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Nuova collaborazione Land Editore con Viagrande Studios

Land editore è felice di annunciare che il legame tra Torino e la Sicilia sta diventando ancora più stretto, grazie alla partecipazione di Land Editore e in particolare della caporedattrice Elisa Serra alla masterclass Vita d’Altri, organizzata dalla scuola di scrittura e storytelling Viagrande Studios.  Un’ottima occasione, per gli aspiranti scrittori coinvolti, di testare le proprie potenzialità attraverso la guida di un editor, di un editore, di un esperto di letture e di uno scrittore.  Potrete leggere i racconti degli otto scrittori affidati alla valutazione di Land Editore sul nostro magazine online, mentre uno dei racconti, quello giudicato migliore, sarà pubblicato anche sul cartaceo.  Tutti i dettagli nell’immagine; per saperne di più sulla scuola potete guardare il sito web https://viagrandestudios.com/ Clicca per ingrandire QUIZ 05.01.23 Quiz: Quanto ne sai sul medioevo? Read More QUIZ Quanto conosci bene il romanzo Orgoglio e pregiudizio? 14.01.23 QUIZ Vivo o morto? Scopri quanto ne sai di letteratura 05.01.23 QUIZ Scopri qual è il classico di Natale perfetto per te 05.01.23 QUIZ Quale personaggio sei di “Sui tuoi fianchi”? 05.01.23

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Vi porto nelle sale da Tè vittoriane

