Il 26 Dicembre 2004
sarebbe potuta essere una domenica qualsiasi. Anzi, lo sarebbe di sicuro stata, almeno in Italia, se nelle prime ore del pomeriggio non fosse giunto, all’attenzione dei telegiornali di tutto lo stivale, un evento drammatico accaduto dall’altra parte del mondo.
Tutt’attorno all’oceano indiano, quel giorno, le persone comuni cominciavano a dedicarsi alle loro occupazioni quotidiane – chi pescando, chi lavorando negli alberghi, chi avendo a che fare con le migliaia di turisti della zona.
Tutto sarebbe cambiato alle 7:58 (ora locale), quando un terremoto di magnitudo 9,3 causò un’onda gigantesca nell’Oceano Indiano. Un movimento improvviso che ha rilasciato una quantità di energia inimmaginabile, che gli studiosi stimano essere superiore circa 500 milioni di volte la bomba atomica sganciata su Hiroshima negli anni ‘40. Le persone più vicine all’epicentro hanno sentito il terremoto, ma nessuno avrebbe sospettato che la vera tragedia sarebbe accaduta circa 10 minuti dopo.
Quel giorno passò alla storia come uno dei peggiori per l’intera umanità, perché il numero di vittime degli tsunami generati dal terremoto è tutt’ora sottostimato.
Ma cosa successe davvero?
Quando, intorno alle 08:10, il mare si è ritirato dalla costa devastata del nord di Sumatra, quattro enormi onde si sono schiantate sulla riva, la più alta delle quali era di ben 24 metri di altezza, arrivando in alcune zone montuose a raggiungerne i 30.
Dopo Sumatra è stato il turno della Thailandia, che un’ora dopo fu travolta da una serie di onde che raggiunsero l’entroterra, uccidendo 168.000 persone. E poi ancora le Maldive, dove 108 persone hanno perso la vita, per poi arrivare sino in India e nello Sri Lanka, a distanza di sole due ore dall’inizio di quel terribile incubo.
Si tratta del terzo terremoto più potente dal 1900, e del più mortale mai registrato dalla storia dell’uomo. Quel 26 dicembre del 2004 tante cose sono cambiate, compreso il nostro rapporto con la natura, che ha risentito di questa tragedia facendo capire al mondo intero quanto possa essere crudele il mare e pericoloso il risvegliarsi della terra.
Ma torniamo alle Maldive,
e al 26 Dicembre di quel terribile anno.
Lo facciamo perché il nuovo romanzo di Marcella Ricci, La promessa di un inverno, è sì una storia d’amore piena di trasporto e colpi di scena, ma contiene in sé una particolarità non da poco.

Il libro, infatti, è ambientato proprio alle Maldive, durante quel drammatico 26 dicembre 2004, e gli stessi protagonisti, Francesco – un pilota d’aereo cinico e distaccato – e Aurora – biologa marina che si trova alle Maldive per studiare alcuni animali del luogo – si ritroveranno alle prese con la forza erculea della natura, dovendo compiere scelte drammatiche legate alla propria sopravvivenza… e a quella del loro amore.
Un romance che ha tutte le caratteristiche dei più bei romanzi d’amore, e che al tempo stesso ripercorre uno dei momenti storici più drammatici degli anni 2000, riportandoci a quel tempo e a quel luogo, senza però mai dimenticare che il fulcro di tutto è lottare per salvaguardare gli altri.
La promessa di un inverno, cover e sinossi
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Un pilota deluso dall’amore
Una giovane biologa marina che cerca un posto da chiamare casa
Natale 2004
Per Francesco questa è una notte come un’altra. Pilota d’aereo con l’animo indurito dalle delusioni, sa che il giorno successivo sarà identico a quello precedente, costellato da un lavoro che risucchia tutte le sue energie, una donna a caso che gli scalderà il letto… e poi l’ennesimo hotel, identico a quello in cui si trova adesso, testimone solitario di una vita sempre più vuota.
Non riesce a dormire, Francesco… e così, quando si affaccia alla finestra di quella stanza anonima, nota un airone volare verso l’orizzonte. Un’illuminazione arriva all’improvviso: là fuori c’è una donna che lo aspetta, qualcuno in grado di catturare il suo cuore per non lasciarlo andare mai più.
Ma come farà a trovarla?
***
Aurora è una biologa marina che vive alle Maldive, alla ricerca di una casa del cuore: un posto da considerare suo, dove rifugiarsi e sentirsi accettata. Gli animali sono tutto il suo mondo e così, quando trova un giovane airone con l’ala ferita, non può fare a meno di prenderlo con sé. Tutto ciò che vuole è donargli una seconda possibilità, senza sapere che quel salvataggio la condurrà dritta tra le braccia del destino, verso una promessa che cambierà la sua vita. E quella di Francesco.