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Vita e misteri di Mary Stuart – Capitolo otto

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More storia Shoah, Olocausto e genocidio: Le differenze e il significato di tre termini fondamentali 23.01.25 firstletter Vita e misteri di Mary Stuart – Secondo capitolo 23.01.25 storia La maledizione dell’anno zero di Abramo Lincoln: storia, mito e qualche risata 23.01.25 Cinema Miss Austen: la nuova miniserie della BBC che celebra il legame tra Jane Austen e sua sorella Cassandra 23.01.25 società Se i compiti a casa li fa ChatGPT 23.01.25 società Addio a Cioè: la fine di un’era per la storica rivista 22.01.25 scrittura creativa Scrivere un romanzo: la parola FINE è solo l’inizio della fine 22.01.25 libri Non si è quanti – e quali – libri si legge: ovvero cronaca di un lettore moderno 21.01.25 Terzo matrimonio, prigione e abdicazione Libera di amare Dopo la liberazione di Bothwell da tutte le accuse, Mary Stuart è finalmente libera di amarlo. Ma fare l’amante non le basta più; lei vuole sposarlo e donargli tutta se stessa, corona inclusa. Ma come può sposare un uomo di rango inferiore, nonché sospettato dell’assassinio di suo marito? Mary stessa comincia a raccogliere l’odio da parte dei lord e dei suoi sudditi. Il nome di Bothwell è stato visto per giorni sui manifesti di tutta la città, ma lei non lo ha punito né allontanato dalla corte; vuole bensì sposarlo e concedergli tutti gli onori. La sovrana quasi impazzisce; è convinta di essere incinta, ma l’accusa di adulterio pesa troppo sulla sua testa. Deve darsi da fare, liberare Bothwell da ogni sospetto e sposarlo: questo è il piano. Per seguire questo amore unilaterale, Mary perderà tutto, dignità compresa. Non ha più gli appoggi dei lord, che vorrebbero segretamente vendicarsi del suo amante. Nessuno la sostiene. Solo sua cugina Elisabetta sembra porgerle la mano. Quel che Mary ignora, però, è che Elisabetta la appoggia unicamente per proteggere i propri scopi. Dopotutto, i sudditi non possono ribellarsi contro una sovrana consacrata da Dio, no? Il rapimento Mary Stuart d’un tratto ha un’illuminazione: macchiare la reputazione di Bothwell incolpandolo di stupro. Se lei lo accusasse di averle fatto violenza, lui sarebbe costretto a sposarla per proteggere la propria reputazione. Il suo piano, nato dalla follia accecante di un amore non corrisposto, mosso solo dalla brama di potere, finirà col distruggerla e metterla alla gogna. Viene dunque organizzato un rapimento grossolano e precipitoso, una farsa improvvisata alla quale nessuno sembra credere. Il 24 aprile 1567 Mary fa visita per l’ultima volta a suo figlio Giacomo nel castello di Stirling. Al suo ritorno, viene rapita in maniera consenziente da Bothwell. Tornata vittoriosa in compagnia del suo presunto stupratore, si deve affrettare a scagionarlo; perfino il suo popolo vuole salvarla dalle sue grinfie. Mary Stuart è chiamata da tutti ad allontanarlo: nonostante le accuse contro di lui siano cadute, la verità è nota a molti. E questo matrimonio improvvisato, organizzato dopo soli tre mesi dalla morte di Darnley, è irrispettoso e pone lei stessa in una condizione politica sfavorevole. Che la sovrana abbia preso parte all’assassinio? Elisabetta non vuole, oppure finge di non credere a questa possibilità. Il matrimonio con l’assassino Il matrimonio viene celebrato in piena notte, nella completa indifferenza di tutti. «Non suona nessun organo, la cerimonia viene sbrigata alla svelta» scrive Zweig. Quale differenza con lo sfarzoso corteo francese! Nessuno partecipa a queste nozze, convinti che Mary abbia sposato proprio l’assassino di suo marito. I lord, che cospirano per fare fuori Bothwell, organizzano un esercito. Il 15 giugno si schierano contro i