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10 domande a… Jelena Kuznecova

La Torino di Crash Test, il nuovo libro della scrittrice Jelena Kuznecova (già finalista al programma televisivo Masterpiece con il suo libro “Come un déjà-vu”), è una città che per molti versi risulta profondamente inquietante. Ambientato in un vicino futuro, questo thriller affronta il tema dell’ambizione del singolo che, quasi sempre, finisce per danneggiare il benessere dell’intera comunità. Come ti è venuta l’idea per scrivere il romanzo? L’idea per scrivere Crash test ha avuto due origini. Prima di tutto il nome di uno dei protagonisti, Falco Civetta. Mi parve buffo e plausibile che qualcuno si possa chiamare così, ho pensato che sarebbe stato interessante vedere un Falco Civetta farsi avanti nel mondo nonostante l’infanzia difficile. La seconda e più importante fonte d’ispirazione fu la mia permanenza a Torino per le riprese del programma “Masterpiece”. Ci potresti descrivere quell’esperienza? La mia partecipazione a Masteriece ha lo zampino del fato. E’ stato un mio collega, sapendo che io stavo revisionando un romanzo, a segnalarmi questo concorso letterario organizzato dalla Rai. Il romanzo era ancora in fase di ri-scrittura, mancavano un paio di mesi alla scadenza per partecipare e non pensavo sarei riuscita a produrre qualcosa di valido. Ho dedicato un po’ di tempo durante le ferie estive per correggere giusto le incongruenze di trama, era un prodotto grezzissimo pieno di errori di grammatica, e circa alle ore 23:00 dell’ultimo giorno per partecipare mandai il mio romanzo. Mi richiamarono per fare i casting a Roma, ma nel giorno fissato non sentii la sveglia e persi il treno. Non volevo più andarci, ma il mio compagno mi disse di andarci lo stesso, che era un segno e che sarebbe andata bene. Il resto è una grande esperienza che mi porterò per sempre nel cuore. È grazie a quest’esperienza che hai deciso di ambientare Crash Test proprio a Torino? Dopo aver vissuto la Torino invernale, fredda e misteriosa (ma anche accogliente, l’ho adorata) ero tanto ispirata dal mistero che l’avvolge. I vicoli, le strade di sera che sembrava facessero risvegliare gli spiriti. Inoltre la presenza di una grossa casa automobilistica, un altro fattore che ha influenzato la scelta. Crash test è un romanzo corale, che vede intrecciarsi le vite di diversi personaggi. È stato difficile doversi calare in così tante teste? Qual è il personaggio con cui ti sei più identificata? Vero, sono diversi personaggi, ma non ho mai avuto difficoltà nell’immergermi nelle loro complicate teste. I personaggi sono nati quasi da subito così come sono, hanno le loro storie alle spalle, alcune solo accennate nel libro. Quando penso a ognuno di loro riesco a vederli come se li conoscessi davvero. Alcuni più degli altri. C’è un personaggio le cui emozioni sono state più in sintonia con le mie, Angelo De Angelis.  Un personaggio losco, pieno di tic, ma nel suo mondo ho riversato tutte le insicurezze che possono passarci per la testa nel quotidiano, facendole diventare parte importante del suo carattere. Uno dei temi che affronti nel romanzo è l’emarginazione derivante da una grande intelligenza. È un tema che senti vicino? Il tema dell’emarginazione derivante da una grande intelligenza si ispira a come i cosiddetti nerd siano passati da emarginati – basta vedere come venivano rappresentati nei film di qualche anno fa – a essere ricercati per le loro abilità. L’emarginazione al giorno d’oggi è un tema abbastanza complesso. Chi fa di tutto per escludere quelli “bravi” sono chiamati haters, e per scatenarli basta emergere in qualche settore per qualche abilità che loro non hanno. Spesso si tratta di intelligenza. Dal canto mio, l’emarginazione che vivo è più sottile, e ci convivo tranquillamente. Essere una scrittrice ha più svantaggi o vantaggi? Quali sono le cose che ami del mestiere di scrivere e quali, invece, fatichi a tollerare? Essere una scrittrice è sempre un vantaggio. Scrivere mi fa stare bene, la mia testa scoppia di storie e di impressioni che non vedo l’ora di raccontare. Quanto è bello avere un’attività che ti fa entrare in trance mentre crei qualcosa. La cosa che mi fa arrabbiare del mestiere di scrivere è la volatilità di alcune idee. Arrivano quando meno le aspetti, ti caricano di adrenalina, ma magari non hai tempo da dedicare a loro e, quando ce l’hai, sono già andate via e non ti ispirano più. Crash Test è stato scritto proprio su una scia di queste, ero riuscita ad acchiappare l’idea e farla mia. Raccontaci tre gesti folli che hai compiuto nella tua vita. A diciotto anni mi sono trasferita in Italia, da sola, senza la certezza di un alloggio in una città che conoscevo solo dal trafiletto Wikipedia letto un mese prima dell’arrivo. Gli altri due miei gesti folli si chiamano Maya e Leo, i miei figli. Qual è la situazione ideale in cui ami scrivere libri? Nel silenzio o nella confusione, all’aperto o al chiuso in un angolo della casa, di giorno o di notte… parlaci dei tuoi momenti creativi. Il grande silenzio non esiste a casa mia dal 2015, perciò per isolarmi dal mondo esterno scrivo con le cuffiette e musica a tutto volume. Alcune volte è musica rilassante, altre musica rock e alcune volte ascolto suoni ASMR per la concentrazione. Sappiamo che sei arrivata in Italia all’età di diciotto anni… proprio per questo è sorprendente la qualità della tua scrittura – padroneggi lingua e stile così bene da sembrare una madrelingua. Qual è il tuo segreto? Ho ben due segreti – il primo è la predisposizione alle lingue, il secondo è bilinguismo nativo. Sono nata in Lettonia dove all’epoca si usavano ugualmente sia il russo che il lettone. Ho studiato la lingua inglese dall’ultimo anno dell’asilo, e inoltre i film al cinema li davano in lingua originale con i sottotitoli in lettone e russo. Imparare l’Italiano in un ambiente dove mi ero circondata da Italiani, studiando Giurisprudenza alla pari, non è stato così difficile. Scrivi una citazione che rappresenti la te stessa di dieci anni fa. Sentivo di voler essere più di quello che sembravo di essere. Mi ero

