A CURA DI
ENGLISH LIFE, YES OR NOT?
è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e altri invece più nostalgici. Ci seguirai?
Libri di Oriana Turus
“About a boy” – il lancio di un genere ancora poco conosciuto
Nel 2002 un impeccabile Hugh Grant veste i panni di un single londinese che vive di rendita grazie a suo padre, sempre alla ricerca di qualche nuova conquista. Si unisce a un comitato di genitori single e scopre che ci sono donne molto interessanti per cui vale la pena fingere. Almeno finché non incontra un ragazzino con cui instaurerà uno splendido rapporto e che gli cambierà la vita.
Lo stesso film è tratto dall’omonimo libro scritto dall’inglese Nick Hornby e si dice sia il precursore di un genere non troppo comune e, forse, non ancora ben conosciuto.
Si tratta del LAD-LIT ovvero la versione maschile del CHICK-LIT.
LAD-LIT: cosa sono e perché (quasi) nessuno ne parla
Come tutti ormai sappiamo il romance negli anni ha sviluppato tutta una serie di sottogeneri, alcuni dei quali dettati dalla mescolanza tra vari fattori e dando vita a un lungo elenco di diversi e differenti tipi di romanzi rosa.
Negli ultimi venti/trent’anni abbiamo visto nascere e crescere i cosiddetti chick-lit, un genere che andrebbe analizzato come categoria a parte e che riguarda quei tipi di romanzi scritti da donne, per le donne, in cui le protagoniste lavorano in grandi città e in campi ben definiti (per esempio la moda o la finanza basta pensare al famoso “I love shopping” di Sophie Kinsella) e che hanno come obiettivo la crescita personale e lavorativa dei personaggi principali. Non necessariamente ci sarà un lieto fine amoroso, motivo per cui non è categorizzato come semplice romanzo rosa. L’ironia è un altro punto focale di questo genere.
Quindi si parla sempre e solo di donne, ma anche gli uomini vogliono la loro parte.
E qui entrano in gioco loro: i LAD-LIT. Il termine combina la parola “lad“, che si riferisce a un ragazzo o un giovane, e “lit“, che è l’abbreviazione di “letteratura”.
Storie in cui i protagonisti sono giovani uomini in carriera che con umorismo raccontano il loro stare al mondo fino al raggiungimento della crescita personale o lavorativa.
Il termine “lad-lit” ha avuto origine in Gran Bretagna alla fine degli anni 90 ed è stato inizialmente sviluppato per puri scopi di marketing. Sulla scia del successo delle vendite di riviste patinate (Maxim, Esquire, GQ, FHM), alcuni editori hanno ritenuto che una narrativa che prendesse di riferimento uomini interessati alla moda, alla bellezza e agli affari, avrebbe aperto la via a un nuovo gruppo di lettori.

Poco dopo, con il boom dei chick-lit come categoria editoriale rivolta alle giovani donne, gli editori speravano che il lad-lit potesse essere una categoria parallela di vendita ai giovani uomini.
Ma il fenomeno, purtroppo, non è mai decollato: promuovere i romanzi come parte di una sottocultura che celebrava il comportamento maleducato e per una fascia demografica che raramente comprava libri era, probabilmente, un’idea destinata al fallimento.
Infatti, se ne sente parlare davvero raramente.