I libri di Silvia Maira
Angela, vuoi parlarci di come è nata la passione per le collezioni e come hai iniziato a collezionare le sfere di neve?
Qual è stata la prima sfera che hai acquistato per la tua collezione?
In che anno hai iniziato?
Ho sempre amato questi bellissimi oggetti. Negli anni passati in alcune case si trovava spesso una sfera di neve accanto alla celebre gondola veneziana. Poi ad un certo punto sono sparite.
La nascita della mia collezione risale al 1991 durante il mio viaggio di nozze. Io e Fabrizio, mio marito, eravamo a Salisburgo in Austria. Nella vetrina di un negozietto di souvenir ho visto una sfera di neve con all’interno un tenero e timido orsacchiotto che nascondeva dietro la schiena un fiore. Mi era piaciuta così tanto che Fabrizio me l’ha regalata. Gli abbiamo dato anche un nome: “Donato, l’orso bagnato”.
Quante sono?
Sono circa 3000.
Qual è la più bella? E quale la più bizzarra?
Quando ho iniziato la collezione, più di trent’anni fa, non era facile reperirle, perché come ho già detto erano sparite dal commercio. Si trovavano solo nei mercatini dell’antiquariato, ma erano rarissime. Premetto che non amo le sfere natalizie perché per me la sfera con la neve non è legata al Natale. Infatti, ci sono sfere per ogni stagione e per ogni evenienza. C’è il telefono con le sfere di neve, l’ombrello con la sfera di neve, i flute e tante altre. Io ne ho molte dedicate ai film, come ad esempio quella di “Via col vento” con all’interno Rossella O’Hara ed il carillon che suona la canzone del film. Non mancano la Famiglia Addams, Harry Potter, Stanlio e Olio, e quella dei Beatles con il mitico sottomarino giallo e il carillon che suona la canzone. Ho quasi tutti i supereroi compresa quella di Spider-Man in cui scendono i ragni anziché la neve.
Scegliere la più bella è praticamente impossibile. Lo sono tutte, perché sono autentici capolavori. La più bizzarra forse è il flute per il vino con alla base la sfera di neve.
Qual è quella che viene da più lontano?
Sicuramente quella dell’Alaska ma anche quella della Nuova Zelanda o del Kenya.
Qual è quella che ti è più cara?
Sicuramente la prima ovvero “Donato l’orso bagnato”.
Hai altre collezioni oltre a questa?
Sì, colleziono i wind chimes e altre decorazioni da appendere al soffitto.
Secondo te, da cosa nasce la passione per le collezioni?
La cosa che più mi rattrista è vedere che i bambini di oggi non collezionano più o molto poco. Un vero peccato perché avere passione nel collezionare significa provare amore, ricercare, diventare curiosi e custodire con cura. La collezione è un insieme di sentimenti unici che rendono il collezionista una persona molto sensibile. Quando ho iniziato la mia collezione dopo aver raggiunto un certo numero di sfere, ho deciso di mostrarle ai bambini. Così ho girato l’Italia nelle varie fiere del collezionismo e modellismo per far riscoprire questi oggetti ai più piccoli. Era diventata una vera missione. Quando si avvicinavano alle mie sfere vedevo i loro occhi luccicare, rimanevano a bocca aperta. Poi dopo anni ho scoperto che alcuni di loro hanno iniziato una propria collezione e questo mi ha riempito di gioia. Credo che la passione per le collezioni nasca da un’emozione profonda. È come in amore: hai presente il colpo di fulmine? In questo caso non è per una persona, ma per un oggetto. Nel mio caso una sfera di neve.
Come dico sempre: le sfere di neve sono come la vita. Agitata di tanto in tanto, a volte libera come i fiocchi che scendono e a volte chiusa come in una sfera di cristallo.
Io adoro questa collezione perché a casa mia c’è sempre la neve ed è sempre Natale. Ti fanno restare per sempre bambino tirando fuori la parte migliore di noi.