Durante il periodo del nazifascismo, il controllo sulla cultura e sull’informazione fu uno degli strumenti più potenti per plasmare le menti e consolidare il potere. I regimi di Hitler e Mussolini attuarono una sistematica censura, vietando e bruciando libri considerati sovversivi, “degenerati” o contrari alla loro ideologia. Autori e intellettuali furono perseguitati, e molte opere scomode furono messe al bando, in un drammatico tentativo di soffocare il libero pensiero.
Ecco dieci libri che furono vietati durante il nazifascismo, simboli di resistenza culturale e libertà intellettuale.
- “I Buddenbrook” – Thomas Mann
Il celebre romanzo di Thomas Mann, premio Nobel per la letteratura, fu vietato dal regime nazista perché l’autore era un noto oppositore di Hitler. Mann fu costretto all’esilio e le sue opere bandite dalla Germania.
✔ Perché fu vietato?
L’autore era un convinto antifascista.
Il libro promuoveva valori borghesi e liberali, contrari all’ideologia nazista.
- “Niente di nuovo sul fronte occidentale” – Erich Maria Remarque
Un romanzo che denunciava gli orrori della guerra, raccontando la vita dei soldati tedeschi nella Prima Guerra Mondiale. Il nazismo lo considerò un libro pericoloso perché andava contro la glorificazione della guerra promossa dal regime.
✔ Perché fu vietato?
Era antimilitarista e pacifista.
Il suo autore fu costretto a fuggire dalla Germania.
- “La montagna incantata” – Thomas Mann
Oltre a I Buddenbrook, anche questo capolavoro di Thomas Mann fu bandito dai nazisti. Il libro esplorava la filosofia, la politica e il senso della vita, e venne considerato intellettualmente sovversivo.
✔ Perché fu vietato?
L’autore era antifascista.
Conteneva idee troppo libere e complesse per il regime.
- “Ulisse” – James Joyce
Il capolavoro di Joyce fu vietato sia in Germania che in Italia. Considerato troppo sperimentale e decadente, era visto come un pericolo per l’ideale di cultura “pura” che i regimi volevano imporre.
✔ Perché fu vietato?
Stile di scrittura considerato troppo moderno e “disordinato”.
Non si adattava ai canoni della cultura fascista e nazista.
- “Berlin Alexanderplatz” – Alfred Döblin
Uno dei più grandi romanzi della letteratura tedesca, vietato dai nazisti perché scritto da un autore di origine ebraica e perché raccontava una Berlino in crisi, lontana dall’immagine glorificata che il regime voleva diffondere.
✔ Perché fu vietato?
L’autore era ebreo e antifascista.
Il libro mostrava una Germania problematica e decadente.
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- “Il mondo di ieri” – Stefan Zweig
Stefan Zweig, uno degli scrittori più letti della sua epoca, vide i suoi libri banditi dai nazisti. Il mondo di ieri è la sua autobiografia, in cui racconta la sua vita prima della Seconda Guerra Mondiale e la distruzione dell’Europa civile.
✔ Perché fu vietato?
L’autore era ebreo e pacifista.
Il libro celebrava l’Europa multiculturale, contro l’ideologia nazista.
- “La marcia di Radetzky” – Joseph Roth
Joseph Roth, scrittore ebreo e fervente oppositore del nazismo, scrisse questo romanzo storico sulla decadenza dell’Impero Austro-Ungarico. Fu bandito e bruciato nei roghi nazisti del 1933.
✔ Perché fu vietato?
L’autore era ebreo e critico verso il nazismo.
Il libro esaltava una cultura europea che il regime voleva cancellare.
- “L’opera da tre soldi” – Bertolt Brecht
Brecht, drammaturgo e poeta socialista, fu perseguitato dai nazisti. L’opera da tre soldi, con la sua feroce critica alla società capitalista, fu completamente proibita dal regime hitleriano.
✔ Perché fu vietato?
L’autore era marxista.
Il libro attaccava i valori borghesi e autoritari.
- “Le 95 tesi della riforma protestante” – Martin Lutero
Anche un’opera storica come quella di Martin Lutero fu bandita dai nazisti, che volevano unire la Germania sotto un’unica ideologia e religione, eliminando i riferimenti alla Riforma protestante.
✔ Perché fu vietato?
Il nazismo cercava di controllare la religione.
Lutero rappresentava un simbolo di indipendenza spirituale.
- “Il Capitale” – Karl Marx
Marx, ideologo del comunismo, fu uno dei nemici giurati del nazismo. Le sue opere furono bruciate e bandite sia in Germania che in Italia.
✔ Perché fu vietato?
Promuoveva il comunismo e la lotta di classe.
Andava contro la propaganda nazista e fascista.
La censura come strumento di controllo
Questi dieci libri sono solo una parte della grande ondata di censura imposta dal nazifascismo. La cultura libera e il pensiero critico erano visti come una minaccia ai regimi totalitari, che cercavano di plasmare la società a loro immagine.
Oggi, leggere queste opere è un atto di memoria e di resistenza, per ricordare quanto sia importante difendere la libertà di espressione.
📚 Quale di questi libri avete letto? Ce n’è uno che vi ha particolarmente colpito?
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