MON CICCI: la bambola pelosa che ha fatto impazzire il mondo

A CURA DI

ENGLISH LIFE, YES OR NOT?

è la rubrica che ti porta dritto dritto nelle tradizioni e nella vita quotidiana inglese, tra pro e contro, elementi irrinunciabili e altri invece più nostalgici. Ci seguirai?

C’è chi per anni lo ha definito bambola, chi pupazzo e chi scimmietta, non si sa chi avesse ragione, possiamo chiamarli come più ci piace definirli, fatto sta che quello di cui sto per parlarvi, vi farà tornare indietro di molti anni o, se siete ancora giovani, vi farà entrare in un mondo magico e scoprire qualcosa di straordinario.

Gli amanti del vintage e i rappresentanti della Generazione X e Y, certamente ricorderanno che tra gli anni 70 e 80 ci fu un vero e proprio boom di vendite di una bambola ricoperta di pelo – o chiamatela pupazzo se preferite – che ha successivamente ispirato un anime.

Sto parlando del famoso Mon Cicci (o Monciccì che dir si voglia).

La sua è una storia parecchio interessante.

Nasce in Giappone nel 1974, il padre, Koichi Sekiguchi, creò il primo pupazzo come incentivo a insegnare il rispetto e la protezione verso i bambini giapponesi; fu prodotto dalla Sekiguchi Corporation, nota azienda produttrice di bambole.

La sua esportazione inizia nel 1975, destinazione Repubblica Federale Tedesca e Australia solo successivamente arriva in Europa occidentale. Il suo nome cambia a seconda del luogo in cui viene venduto (Chicaboo nel Regno unito, Kiki in Francia, Mon Cicci in Italia, Virkiki in Spagna).

Nel 1979 la Mattel, conosciutissima azienda di giocattoli statunitense, acquista i diritti sia per le bambole che per la serie tv.

Alcune curiosità relative al Mon Cicci:

  • il colore degli occhi. Fino al 1985 erano azzurri, da quella data in poi sono stati prodotti solo pupazzi con occhi scuri. Non si conoscono le motivazioni legate a questa particolarità, si sa solo che nel 2000 fu prodotta una replica commemorativa che, come nella versione originale della bambola, aveva gli occhi chiari.

 

  • l’abbigliamento dei pupazzi. Nel 1974 erano ancora senza vestiti, due anni dopo è stata lanciata un’intera linea di abiti la “Boutique Monchicci”.

 

 

Oggi la Sekiguchi Corporation produce ancora Mon Cicci che vengono venduti quasi esclusivamente ai collezionisti esteri e ha creato un vero e proprio museo dedicato alle bambole.

 

Per quanto riguarda i cartoni animati, ne sono state fatte tre serie, la prima risale al 1980 ed è una produzione giapponese, seguita nel 1983 dalla seconda, questa volta americana, per poi ritornare in Giappone nel 2005 sotto forma di Puppetoon.

E ora ditemi, conoscevate già questa bambola speciale?

Libri di Oriana Turus

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