Di Francesca Costenaro Ammetto di avere una passione: l’Epoca Vittoriana. Durante la stesura del libro ‘La ragazza dell’altalena’, ambientato ai giorni nostri con un’immersione toccante verso la fine della seconda guerra mondiale, ho deciso di inserire nei primi capitoli un assaggio di quest’epoca, grazie a un ballo in maschera che farà conoscere i protagonisti Laura e Sebastian e i loro segreti. Il biglietto d’invito, per altro lasciato decantare in cantina per quasi un mese con l’idea che ‘prendesse odore di antichità’, chiede agli invitati di vestirsi da dame e cavalieri del 1840. Così, documentandomi sugli abiti indossati durante i fastosi balli, ho avuto il piacere di scoprire un altro interessante argomento che vorrei approfondire ora: le donne e le sale da tè in Epoca Vittoriana. Curioso, no? Noi che oggi andiamo spesso a cena fuori, a fare colazione in caffetteria, a bere l’aperitivo la sera (in alcune occasioni alzando un po’ il gomito e lo dico orgogliosa, nel modo più naturale possibile), ci chiediamo mai com’era la questione nel milleottocento, a Londra, nel cuore del progresso e del colonialismo inglese mondiale? La donna che diede inizio all’usanza del tè del pomeriggio Anna Russel, Duchessa di Belford, vissuta fra fine settecento e metà ottocento, non può lontanamente immaginare di quale importante rito nazionale sia divenuta l’artefice. Era la dama di compagnia della regina Vittoria e tra pranzo e cena lamentava spesso di sentirsi strana, soprattutto tra le quattro e le cinque. Così iniziò a farsi portare di nascosto delle fette di pane imburrate e una tazza di tè nella propria camera. A seguire, prese l’abitudine di invitare nel castello di Belvoir alcuni amici per condividere il rito e successivamente a Londra. La Regina Vittoria apprezzò talmente tanto che lanciò una vera moda del tè del pomeriggio dove tutto veniva curato nei minimi dettagli, anche una torta composta in suo onore: la Victoria sponge di pan di spagna, panna e fragole. Come potete immaginare, nacquero le sale da tè. Nel campo della ristorazione c’erano luoghi per tutte le tasche e per tutti i gusti. Ma i ristoranti, le locande, le caffetterie erano assiduamente  frequentati da … uomini! Le donne potevano accedervi solo accompagnate da mariti, o fidanzati, ma mai da sole. I ristoranti erano un po’ come i club, adatti a una clientela maschile. La donna infatti veniva considerata come ‘l’angelo del focolare’, adatta per badare alla casa, rintanata tra le mura domestiche proprie o di altre dame, oppure prodiga per opere di beneficienza in istituti caritatevoli. Le uniche donne presenti in pub, locande e ristoranti, non accompagnate, erano le prostitute.   Le sale da tè: com’erano fatte? Con la nascita delle sale da tè e pasticcerie, si apre uno spiraglio: le donne possono incontrarsi senza dare scandalo, naturalmente durante le ore diurne. E cosa potevano bere, o degustare? Immaginate tazze di porcellana decorate di fiori blu, azzurri, rossi, posate di  argenteria, cristalli e alzatine ricoperte di sfiziosità come bocconcini al salmone o tartine. I tipi di tè, importati dallo Sri Lanka, erano low tea o high tea, gradevoli da dopo pranzo fino a circa le 18:00. Annusate il profumo di scones appena sfornati, sandwich, pane con marmellate di diversi gusti e burro o panna densa e corposa, la famosa clotted cream, ma anche pollo, uova, insalate di frutta e di verdura. Da bere potevano deliziarsi, oltre che con il tè, con caffè, cioccolata o limonata. In rarissimi casi e posti si poteva degustare un bicchiere di vino bianco in bollicine. La tappezzeria era comoda, con affreschi, poltrone soffici o sedie colorate. Le sale illuminate da grandi lampadari a candele, poi a olio e infine a gas. Le donne si riunivano e chiacchieravano con garbo, per lo più di questioni futili o pettegolezzi, rigorosamente rispettose del galateo. Sarà verso la fine dell’ottocento, nel 1880, che la questione comincerà a cambiare e si potranno vedere le prime donne al ristorante da sole, addirittura fumare dietro qualche paravento. Ma questo è un altro racconto.   Un piccolo grande passo per l’emancipazione delle donne Questa, signori miei, è la descrizione di un piccolo passo importante nella storia dell’emancipazione femminile, che ci aiuta ad immaginare di essere una dama dell’epoca, che ha appena scoperto di poter uscire da sola in una sala da tè e fremere di desiderio, in un’emozione unica, per un assaggio di quella fantastica libertà di cui godiamo oggi, in occidente. I nostri romanzi storici Altri articoli admin Febbraio 15, 2022 Le affascinanti origini del Munaciello Traducendo la parola Munaciello (o Monaciello) dal napoletano, potremmo ottenere admin Febbraio 24, 2022 Quattro posti da visitare nella magica Agrigento A volte nulla come un piccolo viaggio può aiutarci a admin Febbraio 25, 2022 Il canto delle spighe di grano di Francesca Redolfi: leggi la sinossi No, non siamo ancora pronti per svelarvi la data di

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Brescia Irlanda sola andata: presentazione di Barbara Bonzi

Un nuovo arrivo made in Land Editore sarà in libreria nei prossimi mesi. Stiamo parlando del romance avventuroso di Barbara Bonzi, “La libreria degli amori ritrovati”, ambientato tra l’Italia e l’Irlanda. Il libro vede intrecciarsi l’amore per la letteratura a quello per il viaggio, il tutto arricchito da una storia d’amore che comincia a scuola e si mantiene viva negli anni.  Insomma, è chiaro che il nostro 2023 sarà più romantico che mai. Ci seguirete in quest’ennesima avventura? Presentazione di Barbara Bonzi, autrice di “La libreria degli amori ritrovati” Bresciana DOC, classe 1976, è cresciuta a pane, Nutella e miti greci, che il papà raccontava a lei e al fratellino, insieme alla favole più tradizionali. Al liceo si innamora della tragedia greca, anche se poi prediligerà i lieto fine, mentre all’università affianca la lettura di Jane Austen e Nicholas Sparks a quella di Platone e Nietzsche. Dopo vent’anni nelle risorse umane e aver ascoltato centinaia di storie di vita, ha iniziato a scrivere. Mamma e Moglie felice, adora l’Irlanda, visitare castelli, fare esperimenti in cucina, non sempre riusciti, e raccontare il mondo oltre che con le parole anche con la fotografia. PRESTO DISPONIBILE – COVER PROVVISORIA QUIZ 05.01.23 Quiz: Quanto ne sai sul medioevo? Read More QUIZ Quanto conosci bene il romanzo Orgoglio e pregiudizio? 14.01.23 QUIZ Vivo o morto? Scopri quanto ne sai di letteratura 05.01.23 QUIZ Scopri qual è il classico di Natale perfetto per te 05.01.23 QUIZ Quale personaggio sei di “Sui tuoi fianchi”? 05.01.23

