Mare cristallino, acque limpide e un passato che rivela il profondo legame della Puglia con la fauna locale… e, se ciò non bastasse, l’isola dei conigli, nel Salento, è forse una delle poche isole italiane raggiungibili a piedi. Ebbene sì, perché poche centinaia di metri separano questa meravigliosa isola, un tempo abitata da conigli di moltissime specie, dalla terraferma, al punto che i più giovani e intraprendenti possono evitare di utilizzare la barca e andarci semplicemente a piedi, aiutati solo dalla forza delle loro gambe. Ma bando alle ciance, questa descrizione dell’isola fatta da Maria Cristina Carioti nel suo nuovo romanzo, Uno strano amore a Parigi, descrive più di mille parole l’incanto di questo luogo. Presto disponibile Dal libro La piccola barchetta avanzava sullo stretto lembo di mare che separa il porto dall’Isola dei Conigli. Era Domenica e Nancy aveva chiesto a Salvo, suo marito, di accompagnare lei e le cugine parigine sull’Isola. «Il mare è sempre così calmo?» chiese Madame Laramie, che ammirava estasiata l’acqua cristallina talmente immobile da sembrare una piscina. «Quasi sempre» rispose Salvo. «E tutte queste alghe?» «Ci sono proprio perché il mare si muove poco.» «L’acqua è così limpida…» aggiunse Giorgia, che ricordava poco il mare della Puglia. Maria ascoltava e non parlava. Quella gita aveva mosso dentro il suo cuore una tempesta di sentimenti che le impedivano di parlare. Non poteva farlo: sicuramente le lacrime, che tratteneva a stento, sarebbero scese copiose. Quanti ricordi! Quell’isola era stata per lei – come per tanti ragazzi del paese – l’angolo di paradiso dove vivere l’amore. Anche per Nancy era stato così, e il fatto di poterla raggiungere a piedi era stato il motivo per cui i ragazzi del paese la prediligevano. Appena arrivati al piccolo molo, Salvo ormeggiò la barca e scesero tutti. Il molo, se così si poteva chiamare, era molto piccolo e in legno. Passandoci sopra si aveva la sensazione che potesse sgretolarsi sotto i piedi, perché scricchiolava e si muoveva. Madame borbottò qualcosa di incomprensibile e accelerò il passo, per quanto possibile. Dopo aver attraversato una piccola pineta, la comitiva raggiunse una spiaggia con il mare racchiuso in un’insenatura che non raggiungeva il metro di altezza. La sabbia bianchissima regalava la sensazione di trovarsi alle Maldive. «Questo posto è un paradiso!» esclamò Madame Laramie guardandosi intorno. «Non si può credere che ci possano essere dei luoghi ancora incontaminati come questi.» Nancy propose: «Che dici, Giorgia, se prendiamo il sole dentro l’acqua?» «In effetti qui è molto bassa… va bene, ci sto.» «Noi andiamo a pescare» disse Salvo facendo l’occhiolino al piccolo Filippo, figlio suo e di Nancy. «Io porto Antonella a scoprire l’isola.» Maria prese sottobraccio l’anziana signora e si diresse verso un’altra spiaggia. «Questo posto è magnifico. Io non ricordo di esserci mai venuta.» Giorgia si guardò intorno, meravigliata. «Può essere» rispose Nancy, che si spogliò e si mise a prendere il sole immergendosi nell’acqua. Madame Laramie era entusiasta di quella gita. «Ci voleva proprio! Sono felice di essere venuta in questo paradiso. Se avessi aspettato ancora, probabilmente non sarei potuta più venire.» «È da molto, lo sai, che sarei voluta tornare. Ma non senza Giorgia. Volevo che anche lei venisse e ricordasse le sue origini.» «Hai ragione, Maria.» «Spero che qui possa trovare la serenità.» «Lo sai che, fino a che non riabbraccerà Pierre, non la troverà. Dobbiamo farcene una ragione: si amano molto, quei due. E poi io credo nell’innocenza di quel ragazzo.» «Parli così proprio tu, che sei stata la prima a non volerlo al fianco di Giorgia.» Madame si fermò e, guardando negli occhi Maria, le rispose: «La prima sei stata tu, mia cara. Io ho persino dato la casa a Giorgia.» «Sì, ma dopo che aveva detto che avrebbe lasciato la danza.» Una lacrima scese sul duro volto di Madame, e Maria si pentì di aver detto quelle parole. La prese sottobraccio e ricominciò a camminare. «Non serve recriminare, ora, e poi noi non c’entriamo nulla con l’incidente.» «Hai ragione, tutto ciò che dobbiamo fare è stare vicine a Giorgia. Forse, però, possiamo andare con lei dall’avvocato e sentire bene i fatti, le prove. Chissà, potrebbe venirci in mente qualcosa che aiuterebbe Pierre.» Maria si fermò di nuovo, guardò Madame e disse: «Sei una donna speciale, sai? Hai ragione, dobbiamo impegnarci… forse più tu, visto che sei esperta di teatro. Quando torneremo a Parigi, faremo come dici tu.» Continuarono a passeggiare con l’animo risollevato, unite dall’amore per Giorgia. *** La calura del sole era attenuata dall’acqua, che copriva completamente il corpo di Nancy e Giorgia. Solo la testa emergeva, ed era appoggiata sulla sabbia. Stavano lì come due lucertole al sole, tentando di sciogliere la tensione. Nancy, però, era ansiosa di sapere il resto della storia, anche se era titubante nel disturbare la quiete di cui Giorgia sembrava così tanto aver bisogno. Tuttavia, la sua sete di sapere si stava facendo pressante, tanto più che ora erano da sole. Quando sarebbe tornato il resto della compagnia, difficilmente avrebbero potuto parlare. Così chiese: «Poi cosa è successo quella sera al bar?» Giorgia si girò, e un sorriso malizioso le comparve sul volto: «Sei curiosa di sapere, vero?» «Veramente…» Nancy cercò una scusa, ma non la trovò. «Comunque Pierre, dopo aver ascoltato la storia della mia vita, si rese conto che anch’io avevo umili origini e che ero cotta di lui. Così ci amammo lì, in quel posto inconsueto per l’amore. Presi dalla passione, ci lasciammo trasportare e per me fu la magnifica prima volta.»