firstletter

Peter Pan: storia e origini di una figura globale

Peter Pan, il celebre personaggio nato dalla penna di J.M. Barrie, ha incantato generazioni di lettori e spettatori con la sua eterna giovinezza e il desiderio di non crescere mai. Questa figura immortale, letteralmente e figurativamente parlando, accompagnato dai suoi amici inseparabili e da Trilly, ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo. In questo articolo, esploreremo l’origine di Peter Pan, il suo mondo magico e l’importanza duratura del suo messaggio. La nascita di Peter Pan La storia di Peter Pan ha inizio nel 1902, quando J.M. Barrie scrisse il suo celebre romanzo “Peter and Wendy”. L’autore scozzese era stato ispirato da una serie di storie che aveva inventato per i figli di una sua cara amica. Peter Pan, il ragazzo che poteva volare e non invecchiava mai, è diventato il simbolo dell’eterna giovinezza e della ribellione contro la monotonia della vita adulta.   Il Paese che non c’è Uno degli elementi più affascinanti della storia di Peter Pan è Il Paese che non c’è. Questo luogo magico è raggiungibile solo volando attraverso la “seconda stella a destra, e dritto fino al mattino”. Nel Paese che non c’è, i bambini non invecchiano mai e possono vivere avventure straordinarie insieme a Peter Pan e ai suoi amici, i “Ragazzi Sperduti”. Il Paese che non c’è rappresenta il desiderio di fuggire dalla realtà e mantenere viva la magia dell’infanzia. Personaggi iconici Oltre a Peter Pan, il romanzo presenta una serie di personaggi indimenticabili. Tra questi Campanellino, la fatina gelosa che segue Peter ovunque e protegge il suo segreto di poter volare. Poi ci sono i Ragazzi Sperduti, bambini che si sono smarriti e sono finiti nel Paese che non c’è. E, naturalmente, non possiamo dimenticare Capitan Uncino, l’arcinemico di Peter, un pirata crudele deciso a vendicarsi del ragazzo che gli ha tagliato la mano e l’ha data in pasto a un coccodrillo vorace.   Un messaggio duraturo La storia di Peter Pan continua a essere amata da lettori di tutte le età per il suo messaggio intrinseco sulla magia dell’infanzia e sulla paura di crescere. Peter Pan rappresenta la lotta per mantenere viva la fantasia e la spontaneità della giovinezza, anche quando il mondo intorno diventa più serio e complicato.   Adattamenti e eredità Nel corso degli anni, la storia di Peter Pan è stata adattata in numerose forme, dal teatro al cinema, dalla televisione ai libri illustrati. Il personaggio ha acquisito un’importanza culturale e simbolica che va oltre il contesto originale del romanzo. Molte generazioni di spettatori hanno incontrato Peter Pan attraverso diverse interpretazioni, ciascuna aggiungendo un tocco personale a questo classico senza tempo. Insomma, Peter Pan è molto più di un semplice personaggio di fantasia. È un simbolo della resistenza contro l’invecchiamento, della magia dell’infanzia e della necessità di conservare la spontaneità nella vita di tutti i giorni. La storia di Peter Pan continua a catturare l’immaginazione di persone di tutte le età, dimostrando che, anche se cresceremo, possiamo sempre conservare un po’ della magia di bambini nel nostro cuore. E tu, ti senti un po’ Peter Pan? Scrivici nei commenti quali cose alla Peter Pan ti concedi.  

Peter Pan: storia e origini di una figura globale Leggi tutto »

