interviste

E a Natale arrivi tu, una breve biografia degli autori e delle autrici

Sul numero speciale di Land Magazine sarà presente un inserto dedicato alla presentazione degli autori e delle autrici vincitori del concorso letterario Un Natale Rosa Shocking;  siccome a Natale siamo tutti più buoni (redazione compresa), abbiamo deciso di pubblicarle in anteprima sul nostro sito web. E a Natale arrivi tu, vieni a conoscere gli scrittori e le scrittrici coinvolti nel progetto Leggere libri è una passione che non sempre riusciamo asoddisfare: scopri il progetto Serie da Leggere! www.seriedaleggere.it è sempre l’ora per leggere Preordina lo speciale di Land Magazine in tiratura limitata (solo fino al 7 Dicembre) Preordina Preordina la tua copia di E a Natale arrivi tu Preordina

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Comunicato stampa: Manuela De Quarto ospite al Parnaso Siculo Book Fest

Comunicato stampa: la scrittrice Manuela De Quarto è stata invitatata al Parnaso Siculo Book Fest. Presenterà il suo romanzo Venerdì 10 Dicembre alle 18:30 presso il Circolo di Cultura L.Capuana, in occasione del Parnaso Siculo Book Fest. Land Editore è lieta di annunciare che la scrittrice Manuela De Quarto è stata invitata al Parnaso Siculo Book Fest per la primissima presentazione di Come treni alla stazione, il suo nuovo romanzo in uscita il sette dicembre in tutte le librerie. Molti gli eventi in programma per questa nuova edizione del Parnaso Siculo Book Fest, ma il fatto che una nostra autrice sia stata invitata a presenziare a una kermesse tanto importante non può che riempirci di orgoglio. Leggere libri è una passione che non sempre riusciamo asoddisfare: scopri il progetto Serie da Leggere! www.seriedaleggere.it è sempre l’ora per leggere

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Tutti pazzi per il romance: Viola Raffei si unisce alla rosa delle scrittrici Land Editore

Comunicato stampa: la scrittrice romance Viola Raffei si unisce alla squadra Land Editore Presumbilmente, il suo romanzo sarà lanciato al Salone Internazionale del libro del 2022 Land Editore è lieta di annunciare che la scrittrice Viola Raffei si è di recente unita alla rosa di autrici romance Land editore con un’opera dal carattere intenso e di grande forza emotiva: stiamo parlando de Il profumo della lavanda, in uscita nel 2022, presumibilmente lanciato al Salone Internazionale del libro di Torino. La squadra Land Editore è entusiasta di iniziare questa nuova collaborazione, proseguendo con una linea editoriale che mira a specializzarsi nei romanzi di  genere, e in particolare in tutte le sfumature del romance. Viola Raffei, la biografia Viola Raffei è una donna di 40 anni, marchigiana, sposata, mamma di due bambini. A luglio 2016 esce il suo primo romance erotico dal titolo A modo mio, date le molte richieste, scrive il seguito e lo intitola A modo nostro. A fine aprile esce il suo primo romanzo come self, Le fiamme nel cuore, che verrà poi ceduto alla casa editrice Queen con il titolo Amami fino all’ultimo respiro, per poi proseguire con Resilienza, il romanzo con cui ha riscosso maggiori consensi e Il Profumo della Lavanda. Love Each Other s’ispira a una storia vera parlando della violenza sulle donne. Per ultimo esce Punti di Vista con la casa editrice Ode Edizioni. Viola è estremamente socievole e anticonformista, parla di tutto con tutti, non ha peli sulla lingua anche se non tutti apprezzano. Si augura che lo facciano i suoi lettori. Il profumo della lavanda (Cover provvisoria) Leggere libri è una passione che non sempre riusciamo asoddisfare: scopri il progetto Serie da Leggere! www.seriedaleggere.it è sempre l’ora per leggere

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Terra Nostra: Sicilie a confronto nei romanzi di Lucia Spinella e Manuela de Quarto

