Vintage Girl. Chi fermerà la musica?

#episodio uno

Hai presente quella sensazione di nostalgia sfrenata che ti prende quando senti alla radio, o per caso, una canzone che non ascoltavi da molto tempo? Quell’insieme di ricordi che all’inizio sembrano legati solo alle parole della canzone, ma poi cominciano a spaziare, per arrivare a comprendere persone, case, libri auto, viaggi e fogli di giornale? Ecco. Quello che vogliamo fare è catturare quell’insieme di emozioni e fartele ritrovare tra queste pagine. E ci proveremo attraverso gli articoli che pubblicheremo qui ogni mese, ma anche su Instagram, dove ogni lunedì mattina (con apparizioni sparse anche durante la settimana, quindi state sempre attenti) ti allieteremo con una nuova canzone a tema. 

Chi siamo? Siamo le Vintage Girls e siamo qui per punirv… ah, no, quelle erano altre. In verità siamo Arianna Ciancaleoni e Nelli B., due autrici Land che, nel 2022 hanno scoperto di avere un’insana passione per le canzoni del passato. E per passato si intendono anche gli anni Novanta e Duemila: sì, sono oltre vent’anni fa, anche se stentiamo a crederci!

Dunque, da novembre in poi, nessuno dovrà più fermare la musica. Sono arrivate le Vintage Girls e cominciano subito a parlarti di note e ricordi, con una playlist di 10 gruppi musicali, alcuni ancora attivi, che sicuramente conosci. Arianna ti parlerà dei successi internazionali, Nelli di quelli italiani.
Alert: ti verrà immediatamente voglia di cantare! Noi ti abbiamo avvertito!

La playlist di novembre

  1. BEE HIVE – Freeway. 

Ah, pensavi fossero solo canzoni serie? Non avevi capito niente! Anche se adesso riguardare Kiss Me Licia può sembrare anacronistico, nel 1985 questo cartone animato ebbe un grande successo e un considerevole numero di ragazzine si innamorarono di Mirko, il cantante bicolor dei Bee Hive. Questa era una delle sue hit più famose, dal testo molto complesso composto da tre strofe che si ripetono all’infinito e da un video degno dei rocker dannati degli anni Ottanta.
Freeway, freeway con te, solo io e te. Ah. Menzione speciale per Satomi, di cui ho sempre cercato di imitare il colore dei capelli, senza mai riuscirci. Ma non mi arrendo: se tra quarant’anni vedrete un’ottantenne coi capelli lunghi e lilla, potrei essere io!
https://www.youtube.com/watch?v=MAwACkuv1Ms

2. BLUE – Sorry seems to be the hardest word

Non è una canzone originale dei Blue e siamo d’accordo. In realtà fu incisa da sir Elton John nel 1976 e aveva fin da subito avuto successo, tanto che quando il produttore impose ai Blue di inserire una cover nel loro album, Lee Ryan pensò subito a questa, che era la sua canzone preferita di sempre. Chi avrebbe mai immaginato che Elton John avrebbe accettato non solo di suonare, ma anche di cantare con loro? E invece, è successo, nel 2002. 

E non trovi che “Scusa” sia sempre la parola più difficile da dire, non solo in amore? Quante volte l’hai pensato, anche durante le più rabbiose giornate di lavoro? Io spesso, soprattutto quando i clienti non rispondono, spariscono, ti mandano richieste sbagliate, le cambiano, ci ripensano e poi ti accusano. Scusa ci starebbe bene… prendete spunto da sir Elton!

