Bere come un vero scrittore italiano per ragazzi – Stefano Bordiglioni
Vi siete mai chiesti cosa bevono i veri scrittori e se hanno dei riti di scrittura? ilSaggiatore lo ha fatto con i grandi scrittori della storia del passato, noi lo facciamo con i grandi scrittori italiani della storia di oggi! Nell’età della crescita, i bambini imparano a conoscere il mondo e le emozioni umane; amano sfogliare libri e da questi assorbono tantissimo. Scrivere per ragazzi quindi è un compito di grande responsabilità: sono importanti i temi trattati e anche il modo in cui vengono raccontati. Stefano Bordiglioni Laureato in pedagogia a Bologna, ha scritto una tesi sperimentale davvero interessante che tratta la creatività infantile. Uno dei libri più rappresentativi della sua carriera di scrittore è infatti “Giochi di scrittura” (Einaudi Ragazzi, 2020): libro pensato per insegnanti di lingua italiana, riporta giochi di scrittura – tra cui alcuni ideati proprio da Stefano – che lui stesso ha utilizzato a scuola per far sapere ai suoi ragazzi che ci si può divertire componendo testi e filastrocche. Autore molto prolifico, ha pubblicato storie per ragazzi delle scuole elementari e delle scuole medie. Genere storico, fantascienza, avventura vengono utilizzati per trattare temi importanti come l’adattamento alle situazioni, lo stress, la tolleranza, la diversità, il distacco e tanto altro. Il suo primo successo editoriale – edito da Mondadori Education e in continua ristampa – risale al 1996: “Guerra alla grande melanzana”, una storia fantascientifica che parla dell’altro, di vegetali mutanti, genetica e spazio-tempo. Da insegnante di scuola elementare, Stefano è molto affezionato ai libri che ha ambientato a scuola, tra cui: –>“Dal diario di una bambina troppo occupata”, Einaudi Ragazzi–>“Il capitano e la sua nave”, Elle – Le letture–>“La congiura dei cappuccetti”, Einaudi Ragazzi Il suo premio più grande? Il bibliotecario di Pergine, dopo una presentazione, gli ha detto «Lei mi ricorda Gianni Rodari» e lui aveva davvero conosciuto Rodari. Una frase, quindi, che vale molto più del premio “Rodari” che Stefano ha vinto nel 1998 con il libro “Ambasciator non porta pena”. Cari lettori, dite sempre quello che pensate agli scrittori di cui leggete, perché non avete idea dell’enorme potere che hanno sull’autore le vostre parole. Scusate se mi sono dilungata più del solito in questa biografia, ma l’ho trovata così emozionante e piena di amore per la scrittura e per il suo insegnamento che non sono riuscita a trattenermi. Però a questo punto sarete curiosi anche voi di sapere se l’uomo dietro all’autore e insegnante ci rivelerà qualche sorpresa nelle sue abitudini alimentari. Il rituale di scrittura Stefano è il primo autore per ragazzi che intervistiamo in questa rubrica, e la mia curiosità nel sapere le sue abitudini è alle stelle. Partiamo dal suo rito di scrittura: «L’unico rito è spegnere la televisione. Qualche anno fa mi tenevo come sottofondo “Le quattro stagioni” di Vivaldi. Tante delle mie storie sono nate a scuola, per cui l’ispirazione me la davano i miei allievi e le situazione che nascevano dalle attività quotidiane. Ho sempre fatto seriamente il mio lavoro, però non sono mai mancate le occasioni per ridere e sorridere. Occasioni nate per caso oppure cercate: ad esempio la lettura a voce alta di libri – non miei – era un’occasione specialissima. Ricordo che un libro di Roddy Doyle, “Il trattamento ridarelli”, in una quarta l’ho dovuto leggere perfino tre volte in un anno.» Quasi per caso, ho scoperto che Stefano porta anche la musica a scuola: «Quando incontro le classi ho sempre una chitarra in mano e alterno alle mie storie, le mie canzoni. Le prime canzoni sono nate in classe per giocare con le parole, poi ne ho scritte più o meno duecento assieme a Marco Versari, musicista e amico, per accompagnare i miei libri di narrativa (Einaudi Ragazzi) e quelli per la scuola (Mondadori Education).» Tra le tante canzoni presenti sul web mi ha parlato di “Sugo e maccheroni” di Bordiglioni/Versari, una canzone orecchiabile che insegna ai ragazzi a fare da soli il loro primo piatto di pasta. Un insegnante speciale, non c’è che dire; i suoi studenti sono davvero fortunati. Le risate e i sorrisi sono indispensabili, sempre! Anche da adulti, ma soprattutto da bambini. Cosa beve Stefano Bordiglioni «La mia bevanda preferita è l’acqua gasata. Bevo birra solo quando mangio una pizza in pizzeria e non bevo alcolici. Li ho bevuti – soprattutto amari – in estate quando aiutavo la mia famiglia a gestire un albergo al mare: non potendo rifiutare le offerte dei clienti, bevevo un bicchierino di amaro e poi lo offrivo a mia volta. Però non mi sono affatto affezionato all’alcool e da allora non ne ho mai più bevuto. Bevo caffè, però. Caffè macchiato, due o tre in un giorno.» La birra con la pizza è proprio un classico intramontabile anche per chi, come Stefano, non ama gli alcolici. Chissà se sono le bollicine dell’acqua a dargli il giusto brio per scrivere filastrocche e libri divertenti. La domanda di un consiglio di abbinamento per gustare la bevanda non è particolarmente indicata per l’acqua gasata, ma Stefano ci ha comunque resi partecipi di un suo ricordo d’infanzia. Ecco cosa ci ha detto: «Non ho particolari consigli da dare, anche perché all’acqua si associa praticamente a tutto, e la condizione ideale per berla è quando si ha molta sete. Scherzi a parte, questa domanda mi ha fatto tornare alla mente un cibo che ricevevo da bambino al pomeriggio come “merenda”: una fetta di pagnotta romana con sopra olio, sale e una strisciatina di pomodoro. Per me era la cosa più buona che ci fosse al mondo. Non era tuttavia un cibo privo di difetti: quando mangiavo questa semplice panzanella romana, dovevo mettere via il libro che stavo leggendo, per non riempirlo di macchie di olio e di pomodoro.» L’amore per i libri è qualcosa che ha fatto sempre parte della vita di Stefano: non gli impediva di fiondarsi su una succulenta panzanella romana, ma immagino un piccolo Stefano che mette al riparo il suo libro, una delle cose più preziose che ha tra le mani. E per immergersi totalmente nella dolcezza della vita di Stefano, ecco per voi… La lista della spesa acqua – rigorosamente gasata
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