La Sicilia sa essere una terra ambivalente come poche altre regioni in Italia; luogo ricco di contraddizioni, può contenere dentro di sè  un grande spirito di accoglienza e al tempo stesso usi e costumi considerati estremanente divergenti da quella che la maggior parte delle persone considera la modernità; è quello che la redazione di Land Editore ha imparato in questi mesi, accogliendo nella sua squadra due scrittrici siciliane estremamente talentuose ma anche profondamente diverse; stiamo parlando di Lucia Spinella e Manuela De Quarto; entrambe con i piedi ben piantati nella loro terra d’origine, ma al tempo stesso diversissime per ciò che concerne le ambientazioni dei loro romanzi. Se Lucia Spinella ha raccontato una Sicilia magica, quasi fatata, dove abbiamo avuto modo di conoscere la parte più calorosa dell’umanità – dalla dolce Nenè all’altruista Sarina – Manuela De Quarto, che arriverà in libreria a Novembre con il romanzo Come treni alla stazione, non si trattiene dal mettere in luce gli aspetti più crudeli di una terra, la Sicilia, il cui tessuto sociale è ancora ricco di contraddizioni e ancestralmente legato alle tradizioni del passato. Terra Nostra: sicilie a confronto nei romanzi di Lucia Spinella e Manuela de Quarto Doppia intervista a due scrittrici Land Editore Nel tuo libro, la Sicilia è: Lucia: – PROTAGONISTA X – ANTAGONISTA  – COMPRIMARIA×  – UNO SFONDO Manuela: – PROTAGONISTA X – ANTAGONISTA – COMPRIMARIA -UNO SFONDO La “tua” Sicilia potrebbe essere rappresentata con un colore? E se sì, quale? Lucia: Certamente! Il giallo. Perché è luce, come il sole, caldo e luminoso.  Come la sabbia del mare, fine e morbida. Come  l’oro, un tesoro prezioso. A volte però è anche  come il fieno, arido e …ispido.   Manuela: Gialli sono i campi di grano che circondano Casteddu. In questa primavera del 1978 calda come un’estate siciliana, i campi sono già ingialliti. Tutto a Casteddu c’entra con il grano, tutti lavorano il grano. Titì passeggia con Joseph nei campi di grano. Inventa storie e viaggia con la mente lontano da questo paese, che cattura la vita di chi ci abita in difficili silenzi. Quando pensi al paese dove è ambientato il libro, qual è il primo sentimento che ti viene istintivamente da associarvi? Perchè? Lucia: Un sentimento di serenità. È come tornare a casa  dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro. È la famiglia che ti accoglie.  Manuela: Inquietudine. Casteddu è un paese che apparentemente sembra identico agli altri. Eppure non lo è. E’ importante sottolineare che Castuddu nella realtà non esiste, racchiude  paesini (di costa e non) che considero i paesi più emblematici della mia vita, nonché fonte di ispirazione per questa storia. E’ innegabile che tutti a Casteddu nascondano qualcosa e nessuno è esattamente come si fa vedere in pubblico. E questo costringe tutti all’inquietudine, anche il paese è inquieto. I vicoli, gli scanni dei palazzi, la stazione dei treni. Sembra quasi un paese in attesa, ma non si capisce bene di cosa. Fermo nello spazio e nel tempo, insieme ai suoi abitanti. Quei giorni che precedono la festa di San Giuseppe serviranno quasi a rompere questa inquietudine, disvelando la verità delle cose e delle persone.  