Le donne nel medioevo: video-intervista a Giovanna Barbieri
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Incontro al buio Nella capitale è quasi l’ora dell’aperitivo e tra una manciata di minuti devo incontrare Josh Black/Mario Rossi in un bar. Quando arrivo all’ingresso del locale sono piuttosto tesa. Mi chiedo se la mia intervista sarà come quella di Anastasia Stele a Christian Gray, oppure più un’entrata in ufficio alla Bridget Jones. Ad ogni modo, mi faccio coraggio e varco la soglia del bar; non ho la più pallida idea di che aspetto abbia Josh e nutro dubbi perfino sul fatto che sia un uomo o una donna a nascondersi dietro gli pseudonimi che utilizza sui social. Ma quando ci siamo sentiti via mail per fissare l’appuntamento, mi ha scritto che lo avrei riconosciuto e dunque, ora mi guardo attorno confidando che sarà così. Eccolo, in un tavolino appartato in fondo al bancone. È assolutamente… come non me lo aspettavo. Eppure, anche se non posso dirvi il perché, non ho dubbi sul fatto che si tratti di lui. Lo raggiungo, sta sorseggiando una Coca Cola. Immaginavo che fosse più un tipo da rum e succo di frutta. Ad ogni modo, si alza per salutarmi e fa cenno al barista di portarne una anche a me. Josh Black/Mario Rossi è un autore eclettico, ha all’attivo oltre novanta pubblicazioni, ed è conosciuto soprattutto per i suoi romanzi di genere MM, ovvero dove i protagonisti sono entrambi uomini. Lessi per caso un suo trafiletto su una pagina Facebook, ne restai folgorata e lo contattai per farmi consigliare un romanzo. Ammetto che ai tempi non avevo mai letto una storia d’amore gay, ma la mia curiosità fu oltremodo ripagata, perché attualmente sono una vera fan di Josh. Buonasera Mario o Josh, come preferisci che ti chiami durante l’intervista, dato che utilizzi una lunga lista di pseudonimi? Josh va bene, lo preferisco. E sappi che ripeterò spesso il tuo nome perché ‘Paola’ è uno dei miei preferiti, infatti lo uso spesso per i miei personaggi. Dopo questa sua affermazione, che in realtà è appurata e vera, entro immediatamente in modalità Ana Steele effetto Christian Grey. Intanto grazie davvero per avermi concesso questa intervista. Ammetto che sono anche un po’ emozionata. Da quanto tempo scrivi e come hai cominciato? Grazie a te, Paola. Ti conosco già come autrice, ma non sapevo ti occupassi anche di interviste! Ho iniziato a scrivere alle elementari perché disegnavo da cani, avevo e ho un sano rifiuto dello sport e sono stonato. Amo sentire la musica ma non suonarla, ballo discretamente… ma, modestamente, scrivo da Dio, è una cosa che so fare bene quindi perché non mettere a frutto questa dote? Ne ho altre ovviamente e una è la modestia. Gli sorrido mentre lo immagino ballare. In realtà Josh non è affatto una persona superba, anzi. La sua umiltà traspare dai personaggi dei suoi romanzi e dai sentimenti di sofferenza e dramma che è in grado di descrivere e mettere in gioco. Josh, ti occupi prettamente del genere MM, ci vuoi spiegare di cosa si tratta, fingendo che chi ti ascolta ne sia completamente all’oscuro? Il genere MM prevede che i protagonisti e le relative storie d’amore sboccino tra soli uomini, anziché tra uomo e donna. Nel romance classico, la storia può essere dolce, Chick lit, mafiosa, a sfondo dark. La sessualità nell’amore MM è più esuberante e vissuta con maggiore intensità. Perlomeno nei miei romanzi. Nei fantasy hanno molto successo gli MM con mutaforma: lupi o creature angeliche e infernali. Tu hai scritto vari generi MM, ci vuoi accennare i romanzi ai quali sei più legato? Scirocco è la storia di un giovane escort, costretto a prostituirsi dall’infanzia. Non ha più speranze fino a quando la sua strada si incrocia con quella di un militare che non crede nella giustizia e nella vita. È una trama difficile che però sento molto affine alle mie esperienze di vita così come Riverbero che narra di un amore tra un killer spietato e un giovane e dolcissimo vedovo, padre di una piccolina adorabile. Poi c’è la serie Soul Mates (Comprami, Insegnami, Vendimi, Combattimi…) dove esploro un universo distopico creato da me e fondato su una società corrotta, crudele e classista suddivisa caste e classi di appartenenza: Alfa, Omega, Beta e Gamma. Quanto sono importanti le scene di sesso in un MM? Fondamentali, almeno per me. I sentimenti rappresentano il motore dell’azione, ma il sesso è la benzina che incendia la trama. Amo che sia spinto, rude, senza limiti. Io non vedo volgarità nel sesso, quindi mi spingo nella descrizione