Perché il Self Publishing selvaggio, senza editing e correzione di bozze, è l’Apocalisse dell’editoria
Hai presente quando decidi di fare la pizza in casa, senza alcuna esperienza, e ti ritrovi con un disco volante bruciato che nessuno vuole mangiare? Bene, il self publishing senza editing e correzione di bozze (nonché una cover decente) è esattamente la stessa cosa – ma anziché una pizza stai servendo un libro al mondo. Un libro che, diciamolo chiaramente, rischia di mandare a gambe all’aria l’intera industria editoriale. “Chi ha bisogno di un editor? Io ho Word!” Viviamo nell’epoca in cui chiunque abbia un computer e un minimo di autostima si sente il nuovo Dostoevskij. Basta aprire un file di Word, scrivere 200 pagine (di cui almeno 50 di deliri incomprensibili), caricare tutto su una piattaforma di self publishing e premere il magico tasto “Pubblica”. Et voilà: un autore è nato! Peccato che questo processo bypassi del tutto figure fondamentali come editor, correttori di bozze e beta reader, trasformando il mercato editoriale in un enorme bazar di mediocrità. La “democratizzazione” della mediocrità L’idea di democratizzare l’editoria è nobile, intendiamoci. Tutti meritano una voce. Ma quando quella voce grida errori grammaticali, frasi sconclusionate e trame che fanno rimpiangere le soap opera anni ’80, qualcosa non va. Il mercato del self publishing selvaggio sta saturando le librerie digitali con titoli che sembrano scritti da un’IA degli anni ’90 in preda a una crisi esistenziale. E questo è un problema. Perché? Perché il lettore medio, bombardato da un mare di offerte, finirà per acquistare un titolo a caso, solo per scoprire che l’autore non sa mettere insieme due frasi senza incappare in altrettanti info-dumping. Risultato? Frustrazione. E il lettore, frustrato, potrebbe decidere di tornare a guardare Netflix, abbandonando i libri per sempre. Complimenti, self publisher: hai appena messo in crisi un’industria intera! “Ma io ho 100 recensioni, sono un autore di successo!” Un altro effetto collaterale del self publishing senza regole è la nascita di orde di autori convinti di essere dei geni incompresi. Basta avere una manciata di recensioni (fatte da amici e parenti) per auto-proclamarsi “scrittore affermato” e iniziare a elargire consigli su come sfondare nel mondo dell’editoria. Il problema? Molti di questi sedicenti autori non hanno mai visto un manuale di scrittura creativa, figuriamoci il feedback di un editor professionista. Il vero costo del self publishing senza filtri Oltre a rovinare il mercato, il self publishing selvaggio sta anche erodendo il valore percepito dei libri. Quando un lettore si imbatte in un libro pieno di refusi e con una trama inconsistente, tenderà a generalizzare: “i libri autopubblicati sono tutti così”. Di conseguenza, anche gli autori indipendenti che investono tempo e denaro in editing professionali e copertine curate si trovano a lottare contro uno stigma ingiusto. Come salvare l’editoria dall’apocalisse del self publishing La soluzione? Semplice, almeno in teoria. Prima di pubblicare il tuo capolavoro: Assumi un editor. No, non tuo cugino che “è bravo in italiano”. Un editor professionista. Correggi le bozze. Non lasciare che errori come “La signor Rossi è una donna incinta” finiscano nel prodotto finale. Accetta le critiche. Se tre persone ti dicono che il tuo libro è noioso, forse lo è davvero. Investi nella copertina. La tua opera merita di essere presentata con dignità, non con una grafica creata con l’Intelligenza artificiale. Insomma, non si diventa scrittori premendo “Pubblica” L’editoria è un settore fragile, e il self publishing selvaggio rischia di mandarlo al collasso. Sui sedicenti editori che s’improvvisano tali, invece, apriremo un capitolo a parte (lo meritano, oh se lo meritano!). Se ami davvero scrivere, dimostralo: investi tempo, energia e risorse per offrire ai lettori un prodotto di qualità. Altrimenti fai un favore al mondo: chiudi Word e torna alla tua pizza fatta in casa. Scopri Land Magazine admin Gennaio 25, 2025 Perché il Self Publishing selvaggio, senza editing e correzione di bozze, è l’Apocalisse dell’editoria Read More admin Gennaio 25, 2025 Insulti e odio online: Elisa di Francisca fa causa agli haters e causa un precedente: ora gli odiatori comuni dovranno rispondere col portafoglio. Chi insulta sui social deve fare i conti, e non solo con la propria coscienza (ammesso che ne abbia una). 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