà l’ultimo.  Quello di oggi si concentra in particolare sul personale della scuola. È chiaro che rispetto alle scuole italiane cambi leggermente altrimenti non ne avrei parlato in maniera così specifica. Prendendo per ora di riferimento la Primary, di cui ho parlato in precedenza, i ruoli all’interno della scuola sono diversi.Innanzitutto vi dico di prendere l’immagine della bidella come la conosciamo in Italia e di eliminarla dalla scena perché non è una figura professionale che fa parte del personale di una scuola inglese, per cui mettetevi l’animo in pace e andiamo a scoprire com’è strutturata gerarchicamente.  In “alto” troviamo il “Leadership team” che comprende di solito: l’Headteacher – ovvero il preside. Colui o colei che tutto vede e tutto sa. il Deputy headteacher – ovvero il vice preside. Colui o colei che in mancanza del supremo ne fa le veci.  Assistant Headteacher – può esserci oppure no, dipende da com’è strutturata la scuola. È di fatto un assistente del preside. Subject Leaders – sono di solito insegnanti di una determinata materia a cui si fa riferimento (Math lead, English Lead, Healthy lead, etc.).  Business Manager – la persona che di solito si occupa delle questioni legate alle ferie, malattie, assunzioni  Poi abbiamo “l’administration team” che comprende di solito il personale che lavora in ufficio. Si occupano di lavoro di reception, comunicazioni interne ed esterne, supporto burocratico. Poi passiamo al “Teaching staff” ovvero gli insegnanti. Il loro lavoro è fondamentale e trovare il giusto approccio con i bambini indipendentemente da tutto, è spesso la priorità. Gli insegnanti cambiano ogni anno (e cambiano pure i compagni, ma questa è un’altra storia). Poi c’è la figura dell’ “Assistant teacher” – a ogni insegnante viene assegnato un assistente, che lo aiuta nella gestione pratica e molto spesso nei casi di disabilità di qualche alunno. Considerate che le classi sono spesso parecchio numerose (si parla anche di 27/30 bambini). Esistono poi delle figure che si occupano esclusivamente della “pausa pranzo”. Sono i cosiddetti “Lunchtime supervisor”, ovvero persone che si assumono la responsabilità di controllare i bambini durante il pranzo in mensa e fino all’inizio della lezione successiva. Questo dà modo alle insegnanti di prendersi un’ora per mangiare e rilassarsi un attimo.  Poi arriviamo al “Premises team” che comprende un “caretaker” e le “cleaner” e si occupano di tutto ciò che riguarda la manutenzione dell’edificio scolastico. Il caretaker è il custode tutto fare, le cleaner – si occupano della pulizia alla fine delle lezioni.  Infine c’è il “catering team” ovvero chi si occupa di preparare i pasti in mensa. Pasti che solitamente vengono portati da fuori e poi scaldati e serviti.  La scuola prevede anche un servizio di pre e  dopo scuola per chi non ha orari compatibili con quelli di inizio e fine delle lezioni. Sono a pagamento e ci sono persone che si occupano appositamente di quello.  C’è sempre da considerare che comunque alcune cose variano da scuola a scuola, perché ognuna ha una propria organizzazione interna. In linea di massima le figure sono queste. Per quanto riguarda la Secondary School, le cose cambiano almeno in parte. Gli edifici sono molto più grandi e il personale impiegato più che raddoppiato. Ve ne parlerò nel prossimo articolo. Libri di Oriana Turus Fai clic qui Scopri Land Magazine Cristina Ferri Luglio 27, 2024 La tisana al Tarassaco di Mrs. Bessy Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni Read More admin Luglio 27, 2024 Il traffico illegale di organi nella narrativa contemporanea: una piaga globale Il traffico illegale di organi è un tema oscuro e sconvolgente, che ha trovato ampio spazio nella narrativa contemporanea. 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Tutto quello che c’è da sapere sul sistema scolastico inglese – Parte 3 – Calendario e curiosità