Mamma, aspetto un figlio! Come affrontare una gravidanza precoce

A cura di Mamma, aspetto un bambino! Quando nasce un bambino, le abitudini di una famiglia cambiano e la vita ruota attorno a quel minuscolo esserino che sembra comandare tutti a bacchetta. Tra poppate, cambi di pannolini, colichette e ciclo del sonno ancora non regolare, molto spesso anche la vita dei genitori perde regolarità e la stanchezza si fa sentire. Cosa accade, invece, in una famiglia, quando a rimanere incinta non è la mamma ma la figlia adolescente? Immaginate il momento in cui una madre, che vede la propria figlia ancora come una bambina, i cui unici problemi sono cosa indossare alla festa dei diplomandi e come fare per superare al meglio gli esami di maturità, un giorno si sente dire: “Mamma, sono incinta!” All’improvviso la figlia non è più una bambina, ma una donna, una giovane donna che ha tradito la fiducia dei genitori. E lui? Chi è lo screanzato irresponsabile che ha messo incinta una ragazzina? Qualche volta il fidanzato storico, altre volte una fiamma di passaggio, talvolta un coetaneo oppure un ragazzo più maturo. È inutile chiedersi di chi sia la colpa del fattaccio. Entrambe le parti, innamorati o meno, sanno bene a cosa si va incontro nei rapporti non protetti e, sebbene alcuni dichiarino di affidarsi alle fasi lunari, a conteggi che puntano sulla naturalità e sulla regolarità del ciclo della donna, qui stiamo parlando di ragazzini che il più delle volte si sono lasciati andare in preda agli ormoni impazziti. Ai giorni d’oggi, non ci sono scusanti. Un errore del genere non è accettabile perché i ragazzi sanno che esiste la prevenzione.  Anche se per una madre è quasi logico dare la colpa a lui, che non si sa per quale motivo dovrebbe essere più responsabile di lei, il problema resta uno solo: fra nove mesi saranno in tre, lei, lui e il bebè. Partiamo dal presupposto che la scelta sia quella si tenere il bambino, che non ha colpa di nulla in tutto ciò, a quel punto bisogna crescere, prendersi le proprie responsabilità e svestire i panni dei ragazzini che amano divertirsi, ballare, uscire con gli amici e fregarsene degli orari. Tralasciando il caso di quei padri che non intendono riconoscere il bambino, partiamo dalla premessa che i futuri genitori abbiano un feeling. Cosa farne del proprio futuro? Vorranno essere una coppia per sempre? Non importa se una coppia di fatto o unita nel vincolo del matrimonio. La domanda è: vorranno essere una famiglia vera, con tutte le responsabilità annesse? In ogni caso, con una gravidanza precoce e inaspettata, tutto va rivisto, per prima cosa i progetti futuri.  Dopo il diploma, non ci sarà l’università o l’Erasmus in un’affascinante meta. Si potrà continuare a studiare, se lo si vuole, perché volere è potere, ma si dovrà scegliere una sede universitaria più vicina a casa e i sacrifici saranno doppi. Se poi i futuri genitori non hanno un lavoro stabile, è chiaro che il peso economico di un bimbo in arrivo ricadrà tutto sui futuri nonni. “Tutto può succedere”, una fiction televisiva molto seguita, andata in onda su Rai 1 dal 2015 al 2018, ha affrontato il tema della gravidanza precoce. La bravissima attrice Matilda De Angelis, interpreta la giovane Ambra Scaldino, neodiplomata, con un vero talento nel canto, che frequenta la prestigiosa scuola di musica della professoressa Tadini. Sembrava che l’aspettasse un futuro roseo come corista di una prestigiosa band, finché non conosce Andrea, stella promettente del nuoto. Tra i due scocca il colpo di fulmine, una storia intensa che si esaurisce nel giro di poco. I due non si conoscono bene e le incomprensioni sono tante, ma da una notte di passione Ambra resta incinta. È molto emozionante il momento in cui Ambra è costretta a rivelarlo alla madre, Sara Ferraro, interpretata da Maya Sansa. In quel momento, si percepisce lo sgomento della madre e la paura di Ambra per ciò che l’aspetta. La storia con Andrea non ha futuro, ma lei decide di tenere il bambino ed è costretta ad abbandonare la scuola di musica. Non rinuncerà però alla sua passione per il canto e continuerà a esercitarsi e a esibirsi in un locale di Roma, dove vive.  Concludendo, sarebbe il caso di dire ai più giovani che fare l’amore è meglio di fare la guerra, ma usate le giuste precauzioni…e anche un po’ la testa! LEGGI ANCHE firstletter 22.04.23 Il primo progetto First Letter sta per vedere la luce: presentazione di Silvia Dal Cin e Matteo Della Libera Grandi novità in casa First Letter Editrice: il progetto è ufficialmente avviato, e al Salone del libro di Torino di quest’anno verrà presentato il primo Read More firstletter Mamma, aspetto un figlio! Come affrontare una gravidanza precoce 29.12.23 firstletter Le 10 frasi da non dire a un non genitore 21.12.23 firstletter Come capire se tuo figlio è plus dotato? 20.12.23 firstletter I Migliori Film per Bambini da Guardare a Halloween 25.10.23 firstletter Esce oggi: Pio Piumotti, l’uccellino con un’ala sola 27.07.23 firstletter “Pio Piumotti vuole andare in vacanza”, il libro illustrato che spiega la disabilità ai bambini 06.07.23 firstletter Jane Austen fu la prima donna a fare satira politica? 07.05.23 firstletter Il primo progetto First Letter sta per vedere la luce: presentazione di Silvia Dal Cin e Matteo Della Libera 22.04.23

Mamma, aspetto un figlio! Come affrontare una gravidanza precoce Leggi tutto »

