Agosto 2021

Le più belle quattro feste per celebrare l’autunno

L’autunno è la stagione preferita di (quasi) tutto lo staff Land Editore, e le motivazioni sono facilmente intuibili. Innanzitutto l’autunno è il periodo in cui si esce di meno, e quindi si ha più tempo di dedicarsi alla lettura… con tutti i benefici che questo può comportare per una casa editrice indipendente. Ma l’autunno è una stagione meravigliosa per altre valide ragioni, tra le quali possiamo annoverare le centinaia di tradizioni legate a questo periodo – comprese le feste. Ogni cultura nel mondo ha un modo unico e caratteristico di celebrare l’arrivo di questa fantastica stagione… e oggi siamo qui per illustrartene alcune. Leggi l’articolo e facci sapere quale festa preferisci con un commento! Le più belle tradizioni d’autunno nel mondo Dias de los muertos – Messico Dia de Los Muertos, termine traducibile in italiano con “Giorno dei morti” (o Day of the Death in inglese) è una delle più celebrate feste autunnali. La festa dura due giorni ed è originaria del Messico, dove le persone usano celebrare i propri morti con una gioiosità che la cultura italiana non è di certo abituata ad associare alla morte: feste, bevute e piatti tipici diventano protagonisti assoluti di questa festa. Tradizionalmente, i messicani invitano i loro cari defunti a partecipare alle feste – e sono numerose le persone che giurano di averli avvistati aggirarsi per casa. Jidai Matsuri – Giappone Jidai Matsuri, o Festival dei Secoli, è una festa annuale celebrata ogni Ottobre a Kyoto. Si tratta di un festival autunnale che vede le persone tornare a vestire gli antichi abiti tradizionali giapponesi; ogni persona può scegliere di rappresentare uno specifico periodo caratteristico della storia del Giappone che, come sappiamo, mutò tanto nella politica quanto nel vestiario. Una sorta di parata storica dove tutti e tutte indossano abiti tipici giapponesi, appartenenti alle più antiche tradizioni nipponiche. Il festival risale al 1896, data che vide nascere la primissima edizione e in cui ci furono oltre 1000 partecipanti. Oggi il numero di persone e turisti che scelgono di parteciparvi, facendo una tappa obbligata nel Palazzo Imperiale di Heian, è in costante crescita. Notte bianca – Francia La notte bianca (anche chiamata Il festival delle notti bianche) è una notte dove l’arte e la moda, la letteratura e la musica fanno da padrone in molte città della Francia, in primis Parigi, Nantes e Nizza. Durante questa notte, tradizionalmente celebrata tra ottobre e novembre, i musei sono aperti, e molte istituzioni culturali offrono l’ingresso gratuito a tutti i visitatori. E in Italia? La festa più celebre in Italia è certamente quella di Ogni Santi. Simile, per certi versi, alla festa messicana conosciuta come Dia de los muertos, viene celebrata il primo novembre di ogni anno in molte regioni italiane e prevede anch’essa di onorare i morti facendo loro visita al cimitero. Inoltre, in molte regioni italiane è usanza lasciare in dono ai propri cari defunti una tazza di latte e qualche biscotto: nel caso desiderino tornare a casa per qualche ora, è fondamentale che si sentano bene accolti. Grazie per la lettura!Quale tra queste feste d’autunno ti ha affascinato di più? Noi amiamo soprattutto Halloween e Dia de los Muertos, e per questo motivo festeggeremo il 31 ottobre con la pubblicazione de “Il diavolo e la polvere” di Dario d’Alfonso, una raccolta di racconti a tema horror che ci terrà compagnia nella notte più spaventosa dell’anno. Dai un’occhiata alla cover e continua a seguirci per ricevere anteprime e aggiornamenti. Il diavolo e la povere – da ottobre disponibile

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Il creatore di “Serie da leggere” firmerà il soffietto letterario de “Il vestito Rosso