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Quanto conosci bene il romanzo Orgoglio e pregiudizio?

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Nacque a Torino la prima collana di libri economici d’Italia

Spesso, i lettori si lamentano del prezzo troppo alto dei libri…  la verità, però, è che rispetto al passato i libri, al giorno d’oggi, restano uno dei beni di consumo più economici in circolazione. Ci hai mai riflettuto su? Leggere un libro costa meno di andare a cena fuori, di una serata al cinema – se si conta l’acquisto di popcorn e bibite gassate – e di un biglietto per un parco divertimenti. Nei secoli passati, però, la lettura non era affatto un’attività alla portata di tutti, non solo perché, prima dell’invenzione della stampa, i libri rappresentavano costosi prodotti manifatturieri, ma anche perché fino all’Ottocento inoltrato pochissime persone sapevano leggere. L’idea di creare una collana di libri economici viene da un torinese Sapevi che fu proprio un torinese, il tipografo e libraio Giuseppe Pomba, a inaugurare nel 1832 la prima collana di libri economici d’Italia?  Si chiamava Biblioteca popolare, era composta da classici italiani e latini e si distingueva per la scelta di immettere nel mercato libri molto semplici, senza illustrazioni e dalle dimensioni di un tascabile.  Libri scarni, li definisce Wikipedia, ma che ebbero un ruolo rivoluzionario nel coinvolgere quasi 10.000 lettori in questa iniziativa di popolarizzazione della lettura. Un’idea davvero unica, che nessun editore italiano prima di Pomba aveva avuto…  fatto che conferma la centralità  storica di Torino nel panorama editoriale italiano.  L’idea di Pomba di allargare il mercato editoriale, modernizzandolo e rendendolo a portata di tutti, fu non solo geniale ma anche di grande successo, visto che alcuni titoli arrivarono a essere stampati in esemplari di 12.000 copie. Giuseppe Pomba e l’UTET Pochi anni dopo Pomba non solo ebbe l’idea di unire tutti gli editori in un’associazione corporativista (Associazione Librai Italiani), ma fondò la casa editrice storica UTET, ancora oggi il punto di riferimento per la saggistica universitaria e non. Pomba, inoltre, diventò il primo presidente dell’Associazione librai italiani,  ed ebbe il merito non indifferente di aver importato dall’Inghilterra e dall’America moltissime macchine tipografiche all’avanguardia, che diedero una grande spinta al mondo dell’editoria della penisola. Libertà di stampa = libera circolazione delle idee L’iniziativa imprenditoriale di Pomba fu avvantaggiata dal fatto che Napoleone, in quegli anni, instaurò in Italia la libertà di stampa, caratteristica che permase a Torino anche dopo la Restaurazione e che è evidentemente indice di quanto la libertà di espressione possa essere foriera di grande crescita economica, culturale e sociale. I nostri romanzi storici Altri articoli admin Febbraio 15, 2022 Le affascinanti origini del Munaciello Traducendo la parola Munaciello (o Monaciello) dal napoletano, potremmo ottenere admin Febbraio 24, 2022 Quattro posti da visitare nella magica Agrigento A volte nulla come un piccolo viaggio può aiutarci a admin Febbraio 25, 2022 Il canto delle spighe di grano di Francesca Redolfi: leggi la sinossi No, non siamo ancora pronti per svelarvi la data di

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