A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e altri invece più nostalgici. Ci seguirai? Terzo articolo riguardante il sistema scolastico inglese. Come avrete notato l’argomento è vasto oltre che complesso e questo ha richiesto un po’ di spazio in più nel magazine, ma spero abbiate apprezzato. In questa terza parte mi vorrei concentrare su alcune curiosità e sul modus operandi – che badate può cambiare leggermente da scuola a scuola, ma in linea generica funziona così –  delle scuole inglesi. Porterò alla vostra attenzione il calendario e com’è strutturato, le materie studiate e varie ed eventuali.  Inizio subito col dire che le scuole iniziano la prima settimana di settembre e terminano a metà/fine luglio, con una pausa estiva di “sole” sei settimane.  L’anno scolastico è diviso in term, che in tutto sono quattro e seguono principalmente le stagioni (autumn term, winter term, spring term e summer term) e tra un term e l’altro c’è sempre una pausa (half term) di una o più settimane a seconda del periodo.  Tipicamente si ha un calendario più o meno del tipo:  4/9 – 21/10 (inizio term) Half term – una settimana di break  30/10 – 21/12  Christmas holidays (no Epifania) 4/1 (i giorni cambiano, ma di solito è il primo lunedì di gennaio escluso l’1) – 10/2  Half term – una settimana di break  17/2 – 30/3 Spring holiday e Easter Holiday – pausa lunga di due settimane che comprende anche la Pasqua.  15/4 – 27/5 (inizio term) Half term – una settimana di break (prima settimana di giugno indicativamente) 5/6 – metà/fine luglio (fine)  Pausa estiva.  Okay, messa così so che sembra complicato, ma vi basta sapere che più o meno ogni mese e mezzo di lezioni c’è una pausa.  Le date inserite sono indicative, ma non precise perché quelle cambiano di anno in anno a seconda del calendario e da come coincidono i giorni.  È preferibile utilizzare le settimane di pausa per farsi una vacanza, chi salta le lezioni per motivi che non abbiano a che fare con malattie o problemi gravi, non viene visto di buon occhio.  Passiamo ora alle curiosità legate alla scuola d’oltremanica: Come ho già detto, è prevista l’uniforme. Questa è diversa da scuola a scuola, ma ci sono dei modelli standard che più o meno valgono per tutte.  Di solito per le primary prevedono un pantalone grigio o nero, scarpa nera, polo e felpa con il logo della scuola. Per le bambine è prevista anche la versione con vestitino grigio o a quadretti. Alcune scuole non sono troppo fiscali e se hai una semplice polo senza logo non fa niente, purché segua almeno le “regole” base di colore.  Il logo alla fine è solo una questione di appartenenza a quella scuola. Le secondary hanno o no l’uniforme, dipende dalla scuola, la maggior parte prevede tutto il corredo con giacca e cravatta, altre più sobrie solo una felpa o un maglioncino.  Le private hanno, chiaramente, regole tutte loro. Non esistono testi scolastici. Si studia tutto a scuola e si tiene tutto a scuola. L’unico quaderno da portare a casa è quello per i compiti, solitamente accompagnato da un foglio con gli esercizi da fare.  Si studia di tutto, ma si fanno tantissime attività di tipo pratico e si cerca di mettere in luce le potenzialità dei bambini (cioè se uno è più portato per il disegno che per la matematica cercano di incoraggiarlo pur insegnandogli il resto). L’empatia (e in generale i sentimenti) e l’educazione sessuale e affettiva sono materie di studio.  Nelle secondarie (dipende sempre da scuola a scuola) non è raro trovare materie tipo “cooking” e “textile” dove TUTTI gli studenti imparano a cucinare (qui possiamo discuterne perché ho visto cose…  ) e a cucire a mano.  C’è chi sostiene possano essere gli schiavi del futuro  , in realtà io credo molto di più nell’ insegnare ad arrangiarsi e a fare un po’ di tutto.  Le classi sono solitamente dotate di moquette, i tavolini sono sistemati in maniera circolare e spesso la maestra siede accanto ai bambini (non sta in cattedra diciamo), sono previste stanze apposite per calmare la rabbia, all’interno dell’edificio scolastico c’è la biblioteca in cui a turno si recano le singole classi, si sta all’aria aperta il più possibile e con qualunque tempo. È indubbiamente diverso rispetto al sistema scolastico a cui si è abituati,  nel bene e nel male. Alla prossima. Libri di Oriana Turus Fai clic qui Scopri Land Magazine Cristina Ferri Luglio 27, 2024 La tisana al Tarassaco di Mrs. Bessy Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni Read More admin Luglio 27, 2024 Il traffico illegale di organi nella narrativa contemporanea: una piaga globale Il traffico illegale di organi è un tema oscuro e sconvolgente, che ha trovato ampio spazio nella narrativa contemporanea. Questo fenomeno criminale, spesso nascosto nell’ombra, è stato portato alla luce Read More admin Luglio 26, 2024 I Segreti di Margherita e la Magia della Scrittura in Soffitta: presentazione di Alice Buzzella Immagina di essere trasportato in un’accogliente sala da tè, circondato dall’aroma di miscele esotiche e avvolto in una calda atmosfera di mistero e romanticismo. 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Tra presente e passato – Il ritorno del walkman

