Recensione: “La vita è bella, nonostante” di Sveva Casati Modignani

C’è un tempo per gioire e un tempo per soffrire, perché la nostra vita è un’alternanza di giorni lieti e altri carichi di mestizia e, nell’intervallo tra gli uni e gli altri, c’è il limbo delizioso della monotonia quotidiana. […]

In La vita è bella, nonostante, la scrittrice Sveva Casati Modignani, firma consolidata del romance, continua a raccontare le vicende di Carlotta, di Andreina, di Maria Sole e di Gloria, le quattro amiche che hanno fatto del sentimento che le lega la forza che le aiuta ad affrontare le giornate in modo meno pesante e a superare gli schiaffi della vita.

Di ciascuna di loro, in questo libro viene raccontata una parte del loro passato, storie antiche, chiuse nello scrigno della memoria, che serviranno a comprendere una parte del loro essere.

Sono storie di vita travagliata, di amori impossibili o vissuti in assoluta segretezza, di solitudini, di risvolti improvvisi.

Ci sono segreti celati, mezze verità, sono storie di rinunce e talvolta di sofferenza.

Sullo sfondo c’è un’Italia che cambia e che si trasforma con gli anni e con il loro trascorrere cambiano i modi di vivere e di vivere l’amore.

Il denominatore comune è infatti sempre lo stesso: l’amore.

Come quello che ha legato Carlotta Biffi a Gianni Corbetti, il suo adorato marito che morirà nel sonno, lasciando in lei e nella loro Camilla un vuoto incolmabile, ma che sarà l’occasione per Carlotta di conoscere una parte del suo passato che le era sempre stato celato, di comprendere una madre fredda e distaccata, e di ritrovare, o meglio di rafforzare l’affetto con i figli che l’uomo ha avuto dal primo matrimonio.

Amore è anche quello che ha contraddistinto la vita di Gloria da sempre combattuta tra il sentimento che prova per il compagno, Sergio, uomo per bene e affidabile che la ama incondizionatamente, e per Bruno, la passione che l’ha dilaniata, un amore a cui ha rinunciato e che forse è il padre dei suoi gemelli.

Così come è controversa e appassionante la storia tra Andreina e l’affascinante americano Bill Foster, padre della sua bambina, di cui non ne è a conoscenza.

E infine Maria Sole, che dove aver perso il marito e suo migliore amico, Mariano, a causa del Covid, ritrova l’amore accanto ad Alberto.

La scrittrice ha calato sia questo romanzo che il precedente, L’amore fa miracoli, nella realtà che viviamo, quella del Covid, della guerra in Ucraina, della crisi climatica, dell’inflazione, dei rincari delle bollette.

Le quattro amiche si ritrovano a cena il giovedì nel ristorante di Pia Mantovani, un appuntamento al quale hanno rinunciato solo durante le chiusure a causa del Covid, e nella saletta che la titolare riserva loro, tra una prelibatezza e un’altra, dialogano, discutono, ridono, piangono, ricordano.

Stupendi incontri da immaginare leggendo, scritti talmente bene da sembrare di essere presenti a quella tavola, di ascoltarle, sorridere o piangere insieme a loro.

Nel romanzo vince sempre l’amore e la forza dell’amicizia, i sentimenti forti più del tempo, dei dolori, della lontananza, delle avversità.

Come c’è scritto nel libro, noi stesse siamo le artefici della nostra serenità.

Sta a noi coltivare con cura i rapporti affettivi e attingere serenità l’uno dall’altro. Se ci impegniamo fino in fondo, scopriremo che la vita è bella. Nonostante la sofferenza che spesso impone.

La vita è bella, nonostante le sofferenze che talvolta ci infligge. E sta a noi trovare il magnifico equilibrio della serenità.

Uno stile pacato, elegante ma non distaccato, capace di accompagnare il lettore dentro la storia e farla vivere intensamente pagina dopo pagina.

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