https://www.youtube.com/watch?v=OXqw6ERK09o


3. SPICE GIRLS – Wannabe

Nel 1996 il mondo conosceva per la prima volta Melanie Chisholm, Geri Halliwell, Victoria Adams, Emma Bunton e Melanie Brown, ovvero la risposta femminile alle boyband internazionali come i Take That. Erano le regine incontrastate della musica pop inglese, del merchandising e del gossip di quegli anni. Forse non tutti sanno che fecero anche un film, né che i Red Hot Chili Peppers hanno suonato una versione hard rock del brano durante alcuni concerti e che l’album di debutto delle Spice superò i Beatles quanto a velocità di incremento delle vendite. È impossibile non riconoscere Wannabe fin dalla risata iniziale e d’altra parte, chi non ha mai voluto “zigazig, ah”? Per quanto mi riguarda, il mio lato Spice è stato sempre evidente, perché avevo addirittura il motorino sponsorizzato da loro, il mitico Sonic 50. E ce l’ho ancora!

https://www.youtube.com/watch?v=gJLIiF15wjQ 

4. ABBA – Dancing Queen
Più vintage degli ABBA, sarebbe quasi impossibile. Questa celeberrima canzone fu cantata per la prima volta per il matrimonio del re di Svezia: gli ABBA, in abiti tradizionali del XVIII secolo, dedicarono l’esibizione alla nuova regina. Innumerevoli sono le cover, ma nel 2008 ebbe un nuovo, grandissimo successo, grazie al film Mamma Mia! con Meryl Streep e Amanda Seyfried. E proprio come nel film, quando sentiamo questa canzone, non ballare è impossibile. A qualsiasi età, ci sentiamo regine della pista, con indosso un immaginario boa di piume. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=xFrGuyw1V8s


5. BEE GEES – How deep is your love?
Se pensate che i Blue siano stati l’unica boyband a fare cover di grandi successi internazionali, sbagliate di grosso. Nel 1996, i Take That reinterpretano un grande classico non solo della musica, ma anche del cinema internazionale, per salutare i fan prima dello scioglimento (fiumi di lacrime qui). Nel 1977, i Bee Gees avevano composto la colonna sonora del film “Saturday Night Fever”, con un sorprendente e pressoché esordiente John Travolta. Cosa ci dimostra questo? Che dal passato possiamo solo imparare, mi pare chiaro. Anche se fare meglio, beh… spesso è dura. Non me ne vogliano i Take That. E comunque, non so tu, ma io ero team Gary Barlow!

https://www.youtube.com/watch?v=XpqqjU7u5Yc 

La domanda interessante ora è: cosa succedeva invece nella nostra Italia? Chi, da nord a sud, faceva cantare connazionali e dava filo da torcere agli artisti stranieri? Andiamo in ordine cronologico, riportando in auge canzoni che sicuramente ti hanno colpito… o forse no!


6. COLLAGE, Tu mi rubi l’anima.

 

Gruppo di genere musicale che possiamo assimilare al pop melodico italiano, i Collage arrivano secondi al Festival di Sanremo nel 1977. Negli anni la composizione del gruppo varia più volte, ma i Collage collezionano il loro successo più grande tra gli anni settanta e ottanta, con canzoni che ricordano molto gli amori estivi in quel di Riccione.

E ora la domanda del secolo? Come posso io, anno 1992, amare questa canzone? Semplice, le feste di paese! Sembra infatti che i parroci prediligano queste band per le loro celebrazioni annuali e – all’incirca una quindicina di anni fa – scopro all’improvviso l’esistenza di questo gruppo in un torrido 2 agosto. Resto così folgorata dalle canzoni che, la settimana successiva, trovo sulla scrivania un CD con tutti i loro successi.

 

https://youtu.be/rgmZWPqyKnU?si=rhcaQZXNIL5ZJbA0

 

7. 883, Non ti passa più

 

1997, esce il disco La dura legge del gol!, album che raccoglie tra i successi più incredibili della band di cui un tempo faceva parte Max Pezzali, con cui ha comunque continuato a collaborare anche nella sua fase da solista.

