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Lippo in Fiaba con Elisabetta Venturi ed Emanuela Marra

Il 27 e 28 settembre, a Calderara di Reno (BO), la rassegna Lippo in Fiaba ospiterà due voci fresche della narrativa contemporanea: Elisabetta Venturi, autrice di Il vestito blu, ed Emanuela Marra, con il suo romanzo A.A.A. memoria cercasi.Due opere differenti ma complementari, unite dal desiderio di raccontare emozioni autentiche e storie capaci di toccare corde profonde nei lettori. L’iniziativa rientra nel ricco calendario di eventi di Lippo in Fiaba, festival che unisce letteratura, cultura e intrattenimento per grandi e piccoli.   Scopri Land Magazine admin Settembre 25, 2025 Lippo in Fiaba con Elisabetta Venturi ed Emanuela Marra Il 27 e 28 settembre, a Calderara di Reno (BO), la rassegna Lippo in Fiaba ospiterà due voci fresche della narrativa contemporanea: Elisabetta Venturi, autrice di Il vestito blu, ed Read More Lorenzo Foschi Settembre 25, 2025 Giappone360: tra sicurezza, rigore e contraddizioni culturali A CURA DI I LIBRI DI LORENZO FOSCHI Lathar Lathar – Zero Piacere, sono Lorenzo!Italianissimo, genovese, e da sempre appassionato del Giappone. Ho incontrato questa cultura per la prima volta Read More admin Settembre 24, 2025 Dawson’s Creek, la reunion del cast che emoziona i fan e l’assenza di James Van Der Beek A oltre vent’anni dalla conclusione di Dawson’s Creek, il celebre teen drama che ha segnato la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000, il cast si è ritrovato per Read More admin Settembre 23, 2025 Economia dei genocidi: quando le aziende traggono profitto dalla morte di milioni di persone Quando si parla di genocidi il pensiero corre immediatamente all’orrore dei massacri, al dolore delle vittime e al silenzio assordante della memoria. Ma c’è un’altra dimensione, spesso meno raccontata eppure Read More admin Settembre 23, 2025 I diversi tipi di editoria: editoria a pagamento, crowdfunding, free print on demand, editoria mista, free tradizionale e self publishing Nel mondo dell’editoria di oggi, chi desidera pubblicare un libro ha a disposizione numerose strade. Accanto al modello classico delle case editrici tradizionali, sono nate nuove possibilità che danno maggiore Read More admin Settembre 22, 2025 Hemingway e Fitzgerald: mito, amicizia e il mistero di una presunta relazione Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald sono due colonne portanti della letteratura del Novecento. Le loro vite, intense e tormentate, si intrecciarono negli anni parigini della cosiddetta Lost Generation. Un Read More admin Settembre 22, 2025 Apre a Times Square il Central Perk di Friends: la caffetteria più iconica della TV diventa realtà Chi avrebbe mai detto che un giorno saremmo stati in fila per un cappuccino in un posto che esiste solo nella nostre serate anni ’90 trascorse con Monica che pulisce Read More Silvia Dal cin Settembre 22, 2025 Dal 22 al 28 settembre SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE SORDE Dal 22 al 28 settembre si celebra una settimana internazionale molto importante quella dedicata ai diritti e alla cultura delle persone sorde. A partire da lunedì 22 settembre, ogni giornata Read More admin Settembre 20, 2025 Auguri a Elisabetta Venturi della redazione Land Magazine 20 SETTEMBRE È il 263esimo giorno del calendario gregoriano. Accadde il 20 settembre:nel 1519 Magellano inizia il suo viaggio intorno al mondo;nel 1946 si svolge la prima edizione del Festival cinematografico di Read More Silvia Dal cin Settembre 19, 2025 IL 19 SETTEMBRE 1985 CI LASCIAVA ITALO CALVINO «Dati biografici: io sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere. (Quando contano, naturalmente.) Perciò dati biografici non ne do, o li Read More

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Dawson’s Creek, la reunion del cast che emoziona i fan e l’assenza di James Van Der Beek

