Il mobbing al lavoro è un problema serio, che nessun romanzo potrà mai insegnarti ad affrontare, questo è certo. Se pensi di esserne vittima, ricorri ai centri specializzati attivi in tutta Italia o informati presso il tuo ospedale di riferimento: sono spesso attivi servizi gratuiti e in forma anonima che ti aiutano a comprendere meglio la tua situazione e trovare soluzioni.
Tuttavia, è spesso facile pensare di essere perseguitati dal capo o dai colleghi pur non arrivando a situazioni critiche: questa vuole essere una guida per affrontare i problemi quotidiani e prevenire le incomprensioni che potrebbero degenerare.
1. Respira e rifletti
Il capo ti chiede di lavorare di più, di evitare errori, di aumentare la produttività. Oggettivamente: ha ragione? Prova a fare una valutazione del tuo lavoro quotidiano: ti perdi spesso in chiacchiere? Quanto tempo passi davanti alla macchinetta del caffè? Hai consegnato tutto ciò che ti è stato richiesto, oppure sei in ritardo e senza una giustificazione? Non partire subito col vittimismo del mobbing al lavoro: se ricevi una critica, potrebbe essere anche giusta!
👠 Magari Frida avrà esagerato, ma in “Dicono di lei”, il nuovo romanzo di Arianna Ciancaleoni, neanche i dipendenti si comportano benissimo…
2. Prendi appunti
Se pensi di essere vittima di mobbing al lavoro, inizia a prendere appunti su quello che succede, includendo dettagli, testimoni e una descrizione il più possibile oggettiva di ciò che sta succedendo. Può essere un fatto isolato e passeggero, ma se diventa continuativo, saprai da dove partire per denunciare i vari comportamenti scorretti.
3. Condividi l’esperienza
Parla con qualcuno di ciò che ti succede: inizialmente fallo con la famiglia, un amico o il tuo partner, senza coinvolgere il resto dell’azienda. Una visione esterna potrà aiutarti a razionalizzare ciò che ti sta accadendo. I colleghi potrebbero essere le persone più sbagliate con cui, inizialmente, condividere le tue paure, per due motivi: potrebbero raccontarle ad altri o innescare un pericoloso telefono senza fili.
👠 In “Dicono di lei”, i colleghi non sono proprio raccomandabili!
4. Conosci i tuoi diritti
Ogni posto di lavoro è regolato da un Contratto Nazionale Del Lavoro (CCNL), indicato nel tuo contratto singolo. Lì trovi tutte le regole da seguire e puoi capire se quanto ti viene richiesto esula dai limiti imposti per legge, per ogni argomento: dalle ferie ai permessi, dalle ore di straordinario ai comportamenti da tenere sul posto di lavoro. Leggere è sempre una buona idea.
5. Parla
La cosa più semplice da fare, a volte la più difficile. Parla con le persone. Pensi di essere bullizzato da un collega? Invitalo fuori per un caffè ed esprimi le tue perplessità. La collega che sta per andare in pensione ti guarda sempre storto e ti risponde male? Tu regalale un sorriso e portale un caffè, spiazzandola. Il capo non ti rispetta? Chiedi un appuntamento e, cercando di mantenere la calma, spiega qual è il tuo disagio, mostrando di conoscere i tuoi diritti (perché sai a memoria il contratto, naturalmente).
👠 In “Dicono di lei”, per Sabrina è proprio una chiacchierata a salvare il posto di lavoro.
Se tutto questo non funziona, se neppure le autorità riescono ad aiutarti, c’è anche una soluzione interessante da valutare. Ormai, il mito del posto fisso è crollato definitivamente: dai una svolta alla tua carriera. Abbandona un ambiente tossico in cerca di un posto migliore: come cantavano gli Afterhours, “non c’è niente che sia per sempre… perciò, se è da un po’ che stai così male il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire”.
Può sembrare una resa ma, a volte, è l’unica strada percorribile. Buona fortuna!