sovrani a Carberry Hill, ma nessuna delle due parti sembra voler fare sul serio. Alla sorda richiesta di seguire i lord a Edimburgo, la regina di Scozia è costretta alla resa e Bothwell si dà alla fuga. Da quel momento in poi, comincerà per Mary Stuart un periodo terribile che la porterà alla sua fine. La prigionia Invece di essere trasferita a Edimburgo, viene stabilita presso la casa del magistrato cittadino. Mary Stuart viene di fatto imprigionata, anche se i lord non se la sentono di parlare di prigionia; piuttosto, questo periodo deve servirle per decidere una volta per tutte di abbandonare Bothwell, lasciando che sia consegnato alla giustizia, per poter difendere quel minimo di onore rimastole. Ma Mary non cede. Il bambino che porta in grembo rischierebbe di essere dichiarato bastardo; una nascita prematura la farebbe inoltre accusare di adulterio. Non può permettersi che accada una cosa del genere, perciò lotta con le unghie e con i denti per difendere il suo amore impossibile. Intanto i lord la trasferiscono dalla casa del magistrato a Loch Leven, in un castello costruito in mezzo al lago, dove la padrona è Margaret Douglas, la madre di Moray. La condanna della “whore” Durante la fuga di Bothwell, viene commesso un errore imperdonabile che incastrerà Mary Stuart: Bothwell viene tradito da James Balfour, suo complice nell’assassinio di Darnley; così le “lettere dello scrigno”, con le prove firmate da Mary e i documenti privati del re in fuga, vanno a finire nelle mani dei lord. Tra queste lettere c’è un’aperta confessione al suo amato, scritta sul letto di morte di Darnley, in cui la sovrana si dichiara complice del delitto. Mary non ha più scelta: deve abdicare se vuole continuare a vivere. L’abdicazione Nel luglio del 1567, Mary firma tre documenti: l’abdicazione, l’incoronazione di suo figlio Giacomo come Giacomo VI di Scozia e l’affidamento della reggenza al suo fratellastro. Il tradimento di Moray Moray al potere farà in modo che Mary resti prigioniera a vita; le sue lettere sono da lui stesso divulgate a tutte le corti straniere, e il suo nome passa di bocca in bocca tra i suoi sudditi, insieme all’accusa di adulterio e assassinio. «Burn the whore», questo il loro grido di vendetta.[1] Tutti vogliono la

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Vita e misteri di Mary Stuart – Settimo capitolo

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More storia Shoah, Olocausto e genocidio: Le differenze e il significato di tre termini fondamentali 23.01.25 firstletter Vita e misteri di Mary Stuart – Secondo capitolo 23.01.25 storia La maledizione dell’anno zero di Abramo Lincoln: storia, mito e qualche risata 23.01.25 Cinema Miss Austen: la nuova miniserie della BBC che celebra il legame tra Jane Austen e sua sorella Cassandra 23.01.25 società Se i compiti a casa li fa ChatGPT 23.01.25 società Addio a Cioè: la fine di un’era per la storica rivista 22.01.25 scrittura creativa Scrivere un romanzo: la parola FINE è solo l’inizio della fine 22.01.25 libri Non si è quanti – e quali – libri si legge: ovvero cronaca di un lettore moderno 21.01.25 L’ascesa di Bothwell e la fine di Darnley Come poteva una regina delusa da un marito ubriacone e facilmente manipolabile come Darnley non innamorarsi del temerario James Hepburn, IV conte di Bothwell? «Un toro maschio e selvaggio» così viene descritto nella biografia di Zweig. «Gioie violente hanno violenta fine», recitava Shakespeare in Romeo e Giulietta, e tale tragico destino tocca a Mary Stuart. Questo amore improvviso la distrugge, la fa precipitare nel vuoto. Lei è una regina sposata, non può avere pretese su di lui; deve accontentarsi di averlo come amante. Anche Bothwell è sposato, per giunta con una donna che è stata lei stessa a scegliere. Che