A oltre vent’anni dalla conclusione di Dawson’s Creek, il celebre teen drama che ha segnato la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000, il cast si è ritrovato per una reunion tanto attesa. L’evento, organizzato a Los Angeles, ha rappresentato un tuffo al cuore per i fan di tutto il mondo, che hanno potuto rivedere insieme molti degli interpreti che hanno dato vita a personaggi indimenticabili. Una serata di emozioni e ricordi   Sul palco si sono presentati Katie Holmes (Joey Potter), Joshua Jackson (Pacey Witter), Michelle Williams (Jen Lindley) e altri volti storici della serie. L’incontro è stato un susseguirsi di emozioni, sorrisi e ricordi: gli attori hanno condiviso aneddoti dal set, momenti di complicità vissuti durante le riprese e riflessioni sull’impatto che la serie ha avuto non solo sulle loro carriere, ma anche su milioni di spettatori. L’atmosfera era carica di nostalgia, ma anche di gratitudine. Ogni intervento ha sottolineato come Dawson’s Creek abbia lasciato un segno indelebile nella cultura pop e nella memoria collettiva di chi, negli anni, è cresciuto insieme ai suoi protagonisti. L’assenza di James Van Der Beek   Nonostante l’entusiasmo generale, non è passata inosservata l’assenza di James Van Der Beek, volto del protagonista Dawson Leery. L’attore non ha potuto partecipare per motivi di salute, comunicando il suo dispiacere tramite i social. Van Der Beek ha fatto sapere quanto desiderasse essere presente e ha ringraziato i fan per il calore dimostrato anche a distanza. Per colmare il vuoto, durante la serata è stato mostrato un suo video-messaggio, che ha strappato applausi e commozione. Il legame con una generazione La reunion ha ribadito quanto la serie resti un fenomeno senza tempo. Dawson’s Creek non è stata solo una storia di adolescenti, ma un racconto universale di crescita, amicizia e sentimenti che ancora oggi trova riscontro nelle nuove generazioni. Vedere riuniti gli attori, dopo tanti anni, ha riacceso nei fan lo stesso entusiasmo di un tempo, riportandoli idealmente sulle rive di Capeside. Uno sguardo al futuro Sebbene non sia stato annunciato alcun nuovo progetto legato alla serie, la reunion ha alimentato il desiderio dei fan di rivedere ancora insieme il cast, magari in altre occasioni. James Van Der Beek stesso ha promesso che, appena le sue condizioni glielo consentiranno, farà di tutto per partecipare a futuri incontri. In attesa di quel momento, la reunion di Los Angeles resta una celebrazione sincera di ciò che Dawson’s Creek ha rappresentato: un punto di riferimento per un’intera generazione e una pietra miliare nella storia delle serie tv. Scopri Land Magazine admin Settembre 24, 2025 Dawson’s Creek, la reunion del cast che emoziona i fan e l’assenza di James Van Der Beek Read More admin Settembre 23, 2025 Economia dei genocidi: quando le aziende traggono profitto dalla morte di milioni di persone Quando si parla di genocidi il pensiero corre immediatamente all’orrore dei massacri, al dolore delle vittime e al silenzio assordante della memoria. Ma c’è un’altra dimensione, spesso meno raccontata eppure Read More admin Settembre 23, 2025 I diversi tipi di editoria: editoria a pagamento, crowdfunding, free print on demand, editoria mista, free tradizionale e self publishing Nel mondo dell’editoria di oggi, chi desidera pubblicare un libro ha a disposizione numerose strade. 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Economia dei genocidi: quando le aziende traggono profitto dalla morte di milioni di persone