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Nasce Land University Press: uno sguardo al futuro, insieme

Nasce Land University Press Land University Press è la nuova collana nata da una costola di Land Publishing, realtà editoriale indipendente coriacea e in continua espansione, che mira a dare un significativo contributo nel campo dell’istruzione e della didattica del Paese. La nuova collana, a distribuzione nazionale, mira a pubblicare testi universitari scritti da docenti, ricercatori e laureati, offrendo agli autori un servizio totalmente free. I nostri valori Land University Press è una realtà totalmente free, che crede fortemente nell’importanza di investire nei suoi autori e nel coltivare un rapporto quanto mai diretto con i lettori. Le parole d’ordine della collana saranno qualità dei testi, autori che portino arricchimento all’interno del panorama saggistico italiano e una distribuzione capillare in tutta Italia. Land University Press crede molto nell’importanza di rispettare l’ambiente, e per questo motivo opera in una commistione di micro-tirature miste al print on demand: in questo modo evitiamo gli sprechi di carta e rispettiamo il nostro pianeta. Ridurre il lavoro dei maceri e contribuire a un’editoria economicamente sostenibile è la nostra priorità. Gli autori I primi due autori che inaugureranno la collana saranno Maurizio Sampietro e Marco Altobello, rispettivamente autori del saggio “Giosuè” e dell’opera “Nella palude infernale”.  Si tratta di figure di assoluto valore nel campo della saggistica nostrana: per quanto riguarda la presentazione degli autori, non vi resta che continuare a seguirci.   Contatti I social di Land University Press verranno inaugurati a partire da Lunedì tre maggio, con una serie di rubriche culturali che puntano ad attrarre un grande numero di lettori. Per ciò che concerne l’invio di manoscritti, si potranno proporre all’indirizzo mail university@landeditore.it. Tutte le opere dovranno essere accompagnate da curriculum vitae (comprendente dettagli sulla carriera accademica) e biografia. Seguici su Instagram Instagram

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Presentazione di Lucia Spinella, presto in libreria con il libro “Un giallo un po’ sbiadito”

