scrittura creativa

Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 27)

Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno a una parola che non conosci, così diventerà parte del tuo vocabolario; puoi darti regole folli sulle lettere da non usare oppure tirare i dadi (esistono molti giochi con questo scopo) e usare le immagini che escono.   Leggi fino alla fine per avere un consiglio di scrittura completamente gratuito Al ladro! «Cosa ci fai lì? L’anno scorso non abitavi in quella casina, lassù, tra le montagne?» «Lascia stare, passerò questo Natale al freddo e al gelo!» «Che succede?» «Mi sono addormentato al pascolo e mi hanno rubato la pecora fattrice.» «Scherzi?»«Magari! Ero pigionante dalla signora delle caldarroste e ora non ho pecore per pagare l’affitto. Aspetto la venuta qui, davanti alla stalla, da tre giorni. Spero di smascherare quel farabutto!» L’altro pastore guardò di sottecchi la sua nuova pecora che brucava beata poco distante e deglutì. *** Marco si avvicinò al presepe. «Mamma, hai spostato tu Dolly e il suo pastore?» Consiglio di scrittura Quando cambia una scena La scena è la microunità della storia. Una scena cambia quando cambia anche solo un elemento tra: il luogo; il tempo; i personaggi. Due scene sono collegate tramite: stacco diretto: c’è uno spazio temporale non raccontato; stacco narrato: vengono riassunti fatti o elementi; transizione continua: la narrazione prosegue e non si nota il cambio di scena. Ne vuoi di più? Ti è piaciuto questo drabble? Ne trovi tanti altri nella raccolta “100 parole per 100 emozioni”. VAI AL LIBRO Al prossimo drabble!

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Scrivere un romanzo storico: tra date, drammi e un pizzico di fantasia

Se credete che scrivere un romanzo storico sia una passeggiata nel parco, preparatevi: è più una maratona attraverso un museo affollato di dettagli, con una guida che parla un dialetto incomprensibile. Ma non preoccupatevi, con un po’ di preparazione e tanta ironia, potete trasformare il vostro sogno in una realtà… d’altri tempi! La ricerca: benvenuti nell’abisso delle note a piè di pagina Scrivere un romanzo storico inizia con una promessa solenne: non sottovalutare la ricerca. Ogni scena, dialogo o menu di un banchetto deve essere verificato per evitare che il lettore vi mandi email indignate del tipo: “Nel 1830 non si mangiavano ancora patate in Francia!” Il trucco? Studiare a fondo e imparare a ridere dei vostri errori. Le patate possono sempre diventare rape. Personaggi storici: tra realismo e un tocco di sapore I vostri personaggi devono sembrare veri, anche se inventati. Date loro passioni, debolezze e un accento regionale credibile (senza esagerare, però). Non dimenticate: se inserite figure storiche reali, preparatevi a mille controlli. Napoleone non può certo andare in giro con un sombrero, per quanto divertente potrebbe essere. Trama e cronologia: il tetris degli eventi Ah, la cronologia! Il vostro peggior nemico. Incastrare eventi storici reali con la vostra trama è come giocare a Tetris con pezzi che non combaciano mai. Il trucco è piegare leggermente la storia (con rispetto) per adattarla alla narrazione. I lettori amano l’autenticità, ma ancor di più adorano una buona storia. La fantasia è la vostra arma segreta Per quanto la storia sia importante, ricordate che state scrivendo un romanzo, non un libro di testo. Un po’ di licenza poetica è non solo permessa, ma spesso necessaria per dare vita al vostro mondo. Solo, evitate i draghi se state scrivendo sulla Rivoluzione Francese… a meno che non siano una metafora politica. Insomma, scrivere un romanzo storico è un viaggio affascinante attraverso il tempo, ma anche un test di pazienza e creatività. Se vi piace giocare con le date e ridere degli anacronismi (almeno i vostri), è la sfida perfetta per voi. Buona fortuna, e ricordate: la storia è scritta dai vincitori, ma i romanzi storici sono scritti dai più testardi. SCOPRI LAND MAGAZINE admin Novembre 20, 2024 Le Mont-Saint-Michel: un piccolo paradiso medievale che sfida la gravità Se state pensando che Le Mont-Saint-Michel sia solo una bella immagine da cartolina, preparatevi a ricredervi. Questo piccolo gioiello della Normandia non è solo un luogo: è un’esperienza mistica, storica Read More admin Novembre 20, 2024 PanCricri: Il Panettone con Farina di Grilli che Divide il Natale 2024 Il Natale 2024 segna un cambio di rotta nella pasticceria natalizia con l’arrivo del PanCricri, un panettone prodotto con l’aggiunta di farina di grilli. Promosso come un’alternativa ecologica al classico Read More