Quando si parla di genocidi il pensiero corre immediatamente all’orrore dei massacri, al dolore delle vittime e al silenzio assordante della memoria. Ma c’è un’altra dimensione, spesso meno raccontata eppure fondamentale per comprendere a fondo queste tragedie: quella economica. Dietro ogni genocidio, infatti, non ci sono esclusivamente ideologie totalitarie e fanatismi etnici, ma anche interessi materiali, aziende che hanno tratto profitto e industrie che hanno trasformato la morte in affari. È una realtà dura da accettare, in quanto ci costringe a guardare al genocidio non solo come a un crimine politico, ma come a un sistema in cui l’economia diventa complice e beneficiaria. Vediamo alcuni precedenti storici (ma anche contemporanei, contingenti) che ci permettono di capire meglio. L’Olocausto e l’industria del Terzo Reich   L’esempio forse più noto è quello dell’Olocausto. La multinazionale chimica IG Farben, poi smembrata dopo la guerra nei gruppi Bayer, BASF e Hoechst, utilizzò il lavoro forzato di migliaia di deportati nei campi di concentramento e produsse il gas Zyklon B, impiegato nelle camere a gas. Aziende come Krupp e Siemens impiegarono a loro volta prigionieri come manodopera schiava nelle fabbriche di armamenti e apparecchiature elettriche. L’industria tessile Lodenfrey beneficiò dell’“arianizzazione”, ossia la confisca di imprese ebraiche a prezzi irrisori, e costruì la propria ricchezza anche sullo sfruttamento dei detenuti. Questi esempi mostrano come lo sterminio non fu solo ideologia e follia omicida, ma anche (forse soprattutto?) un progetto economico che garantì profitti enormi a chi collaborò con il regime. La Shoah, in questo senso, divenne una macchina industriale della morte in cui politica e capitale procedevano di pari passo. Alcuni esempi:  IG Farben: un colosso chimico tedesco durante il Terzo Reich. IG Farben utilizzava lavoro forzato — inclusi prigionieri di Auschwitz — e produceva materiali chimici vitali per la macchina di guerra nazista, compresa la fornitura di Zyklon B, il gas usato nelle camere a gas. FONTE: Wikipedia Degussa (via una sussidiaria di IG Farben), e la produzione e distribuzione di Zyklon B tramite la società Degesch. CONTE: Wikipedia HASAG (Hugo Schneider AG): mensilmente sfruttava lavoro dei detenuti nei campi di concentramento, producendo armamenti e beni correlati. FONTE: Wikipedia Lodenfrey: industria tessile che si avvantaggiava di lavoro coatto, “arianizzazione” di aziende di proprietari ebrei, sfruttamento dei prigionieri.   Il Ruanda e il ruolo degli affari Anche il genocidio del 1994 in Ruanda, in cui in soli cento giorni furono massacrate quasi un milione di persone, dimostra quanto l’economia possa intrecciarsi con la violenza. Non solo le milizie a compiere gli eccidi: dietro di loro c’erano finanziatori, commercianti e imprenditori che importarono strumenti di morte, come i machete distribuiti in massa. L’economia del genocidio non terminò con la fine dei massacri: nelle regioni dei Grandi Laghi il controllo delle miniere e delle risorse naturali divenne la posta in gioco di nuove guerre e persecuzioni, che ancora oggi alimentano conflitti e sfruttamento. La ricchezza derivata dal coltan (utile per i microchip) dall’oro e dai diamanti si è spesso tradotta in sangue, il che rese e rende ancora l’economia un campo di battaglia tanto quanto le armi. Anche qui, vediamo alcuni esempi più specifici:  Félicien Kabuga, uno dei principali finanziatori del genocidio in Ruanda, importò machete in grandi quantità per le milizie, incanalando risorse economiche per l’omicidio di massa. FONTE: Council on Foreign Relations Il ruolo delle imprese locali o gruppi economici nel finanziare o supportare logisticamente il genocidio, anche se non sempre documentato con la stessa trasparenza degli esempi nazisti. Anche dopo la fine dell’orrore, le risorse naturali nella regione dei Grandi Laghi africani sono state coinvolte in conflitti che fanno eco al genocidio: il commercio di minerali, il controllo delle terre, l’esportazione di colture agricole, ecc., sono diventati leve economiche nella guerra, nelle persecuzioni e nei conflitti etnici.   L’economia dell’occupazione contemporanea   Un recente rapporto delle Nazioni Unite, “From economy of occupation to economy of genocide” del Relatore Speciale Francesca Albanese, denuncia che molte aziende sono coinvolte nel sostenere l’occupazione israeliana e il genocidio dei palesinesi: attività edilizie illegali, sfruttamento delle risorse idriche, demolizioni, forniture militari, tecnologie di sorveglianza sono solo alcuni esempi.  