La fine del sogno
di Francia
La fine del sogno
Nemmeno il tempo di abituarsi alla posizione di regina di Francia, che Mary Stuart rimane vedova. Il giovane delfino, già cagionevole al matrimonio, continua a indebolirsi sempre di più e la sua situazione man mano si aggrava. Francesco II muore a causa di un’infezione all’orecchio il 6 dicembre 1560.
Alla morte del delfino, il sogno francese cessa di colpo e Mary torna a essere solo regina di Scozia.
La regina vedova
Una vedova diciottenne, lontana dal proprio paese d’origine, con una suocera sempre più distante, una madre morta e una corona perduta: ecco chi è Mary Stuart diciottenne.
«In mezzo a questa stirpe maledetta, Maria Stuarda fu la favorita della sventura.»[1]
E questa dura situazione la porta a chiedersi: che fare? Qual è la strada giusta da seguire? Reclamare il trono d’Inghilterra o tornare finalmente in Scozia?
La scelta le appare subito chiara: deve tornare e tentare di non perdere anche la corona scozzese.
Ma cosa troverà in patria? Come la riceverà il popolo? E cosa diranno i lord del suo ritorno? Davanti a queste domande, Mary rimanda di volta in volta il suo viaggio.
L’ambiguità di Mary
Nemmeno il periodo peggiore della sua vita, vedova prima e orfana di madre dopo, la convince a porre fine alla diatriba con Elisabetta. Mary non cede alle pretese sul trono di Inghilterra, ma tuttavia non fa niente per prendere il posto che le spetta di diritto.
Elisabetta
Elisabetta è una regina protestante salita al potere alla morte della sorellastra, ma fin dall’inizio il suo regno è stato considerato dai più illegittimo.
La minaccia costante della sovrana scozzese e l’indecisione di quest’ultima nel non voler prendere una posizione accendono in lei dubbi e perplessità; questo leggiamo nella biografia di Zweig. Elisabetta è una regina che non sarà mai realmente considerata tale fin quando sua cugina non rinuncerà a ogni pretesa al trono.
L’offerta di pace con Elisabetta
Per il suo viaggio in Scozia, Mary Stuart chiede a sua cugina una sorta di visto per passare via mare, ma Elisabetta si rifiuta categoricamente e si dichiara decisa a non concederle nulla fin quando non respingerà l’accordo di Edimburgo.[2]
I rapporti tra le due si incrinano ancora di più e Mary, pur non rivendicando apertamente il trono di Inghilterra, si mostra sempre più decisa nelle sue idee. Non ha bisogno del permesso di sua cugina per rientrare in patria ed è decisa a viaggiare anche senza il suo salvacondotto. Meglio morire che piegarsi al suo volere.
[1] Alexandre Dumas, Maria Stuarda, Sellerio Editore, 2012.
[2] Il Trattato di Edimburgo è un documento redatto dal Parlamento scozzese che tuttavia non fu mai ratificato da Mary Stuart.