Il caso Vannacci spiega alcuni meccanismi delle librerie italiane

Il caso Vannacci da un punto di vista prettamente libraio

Ormai in Italia tutti conoscono il generale Vannacci, grazie o a causa – a seconda dei punti di vista – di quello che potremmo definire il libro scandalo dell’anno.

Oggi vi parliamo però di un altro mondo al contrario, quello dell’editoria. Come tutti saprete Roberto Vannacci ha scelto per il suo libro la via del Self Publishing e questo, seppure non gli abbia precluso un grande successo di vendite, avrebbe in ogni caso dovuto impedirgli l’ingresso in libreria, in quanto ormai tutti sanno che i libri pubblicati in self non arrivano mai negli scaffali delle librerie – né indipendenti né di catena.

 

Come il caso Vannacci spiega alcuni meccanismi delle librerie italiane

Sereni grazie a questa consapevolezza, noi piccoli editori abbiamo continuato il nostro lavoro cercando di insistere sulla qualità, pagando fior di soldi distributori e promotori, investendo nello studio certosino dei gusti dei nostri lettori. Abbiamo nutrito l’illusione che, pur non arrivando quasi mai libreria, il nostro sparuto pubblico avrebbe continuato a esserci fedele, così come le poche librerie indipendenti che decidono ogni mese di ospitare i nostri libri.

Tuttavia, come ci segnalano i lettori, in questi giorni il libro pubblicato in self del generale Vannacci è in qualche modo riuscito a fare l’impossibile, ossia entrare in molte Mondadori italiane, nonché in alcune librerie indipendenti. Questo fatto ha decisamente smontato ogni certezza dei piccoli editori, in quanto se prima potevamo consolarci con l’idea che i librai non esponessero i nostri libri esclusivamente a causa delle difficoltà legate al macchinoso meccanismo della distribuzione dei marchi indipendenti, ora sappiamo per certo che, quando un libraio è sicuro di vendere, fa sempre il modo di far arrivare in libreria le copie di un libro, a prescindere da quanto possa sembrare complicato riuscirci.

Cosa dimostra il caso del generale Vannacci da un punto di vista prettamente editoriale?

  • È davvero solo una questione di numeri. Non importa se un libro viene pubblicato in self o da un piccolo editore: arriverà in libreria solo ed esclusivamente se garantisce al libraio delle vendite certe. Questo fatto non è sbagliato di per sé (le librerie, come gli editori, sono imprese commerciali), ma spoglia il ruolo dei librai dell’investitura quasi mistica che la maggior parte dei lettori ha conferito loro. C’è differenza tra vendere scarpe o libri? Qualcuno potrebbe dire di no, e non avrebbe torto. Non importa la qualità o quanto opinabili siano i contenuti: a contare è solo il soldo.
  • Quando il libraio non vi ordina un nostro libro, sappiate che la sua è una scelta ben precisa, in quanto asseconda la tendenza monopolistica di far atterrare in libreria solo i grandi marchi. Spesso i librai si rifiutano di ordinare libri dei piccoli editori – esporne qualche copia in libreria, poi, anche solo in conto vendita – ossia senza alcun rischio imprenditoriale da parte loro – è pura utopia. Il fatto che un libro pubblicato in self, solo perché ha venduto molto, sia riuscito a entrare in libreria dimostra però che teoricamente i librai potrebbero farsi arrivare in sede qualsiasi libro, anche quelli pubblicati in print on demand. Perché non vogliano cogliere questa opportunità è un po’ un mistero, dato che a loro basterebbe un click per ottenere il libro in pochi giorni facendoselo spedire da Amazon. Quando si tratta di librerie di catena possiamo anche capire il conflitto di interessi che intercorre tra un marchio editoriale che è al tempo stesso editore e libraio e il vendere libri di potenziali concorrenti (anche se l’idea che una piccola casa editrice possa fare concorrenza a Mondadori o a Feltrinelli fa già ridere così). Resta comunque incomprensibile la scelta del 99% delle librerie italiane nel non aderire al circuito libraio di Amazon, che permette di avere anche una sola copia di un libro nella propria libreria in pochi giorni, con il minimo sforzo da parte loro e un guadagno assicurato.

Quindi sì, arrivare in libreria è spesso una questione di numeri: al di sotto delle 1000 copie vendute resta inimmaginabile il solo pensiero. Vannacci docet.

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