Le 10 frasi da non dire a un non genitore

A cura di Spesso e volentieri – se poi sei donna e sulla trentina anche un po’ più di spesso – ci si trova al cospetto della famosa frase “Tu non sei genitore, non puoi capire”. Queste semplici parole sono in grado di suscitare non solo grande irritazione, ma in casi particolari anche profonda angoscia. I motivi per i quali una coppia non procrea possono essere infiniti, e alcuni di questi anche molto dolorosi. Si può non essere genitori per scelta, ma anche per non scelta: entrambe dovrebbero essere rispettate, oltre che accolte. Sempre queste stesse sette parole, però, trovano modo di arrivare alle orecchie di tanti non genitori attraverso le più infinite declinazioni.   Vediamone insieme alcune. Cosa aspetti a fare un figlio? L’orologio biologico non ti aspetta mica eh… E l’orologio per contare fino a dieci prima di parlare? Non aspetta neppure quello. Non pensare solo alla carriera! Ma sai che gioia può darti un figlio? E se fosse altro a farmi sentire completa? Hai trent’anni. Se non lo fai ora, quando? Ah, beh, è risaputo che a trent’anni ci sia la scadenza come sui pancake. Lo sai, vero, che per correre dietro ai figli ci vuole energia. Più invecchi e più sarà difficile fare le nottate a cambiare i pannolini! Chissà, magari posso contattare la Duracell. Un figlio ti farà sentire completa. E un’osteopata intera.     Non pensare ai problemi, quelli ci sono sempre: prima fallo, poi vedrai che tutto si sistema. Beh, vero, è risaputo che i figli si crescono con le speranze e i sogni. Tu sei stanca? Pensa a me che ho anche un figlio. No comment. Una coppia non è una famiglia senza un figlio. Una persona dovrebbe essere pensante solo con il cervello. Eppure… Ma siete sicuri di averle tentate davvero tutte? Chiedilo al dottore. Rilassati, quando sarà il momento giusto, arriverà. Chissà se, prima di parlare, si confrontano prima con gli esperti della fertilità. Copyright © | Powered by

Le 10 frasi da non dire a un non genitore Leggi tutto »

Come capire se tuo figlio è plus dotato?

Sono Isabella Vinci e sono una psicologa perinatale e del neurosviluppo, oltre che una TNPEE (una sigla per indicare un lavoro dal nome impronunciabile). Mi occupo di bambini da più di vent’anni e di genitori da oltre un decennio, perché il mondo dell’infanzia è un universo in espansione, in cui è davvero molto facile perdersi. Motivo per cui nasce questa rubrica interattiva, in cui ho raccolto un po’ di domande da parte dei genitori. Come capisci e quando se tuo figlio o tua figlia è plus dotato o, al contrario, ha delle difficoltà di apprendimento o relazione? Nell’ambito del neurosviluppo parliamo spesso di traiettorie evolutive, non solo di tappe. Differenziano dal secondo concetto, perché non sono immobili, fisse o incastonate nella pietra. Chi lavora con i bambini, ma in generale con le persone, sa benissimo come ognuno ha un suo percorso di vita e di crescita, motivo per cui ci vuole un occhio davvero allenatissimo per capire alcune cose. La plus dotazione si riferisce alla capacità mentale diversa rispetto ai bambini della stessa età. Non significa necessariamente avere un novello Einstein in casa, perché l’intelligenza è un concetto complicatissimo che arruola diverse abilità e di difficile definizione, se non tramite test che hanno la pecca di essere solo finestre temporali, che mutano molto rapidamente, come le foto istantanee. Alcune di queste cose, però, possono dipendere anche dalle possibilità che fornisce l’ambiente, per esempio l’accesso agli albi illustrati o la possibilità di frequentare una scuola. Ci sono alcuni segnali che un genitore può notare nei propri figli, per esempio un uso del linguaggio molto più accurato, una capacità di risolvere problemi anche quotidiani molto rapida, nonché una velocità d’esecuzione e di risposta molto perspicace quando vengono posti dei ragionamenti. Altri elementi da tenere in considerazione sono gli apprendimenti scolastici, sebbene non siano indicativi. Per esempio, ci sono moltissimi bambini con un livello mentale altissimo, ma che hanno anche un disturbo dell’apprendimento (DSA). È difficile definire ciò che è “nella norma” da ciò che non lo è, a parer mio perché questa soglia in realtà non esiste. È un canone che nasce nel passato per esigenze governative, sarebbe bello se venisse abbandonato per una visione più inclusiva e veritiera della realtà, che è fatta di sfaccettature e colori diversi. Se nostr* figli* mostra una capacità d’apprendimento molto intuitiva e veloce, se è portat* a inventare soluzioni creative e innovative, se ingaggia lunghe conversazioni sulla natura e sulle persone perché vuole capirne il funzionamento, allora sì, potrebbe essere plus dotat*. Questo, come ho detto, non esclude affatto una difficoltà futura sia scolastica, ma soprattutto relazione. Qualora ci fossero dei dubbi in tal senso, sarebbe preferibile e opportuno contattare un professionista, per indagare meglio i processi cognitivi e relazionali del nostr* bambin*, per supportarlo o supportarla nel modo migliore.   E voi, cari genitori, avete delle domande? Non esitate a inviarcele! A presto. MONDO INFANZIA Ottobre 25, 2023Ottobre 25, 2023 I Migliori Film per Bambini da Guardare a Halloween Luglio 27, 2023Luglio 27, 2023 Esce oggi: Pio Piumotti, l’uccellino con un’ala sola Luglio 6, 2023Luglio 6, 2023 “Pio Piumotti vuole andare in vacanza”, il libro illustrato che spiega la disabilità ai bambini Maggio 7, 2023Giugno 28, 2023 Jane Austen fu la prima donna a fare satira politica? Aprile 22, 2023Giugno 28, 2023 Il primo progetto First Letter sta per vedere la luce: presentazione di Silvia Dal Cin e Matteo Della Libera

Come capire se tuo figlio è plus dotato? Leggi tutto »

Consenso ai cookie con Real Cookie Banner