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Perché non sarà mai possibile scrivere libri con l’intelligenza artificiale (forse)

Immaginatevi la scena: un robot seduto a una scrivania con una tazza di caffè fumante accanto, mentre digita furiosamente un best-seller. Ridicolo, vero? L’idea di scrivere libri con l’intelligenza artificiale è affascinante quanto improbabile. Nonostante le recenti innovazioni tecnologiche, ci sono alcune verità fondamentali che ci fanno dire: “No, grazie”. Proviamo a spiegarlo con un sorriso. L’arte è umana, non algoritmica Un libro è più di un insieme di parole ben ordinate. È una finestra sull’anima dell’autore, un veicolo per emozioni, esperienze e sensibilità uniche. L’intelligenza artificiale può imitare il linguaggio umano, ma riesce davvero a piangere davanti a un tramonto o a commuoversi leggendo una poesia? Certo che no. I romanzi scritti dai grandi autori restano immortali perché riflettono l’umanità, non l’algoritmo. Il fascino degli errori umani Uno scrittore di talento è anche uno scrittore imperfetto. Quanti capolavori sono nati da un errore o da una riflessione casuale? L’intelligenza artificiale, con la sua ossessione per la perfezione, ci priverebbe di quelle sfumature che rendono un libro unico. Sapevate che persino Shakespeare ha commesso errori grammaticali? Eppure nessuno lo ha accusato di non essere abbastanza bravo. L’ispirazione non è programmabile Gli scrittori trovano ispirazione nei luoghi più improbabili: un dialogo in un bar, un ricordo d’infanzia o un sogno particolarmente vivido. L’IA non beve caffè al bar, non ha infanzie da ricordare e di certo non sogna. Cosa potrebbe mai inventare? Una trama generata da un modello statistico non può competere con l’intensità emotiva di una storia nata dal cuore. Chi comprerebbe un libro scritto da una macchina? Anche se l’IA riuscisse a scrivere un libro decente (diciamo pure “accettabile”), chi vorrebbe davvero leggerlo? I lettori cercano connessioni profonde con gli autori. Quando leggiamo un romanzo vogliamo sentire l’eco delle esperienze di chi l’ha scritto, non il rumore di fondo di un server. La minaccia alla creatività Permettere all’intelligenza artificiale di scrivere libri significherebbe soffocare la creatività umana. Perché impegnarsi a imparare l’arte della scrittura se una macchina può farlo al posto nostro? La risposta è semplice: perché l’atto di scrivere è, di per sé, un viaggio emozionante. L’IA non può vivere questa magia.   Land Academy L’ACCADEMIA DEL SAPERE LAND EDITORE Land Academy CORSO DI MARKETING EDITORIALE In partenza ad Aprile Scopri di più Land Academy CORSO DI WEB DESIGNER Presto disponibile In arrivo CORSI IN PARTENZA Lasciamo i libri agli umani In un mondo in cui l’intelligenza artificiale è già ovunque, dai frigoriferi “intelligenti” alle auto che si guidano da sole, possiamo almeno proteggere l’arte della scrittura? Lasciamo che i libri continuino a essere una celebrazione dell’umanità, un riflesso dei nostri sogni e delle nostre paure. L’IA ha il suo posto, ma non tra le pagine dei nostri romanzi.   Chi siamo Editori prima di tutto Ogni giorno cresciamo come editori e come persone. In che modo? Mettendoci alla prova, studiando e restando aggiornati in ogni campo del sapere editoriale.  Guarda i nostri libri Diffusori di conoscenze Amiamo diffondere il sapere e tutto ciò che quotidianamente apprendiamo con il nostro lavoro. Ecco perché è nata Land Academy. 