A CURA DI ENGLISH LIFE, YES OR NOT? è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e altri invece più nostalgici. Ci seguirai? Ritorno al futuro passato Nostalgia del passato e dei “bei tempi andati” oppure voglia di distinguersi? Il ritorno impellente di dispositivi fisici per produrre musica è argomento d’attualità. Inutile negarlo, ci siamo – di nuovo e per fortuna – dentro fino al collo. Lo streaming musicale sta perdendo un po’ il suo appeal e, dopo anni di onorato servizio, le cose sembrano voler cambiare. Ma non sono solamente i nativi degli anni 70 e 80 a interessarsi ai vecchi dischi e alle musicassette, ma anche molti giovani che, grazie anche alla popolarità di telefilm come “Stranger things” e “I guardiani della galassia”, si sono avvicinati al “concetto di musica di una volta”. Tutti coloro che non avevano mai avuto un rapporto diretto con la cultura delle cassette, si sono ritrovati a comprarle e ad ascoltarle, trovando in esse un’alternativa divertente, un modo come un altro per distinguersi. Per gli amanti del vintage e non solo Le musicassette stanno tornando. E no, non è una minaccia. I walkman, quelli veri, originali e non le riproduzioni digitali moderne. Gli stessi di una volta, con le cuffie la cui spugnetta colorata resisteva, se ti andava bene, sei mesi. Proprio quelli che sono ancora richiesti. Il fatto di poter uscire tenendo in tasca un dispositivo che faccia solo musica, sembra piacere. Niente interruzioni a causa di notifiche social, squilli inopportuni che causano improperi, vibrazioni inutili. Solo musica. Click. Fermarsi. Riflettere. Ascoltare per davvero. Forse, è proprio questo quello che ci manca. Diciamocelo: gli smartphone sono degli ottimi strumenti, ma hanno completamente stravolto le nostre abitudini e, se da un lato le hanno migliorate, dall’altro hanno imposto un meccanismo di frenesia da cui ora è più complicato uscire. Una volta c’erano i mixtape, ora ci sono le playlist. Ma sono la stessa cosa? Regalare una cassetta con i propri brani preferiti alla persona a cui vuoi bene non è proprio come condividere una lista di canzoni tramite bluetooth. Manca qualcosa. L’emozione. Quella che difficilmente ci restituirà anche il più accessoriato telefonino. Un ritorno al futuro passato, dunque, non sembra essere poi così sbagliato.  Fonti da cui ho preso spunto: RollingStone magazine Cbs Radio Libri di Oriana Turus Fai clic qui Scopri Land Magazine admin Luglio 28, 2024 Il disability pride month secondo me: intervista a una mamma caregiver A cura di Il Disability Pride Month, celebrato a luglio, rappresenta un momento importante per riflettere e sensibilizzare sull’importanza dell’inclusione e del riconoscimento delle persone con disabilità. Oggi intervistiamo Monica Read More Cristina Ferri Luglio 27, 2024 La tisana al Tarassaco di Mrs. Bessy Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni Read More admin Luglio 27, 2024 Il traffico illegale di organi nella narrativa contemporanea: una piaga globale Il traffico illegale di organi è un tema oscuro e sconvolgente, che ha trovato ampio spazio nella narrativa contemporanea. Questo fenomeno criminale, spesso nascosto nell’ombra, è stato portato alla luce Read More admin Luglio 26, 2024 I Segreti di Margherita e la Magia della Scrittura in Soffitta: presentazione di Alice Buzzella Immagina di essere trasportato in un’accogliente sala da tè, circondato dall’aroma di miscele esotiche e avvolto in una calda atmosfera di mistero e romanticismo. 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O forse dovremmo dire un’ondata di freddo artico, considerando che la Read More admin Luglio 21, 2024 Tre Cose da Vedere a Campodolcino: Un Mix di Meraviglia e Divertimento Se sei alla ricerca di una destinazione che combina bellezza naturale, cultura e un pizzico di avventura, Campodolcino è il posto giusto per te. Immerso nella splendida Valchiavenna in Lombardia, Read More admin Luglio 20, 2024 Narrare la corruzione: tecniche letterarie per scrittori in erba Ah, la corruzione! Quel delizioso ingrediente

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