Quali erano le differenze tra un’istitutrice e una serva tra il Settecento e l’Ottocento?

Stai scrivendo un romance storico? Allora ricorda: istitutrice e serva non sono la stessa cosa. E oggi ti spieghiamo il perché.

Nel XIX secolo, la distinzione tra le figure di istitutrice e serva era marcata e rifletteva le rigide stratificazioni sociali dell’epoca. Queste due professioni erano entrambe comuni tra le donne, ma i loro ruoli, responsabilità e status sociale variavano notevolmente. Analizziamo dunque le differenze principali tra un’istitutrice e una serva nel 1800, esplorando come queste differenze influenzassero la loro vita quotidiana e le loro opportunità.

Status sociale e educazione

L’istitutrice era tipicamente una donna di estrazione borghese che, a causa di ristrettezze economiche, si trovava costretta a lavorare. Le istitutrici possedevano un’educazione formale, spesso superiore, con competenze in letteratura, lingue straniere (come il francese, considerato essenziale in quel periodo), musica e arti. Questa preparazione le rendeva idonee all’educazione dei bambini delle famiglie aristocratiche o benestanti.

Al contrario, la serva era spesso di estrazione più umile e con un’istruzione limitata o assente. Il suo lavoro non richiedeva una formazione formale, ma si basava sull’addestramento pratico per compiti domestici come cucinare, pulire, lavare i panni e altri servizi necessari alla vita quotidiana della famiglia per cui lavorava.

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Ruoli e responsabilità

L’istitutrice si occupava dell’istruzione e dell’educazione morale dei bambini. Il suo lavoro aveva un carattere più intellettuale e pedagogico, spesso isolato all’interno della famiglia per cui lavorava poiché non era né una serva né un membro effettivo della famiglia.

Le serve, invece, si dedicavano a compiti più fisici e meno valorizzati socialmente. Erano essenziali per il mantenimento della casa e lavoravano lunghe ore, spesso dalla mattina alla sera, senza gli stessi diritti o il rispetto accordato alle figure più “intellettuali” come l’istitutrice.

Condizioni di lavoro e trattamento

Le istitutrici, pur essendo dipendenti, godevano di un certo rispetto per il loro ruolo educativo e avevano spesso diritto a una stanza privata. Ciò non solo rifletteva il loro status superiore rispetto alle serve, ma garantiva anche una  distanza sociale dalla famiglia.

Le serve vivevano spesso in condizioni più dure, dormendo nelle soffitte o nei sotterranei e ricevendo un salario inferiore. La loro vita quotidiana era segnata da una fatica fisica costante e avevano poche opportunità di miglioramento sociale.

 

Un’istitutrice poteva talvolta aspirare a migliorare la sua condizione sposandosi o attraverso la pubblicazione di lavori letterari o pedagogici: la sua educazione le forniva gli strumenti per cercare opportunità che andavano oltre l’insegnamento privato.

Per le serve, invece, le opportunità di mobilità sociale erano molto più limitate, spesso intrappolate in un ciclo di povertà e lavoro manuale senza vie di uscita evidenti.

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