Parlaci di un personaggio positivo del tuo romanzo, e di cosa rappresenta per te. Lucia: Nenè è una persona matura, simpatica,  altruista, sincera, e affidabile. Rappresenta la  sicurezza, data dalla saggezza degli anni. È  l’abbraccio dei miei nonni quando mi  rivedevano tornare, dopo un anno di  lontananza Manuela: Nel mio romanzo non ci sono personaggi “positivi” o “negativi” per antonomasia. Sicuramente la tridimensionalità è la cosa che ho ricercato quando ho scritto i miei personaggi. Ce n’è uno che, però, ha conquistato subito il mio cuore: Genziana. Genziana è una ragazza affetta da gigantismo, in un paesino dell’entroterra siciliano di fine anni ’70. Potete immaginarvi come deve aver vissuto in un ambiente e in un tempo del genere. Ovviamente è considerata un mostro da chiunque. Lei si nasconde dagli occhi dei compaesani restando chiusa in casa. Una ragazza che ha studiato a Palermo, addirittura laureata, che per l’epoca era davvero improbabile per una donna. Genziana nasconde, soprattutto, una verità che riesce ad essere più grande di lei. Odiata per le sue dimensioni anomale anche dalla madre, lei grazie a quella sua altezza si difende dagli altri. Infatti, come lei stessa dice riesce a vedere le teste delle altre persone e capisce se sono persone di cui fidarsi o meno. Questa giovane donna è l’unica che ad un certo punto si sostituirà alla voce narrante della protagonista. Occupando un intero capitolo. Questo a sottolineare quanto sia importante per me Genziana. Anche lei è una peccatrice, anche lei ha fatto i suoi errori, ma è la prima e l’unica che prova a rimediare. Che toglie quel velo di omertà che avvolge tutti. Nonostante sia inglobata da Casteddu riesce a riemergere e a parlare. Genziana è un personaggio chiave.  Parla invece di un personaggio negativo Lucia: Giufà il prepotente di turno che rovina la vita  agli altri, fiero di averlo fatto. Figura  opprimente, che crea dolore anche dopo la sua  scomparsa. La cattiveria che incombe sul  mondo.     Manuela: Credo che quando si scrive si debba cercare di essere il più veritieri possibili. Credo che dare ai personaggi quello spessore che li rende più simile a noi sia fondamentale. Motivo per il quale se nella vita non può esistere qualcuno che sia totalmente bianco o nero, non vedo come faccia ad esistere nei libri. La negatività, il lato oscuro, è proprio di tutti noi, anche di chi ci sta leggendo. Bisogna essere esperti nell’equilibrare i due aspetti quando si costruisce un personaggio. In Come treni alla stazione, il personaggio negativo che più rappresenta meglio la storia credo sia l’intero paese. Abitanti che non vivono, ma si lasciano vivere. Che non decidono, ma aspettano che lo facciano gli altri per loro. Che dimenticano, o meglio, fanno finta di dimenticare. In sincerità, credo che il personaggio più negativo sia proprio il paese, spettatore silenzioso e colpevole. Sono curiosa di sapere cosa risponderebbero