di qualsiasi tipo di pratica, anche estrema e discutibile, che mi venga in mente. Che ruolo hanno i personaggi femminili nel genere MM? Alcuni autori non inseriscono affatto personaggi femminili, oppure li relegano ad antagonisti o ruoli secondari stereotipati (amiche rompipalle, stronze stratosferiche). Personalmente ho un approccio più realistico. Se il personaggio funziona non importa che sesso abbia, quindi femmina, per me, non è necessariamente sinonimo di nemico. Come ti è nata l’idea di dedicarti ad un genere così di nicchia? Amo sperimentare e mi lancio in progetti che vanno dalla scrittura di Fantasy addirittura a fiabe per bambini. Quindi ho voluto provare a raccontare l’amore tra uomini e si è rivelata una scelta vincente. Chi è il tuo pubblico tipo? È molto eterogeno. Uomini e donne, giovani o meno che si appassionano a storie tormentate e fortemente sensuali. Ovviamente sempre a lieto fine. Ammetto che prima di leggere il tuo romanzo, Rivebero, che come ben sai ho adorato, credevo che il genere fosse prettamente indirizzato ad un pubblico omosessuale. Ma dalla tua risposta mi pare chiaro di no. Sbaglio? Non sbagli. L’amore e la passione sono trasversali e appartengono a entrambi i sessi. Le coppie non hanno genere perché il romanticismo e la felicità non dipendono dal modo in cui si vive la sessualità o in che corpo ci si identifica. Uomini e donne amano e fanno l’amore, ciascuno a modo proprio, lo scopo comune è soltanto quello di perseguire un progetto di vita da condividere con un’anima affine. Hai
Josh Black ci porta nel mondo dei romance MM Leggi tutto »
Pubblicata per la prima volta nel 1986, Mariangela Camocardi è molto più che una scrittrice di best seller. Dalla sua pubblicazione dei primi romanzi storici per conto di Mondadori Editore, la sperimentazione di Mariangela con personaggi e ambientazioni sempre diverse non si è mai fermata, rendendola una delle autrici più amate nell’ambito del romance storico e non. Scrittrice prolifica, vincitrice di diversi premi, è stata direttrice di una rivista specializzata (Romance Magazine) e fondatrice, insieme ad altre personalità di spicco della letteratura italiana, di un’associazione che riunisce scrittrici che operano nel settore della cultura a livello europeo e mondiale. Per questo motivo non possiamo che dirci lieti di averla qui con noi. Mariangela Camocardi, l’intervista Ciao, Mariangela, e grazie per aver accettato di passare un po’ di tempo insieme alla nostra redazione. Bisogna ammettere che dal tuo primo romanzo, Nina del tricolore, di strada ne hai fatta parecchia. I tuoi personaggi sono maturati, l’accuratezza dei romance storici è diventata sempre più maniacale – in senso positivo, ovviamente… una strada tutta in salita, insomma. Anche se, dobbiamo ammetterlo, a distanza di anni rileggiamo ancora con piacere piccole perle come Il mio amore sei tu. Non a caso alcuni dei tuoi romanzi sono stati inseriti nella collana Oro di Mondadori: per alcune lettrici rappresentano dei veri e propri classici. Cosa si prova a essere considerata una sorta di “pietra miliare” del romance? Ciao, grazie a voi, davvero. Francamente non mi considero tale. Perché dovrei? Un autore, per ciò che riguarda me, almeno, non deve smettere mai di affinare il proprio stile, di impegnarsi per proporre una storia che possa arrivare dritto al cuore dei lettori, scritta meglio del romanzo precedente. Qual è il periodo storico a cui va istintivamente il tuo cuore quando si tratta di cominciare a programmare un nuovo romanzo? Non ho preferenze, ho navigato dal 1400 ai giorni nostri con una certa disinvoltura. Però sì, c’è un periodo a cui mi sono dedicata di più, la fine ottocento, definita anche Belle Epoque. Le nostre antenate iniziavano a rivendicare l’emancipazione, le suffragette protestavano e marciavano in tutto il mondo per avere diritto al voto e alla parità con gli uomini. Nella mia serie Venus parlo di loro e di come l’indipendenza femminile fosse all’ordine del giorno. Qual è il libro che hai scritto a cui sei più affezionata? Ah, che domanda difficile a cui rispondere… Tempesta d’amore svetta nella mia top ten con almeno 5 ristampe di vari editori. Idem Sogni di vetro, e di recente I domani che verranno, ambientato nella Seconda guerra mondiale dopo l’8 settembre 1943, best seller di Amazon nell’edizione cartacea. Non posso ovviamente fare torti agli altri romanzi, amo singolarmente ciascuno di essi, e non potrebbe essere altrimenti, giusto? Un simile successo è tutt’altro che