Sense8 – L’amore deve essere libero

Libri di Elisabetta Venturi

Amore, famiglia, coraggio, emozioni, libertà, potere, politica, razzismo, diversità… 
Questa serie tv ha così tanto da insegnare.
Discorsi importanti e attuali, e tematiche spinose da affrontare.
Se non volete spoiler… non leggete. Guardatela, perché vi giuro che non ne vale la pena: di più.
Sense8 non è una semplice serie tv, ma è un viaggio nelle emozioni umane. 

Molte persone portano una maschera, una maschera imposta dalla società, dagli usi, dai tabù, dalle circostanze, dalla necessità di apparire agli altri come vogliamo.
Ma dietro quella maschera c’è qualcuno, c’è di più, ci siamo noi. Noi che non dovremmo nasconderci, noi che dovremmo essere fieri di quello che siamo, noi che dobbiamo avere il coraggio di far vedere al mondo chi siamo senza vergognarci. 
Non si tratta solo di scelte sessuali (come nelle citazioni che vi ho voluto riportare qui oggi), ma si tratta di tutto: come mostriamo le nostre emozioni, come ci vestiamo, come viviamo…

Ho voluto raccogliere per voi alcune citazioni potenti di Sense8 che parlano dell’amore, dei pregiudizi e della libertà di amare.

Episodio 1×02 – Nomi posta un messaggio sui social parlando del gay pride a cui sta per partecipare.

Per lungo tempo ho avuto paura di essere quella che sono perché i miei genitori mi avevano convinta che c’è qualcosa di sbagliato in una persona come me, qualcosa di offensivo, qualcosa da evitare, forse anche da compatire, qualcosa che non si deve amare. 
Mia madre è una fan di San Tommaso D’Aquino: lei considera l’orgoglio un brutto vizio e di tutti i vizi che può avere l’essere umano, per San Tommaso l’orgoglio era il re dei sette vizi capitali; lo considerava il sommo vizio che in un batter d’ali poteva trasformare chiunque in un peccatore. Ma l’odio non è presente su quella lista e nemmeno la vergogna. 
Avevo paura di questa parata perché desideravo davvero tanto poterne far parte. Così oggi marcerò per quella parte di me che aveva troppa paura per marciare e per quelli che non possono farlo, per le persone che vivono come ho vissuto io. Oggi marcerò per ricordare che non sono un io e basta, ma che sono anche un “noi”. E noi marciamo con orgoglio! Vai affanculo, San Tommaso!

Episodio 1×09 – Nomi parla con Lito delle violenze che ha subito dagli altri bambini quando era un bambino.

[…] ho smesso di cercare di integrarmi, di essere uno di loro, sapevo che non lo sarei mai stato e soprattutto non volevo esserlo. La loro violenza era gretta e ignorante, ma rifletteva ciò che erano loro. La vera violenza, quella che ho riconosciuto come imperdonabile, è la violenza che facciamo a noi stessi quando abbiamo troppa paura di essere chi siamo davvero.

Episodio 2×06 – Il discorso di Lito, padrino del gay pride di San Paolo.

Volevo dirvi che sono molto onorato di essere qui. 
Questo non è vero. A essere sincero io non ho mai avuto tanta paura quanta ne ho adesso. Per tutta la vita ho dovuto fingere di essere chi non ero e per diventare chi volevo diventare non potevo essere chi sono. Io sono un uomo gay, non avevo mai detto queste parole in pubblico prima. Io sono un uomo gay [lo urla più volte]. 
Per quale motivo avevo tanta paura di dirlo? Perché so che la gente ha paura delle persone che sono diverse da loro e ammettere che io sono diverso e rifiutare di fingere di essere chi non sono può costarmi una carriera costruita fingendomi chi non sono, il che è un po’ folle a pensarci, ma io l’ho fatto: per anni ho vissuto nel mondo fittizio di un set cinematografico, mai osando immaginare che un giorno avrei potuto avere il coraggio di fare una cosa come questa. 
Lui è Hernando ed è l’amore della mia vita. Sono una persona migliore e più coraggiosa grazie a lui, e anche se fare questo potrebbe costarmi molto caro, io so nel mio cuore che ne vale la pena.
[Bacia Hernando in pubblico]

L’amore è ovunque. 
Nella famiglia, negli amici, negli amanti.
Viviamo d’amore. L’odio è una forma d’amore. L’amicizia anche, e fa soffrire quanto l’amore a volte.
L’amore è anche sesso, legami, passione. 
L’amore è sicuramente un tema trasversale in tutto Sense8, come lo è nella vita. 

Episodio 1×09 – Al loro primo incontro, al museo, Hernando parla con Lito dell’amore.

L’amore non è qualcosa che mettiamo in carica, che possiamo innescare o controllare. L’amore è come l’arte: una forza che entra nella nostra vita senza regole, aspettative, limiti. E ogni volta che sento quella battuta mi ricordo che l’amore, come l’arte, deve essere libero.

Episodio 2×01 – Hernando è in classe durante una lezione, quando i ragazzi proiettano una sua foto paparazzata con Lito. Dà loro una lezione esemplare: chiede loro cosa pensano che sia e uno risponde “Una froceria porno”. 

Una froceria porno? È molto interessante, perché è qui che il rapporto tra soggetto e oggetto si ribalta. Il proverbiale passare dall’altra parte e ciò che era visto rivela colui che vede, perchè negli occhi di chi guarda non c’è solo la bellezza, ma anche superficialità, abiezione, confusione, pregiudizio ovverosia chi guarda vedrà sempre quello che vuole vedere e dunque quello che lei vuole vedere è effettivamente una froceria porno. Là dove qualcun altro, qualcuno che abbia occhi capaci di vedere al di là delle convenzioni sociali, dei pregiudizi classificatori, un tale osservatore vedrebbe un’immagine di… due uomini, catturati in un atto di piacere, erotici ma anche… vulnerabili, ti dimentichi dell’obiettivo, entrambi connessi al momento, l’uno all’altro, all’amore. E come ho già avuto modo di dire in questo corso, l’arte è amore reso pubblico.

Episodio 2×01 – Sun parla con Kala che è spaventata dalla prima notte di sesso con suo marito. 

Noi esistiamo grazie al sesso. Non è qualcosa di cui avere paura, è una cosa da onorare, da godere.

Episodio 2×06 – La giornalista parla con Capheus del fatto di essere bisessuale.

Mi innamoro della persona, non dei suoi genitali.

Episodio 2×10 – Discorso politico in cui Capheus parla della differenza di provenienza delle varie persone presenti.

L’amore è un ponte e non un muro, se lo permettiamo. […] Non ne viene niente di buono quando pensiamo alle nostre differenze più che a quello che abbiamo in comune. Voi e io speriamo nello stesso futuro, un futuro in cui i nostri figli crescano senza vedere l’amore come un muro, ma solo come un ponte. 

Pregiudizi. Lo dice anche la parola: giudizi che vengono prima.
Vengono prima di conoscere a fondo una persona, vengono prima di sapere cosa la muove, vengono prima perché si fermano a qualcosa di superficiale e oggettivo come il colore della pelle o da dove veniamo o chi amiamo. 

Ma che ne sappiamo di quello che prova quella persona, del perché è così, del fatto che non può essere una sua colpa. Che poi… colpa per cosa? Per essere “diverso”? Ma diverso da chi? Cos’è la diversità? Dov’è la diversità?

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