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Archetipi in letteratura: il cuore segreto di ogni grande storia

Che cos’è un archetipo? Una parola un po’ pomposa, forse, che sembra adatta più a un seminario di psicologia che a una serata con un bel libro sul comodino. Ma attenzione, gli archetipi sono il motore invisibile di ogni narrazione che ci fa battere il cuore, ridere o riflettere. Sì, persino il tuo film romantico preferito (quello che non ammetteresti mai di adorare) è intriso di archetipi. In letteratura, gli archetipi sono quelle strutture narrative, personaggi e temi universali che risuonano profondamente con noi. Perché? Perché parlano la lingua dell’umanità. Da dove vengono? Dai miti, dai sogni e da quell’immensa biblioteca collettiva che è l’inconscio. Carl Jung ci ha messo il cappello scientifico sopra, Joseph Campbell ha alzato la mano e ha detto: “Ehi, questo funziona alla grande per le storie!”, e Hollywood ha annuito con entusiasmo. Eroi e ombre: gli archetipi classici che non stancano mai Ogni volta che apriamo un libro, ci troviamo faccia a faccia con gli archetipi. L’eroe è forse il più famoso di tutti. Pensa a Frodo, Harry Potter o Katniss Everdeen. Non è solo il personaggio principale: è il nostro avatar nelle avventure più incredibili, e la sua crescita personale è la nostra. Ma dove c’è un eroe, c’è anche un’Ombra, l’archetipo del nemico. Voldemort, Sauron, Darth Vader — li conosciamo bene. Non solo rendono la storia interessante, ma rappresentano anche i nostri timori e le sfide più difficili che affrontiamo nella vita. E poi ci sono le figure guida, come Gandalf o Yoda, i nostri saggi mentori che hanno tutte le risposte (e a volte un bastone magico). Non dimentichiamo l’archetipo del Viaggio dell’Eroe, che porta il protagonista fuori dalla sua comfort zone, verso battaglie, sconfitte e trionfi. Archetipi moderni: quando la letteratura si diverte Non credere che gli archetipi siano solo roba da tragedie greche o fantasy epici. Anche la narrativa contemporanea ne è piena, solo con una spruzzata di ironia o un tocco di modernità. La figura del ribelle è viva e vegeta in autori come Chuck Palahniuk (“Fight Club”) o in Lisbeth Salander di Stieg Larsson. Anche la letteratura rosa gioca con gli archetipi: l’eroe tormentato ma irresistibile (sì, stiamo guardando te, Mr. Darcy), la ragazza della porta accanto o la femme fatale. Archetipi classici che vengono riadattati per incontrare le aspettative moderne. Perché ci piacciono tanto? La magia degli archetipi La verità è che gli archetipi sono confortevoli. Sono come vecchi amici che conosciamo bene, anche quando ci sorprendono. Ci aiutano a dare senso al caos della vita e ci offrono una mappa emotiva per navigare attraverso le nostre storie personali. Ma la vera bellezza è che, nonostante la loro familiarità, gli archetipi non sono mai noiosi. Ogni autore li usa in modo diverso, ogni epoca li reinterpreta a modo suo. E così, mentre la struttura rimane, il vestito cambia — e noi lettori rimaniamo incantati. SCOPRI LAND MAGAZINE admin Dicembre 7, 2024 Archetipi in letteratura: il cuore segreto di ogni grande storia Read More admin Dicembre 7, 2024 George R.R. Martin critica Hollywood per la scarsa fedeltà dei film e delle serie tratte da Game of Thrones George R.R. Martin, il mastermind dietro l’universo di Game of Thrones, sembra avere un messaggio chiaro per Hollywood: “Restate fedeli o lasciate perdere”. L’autore non si è mai trattenuto dal Read More admin Dicembre 7, 2024 La Prima della Scala: un sipario che si alza sulla storia e sull’emozione Quando si parla di cultura, Milano è una regina incontrastata. E se si parla di Milano, il Teatro alla Scala è il suo gioiello più luminoso, un tempio dedicato all’arte, Read More admin Dicembre 7, 2024 Bullismo tra adulti: un fenomeno sommerso che merita attenzione Quando si parla di bullismo la mente corre quasi automaticamente ai bambini e agli adolescenti. Si tratta del classico “guardare la pagliuzza nell’occhio altrui, ignorando la trave nel proprio”. Sì, Read More admin Dicembre 6, 2024 L’incredibile storia di Teresa Noce, comunista e ideatrice dei treni della felicità del primo dopoguerra. I treni della felicità: solidarietà per un Sud in ginocchioNell’Italia del dopoguerra il Sud era una terra piegata dalla miseria, e intere famiglie vivevano nella fame e nell’abbandono. I “treni Read More Elisabetta Dicembre 6, 2024 Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 26) Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno Read More Isabella Vinci Dicembre 6, 2024 Genitorialità consapevole, ovvero riconoscere i propri confini. A cura di Rubrica ApertaMente. Chiedi alla Psicologa. Mi presento, sono Isabella Vinci e sono una psicologa perinatale e del neurosviluppo, oltre a essere una TNPEE (sigla per indicare un Read More Cristina Ferri Dicembre 5, 2024 Ricette: La crema catalana come compromesso, Capo, mi licenzio “Elia Battaglia, colui che trasforma i no in sì”Chi ha letto Capo, mi licenzio, sa perfettamente quanto possa essere insistente il capo di Greta. Fra di loro c’è un legame Read More admin Dicembre 4, 2024 Natale a Hogwarts: il regalo magico per riscaldare il cuore del Grinch che è in te Hai mai desiderato un Natale diverso? Non quello classico con il panettone e i parenti che si litigano l’ultimo pezzo di torrone, ma un Natale in cui la neve cade Read More Lorenzo Foschi Dicembre 4, 2024 Giovani autori – episodio 4 A CURA DI I LIBRI DI LORENZO FOSCHI Fai clic qui https://www.landeditore.it/wp-content/uploads/2024/11/4.mp4 Read More