possibilità hanno i due di vivere insieme, se non uccidendo i rispettivi consorti? Ma se Bothwell considera Mary Stuart come un diversivo e non si lascia irretire da un bel viso e da una passione violenta, Mary è completamente presa da lui. Finisce con l’ammalarsi per quest’uomo temerario che non ha paura nemmeno della morte, è colta da febbri e da forti tumulti interiori. Per giorni resta nelle sue stanze, in preda ai singhiozzi, sull’orlo della follia. Ripete sempre: “Vorrei morire” si legge nella biografia di Zweig. Impotente dinanzi ai suoi stessi sentimenti sa che l’unico modo che ha per tenere Bothwell ancorato a sé è la promessa della corona. Ma come fare con suo marito ancora in vita? Presto viene ordito un piano: Bothwell ucciderà il re di Scozia, e in cambio riceverà la corona. La malattia di Darnley ostacola però l’intrigo: come può Bothwell uccidere il re se questi si trova presso la casa del padre? Sarà Mary Stuart stessa ad andare incontro al suo amato, correndo a Glasgow per riportare il marito a Edimburgo, nelle mani del suo impaziente assassino. Mary riesce a strappare l’ingenuo Darnley dalle cure paterne. Lo consola, lo convince a viaggiare, malato e debole, e lo sistema in una casa sperduta scelta proprio da Bothwell. Poco dopo la sistemazione di Darnley a Edimburgo, accidentalmente la casa va a fuoco e l’uomo viene ritrovato morto in giardino. L’accusa Qualsiasi individuo invischiato in una faccenda di omicidio avrebbe fatto due cose: confessare o negare. Mary Stuart non riesce a fare nessuna delle due. Non riesce a piangerlo come aveva fatto per il primo marito Francesco né riesce a mentire dinanzi alla corte. Non cerca di indagare, non fa finta di cercare l’assassino di suo marito, rendendosi di fatto complice di questo omicidio. Sarà questo suo comportamento ambiguo a tradirla. «Resta rigida e muta» scrive Zweig. Mary è sconvolta; forse non sarebbe arrivata a tanto, ma avrebbe fatto di tutto pur di non perdere la stima di Bothwell. Quando il nome del suo amante comincia a circolare come papabile assassino di suo marito, Mary Stuart si avvicina a lui anziché punirlo in pubblica piazza, facendo ricadere le accuse anche su se stessa. Fortunatamente, durante il processo, tutte le accuse su Bothwell cadono per mancanza di prove, e Mary Stuart è per ora salva.  

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Vita e misteri di Mary Stuart – Capitolo sei

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More firstletter Vita e misteri di Mary Stuart – Capitolo sei 20.03.25 howto Cinque piante magiche che alleviano lo stress 20.03.25 libri Un libro per la primavera 19.03.25 storia Donne nella storia: Frida Kahlo 19.03.25 storia La notte in cui nel Reich bruciarono i libri: il rogo della cultura sotto il nazismo 19.03.25 Cinema Un film per la festa del papà: Tutta colpa di Freud 18.03.25 Eventi Auguri papà! Consigli librosi per la tua festa 18.03.25 News Un francobollo dedicato a Ernestina Paper 18.03.25 “Heart of wax”[1] Fine del secondo matrimonio Mary Stuart rimane incinta e, in aggiunta alla rottura che questo matrimonio ha portato con il fratellastro e la cugina Elisabetta, ben presto scopre di essere ancora più sola. L’uomo che ha sposato si rivela infatti malvagio, rozzo, e ben lontano da quei versi poetici tanto amati dalla sovrana. «Parla rozzamente e ad alta voce, si ubriaca coi suoi compagni e, una volta che la regina cerca di allontanarlo da tale indegna compagnia, la tratta in maniera così mortificante che essa scoppia a piangere per questa pubblica umiliazione.»