We are small but we are many
We are many we are small
We were here before you rose
We will be here when you fall.
Coraline si è appena trasferita con i suoi genitori in una nuova casa. Un giorno, esplorando l’abitazione, la bambina scopre una porta murata. La stessa notte, i mattoni come per magia scompaiono e la bambina sbuca in una casa apparentemente identica alla sua, anche se quest’ultima appare più bella e colorata. Lì, Coraline conosce due persone uguali ai suoi genitori, solo che, al posto degli occhi, i due hanno dei bottoni!
A parte questa sinistra differenza, “l’altro padre” e “l’altra madre” la conquistano con le loro premure, visto e considerato che i suoi reali genitori sono sempre assenti per via del lavoro. Coraline comincia dunque a destreggiarsi fra i due mondi apparentemente simili. Gli stessi vicini sono identici e anche Wybie, uno strano ragazzino che nella vita reale se ne va in giro con un gatto nero appare lo stesso.
Un bel giorno, dopo aver litigato con la sua vera madre, Coraline decide di andare nell’altra dimensione e lì viene accolta dall’altra madre, che subito le chiede di rimanere per sempre con loro.
La donna le fa un’unica richiesta: deve farsi cucire i bottoni al posto degli occhi. Coraline si rifiuta e l’altra madre, dopo aver assunto le sembianze di una strega, la intrappola in uno specchio. Lì dentro Coraline conoscerà i fantasmi di tre bambini, i quali le diranno tutta la verità: l’altra madre è in verità un mostro che si nutre di anime di bambini a cui strappa gli occhi…
Leggenda:
Secondo la leggenda, nella periferia dell’Hampshire un’anziana mise in salvo dall’incendio sua nipote. La donna, che veniva chiamata strega, era talmente “premurosa” da impedire a chiunque di avvicinarsi alla piccola orfana. Nessuno aveva mai visto in volto la piccola, e i bambini, curiosi di vederla, un bel giorno si avvicinarono alla finestra dell’abitazione dell’anziana. Quello che videro però li spiazzò: nella culla vi era una bambina carbonizzata avvolta in una coperta, e al posto degli occhi aveva appunto… dei bottoni.
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