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Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 26)

Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno a una parola che non conosci, così diventerà parte del tuo vocabolario; puoi darti regole folli sulle lettere da non usare oppure tirare i dadi (esistono molti giochi con questo scopo) e usare le immagini che escono.   Leggi fino alla fine per avere un consiglio di scrittura completamente gratuito Posto letto in affitto «Così non va! Non ne posso più!» Babbo Natale accarezzò Rudolph sul muso. «Cosa succede?» «Quel pigionante che ci hai mandato! Puzza e russa! Nessuno riesce a chiudere occhio nella stalla. Le carote dell’affitto sono ottime, ma le renne sono nervosissime.» «Non possiamo buttarlo in mezzo alla neve, non a Natale. Abbi pazienza finché l’elfo non finirà di impacchettare i regali.» Il vecchio estrasse un pacchetto da sotto il berretto. «Buon Natale Rudolph.» La renna lo aprì tirando il nastrino con i denti e si illuminò di gratitudine. Saltellò felice. «Tappi per le orecchie e Arbre Magique! Grazie Papà Natale!» Consiglio di scrittura Regalare la scrittura Hai mai pensato che scrivere “in miniatura” può essere un’occasione anche per fare un regalo diverso dal solito? Puoi stampare i tuoi mini-racconti, arrotolarli in una piccola pergamena e chiuderli con un nastrino colorato, per poi aggiungerli ai pacchetti di Natale. Oppure puoi fare tante pergamene colorate con tanti raccontini diversi e farne pescare uno a testa durante un evento di scambio doni. Se poi vuoi stupire, perché non scrivere un raccontino personalizzato per chi lo riceverà? Puoi mettere in scena un suo desiderio mai realizzato, giocare con i suoi elementi preferiti, dare sue caratteristiche al protagonista della storia. Pensa a quella persona e usa le prime cose che ti vengono in mente.  Ne vuoi di più? Ti è piaciuto questo drabble? Ne trovi tanti altri nella raccolta “100 parole per 100 emozioni”. VAI AL LIBRO Al prossimo drabble!

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