Scrivere è un po’ come andare in bicicletta: all’inizio si è goffi, si fa fatica a comprendere come stare in equilibrio… ma poi, pian piano, ci si prende la mano e tutto diventa più facile. Non meno faticoso, ovvio, soprattutto se si gareggia a livello professionistico.
Forse è un paragone azzardato ma, se durante i primi giri in bicicletta i genitori sono pronti a sostenerci e a impedirci di cadere, la stessa cosa vale quando si scrive un romanzo e l’editor ci dà una mano a raddrizzare il tiro, indicandoci la via corretta da prendere. Ecco perché è importante essere seguiti da uno specialista dell’editing, soprattutto durante la stesura dei primi romanzi, ma lo è anche quando si diventa più esperti e si impara a gestire la scrittura a 360 gradi.
Ma quali sono gli errori più frequenti commessi dagli scrittori esordienti? Land editore è una casa editrice che pubblica ben volentieri autori alle prime armi, spesso aiutandoli a prendere confidenza con l’arte dello scrivere per gli altri. Ecco perché abbiamo deciso di parlarvi di
Tre errori frequenti compiuti da scrittori esordienti
(l'ultimo farà infuriare molti di voi)
- Privilegiare la ricerca stilistica alla cura dell’economia del romanzo. Spesso gli scrittori esordienti sono letteralmente ossessionati dalla ricerca di una propria originalità stilistica, e altrettanto spesso, pur di trovare il proprio ton of voice, si concentrano meno sulla caratterizzazione psicologica dei personaggi e sull’intreccio. Tuttavia noi siamo convinti che, se agli errori e a uno stile un po’ immaturo ci sia sempre tempo per rimediare, un romanzo che ha personaggi poco profondi e un intreccio mal sviluppato ha poche chance di essere amato dai lettori. Il nostro consiglio, pertanto, è sì di continuare a cercare la propria voce, ma i personaggi e la trama devono sempre avere la precedenza, soprattutto se si scrivono romanzi di genere.
- L’ossessione per i sinonimi. A differenza degli scrittori più navigati, che conoscono bene le regole del gioco, gli autori esordienti sono ossessionati dall’idea di evitare ripetizioni all’interno delle frasi, ricercando sinonimi e parole molto spesso astruse, che invece di migliorare il libro ne inficiano la scorrevolezza. A volte diventa davvero arduo spiegare agli autori esordienti che è preferibile una ripetizione di troppo a un utilizzo spropositato di sinonimi e termini a dir poco bislacchi.
- Avere poca cura dei propri lettori. E’ praticamente impossibile, al giorno d’oggi, vedere un autore preoccuparsi di come il libro verrà accolto dai lettori… o meglio, la preoccupazione c’è, ma sovviene al momento sbagliato, ossia dopo l’uscita del romanzo. Tenere conto del gusto e dell’accoglienza dei lettori è qualcosa che va fatto sin dal primo editing, perché è questo il momento in cui si può intervenire per migliorare il libro fino a renderlo pronto per essere condiviso. Preoccuparsi di ciò che pensano i lettori del proprio romanzo è fondamentale, perché incentiva lo scrittore a fare ricerche, a leggere libri simili al proprio, a cercare informazioni sui gusti del target di riferimento. Troppo spesso lo scrittore esordiente è concentrato sul proprio processo creativo, e sembra quasi che il mondo esterno venga completamente tagliato fuori, come se non esistesse. Se si vuole raggiungere un pubblico di lettori che non consista esclusivamente in amici e parenti, immaginare un lettore ideale e studiarlo nel profondo è fondamentale, ed è una cosa che va fatta prima che il libro venga pubblicato, mai dopo. Possibilmente ascoltando i consigli dell’editor.
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