Scegliere una canzone piuttosto che un’altra degli 883 non è così semplice come si potrebbe pensare; ognuna di essa è collegata a un particolare momento di vita di tutti noi. Non ti passa più, però, mi ha sempre lasciato il sorriso addosso. Ogni volta che l’ascolto, penso a un ipotetico gruppo di amici maschi, sconfortato dall’amico di turno che perde la testa per la ragazza sbagliata, aspettando pazientemente che la relazione faccia il suo corso e di avere l’occasione, più o meno presto, di poter dire “te lo avevo detto”. Sì, c’è della nostalgia anche in canzoni come queste, magari non come in Come mai, ma si avvicina molto.

 

https://youtu.be/r-JOJoK46fI?si=7iI_GEyX3oXsoLhC

 

8. LÙNAPOP, Qualcosa di grande.

 

È il 2000, i Lunapop vincono l’edizione del Festivalbar di quell’anno con la canzone che ha segnato l’adolescenza (e non solo) di tutti coloro nati a cavallo tra gli anni ottanta e i novanta. Circa vent’anni dopo, nel 2021, la canzone viene certificata disco di platino.

Cosa c’è di più struggente di Cesare Cremonini che canta un amore rinnegato o magari non corrisposto?

Niente, ve lo dico io che qualche anno dopo – quando la canzone era oramai un fenomeno musicale – frequentavo le scuole medie e ricevevo il primo sonoro (per restare in tema) due di picche. Riesci a immaginarmi, vero, china sulle tavole di educazione tecnica, che alterno lacrime a Kinder Pinguì e muovo la testa ritmicamente. Sarà per quello che la mia cervicale è irrimediabilmente compromessa? Chissà.

 

https://youtu.be/wmD0bX3Xr1k?si=o2UjYQ7hPPtIkS5P


9. LOLLIPOP, Down, down, down.

 

2001, non capisco una parola di inglese se non “The pen is on the table”, ma non posso esimermi dall’inscenare in casa dei balletti degni delle Spice Girls dei molisani dispersi. Col senno di poi, non li ha visti nessuno e direi che va benissimo così.

Le Lollipop esordiscono con questo singolo, dopo essersi formate (gruppo interamente femminile) nella trasmissione Popstars, in onda dal 2001 al 2003 su Italia 1. So che te lo ricordi! Devi, per forza!

Il singolo, dopo l’uscita, diviene per alcune settimane la canzone più ascoltata in Italia.

Le Lollipop, purtroppo meteore, si sciolgono nel 2005, per poi riformarsi nel 2017 con apparizioni saltuarie. 

 

https://youtu.be/vILS6KvpUPM?si=fj_EJeI_AmfONgT_



10. NOMADI, Io voglio vivere.

È il 2003, anno in cui il gruppo festeggia i quarant’anni di attività con il disco Nomadi 40. Come per quanto avviene per i Collage (ma possiamo menzionare anche i Matia Bazar), i Nomadi hanno più volte visto cambiare i componenti del gruppo che nacque nel 1963 e divenne celebre (quantomeno per la generazione di chi scrive questo articolo) per la canzone Io vagabondo.

Questa band si caratterizza per i temi sociali cantati attraverso i testi delle loro canzoni, senza mai sconfinare eccessivamente nel campo politico.

Nel caso specifico, Io voglio vivere rappresenta un inno alla vita, a viverne intensamente ogni evento, sia esso di gioia o di dolore. 

“E anche il buio serve ad immaginare

La ragione che ci invita a provare”, esprime al meglio il concetto di come il buio possa essere allo stesso tempo riscatto e voglia di rivalsa verso una vita crudele.

 

https://www.youtube.com/watch?v=2B93Svv1qRI

Non sei d’accordo con la nostra playlist?
Vorresti aggiungere altro? Anche noi! Non immagini quanto sia dura fare selezione!
Ma non ti preoccupare, questo è solo l’inizio!
La playlist completa delle Vintage Girls è anche su Spotify! 

1 commento su “Vintage Girl. Chi fermerà la musica?”

  1. Ragazze vi siete superate …mi avete riportato tra le mie canzoni preferite..continuate cosi..chi fermerà la musica di Vexia e nelly???? Nessuno….
    Vintage girl top forever♥️💪🥰

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