Comunicato stampa Michele Bacci, creatore della piattaforma Serie da leggere, firmerà il soffietto letterario de “Il vestito Rosso” La biografia: Mi chiamo Michele Bacci e sono nato a Montevarchi, in provincia di Arezzo, il 22 Ottobre 1984. Da sempre abito nella campagna Aretina, ai piedi del Pratomagno. Sono un insegnante di musica, proprietario di un piccolo studio di registrazione, il Grindhouse Studio, e label manager dell’etichetta discografica Mr. Blue Records. Fin da bambino sono stato un lettore vorace, soprattutto di fumetti, romanzi gialli, horror, noir. Ho iniziato a scrivere come autore di testi per canzoni abbinando così le mie due più grandi passioni. Da lì ho scoperto la bellezza della scrittura ed ho iniziato, piano piano, a dedicarci sempre più tempo. Nel 2016 è stato pubblicato il mio primo romanzo, edito da Caosfera Edizioni, COLONNA SONORA PER UN OMICIDIO. Negli anni ho collaborato con la webzine Relics Controsuoni e Impatto Sonoro, facendo recensioni di dischi ed interviste agli artisti. Nel 2019 ho dato il via a seriedaleggere.it, un portale web nato dalla voglia di riavvicinare più persone possibili alla lettura e al tempo stesso far conoscere scrittori emergenti. Da ottobre in libreria

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Il romance circense come sguardo su una vita più libera

Comunicato stampa L’autrice di romance Monica Pagliaro si unisce alla squadra Land Editore con un libro dalla delicatezza inedita Il romance circense è un genere attualmente rarissimo e poco frequentato, soprattutto in Italia. Come suggerisce il nome, si tratta di un genere con al centro una o più storie d’amore, con un’ambientazione sicuramente d’eccezione: il circo! Nel caso del libro di Monica Pagliaro, la storia (della quale volontariamente accenneremo pochissimo) è ambientata in un circo acquatico. Susan Elizabeth Phillips e il romance circense L’esempio forse più famoso di romance circense è fornito dalla penna della Queen del romance, Susan Elizabeth Phillips (edita in Italia da Leggereditore). Monica Pagliaro, biografia Monica Pagliaro nasce nel 1990 a Melzo, in provincia di Milano, ma cresce a Mondragone, in provincia di Caserta, studia a Napoli, lavora per un po’ a Reggio Emilia e infine approda a Roma, dove insegna come supplente in scuole di vario ordine e grado, cerca di affermarsi come traduttrice editoriale, e scrive e descrive il mondo che le vive in testa. Ama le lingue, viaggiare, cantare, ed è sempre in bilico tra il semplice e il complicato.

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Marta Pesci: l’esperienza del book fotografico in un articolo

