Se c’è una cosa che mi fa sentire una vera esploratrice (ma senza il rischio di essere inseguita da massi rotolanti come Indiana Jones), è visitare un castello medievale. Così, armata di smartphone per immortalare ogni angolo e di una fame degna di un cavaliere reduce da una battaglia, ho varcato il ponte levatoio del Castello Estense di Ferrara.
Il Castello: una reggia con il fossato e i coccodrilli (forse)
Prima impressione? Impressionante. Il Castello Estense è una di quelle strutture che ti fanno sentire piccola, tipo quando vai al supermercato e guardi il reparto offerte senza riuscire a raggiungere lo scaffale più alto. Costruito nel XIV secolo per volere di Nicolò II d’Este, inizialmente doveva servire a difendere la famiglia ducale dalla plebaglia inferocita. Insomma, un bel bunker medievale con fossato e torri imponenti, perché all’epoca il concetto di “privacy” era un tantino diverso dal nostro.
E il fossato? C’è ancora! Purtroppo niente coccodrilli (o almeno così dicono), ma l’acqua verde aggiunge quell’atmosfera da “lasciate ogni speranza o voi che entrate”.
Passaggi segreti, prigioni e storie da brividi
Una volta dentro la visita si fa interessante: dalle sontuose sale affrescate ai cunicoli sotterranei, il castello è un mix perfetto tra eleganza e inquietudine. Le prigioni del castello, per esempio, sono state testimoni di intrighi, tradimenti e di qualche nobile che ha passato un brutto quarto d’ora (o più precisamente, una vita intera).
E poi ci sono le storie di fantasmi. Pare che tra queste mura vaghi ancora il fantasma di Ugo d’Este, figlio illegittimo del Marchese Nicolò III, che ebbe la sfortuna di innamorarsi della donna sbagliata e di finire malissimo. Sì, Ferrara è una città romantica, ma se sbagli persona, potresti ritrovarti murato vivo. Letteralmente.
La vista dalla Torre dei Leoni: una ricompensa sudata
Dopo aver esplorato le stanze e le prigioni, mi sono avventurata sulla Torre dei Leoni, il punto più alto del castello. Salire è stato un vero test di resistenza, ma una volta in cima il panorama sulla città è valso ogni goccia di sudore. Ferrara dall’alto sembra una cartolina perfetta: tetti rossi, piazze medievali e biciclette ovunque.
Un castello che vale il viaggio (e la fame post-visita)
Dopo una visita del genere, con il cuore colmo di storia e le gambe stanche come quelle di un contadino medievale, l’unica cosa che restava da fare era una degna chiusura gastronomica. Così, tra un piatto di cappellacci di zucca, ho brindato ai fasti estensi e ai nobili che, a differenza mia, non dovevano prenotare il ristorante.
Se passate da Ferrara il Castello Estense è una tappa obbligatoria. Fate attenzione ai fantasmi, alle scale ripide e soprattutto ai coccodrilli. Che magari uno, nel fossato, c’è ancora.
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