[2] Adirata per essersi concessa a un uomo simile, Mary finisce per togliergli tutto e si avvicina sempre più a Davide Rizzio, un musicista che ben presto finisce per divenire importante nella sua corte, fino a raggiungere la posizione di suo segretario. Questa vicinanza non fa che aumentare il malcontento dei lord protestanti, timorosi della sconfitta della Riforma, e del marito stesso, che non si sente più messo al centro dell’attenzione. L’uccisione di Rizzio I pettegolezzi a corte corrono veloci, e quando alle orecchie del re ormai messo da parte arriva la voce che sua moglie potrebbe intrattenersi anche di notte con questo suo nuovo amico, impazzisce. Proprio come Otello, che cade nella trappola della gelosia e arriva a perdere il senno a seguito di un semplice dubbio esternatogli da Iago, un singolo fazzoletto diventato la prova tangente dell’infedeltà di Desdemona, così Mary Stuart passa dall’essere considerata una moglie devota a traditrice. «I sospetti sono per loro stessa natura come veleni» scriveva Shakespeare nel III atto. Ma la sete di vendetta di questo marito rozzo e geloso non si limita alla sola uccisione di Davide Rizzio; l’uomo ha infatti in mente un piano: sua moglie deve assistere alla morte dell’amante. La notte dell’assassinio di Rizzio, Mary Stuart rimane impotente dinanzi all’ira di Darnley. Non può fare nulla per salvare il suo amico dalla morte, ma nel suo cuore si instilla una certezza: non perdonerà mai suo marito per la sua assurda crudeltà. Per lei, quel 9 marzo, suo marito è morto assieme a Rizzio. Gli anni di rivalità con sua cugina Elisabetta l’hanno resa un’abile giocatrice; il modo in cui colpirà suo marito sarà mediante l’inganno. In seguito all’uccisione di Rizzio, segregata da Darnley, con l’astuzia riesce a vincere questa prima battaglia contro di lui. Finge di avere le doglie, e il marito, preoccupato, l’assiste. In quest’occasione Mary Stuart riserva al marito dolci parole ma nel suo intimo cova un odio e una rabbia mai provati prima. «Solo il pensiero della vendetta occupa ora la sua mente» scrive Zweig. Davide Rizzio sarà vendicato, e il re di Scozia, dopo aver perso ogni influenza sulla corte, verrà ucciso. La discesa di Darnley Dopo essersi fatta liberare con l’astuzia, Mary punisce il marito pubblicamente, e nel modo più meschino: mettendogli tutta la corte e i lord contro. Gli fa dichiarare apertamente di non aver messo in atto la morte di Rizzio, e una simile menzogna, dopo aver tanto complottato, si ripercuote contro di lui. Da quel momento Darnley sarà solo, e pagherà a caro prezzo l’uccisione di Rizzio. La nascita di Giacomo Mary lascia Holyrood e si reca a Edimburgo per partorire. Il 9 luglio nasce Giacomo, futuro unificatore del regno di Scozia e Inghilterra. Per paura che possano dichiarare suo figlio illegittimo, a causa degli stessi pettegolezzi che hanno portato all’assassinio di Rizzio, Mary Stuart afferma solennemente che Darnley è il padre del bambino. Dopo il parto, il re comincia a divenire sempre più insignificante a palazzo. Non ha voce in capitolo, non viene chiamato durante le riunioni e viene rifiutato dalla moglie in camera da letto. La sovrana vorrebbe tanto liberarsi di lui, ma deve resistere: presto Giacomo sarà battezzato, e lei non vuole che la legittimità di suo figlio venga compromessa. Si limita dunque a ignorare il marito, a trattarlo come una nullità. Sarà inevitabile, visti gli eventi, che il cuore di Mary Stuart inizi a pulsare per un altro uomo, un uomo che la dominerà completamente… Un uomo che ha già tutto, e che non si farebbe mai prendere in giro come Darnley [1] Dal testo di Stefan Zweig, Vita di Maria Stuarda: la rivale di Elisabetta I d’Inghilterra, Bompiani, 2013, si legge che questo è l’appellativo che Mary Stuart darà a suo marito Darnley [2] Stefan Zweig, Vita di Maria Stuarda: la rivale di Elisabetta I d’Inghilterra, Bompiani, 2013

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Vita e misteri di Mary Stuart – Capitolo cinque

Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More storia Shoah, Olocausto e genocidio: Le differenze e il significato di tre termini fondamentali 23.01.25 firstletter Vita e misteri di Mary Stuart – Secondo capitolo 23.01.25 storia La maledizione dell’anno zero di Abramo Lincoln: storia, mito e qualche risata 23.01.25 Cinema Miss Austen: la nuova miniserie della BBC che celebra il legame tra Jane Austen e sua sorella Cassandra 23.01.25 società Se i compiti a casa li fa ChatGPT 23.01.25 società Addio a Cioè: la fine di un’era per la storica rivista 22.01.25 scrittura creativa Scrivere un romanzo: la parola FINE è solo l’inizio della fine 22.01.25 libri Non si è quanti – e quali – libri si legge: ovvero cronaca di un lettore moderno 21.01.25 Una nuova Mary Il secondo matrimonio di Mary Stuart Quando viene stabilito che Mary di Scozia deve trovare un nuovo marito, Elisabetta le fa una proposta: Robert Dudley, suo amante. Ma perché questa scelta? Tutti a corte sono a conoscenza della simpatia che la sovrana prova per Dudley, eppure non lo ha scelto come marito. Che lasci a Mary i propri scarti come prova della sua superiorità, o che la scelta del suo amante sia un semplice pretesto per controllarla? Nessuno sa quale sia il motivo, fatto sta che la proposta di sua cugina è un’offesa per Mary Stuart. La giovane sovrana si oppone sin da subito: Dudley non è minimamente di sangue reale… come potrebbe lei, regina sin dalla culla, sceglierlo come marito? Mary sa quanto siano precari i suoi rapporti con la cugina, per questo motivo agisce d’astuzia e le fa solo credere di accettare la sua proposta. Invia a Londra James Melville, suo fedele nobile, col compito di abbindolare Elisabetta in ambito politico. Fin da subito, la regina d’Inghilterra appare agli occhi dell’emissario in tutta la sua ipocrisia: finge, eppure non osa dichiarare guerra alla sovrana scozzese. Lord Henry Darnley, il secondo amore di Mary Stuart Il cuore di Mary Stuart ricomincia a battere per la prima volta dopo la perdita di Francesco, e adesso per un giovane di sangue reale, inviatole proprio da Elisabetta: lord Darnley. Mary è sin da subito attratta da lui e ha un’unica certezza: il matrimonio, a dispetto del volere di sua cugina. Suo unico alleato in quest’unione è Davide Rizzio, il quale vede nel matrimonio di Mary con Darnley il ritorno definitivo del cattolicesimo. La dura opposizione del conte di Moray, fratellastro di Mary Stuart Fin quando si trattava di tenere la reggenza di un governo in cui regnava solo la sorella, Moray sembrava starsene tranquillo, ma con l’avvento di un marito cattolico egli sa che il trono scozzese è in pericolo. Non gli resta dunque che una cosa da fare: fuggire e cercare alleati; ma viene sconfitto prima di poter agire. Rimasto solo, corre a cercare protezione da Elisabetta, in Inghilterra. Moray non è infatti l’unico a opporsi a quest’unione: la stessa regina d’Inghilterra va su tutte le furie e non riesce a comprendere come abbia potuto commettere un tale passo falso, inviando proprio Darnley dalla cugina. Pur di evitare questo matrimonio, arriva a proporre a Mary la tanto ambita successione al trono. Contro ogni previsione, però, Mary Stuart non cede e il 29 luglio i due convolano a nozze. Improvvisamente, l’adolescente vedova diviene una donna forte, che potrebbe addirittura agire contro Elisabetta. Quest’ultima non può dimostrarsi apertamente in disaccordo con il matrimonio; comincia quindi ad agire nell’ombra, pagando i lord e istruendo il conte di Moray affinché la tenga fuori dalla macchinazione. Con il matrimonio di Mary Stuart e lord Henry Darnley i rapporti con l’Inghilterra diventano ancora più tesi, e qualcosa in quel finto rapporto di buonismo tra le due parenti si rompe per sempre.  