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intervista ad adelio tamburrini e maionese

Doppia intervista: Adelio Tamburrini vs Maionese

Intervista semiseria ad Adelio Tamburrini Presto in libreria con Maionese – l’emozionante viaggio di una golden retriever in cerca di una nuova casa – Adelio Tamburrini si racconta ai lettori di Land Editore con un’intervista semiseria che ci permetterà di conoscere meglio l’universo di scrittura di un autore tanto coriaceo quanto innamorato della sperimentazione narrativa. Conosciamo meglio l’autore di Maionese Ciao, Adelio, e grazie per aver scelto di essere qui. Come abbiamo anticipato, questa sarà un’intervista semiseria, un po’ sui generis, dove vorremmo permettere ai lettori di conoscere meglio il tuo universo creativo in una maniera un po’ diversa dal solito. Del resto, l’originalità è qualcosa che sembra appartenere profondamente alla tua scrittura. Cominciamo allora con un esercizio un po’ particolare; immaginiamo di essere nel famoso programma Le Iene: tu e Maionese state conducendo una doppia intervista… Adelio Tamburrini Nome: Adelio Soprannome: Mai avuto, mi sarebbe tanto piaciuto averne uno da ragazzo perché non andavo d’accordo con il mio nome Età: 38 anni Professione: operaio Descriviti con quattro aggettivi: Curioso, realista, generoso, pigro Angelo o diavolo? Sicuramente diavolo, perché è così difficile restare puri Impulsivo o riflessivo? Decisamente impulsivo Il miglior pregio di Maionese: saper ascoltare Il peggior difetto (sempre di Maionese): sempre in cerca di coccole Il tuo libro preferito: Novecento di Alessandro Baricco Qual è la prima cosa che fai al mattino? Implorare La cosa più strana che tu abbia mai fatto: mi rimane difficile sceglierne una, perché ne faccio un’enormità, ma credo la cosa più strana che spesso mi capita è fissarmi con i volti; mi capita spessissimo di fare associazioni con i volti che vedo, e non mi do pace finché non trovo la somiglianza. Il tuo giocattolo preferito di quando eri piccolo: mia madre mi ricordava sempre che passavo le ore a giocare con il castello dei Masters Dolce o salato? Salato tutta la vita La cosa che ti dicono più spesso: stai zitto! Come ti vedi tra tre anni? Più buffo di ora… Cosa consiglieresti agli scrittori di oggi: Di non seguire i miei consigli… Saluta i tuoi lettori con la citazione tratta da una canzone: È una canzone senza titolo: Tanto pè cantà Pè fa quarche cosa Non è gnente de straordinario È robba der paese nostro Che se po’ cantà pure senza voce Basta ‘a salute Quanno ‘a salute è tutto Basta a salute e un par de scarpe nove Poi girà tutto er monno E m’a accompagno da me Maionese Nome: Lara Soprannome: Maionese Età: dieci anni Professione: cane guida Descriviti con quattro aggettivi: Paziente, fedele, coraggiosa, curiosa Angelo o diavolo? Angelo Impulsiva o riflessiva? Impulsiva Il miglior pregio di Adelio: esserci sempre per gli altri Il peggior difetto (sempre di Adelio): chiacchiera troppo Il tuo suono preferito: il suono della pallina, ovvio Qual è la prima cosa che fai al mattino? Mi lecco tutta La cosa più strana che tu abbia mai fatto: fuggire dalla mia casa Il tuo giocattolo preferito di quando eri piccola: sempre la pallina Dolce o salato? Dolce e poi salato La cosa che ti dicono più spesso: ma quanto sei bella Come ti vedi tra tre anni? Anziana Cosa consiglieresti ai cani di oggi: di fare sempre la pipì sulla traversina Perché dovremmo conoscere la tua storia? Perché anche io prima di viverla non pensavo esistesse un mondo simile Saluta i tuoi lettori: bau! Maionese sarà presto in libreria Maionese, la trama: «Ciao, sono Maionese. Sono una Golden Retriever di dieci anni color crema che cerca una nuova casa.» Sembrerebbe una storia di abbandono come molte altre, ma la verità è che c’è davvero poco di comune in Maionese, la dolcissima golden retriever nata dalla penna di Adelio Tamburrini: accompagnandola nel suo viaggio nell’entroterra romano ascolteremo storie di coraggio e di rinascita, ma anche di solitudine e disperazione, raccontate dalle voci di personaggi tra i più disparati: è così che conosceremo Rocco, abbandonato dalla famiglia perché incapace di nascondere la sua sessualità, ma anche lo stravagante e imprevedibile Marcus, un senzatetto che alla realtà ha sempre preferito la forza dell’immaginazione. E ancora la forza prorompente del Principe, che danzerà per le strade di Roma facendosi guidare dal suo vecchio bastone, e la dolcissima Grazia, che ci farà piangere e sognare tra le pagine di un diario scritto per dare voce ai dimenticati e agli esclusi. “Ma cosa stai mangiando? Questa è Maionese, non è buona per te.” Poi, pensandoci un po’ su, disse: “Ti chiamerò Maionese.”

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