Siamo felici di presentarvi una recente acquisizione della nostra casa editrice: stiamo parlando della talentuosa Lucia Spinella, che con il libro “Nel cortile di Nenè: un giallo un po’ sbiadito” entra a far parte dell’universo creativo di Land Editore. In attesa di ulteriori dettagli riguardanti la cover definitiva e la data di uscita, ne approfittiamo per saperne qualcosa di più sull’autrice. Lucia Spinella: la presentazione Lucia Spinella nasce a Sciacca in provincia di Agrigento il 6 Marzo 1977. Trascorre la sua infanzia tra il mare e la campagna, ma soprattutto tra le vie antiche del suo paese, Burgio. Fin da piccola usa la scrittura per esprimere i propri sentimenti alle persone più care: bigliettini di buon compleanno, buon Natale e ricorrenze varie. Adora dialogare con le persone, arrivando persino a inventarsi delle storie fantasiose, pur di farsi ascoltare. Come quando a quattro anni raccontò ai suoi amichetti di aver visto una mongolfiera. È sempre stata molto sensibile e interessata a tutto ciò che la circonda: cose, persone e fatti. Forse da ciò la scelta di frequentare il liceo psicopedagogico. A diciotto anni fa un cambiamento radicale nella sua vita, molla tutto e parte insieme al suo futuro marito per il Piemonte. Nella Valsesia pianterà le sue radici, fra le montagne e i boschi. Troverà lavoro all’interno di una storica azienda tessile. Qui, se da un lato rimpiangerà le giornate passate da piccola in campagna ad aiutare il nonno a raccogliere i vari frutti di stagione, dall’altro apprezzerà la collaborazione e la conoscenza dei tanti colleghi. La fabbrica diventerà un mini mondo, dove oltre a lavorare imparerà a vivere. Nel suo giallo lei prova a ricordare, usando anche la fantasia, il suo paese di origine e tutto ciò che è legato ad esso. Non tralasciando però di fare un richiamo a parte di quel mondo che ha conosciuto e imparato ad amare, dai diciott’anni in poi. Ama i classici, la musica leggera e i vecchi film.  

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La nuova edizione de “Il dollaro d’argento” di Marco Oddenino presto in libreria

Una veste grafica completamente inedita e il soffietto letterario a cura della blogger “Inchiostro e parole” sono le caratteristiche della nuova edizione de “Il dollaro d’argento” di Marco Oddenino, presto in libreria con land Editore. Informazioni tratte dalla quarta di copertina: «Con Il dollaro d’argento Marco Oddenino promette di diventare una giovane promessa della letteratura horror italiana.» Una comune moneta, un semplice dollaro, risulta essere la ricompensa per l’indiano Cheyenne che ha consegnato ai soldati tutta la sua tribù. L’odio per il Grande Capo, suo padre, il sangue che ha inondato il villaggio e la disperazione nella consapevolezza di quello che ha causato vengono imprigionate nel dollaro, che nel corso degli anni sembra sprigionare un desiderio di sangue che colpisce chiunque ne venga in possesso. Da questo racconto prende le mosse la raccolta di Marco Oddenino, un’opera che spicca per il gusto per il macabro e per la carica noir dal sapore tipicamente kinghiano. Prezzo della nuova edizione: 12 euro

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“Sui diritti delle donne” di Mary Wollstonecraft presto in uscita per la collana Land Classici.

Dopo L’Ospite di Dracula, Land Editore è felice di annunciare l’imminente uscita di un secondo grande pilastro della letteratura internazionale: stiamo parlando di Sui diritti delle donne della protofemminista Mary Wollstonecraft. Anche in questo caso si tratterà di un’edizione con una traduzione nuova, più moderna e vicina al pubblico di lettori del XXI secolo, mentre è stata dedicata ancora una volta una grandissima attenzione all’aspetto grafico del progetto. Il primo libro femminista della storia A Vindication of the Rights of Woman di Mary Wollstonecraft è stata un’opera letteraria rivoluzionaria, che ancora oggi risuona nel femminismo e nei movimenti per i diritti umani del XXI secolo. Scritto nel 1792, è certamente l’Opera per la quale Mary Wollstonecraft è maggiormente ricordata. La massa fa da piedistallo agli eletti. Per questo oso dire che fino a quando le donne non riceveranno un’educazione più razionale, il progresso della virtù e della conoscenza umana continuerà a sollevare interrogativi. — Mary Wollstonecraft

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