scontato, soprattutto in un paese, l’Italia, dove si vendono meno libri rispetto alla media europea. Quanto pensi abbia inciso la fortuna, nella tua carriera di scrittrice, e quanto il duro lavoro? La fortuna per il 30% e il resto duro lavoro. Durissimo, direi, per cui devi avere la forza e la tenacia per non gettare la spugna e arrenderti. Qui da noi il talento, la bravura, un testo eccellente vengono spesso sacrificati in nome del marketing. Si contano le copie vendute, o si punta su uno scribacchino improvvisato pescando magari nelle classifiche fasulle online, quelle condizionate dalle claque organizzate: sono situazioni che danneggiano le buone letture e i buoni autori, ahimè, e che lasciano il tempo che trovano. Un vero peccato. Vorresti dare un consiglio agli scrittori in erba che desiderino cominciare a scrivere romance storici? I consigli servono a ben poco, anzi, a nulla, temo. Le nuove leve vogliono ottenere detto fatto il successo, ambiscono esibire la fascia di fenomeno letterario dall’esordio. I suggerimenti altrui risultano loro fastidiosi, più che rappresentare uno strumento utile, se non proprio indispensabile, per imparare, per diventare capaci di esprimersi in modo consono in ciò che firmano. Personalmente, quando scrivo uno storico, mi “attrezzo” in ogni possibile maniera, leggendo biografie di protagonisti dell’epoca, ogni cronaca del tempo che fu, documentari, film e qualunque altra cosa contribuisca a calarmi nelle atmosfere di allora. Mi preparo, in definitiva, a vivere con i miei personaggi nel passato che racconterò.
Mariangela Camocardi: intervista a un’autrice bestseller Leggi tutto »
Dopo la pubblicazione di diverse opere fantasy e sci-fi dall’indubbio valore letterario come Il giglio infranto di Marco Brunelli e Le sentinelle degli Elohim di Selene Minopoli, Land Editore prosegue la sua esperienza nel fantasy made in Italy presentandovi un nuovo titolo ad opera di Lorenzo Foschi, che con “Lathar” esordisce nel panorama letterario italiano. Una piccola curiosità: con i suoi vent’anni, Lorenzo Foschi è ufficialmente l’autore più giovane che la nostra casa editrice abbia mai avuto! Scalzando Claudia Mantovani, che fino a oggi deteneva il record. Lathar, la presentazione dell’autore Leggere libri è una passione che non sempre riusciamo asoddisfare: scopri il progetto Serie da Leggere! www.seriedaleggere.it è sempre l’ora per leggere Lorenzo Foschi nasce il 3 Aprile 2001 a Genova. Sin da piccolo coltiva diversi hobby con la creatività come fil rouge. Scrive un racconto sportivo a dieci anni e a dodici inizia un lungopercorso sulla piattaforma Youtube, che lo porterà ad approcciarsi al videomaking da autodidatta. Nel frattempo inizia gli studi di Informatica, prima alle scuole superiori e poi all’università di Genova, che tutt’ora frequenta con entusiasmo, affiancando senza porsi limiti progetti personali e di gruppo. Ad una sua grande passione, la programmazione, affiancaquella per la scrittura, scrivendo canzoni e racconti sino ad approdare al suo primo romanzo fantasy: Lathar. La voglia di fare e la continua ricerca di miglioramento e di sperimentazione,tuttavia, rimangono le fondamenta del suo percorso appena agli albori. Land Magazine dicembre, scopri lo speciale dedicato al Natale Acquista
Il 2022 sarà un anno pieno di sorprese, nonchè di nuove e interessantissime firme della narrativa italiana pubblicate e portate avanti dalla nostra casa editrice. E’ il caso di Paolo Pavone, giornalista, scrittore già edito con Eretica Edizioni e Bibliotheka Edizioni, che con noi pubblicherà un racconto dalle atmosfere magiche e dal linguaggio estremamente evocativo. L’amore è un numero pari, la cover provvisoria Leggere libri è una passione che non sempre riusciamo asoddisfare: scopri il progetto Serie da Leggere! www.seriedaleggere.it è sempre l’ora per leggere Presto i nostri lettori avranno modo di conoscere meglio Paolo Pavone e il suo libro, ma nel frattempo ecco una carrellata di “fatti altrui”, come ci piace chiamarli, e una citazione tratta dal romanzo Paolo Pavone, la biografia Paolo Pavone giornalista e autore di romanzi. Esiste, legge, scrive e un giorno finirà. Ha finora pubblicato:Boris Il Clown – Safarà Editore, 2015;Hugo Holm – Bibliotheka Edizioni, 2018;La Musica dei Sassi – Eretica Edizioni, 2019;Didascalie per foto – Eretica Edizioni Poesie, 2020; Land Magazine dicembre, scopri lo speciale dedicato al Natale Acquista
Lo scrittore e giornalista Paolo Pavone si unisce agli scrittori Land Editore Leggi tutto »