Nel contesto palestinese, infatti, sembra che imprese private abbiano fornito macchinari per demolizioni, materiali per la costruzione di insediamenti e sistemi di sorveglianza tecnologica. Alcuni istituti bancari internazionali hanno finanziato aziende coinvolte in attività che contribuiscono a consolidare l’occupazione, trasformando la repressione in un affare. L’ONU ha parlato apertamente di “economia dell’occupazione”, sottolineando come la catena di approvvigionamento globale renda anche il consumatore finale un ingranaggio inconsapevole di questo meccanismo. Come si genera profitto dai genocidi In tutti questi esempi ciò che accomuna il meccanismo è la capacità del sistema economico di adattarsi alla logica dello sterminio. Le imprese ottengono manodopera a costo zero attraverso il lavoro forzato, si appropriano di beni confiscati, vendono strumenti di repressione, gestiscono la logistica, oppure sfruttano le risorse naturali di territori devastati. Il genocidio non è mai soltanto un fenomeno politico o militare: è sempre anche un affare, un business che conviene a qualcuno. Meccanismi di profitto nei genocidi Ecco dunque come le aziende possono trarre vantaggio: Produzione diretta di strumenti di morte – armi, gas, mezzi di trasporto per deportazioni, infrastrutture dei campi, ecc. Lavoro forzato / schiavitù – uso di prigionieri, detenuti, minoranze costrette a lavorare senza diritti o paga. Espropriazioni  – sottrazione di beni di minoranze perseguitate, aziende confiscate, proprietà rubate che migrano verso aziende compiacenti. Fornitura logistico‐infrastrutturale – aziende che costruiscono infrastrutture, demoliscono, forniscono mezzi, macchinari, trasporti o tecnologie che abilitano genocidi o pulizie etniche. Finanziamenti, investimenti, mercati di fornitura – banche, investor istituzionali, contratti governativi che finanziano indirettamente attività genocidarie. Ricavi da risorse naturali – attorno a zone di guerra/genocidio, il controllo delle risorse (terre, minerali, agricoltura) diventa una fonte di ricchezza per chi controlla militarmente o politicamente. Connivenza legale, silenzi, negazioni – assenza di trasparenza, lobbying, negazione, distruzione documenti, rifiuto di risarcimento o compensazione. La responsabilità morale e civile La giustizia internazionale, dal Tribunale di Norimberga fino al Tribunale penale per il Ruanda, ha provato (spesso in maniera inefficace o blanda) a colpire i

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I diversi tipi di editoria: editoria a pagamento, crowdfunding, free print on demand, editoria mista, free tradizionale e self publishing

Nel mondo dell’editoria di oggi, chi desidera pubblicare un libro ha a disposizione numerose strade. Accanto al modello classico delle case editrici tradizionali, sono nate nuove possibilità che danno maggiore libertà e responsabilità agli autori. Tra queste spiccano editoria a pagamento, crowdfunding, free print on demand con case editrici, editoria mista, free tradizionale e self publishing. Conoscere le caratteristiche di ciascuna opzione è fondamentale per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. Questo articolo si limita a descrivere le differenze tra i vari modelli, senza esprimere giudizi di valore: l’obiettivo è fornire una panoramica chiara e neutrale, lasciando all’autore la libertà di valutare quale strada intraprendere. Editoria a pagamento: investire per vedere pubblicato il proprio libro   Scopri il corso Nell’editoria a pagamento lo scrittore finanzia direttamente la pubblicazione del suo testo, coprendo i costi di editing, grafica, stampa e distribuzione.Pro: pubblicazione garantita.Contro: spese elevate e distribuzione spesso ridotta.