L’EUROVISION SONG CONTEST È DAVVERO APOLITICO?
A CURA DI EUROVISION 2024 Gli amanti della musica certamente conoscono e seguono con molto interesse la manifestazione che, al motto di “United by music”, permette a cantanti e gruppi di esibirsi nella propria lingua madre. È così è dal 1956, anno in cui si è svolto per la prima volta l’Eurovision song contest. L’edizione di quest’anno non fa eccezione, ieri sera, sabato 11 maggio, infatti, si è tenuta la finale dell’edizione 2024, in diretta da Malmö Svezia. L’Italia era in gara, codice 15, con Angelina Mango e la sua “La noia”, vincitrice del precedente Festival di Sanremo. Si sono esibiti 25 cantanti sui 26 precedentemente in gara. L’Olanda è stata squalificata prima della finale per motivi ancora non dichiarati. Silvia e Oriana hanno seguito per voi il contest e sono pronte a darvi i loro pareri sulla serata appena conclusa. Siete pronti? Ecco cosa ne pensano le nostre due inviate speciali: Parere generale: Silvia – Edizione un pò sottotono, non tanto nelle esibizioni, quasi tutte pazzesche, ma nella conduzione, un po’ piatta. La mia classifica, post esibizioni, era la seguente: al primo posto la Croazia, al secondo l’Italia e al terzo la Svizzera. Oriana – Un’edizione non memorabile. Canzoni ed esibizioni molto simili tra loro, molta scenografia, ma poca sostanza, dal mio punto di vista. A livello canoro, alcuni artisti hanno davvero spaccato (tra cui la nostra Angelina che ha talento da vendere) e seppur il genere non fosse di mio gradimento, la bravura non si può discutere. La mia classifica personale non si avvicinava nemmeno un po’ a quella finale. De gustibus – o no. L’esibizione più terrificante? Silvia – Sicuramente quella della cantante irlandese… che paura! Ha creato un cerchio di candele sul palco, lei sembrava un mix tra Malefica e un demone, io ho temuto la macumba! Oriana – Per me quella della cantante greca. Tanto fumo e niente arrosto. Canzone discutibile ed esibizione troppo esagerata per la qualità portata sul palco. L’esibizione più divertente? Silvia – Direi l’Armenia, molto folkloristici, leggeri, gioiosi Oriana – Finlandia su tutti! I Windows 95Man rientrano ora tra i miei miti musicali. Uno vestito di piume, l’altro che si fa coprire perché sembra nudo e alla fine gira su stesso con due corde fumenti in mano. Due geni! L’esibizione più esaltante? Silvia – Baby Lasagna sicuramente! Il croato che, nonostante il nome da rapper di provincia, ha tantissimo dei Rammstein. Anche l’esibizione della Svizzera è stata da cardiopalma, non ho idea di come abbia fatto a cantare – e bene – rimanendo in equilibrio su quella piattaforma! Oriana – Baby Lasagna senza dubbio. Già il nome merita tutta la stima del mondo, ma la canzone è super orecchiabile, fa ballare, lui ha creato il clima ideale e il pubblico ha apprezzato tantissimo. Peccato che abbia mancato la vittoria per un soffio. L’esibizione più inaspettata? Silvia – Direi la Finlandia. Ho passato metà esibizione a chiedermi se il cantante avesse le mutande! Ma anche l’Ucraina, con una canzone particolare (su Maria e Madre Teresa) con degli effetti visivi molto intensi Oriana – La Svizzera. Nemo – il cantante – un po’ Mika un po’ Jamiroquai, con vocalizzi che ricordano Biancaneve quando canta agli uccellini. Voce pazzesca soprattutto se si considera il su e giù sulla pedana saltellante, con indosso una pelliccia all’apparenza sintetica. Canzone orecchiabile, ma non tra le migliori, a mio gusto personale. Apprezzabile l’abbigliamento che andava contro tutti i canoni della mascolinità di cui tutti vanno orgogliosi. La canzone più memorabile? Silvia – a livello di testo, penso sia abbastanza difficile dimenticare la canzone della Spagna (ehm ehm) Oriana – No rules (Finlandia), Zorra (Spagna), Always on the run (Germania). Il testo della canzone eliminata a mio parere aveva un testo molto profondo e meritava di essere ascoltato di più. E l’esibizione a sorpresa degli Abba, anzi della versione virtuale degli stessi? Silvia – Le magie della tecnologia! Ho cantato con loro Waterloo da casa, è stato sorprendente vederli come negli anni ’70 Oriana – per me è un no. Mi sarei aspettata un’improvvisata degli ormai invecchiati Abba, quelli veri, non quelli rimasterizzati con l’IA che li ha resi inguardabili. Adoro Waterloo, ma a tutto c’è un limite. E la nostra Angelina? Silvia – Potente, sicura, efficace. La parte a cappella è stata accolta con una ovazione dal pubblico, precisa e intonata, davvero bella da ascoltare. Esibizione pulita, ma forse non abbastanza memorabile Oriana – Bravissima, vocalmente perfetta, nessuna sbavatura, ma a livello europeo la canzone non spacca abbastanza Considerazioni finali e generali: Il momento più snervante è sempre la conta dei voti, prima i collegamenti dai vari Stati e l’assegnazione dei vari punti “della critica” e poi l’annuncio dei voti “della giuria popolare”, quelli inviati da casa. Anche durante il collegamento con Israele per assegnare i voti, così come nel momento dei voti da casa e così come alla fine dell’esibizione della cantante, ci sono stati dei fischi. Sono infatti molti i contestatori che non volevano e non vogliono Israele nella competizione. Così come è stata esclusa la Russia, allo stesso modo sarebbe dovuta essere esclusa anche Israele, vista la situazione politica e di guerra. Ma non è stata presa nessuna posizione dall’organizzazione, perciò la ribellione è venuta direttamente dal pubblico, che si è fatto sentire più volte. Dopo aver ricevuto i voti dalle 37 giurie professionali (dei vari paesi partecipanti al concorso) la classifica era: Svizzera 365 Francia 218 Croazia 210 Italia 164 Ucraina 146 Irlanda 142 Portogallo 139 Svezia 125 Armenia 101 Germania 99 L’ Italia non ha ricevuto il massimo dei punti da nessuno, stranamente, ma è riuscita comunque a piazzarsi quarta. La Svizzera ha ricevuto moltissimi “12 punti”, quasi un record credo, segno che praticamente tutte giurie di professionisti hanno molto apprezzato Nemo e la sua canzone sull’identità di genere e sul rompere il codice (anche la giuria italiana ha dato i 12 punti alla Svizzera). E poi sono arrivati i punteggi delle giurie popolari (quelli delle telefonate e dei messaggini), che solitamente
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