Quando Marta Pesci ci ha contattatati per presentarci il suo romanzo, ne siamo subito rimasti entusiasti perché, insieme agli elementi indubbiamente fantasy, introduceva qualcosa di nuovo nella narrativa emergente: un’introspezione al contempo amara e consolatoria, elemento che ci ha stregati tutti. La nostra intuizione non si è rivelata sbagliata, in quanto poco dopo la firma del contratto Marta ci ha contattati rivelandoci di aver organizzato uno splendido book fotografico che portasse a un livello di realtà inedita i personaggi del suo romanzo (soprattutto la protagonista). Un’iniziativa splendida e che abbiamo apprezzato moltissimo. Siamo perciò felici di presentarvi il Book fotografico di Cinque volte azzurro (prima di morire) Marta ci racconta la sua esperienza Essendo una rappresentante in quanto cosplayer del mondo del cosplay, una volta ragionato su come avrei potuto produrre la copertina del mio romanzo -non sapevo ancora che la Land Editore avrebbe accettato di pubblicarlo- ho pensato subito che avrei potuto ingaggiare una cosplayer per interpretare Anna, la protagonista. Il mondo del cosplay è un mondo dalle caratteristiche peculiari, che non si possono trovare in nessun’altro ambito. Il concetto di vestirsi e di interpretare personaggi di film, fumetti, videogiochi, anime e perché no, libri, è forse simile al carnevale, ma allo stesso tempo molto differente. Il cosplay è qualcosa che appartiene agli amanti delle storie, a quelli che quando incontrano ad una fiera del fumetto qualcuno vestito da un personaggio di una serie che gli piace – soprattutto se è di una serie quasi sconosciuta- chiamano la persona con il nome del personaggio, lo raggiungono correndo, vogliono sapere come hanno creato il costume e iniziano quelle conversazioni del tipo: “poi l’hanno chiusa la serie, eh, è un peccato, era veramente bella…”, “hai già visto la seconda stagione? A me è piaciuta un sacco, non ti voglio fare spoiler, ma…” etc. ect.  Per il book ho ingaggiato una modella e cosplayer che già conoscevo, Jessica Mura. Sapevo che sarebbe stata la persona giusta per riuscire a trovare e acconciare una parrucca azzurra -nel mondo del cosplay si utilizzano prevalentemente parrucche che spesso devono essere trattate per risultare adatte al personaggio- e una professionista che sarebbe risultata credibile in un book fotografico. La seconda persona che ho contattato è stato Massimo Conti, mio cognato e appassionato di fotografia che ha messo a disposizione il suo set. Prima di passare all’azione era però necessario -su consiglio del fotografo- trovare degli oggetti da ritrarre insieme alla ragazza e che potessero, oltre alle caratteristiche fisiche della protagonista, ricordare il romanzo. Ma io, da autrice del libro, non avevo idea di cosa proporre. Dei libri, forse? Anna voleva fare insegnante. Qualcosa che ricordasse Milano? Niente. Non mi veniva in mente niente. Ed è qui che è successo qualcosa di piuttosto singolare.  Vengo presentata sui social come autrice esordiente della Land editore e viene utilizzata una copertina provvisoria che rappresentava una ragazza che reggeva dei fiori, quest’ultimi scelti per ragioni di tipo estetico. Un mio amico quella sera mi scrive: geniale l’idea dei fiori, bravi, io non ci avrei mai pensato. E io, perplessa: i… i fiori?  Certo! Mi risponde lui. Il quadro, no? È stata la cosa più vicina alla folgorazione che mi sia mai capitata di ricevere. Nel libro, infatti, è presente un quadro che viene descritto in uno dei capitoli finali, di cui gli elementi principali sono: dei fiori, rose rosse e bianche, rosate, e un vestito azzurro. Dopo aver deciso che avrei utilizzato quei due elementi nel book mi prese però lo sconforto. Sapevo cosa mi serviva ma trovarlo era un altro paio di maniche. Rose bianche e rosse, rosa? Un vestito di quel tipo? In pochi giorni? Ed è così che qualcosa di estremamente singolare è accaduta di nuovo. Sono tornata a casa dei miei genitori nel fine settimana. Mi ero arrovellata per trovare una soluzione al mio problema senza molti risultati e… eccole lì. Sul mio vialetto di casa, curate da mio padre per anni, crescevano rose bianche e rosse che tendevano al rosa. Non c’è voluto molto per ricordarmi di avere nell’armadio un vestito molto simile a quello del quadro. Vi sembrerà strano, ma non ho memoria di essermi ispirata a qualcosa di reale quando l’ho immaginato. Eppure, eccomi lì, a tenere in mano degli elementi che credevo essere frutto della mia fantasia e che invece esistevano. La stessa sensazione l’ho provata vedendo Jessica venirmi incontro -parrucca azzurra, lenti a contatto e vestito dello stesso colore. Anna Brevi era diventata una persona vera. Era uscita dal mio romanzo, creata dalle mie parole, trasportata dagli oggetti che le avevo immaginato addosso e che esistevano indipendentemente che ne avessi scritto o meno.  Ora se penso ad Anna, se ripercorro con il pensiero il mio libro, vedo l’interpretazione di Jessica. Mi immagino la ragazza nelle foto che parla, ride, che vive una vita difficile. Qualcuno avendo letto il romanzo e conoscendo la scarsa considerazione che Anna aveva di se stessa e del suo aspetto fisico, potrebbe affermare che questa non è una ricostruzione fedele della mia protagonista. Dove sono i difetti fisici che Anna si riconosceva? Il suo essere insignificante? Ma è proprio questo il punto. Anna potrebbe essere una ragazza vitale, interessante e bella. Soltanto che non lo sapeva. Solo che in quel momento non si riconosceva e vedeva quello che era. Una splendida ragazza.        Cinque volte azzurro (prima di morire) COMING SOON

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