Tre errori frequenti commessi da autori emergenti

Scrivere è un po’ come andare in bicicletta: all’inizio si è goffi, si fa fatica a comprendere come stare in equilibrio… ma poi, pian piano, ci si prende la mano e tutto diventa più facile. Non meno faticoso, ovvio, soprattutto se si gareggia a livello professionistico.  

Forse è un paragone azzardato ma, se durante i primi giri in bicicletta i genitori sono pronti a sostenerci e a impedirci di cadere, la stessa cosa vale quando si scrive un romanzo e l’editor ci dà una mano a raddrizzare il tiro, indicandoci la via corretta da prendere. Ecco perché è importante essere seguiti da uno specialista dell’editing, soprattutto durante la stesura dei primi romanzi, ma lo è anche quando si diventa più esperti e si impara a gestire la scrittura a 360  gradi.

Ma quali sono gli errori più frequenti commessi dagli scrittori esordienti? Land editore è una casa editrice che pubblica ben volentieri autori alle prime armi, spesso aiutandoli a prendere confidenza con l’arte dello scrivere per gli altri. Ecco perché abbiamo deciso di parlarvi di

Tre errori frequenti compiuti da scrittori esordienti

(l'ultimo farà infuriare molti di voi)

  1. Privilegiare la ricerca stilistica alla cura dell’economia del romanzo. Spesso gli scrittori esordienti sono letteralmente ossessionati dalla ricerca di una propria originalità stilistica, e altrettanto spesso, pur di trovare il proprio ton of voice, si concentrano meno sulla caratterizzazione psicologica dei personaggi e sull’intreccio. Tuttavia noi siamo convinti che, se agli errori e a uno stile un po’ immaturo ci sia sempre tempo per rimediare, un romanzo che ha personaggi poco profondi e un intreccio mal sviluppato ha poche chance di essere amato dai lettori. Il nostro consiglio, pertanto, è sì di continuare a cercare la propria voce, ma i personaggi e la trama devono sempre avere la precedenza, soprattutto se si scrivono romanzi di genere.
  • L’ossessione per i sinonimi. A differenza degli scrittori più navigati, che conoscono bene le regole del gioco, gli autori esordienti sono ossessionati dall’idea di evitare ripetizioni all’interno delle frasi, ricercando sinonimi e parole molto spesso astruse, che invece di migliorare il libro ne inficiano la scorrevolezza. A volte diventa davvero arduo spiegare agli autori esordienti che è preferibile una ripetizione di troppo a un utilizzo spropositato di sinonimi e termini a dir poco bislacchi.
  • Avere poca cura dei propri lettori. E’ praticamente impossibile, al giorno d’oggi, vedere un autore preoccuparsi di come il libro verrà accolto dai lettori… o meglio, la preoccupazione c’è, ma sovviene al momento sbagliato, ossia dopo l’uscita del romanzo. Tenere conto del gusto e dell’accoglienza dei lettori è qualcosa che va fatto sin dal primo editing, perché è questo il momento in cui si può intervenire per migliorare il libro fino a renderlo pronto per essere condiviso. Preoccuparsi di ciò che pensano i lettori del proprio romanzo è fondamentale, perché incentiva lo scrittore a fare ricerche, a leggere libri simili al proprio, a cercare informazioni sui gusti del target di riferimento. Troppo spesso lo scrittore esordiente è concentrato sul proprio processo creativo, e sembra quasi che il mondo esterno venga completamente tagliato fuori, come se non esistesse. Se si vuole raggiungere un pubblico di lettori che non consista esclusivamente in amici e parenti, immaginare un lettore ideale e studiarlo nel profondo è fondamentale, ed è una cosa che va fatta prima che il libro venga pubblicato, mai dopo. Possibilmente ascoltando i consigli dell’editor. 

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