È l’ideale se il tuo libro… ha un valore personale o affettivo, e desideri vederlo pubblicato senza affrontare selezioni o attese troppo lunghe. Crowdfunding: il sostegno dei lettori Il crowdfunding editoriale si basa su piattaforme che permettono agli autori di presentare il proprio progetto e raccogliere fondi dai lettori per coprire i costi. Può essere con casa editrice o in self publishing; il metodo più diffuso è con casa editrice. Pro: coinvolgimento della comunità e test immediato dell’interesse del pubblico.Contro: nessuna certezza di raggiungere il budget necessario e grande impegno promozionale.È l’ideale se il tuo libro… ha una forte identità, un tema attuale o una community pronta a sostenerti nel percorso. Free Print on Demand con case editrici: stampa solo su richiesta Le case editrici che adottano il modello free print on demand pubblicano il libro senza chiedere contributi all’autore, ma stampano le copie solo su richiesta del lettore, evitando tirature iniziali.Pro: nessun costo per l’autore, editing e veste grafica seguiti dall’editore, disponibilità online e, in alcuni casi, presenza nelle librerie tramite distributori.Contro: diffusione meno capillare rispetto all’editoria tradizionale, guadagni contenuti e promozione affidata all’autore.È l’ideale se il tuo libro… si rivolge a un pubblico digitale o di nicchia e desideri pubblicare senza spese iniziali, con il supporto tecnico di una casa editrice. Editoria mista: tradizione e on demand insieme L’editoria mista combina il modello tradizionale con quello on demand. La casa editrice investe nella pubblicazione, cura editing e grafica, ma affianca alla tiratura cartacea iniziale un sistema di stampa su richiesta per ridurre i costi e mantenere il titolo sempre disponibile.Pro: garanzia di qualità editoriale, costi a carico dell’editore, disponibilità costante senza rischio di esaurimento delle scorte.Contro: distribuzione non sempre capillare come la tradizionale pura e guadagni contenuti.È l’ideale se il tuo libro… ha un buon potenziale di vendita ma appartiene a un genere con tirature medio-piccole, per cui è importante restare sempre disponibile senza sprechi. Free tradizionale: la via classica La free tradizionale è l’editoria nella sua forma storica: la casa editrice si fa carico di tutti i costi, investendo sull’opera e distribuendola in libreria.Pro: qualità editoriale elevata, distribuzione consolidata e prestigio culturale.Contro: selezione rigida, tempi lunghi, e compensi ridotti per gli autori.È l’ideale se il tuo libro… aspira a un riconoscimento culturale e può affrontare il percorso di selezione di un editore tradizionale. Self Publishing: totale autonomia Il self publishing è la forma più indipendente: l’autore gestisce da solo l’intero processo, dalla revisione alla pubblicazione, spesso attraverso piattaforme digitali.Pro: massima libertà creativa, controllo totale e percentuali di guadagno più alte.Contro: costi molto alti, grande impegno personale, rischio di bassa qualità se non ci si affida a professionisti qualificati, promozione interamente sulle spalle dell’autore.È l’ideale se il tuo libro… necessita di totale libertà creativa, vuoi decidere ogni dettaglio e sei disposto a investire tempo nella promozione. Oggi pubblicare un libro non significa soltanto bussare alla porta di un editore tradizionale: esistono modelli flessibili che rispondono a esigenze e obiettivi diversi. Dall’editoria free tradizionale alla libertà assoluta del self publishing, passando per l’editoria mista che unisce tradizione e innovazione, ogni autore può trovare la propria strada. Questo articolo ha illustrato le differenze tra i vari approcci senza esprimere preferenze, lasciando al lettore la possibilità di orientarsi in modo consapevole. Scopri Land Magazine admin Settembre 23, 2025 I diversi tipi di editoria: editoria a pagamento, crowdfunding, free print on demand, editoria mista, free tradizionale e self publishing Read More admin Settembre 22, 2025 Hemingway e Fitzgerald: mito, amicizia e il mistero di una presunta relazione Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald sono due colonne portanti della letteratura del Novecento. Le loro vite, intense e tormentate, si intrecciarono negli anni parigini della cosiddetta Lost Generation. 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Hemingway e Fitzgerald: mito, amicizia e il mistero di una presunta relazione

Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald sono due colonne portanti della letteratura del Novecento. Le loro vite, intense e tormentate, si intrecciarono negli anni parigini della cosiddetta Lost Generation. Un rapporto complesso, fatto di ammirazione, rivalità e fragilità condivise, che ancora oggi alimenta domande e leggende: ebbero davvero una relazione sentimentale? Amicizia e tensioni a Parigi   I due scrittori si conobbero a Parigi nei primi anni Venti, quando la capitale francese era crocevia di artisti, intellettuali e bohémien. Fitzgerald, già famoso per Il grande Gatsby, prese sotto la sua ala Hemingway, più giovane e ancora in cerca di affermazione. In quegli anni condivisero notti di eccessi, discussioni letterarie e momenti di vicinanza sincera. Hemingway riconosceva il talento di Fitzgerald, ma lo guardava anche con un misto di compassione e superiorità. Al tempo stesso, Fitzgerald ammirava l’energia di Hemingway, pur soffrendo per il confronto tra le loro carriere. Le voci di una presunta relazione Alcune biografie e letture critiche hanno ipotizzato una relazione più intima tra i due. A fomentare questa leggenda furono soprattutto le ambiguità presenti nelle memorie di Hemingway (Festa mobile) e i racconti su certi episodi di confidenza estrema. Tuttavia, non esistono prove concrete di un rapporto amoroso: ciò che rimane sono suggestioni, interpretazioni e il fascino di due personalità che si attrassero e si respinsero a vicenda. Mascolinità e fragilità a confronto   La leggenda di una relazione tra Hemingway e Fitzgerald parla meno di fatti e più di simboli. Entrambi furono uomini profondamente segnati da insicurezze: Hemingway, con la sua costruzione di un’immagine virile e combattiva, e Fitzgerald, con la sua sensibilità vulnerabile. L’ipotesi di una storia d’amore è forse il riflesso di questa tensione: la possibilità che, dietro le maschere pubbliche, ci fosse spazio per un legame più intimo e complesso. Oltre il mito Che la relazione sentimentale sia realtà o fantasia, quello che resta è un rapporto unico nella storia della letteratura. Hemingway e Fitzgerald si plasmarono a vicenda, si stimarono e si ferirono, lasciando dietro di sé un intreccio di amicizia e rivalità che continua ad affascinare lettori e studiosi. Scopri Land Magazine admin Settembre 7, 2025 La vita di Lucia Joyce, tra follia e danza, nel nuovo romanzo della catanese Ingrid Sciuto In uscita l’11 settembre 2025 con Land EditoreUna figura dimenticata della storia del Novecento torna a splendere attraverso la letteratura. Con il suo nuovo romanzo, Ingrid Sciuto restituisce voce e Read More admin Settembre 6, 2025 La tensione sessuale in Cime tempestose è alta (più del vento sulla brughiera) Diciamolo subito: se pensavi che Cime tempestose fosse solo un romanzo scolastico pieno di paesaggi cupi e gente che tossisce davanti al camino… ti sbagliavi di grosso. La verità è Read More admin Settembre 6, 2025 Rilasciato il trailer del nuovo film ispirato a Cime tempestose Signore e signori, tenetevi forte: il trailer del nuovo adattamento di Cime tempestose è finalmente uscito. Sì, il romanzo che a scuola ti sembrava “pesantuccio” ora torna in versione cinematografica Read More admin Settembre 6, 2025 Si accettano come sono: 5 attrici che non sono mai ricorse ai ritocchini In un mondo dove basta uno scroll su Instagram per ritrovarsi circondati da labbra a canotto e zigomi che sfidano la gravità, c’è ancora chi sceglie la via più rivoluzionaria Read More admin Settembre 6, 2025 Le Case Magdalene: la vergogna delle Magdalene Laundries e l’ingiustizia subita da migliaia di donne Le Case Magdalene, note come Magdalene Laundries, sono una ferita ancora aperta nella coscienza collettiva. 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