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Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole.
Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno a una parola che non conosci, così diventerà parte del tuo vocabolario; puoi darti regole folli sulle lettere da non usare oppure tirare i dadi (esistono molti giochi con questo scopo) e usare le immagini che escono.
Ballare ancora
«Jodi, a tavola.»
«Jodiiii.»
«Jodi, staccati da quel coso!»
tunz, tunz
La musica rimbombava nella sua testa.
«Jodi, mi rispondi?»
tunz, tunz
I suoi piedi si sollevavano sulle punte.
«Jodi, si fredda!»
tunz, tunz
L’aria le accarezzava il viso mentre volteggiava leggera sulla pista da ballo.
Sua madre spalancò la porta all’improvviso e le spense il visore neuronale.
Jodi fu catapultata nella realtà. La madre l’accarezzò con dolcezza.
«Ballavi, vero?»
Jodi assentì. La madre le sorrise.
«Ho fatto il tuo dolce preferito.»
Jodi rispose al sorriso, posò il visore e uscì con lei spingendo le ruote della sedia a rotelle.
Consiglio di scrittura
Figure retoriche: onomatopea
L’onomatopea è la figura retorica che riporta direttamente un suono, oppure è la parola stessa ad avere un suono, come un verbo che imita il suono della cosa che rappresenta.
Esempi:
- lo sciabordare delle onde
- il cra cra delle rane
- il ticchettare dell’orologio