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Vita e misteri di Mary Stuart – Quarto capitolo

Di Cristina Ferri Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo. Libri di Cristina Ferri Fai clic qui LEGGI ANCHE società 08.01.23 Il ladro di libri inediti Filippo Bernardini arrestato a New York Lei, mia madre Rischia vent’anni di carcere il trentenne Filippo Bernardini, un italiano arrestato ieri a New York per il furto telematico di centinaia di Read More storia Shoah, Olocausto e genocidio: Le differenze e il significato di tre termini fondamentali 23.01.25 firstletter Vita e misteri di Mary Stuart – Secondo capitolo 23.01.25 storia La maledizione dell’anno zero di Abramo Lincoln: storia, mito e qualche risata 23.01.25 Cinema Miss Austen: la nuova miniserie della BBC che celebra il legame tra Jane Austen e sua sorella Cassandra 23.01.25 società Se i compiti a casa li fa ChatGPT 23.01.25 società Addio a Cioè: la fine di un’era per la storica rivista 22.01.25 scrittura creativa Scrivere un romanzo: la parola FINE è solo l’inizio della fine 22.01.25 libri Non si è quanti – e quali – libri si legge: ovvero cronaca di un lettore moderno 21.01.25     L’addio alla Francia e il ritorno a casa L’addio alla Francia è per Mary straziante. Una vedova adolescente, che ha visto in poco tempo sfumare la corona francese, in rapporti precari con l’Inghilterra che le apparterrebbe di diritto, e ora di ritorno nel suo paese d’origine per tentare di non farsi strappare anche quella scozzese, di corona: ecco chi è Mary Stuart adesso. La regina viene accompagnata fino a Calais dallo stesso grande corteo che l’aveva accolta con fuochi d’artificio al suo arrivo in quella terra che l’avrebbe viziata e presto dimenticata; solo che una volta rientrata in Scozia non trova nessuno ad attenderla, questo apprendiamo leggendo la biografia di Zweig. Regina di Scozia Il 19 agosto 1561, dopo 13 anni di lontananza, Mary Stuart approda a Leith e presto si accorge di quanto il suo paese sia povero. Nessuna cerimonia per lei; i suoi abiti appaiono quasi fuori luogo, tanta è la miseria che circonda il suo popolo. Un paese diviso La Scozia è divisa dalle lotte religiose. Saldamente cattolica, Mary Stuart non accetta di diventare protestante solo per placare le lotte che minacciano il suo paese. Ma la Chiesa papista di Roma appare così lontana in questo paese straniero, ove tutti sembrano abbracciare la religione di sua cugina Elisabetta, la regina d’Inghilterra. Perfino il suo fratellastro, il conte di Moray James Stuart, è protestante, e come tale cerca di arraffare quanto può dai sequestri della Chiesa e di imporre il protestantesimo come unica religione dominante. Ma se il conte di Moray si mostra sin da subito un uomo capace di destreggiarsi fra i due regni, sarà John Knox a darle del filo da torcere. John Knox e il fanatismo religioso «La sua vera Bibbia è solo il Vecchio Testamento»[1], non si piega al volere della regina e non la teme. Uomo colto e severo, non tollera pensieri diversi dai suoi. «Chi non la pensa come lui è subito bollato come delinquente.»[2] Mary Stuart, cattolica convinta, si trova subito in disaccordo con lui. Quando apprende che l’uomo ha impedito la celebrazione delle messe, crede di aver trovato un escamotage continuando a celebrare nella propria cappella privata, ma il giorno della santa messa è costretta a interrompere le sue preghiere a causa di una folla agitata che si oppone al rito cattolico. Quale destino infausto si abbatte su questa giovane donna sola, vedova, in un paese straniero e con una cugina che la vuole morta, un fratellastro che ambisce segretamente al suo trono e un fanatico religioso che le impedisce di pregare? Cosa ne sarà di lei?   [1] Stefan Zweig, Vita di Maria Stuarda: la rivale di Elisabetta I d’Inghilterra, Bompiani, 2013 [2] Stefan Zweig, Vita di Maria Stuarda: la rivale di Elisabetta I d’Inghilterra, Bompiani, 2013  

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