A CURA DI

I LIBRI DI LORENZO FOSCHI
Premio Letterario Nazionale per la Donna Scrittrice – Genova 2024/2025
XXXIX Edizione
Il prestigioso Premio Letterario Nazionale per la Donna Scrittrice giunge alla sua trentanovesima edizione, consolidando la propria tradizione di valorizzazione della narrativa femminile. L’evento, ospitato per il secondo anno consecutivo a Genova, ha selezionato tre finaliste le cui opere saranno sottoposte al giudizio congiunto della giuria tecnica e della giuria popolare.
Le finaliste della XXXIX edizione
Le tre opere in gara per l’edizione 2024/2025 sono:
- Anita Likmeta, Le favole del comunismo (Marsilio, 2024)
- Paola Mastrocola, Il Dio del Fuoco (Einaudi, 2024)
- Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori, 2023)
I libri finalisti verranno letti da una giuria popolare composta da trenta lettori selezionati dal Comune di Genova tra gli utenti delle biblioteche civiche. Il verdetto finale sarà espresso nel corso della cerimonia conclusiva, prevista per sabato 8 marzo 2025 a Palazzo Ducale – Sala del Maggior Consiglio, dove le due giurie proclameranno l’opera vincitrice.
La storia del Premio
Istituito nel 1985, il Premio Letterario Nazionale per la Donna Scrittrice è il primo riconoscimento italiano dedicato esclusivamente alla narrativa femminile. Per 37 edizioni, il concorso è stato organizzato dal Comune di Rapallo, mentre nel 2023 si è svolto in via sperimentale a Savona, prima di approdare definitivamente a Genova.
L’albo d’oro del Premio annovera nomi di spicco della letteratura italiana, da Gina Lagorio, Fernanda Pivano e Dacia Maraini, fino a scrittrici come Alda Merini, Susanna Tamaro e Margaret Mazzantini, premiate prima di affermarsi sulla scena letteraria nazionale. Il concorso ha inoltre valorizzato autrici straniere che hanno pubblicato in lingua italiana, tra cui Helga Schneider, Fleur Jaeggy, Edith Bruck ed Emmanuelle De Villepin.
La struttura del concorso
Il Premio è aperto a opere di narrativa edite per la prima volta dopo il 1º maggio 2023, pubblicate da case editrici o autoprodotte, purché dotate di codice ISBN. La partecipazione è riservata a scrittrici maggiorenni, senza distinzione di nazionalità o cittadinanza.
La selezione delle finaliste avviene a cura di una giuria tecnica, composta da scrittori, docenti universitari e critici letterari, tra cui Elvio Guagnini (Presidente), Maria Pia Ammirati, Simona Baldelli, Mario Baudino, Francesco De Nicola, Luigi Mascheroni, Ermanno Paccagnini, Mirella Serri, Camilla Tagliabue e Pier Antonio Zannoni, ideatore del Premio.
Una volta scelta la terna finalista, le opere vengono valutate anche dalla giuria popolare, che, insieme alla giuria tecnica, esprime il proprio voto in forma segreta nella cerimonia conclusiva dell’8 marzo. In qualità di membro della giuria popolare, ecco il mio commento sull’opera “Le favole del comunismo”:
Le favole del comunismo è un’opera breve, semplice e schietta, che affonda le sue radici in una storia annosa, complicata e subdola. Le favole del comunismo è un’opera coraggiosa, a partire dal titolo. Perchè si, sono favole. Sono favole quelle raccontate ai bambini dell’Albania delle dittature comuniste. Favole del Paese delle Aquile, il più felice al mondo. Favole da tramandare, ma che spesso vengono dimenticate nei sepolcri della storia.
Perché i fascismi sono stati morte, e perché i comunismi sono stati morte.
Perché l’anarchia è utopia, perché l’estremismo è errare.
Perché questo, alla fine, non è un libro politico.
Perché questa dovrebbe solo essere, ed è, la breve, semplice e schietta storia di una piccola, resiliente e laconica bimba.