Recensione “Cuore a Cuore” di Lisa Kleypas
Di Cristina Ferri Libri di Cristina Ferri Fai clic qui Un oscuro passato. Un omicidio. Un terribile delitto da dimenticare. Il romanzo si apre con la giovane Anastasia chiusa in una cella a San Pietroburgo. La giovane è infatti accusata dell’omicidio del principe Mikhail e l’unico modo che Anastasia ha per sopravvivere è quello di fingere di essere morta. Il piano nasce da un passaggio del libro di Giobbe: “Se mi volessi nascondere nella tomba, se tu volessi tenermi celato”. Se solo fosse riuscita a nascondersi all’interno della bara, fingendosi morta, sarebbe sopravvissuta, questo è quello di cui si convince Tasia, quando afferra il liquido nero dalle mani dell’anziana domestica. Ma il libro di Giobbe non è l’unico riferimento che l’autrice utilizza. La Kleypas ci parla infatti della leggenda dell’uccello di fuoco. “Secondo la leggenda, l’uccello di fuoco cade in un sonno simile alla morte al tramonto, e in seguito si risveglia a nuova vita.” Il suo piano è rischioso, ma Tasia sembra non avere altra scelta: Tutta San Pietroburgo la voleva morta…] Lei meritava il loro odio; aveva ucciso un uomo, o perlomeno supponeva di averlo fatto. Fortunatamente, il piano shakespeariano della giovane sembra funzionare. Suo zio Krill riesce a prelevarla dalla bara e a portarla con sé sulla nave, diretta in Inghilterra. Lì, in quel paese tanto diverso dalla sua amata Russia, Tasia viene aiutata da lady Alicia Ashbourne, una sua lontana cugina. Lei e suo marito Charles la raccomandano a Luke, il marchese vedovo di Stokehurst, presentandola come Miss Billings, e lo convincono ad assumerla come istitutrice della giovane Emma. Il colloquio si rivela un vero disastro: l’uomo non si fida di quegli occhi grigiastri da gatto, così ipnotici e profondi, che sembrano guardarlo con una fredda e malcelata disperazione, e la giovane, dritta come un fuso, nonostante il suo misero abito e una semplice acconciatura severa sulla nuca sembra apparire fiera come una regina. Quella donna era nei guai, tuttavia aveva deciso di fidarsi di lui. Perché? E chi era? Una moglie in fuga? Una rifugiata politica? Lui non poteva sopportare i misteri, non riusciva a lasciar perdere; aveva la tipica passione inglese che lo spingeva a riportare all’ordine ogni cosa e a trovare a tutto un significato. Nonostante l’uomo non si fidi affatto di quella straniera, non può non considerare la richiesta di Alicia e Charles di prenderla al suo servizio. Dopotutto sua figlia non è più una bambina ormai e necessita di una figura femminile in grado di indirizzarla alle buone maniere e all’etichetta; un’istitutrice potrebbe quindi tornargli utile… L’uomo, messo alle strette da Charles, si convince ad assumere la straniera. Lord Stokehurst sembra tuttavia intransigente nella sua decisione: al termine del mese la giovane dovrà trovarsi un altro impiego altrove. VAI AL LIBRO Il marchese è infatti diffidente; sua figlia è tutto ciò che gli rimane dopo la perdita dell’amata moglie e l’uomo non desidera affidarla nelle mani di una persona misteriosa come Tasia. Le perplessità del marchese sono fondate: Tasia è una giovane donna, appena più grande di Emma, e di lei non si sa praticamente nulla: povera, senza alcuna esperienza né protezione… Chi mai avrebbe desiderato assumerla come istitutrice? Luke tenta in ogni modo di studiarla durante il colloquio, e lo fa mettendo in bella mostra l’uncino d’argento, convinto di suscitare in lei una sorta di reazione. Un grave incidente gli ha infatti portato via una mano, e al suo posto svetta un uncino metallico che molti reputano terrificante. Ma la giovane Tasia sembra non essere spaventata da quel difetto fisico; tutt’altro. Secondo lei quell’unico difetto non fa che renderlo ai suoi occhi umano. Osservò la reazione di Miss Billings, nella speranza che la mettesse a disagio, ma lei non lasciò trapelare nulla, a parte un distaccato interesse che lo stupì. Nessuno lo guardava in quel modo. Nessuno. Quando Tasia prende servizio come istitutrice presso il marchese di Stokehurst è determinata a lasciarsi il passato alle spalle, anche se l’Inghilterra, così fredda e sconosciuta le appare così diversa dalla sua terra natìa: Non c’erano foreste di betulle, la terra era marrone invece che nera e all’aria mancava il fresco aroma del Baltico… Inoltre, la giovane non è avvezza a essere considerata come una “domestica”, abituata com’era a viaggiare su carrozze di famiglia imbottite di visone. Non è in grado di prepararsi un bagno da sola né sa come lavare i propri indumenti intimi. A causa del suo portamento e dei suoi modi posati, i domestici si accaniscono subito contro di lei, additandola come snob: Guarda come taglia il cibo a pezzetti, proprio da gran dama…] e come si accosta il tovagliolo alle labbra, toccandole appena; tutti quei “posso” e quei “per favore” … Per fortuna, Emma, la sua giovane allieva, una vivace ragazzina con splendidi riccioli rossi, sembra subito affezionarsi a lei: Mrs Knaggs dice che con quella pelle e con la vostra struttura ossea potreste passare per un membro della nobiltà… Credo che siate una persona straordinaria… una principessa in incognito… o una spia straniera… Ma se con la figlia del marchese Tasia sviluppa sin da subito un rapporto di complicità e amicizia, con lord Stokehurst le cose non vanno affatto bene. L’uomo è infatti indisponente e con la puzza sotto il naso; sembra giudicarla e disprezzarla, e fin da subito mostra nei confronti della giovane tutto il suo astio e la sua indifferenza. Io non so nulla di lei, a parte il fatto che sono stanco di vederla fluttuare in giro per la mia dimora quell’aria da martire, mentre lancia sguardi tragici colmi di profondi, oscuri segreti. Il personaggio maschile del libro ricorda in tutto e per tutto il burbero Mr Rochester presente in Jane Eyre. Lord Stokehurst è un uomo annoiato, disilluso, provato, che si limita a intrattenersi con l’avvenente Iris Harcourt solo per piacere personale, ma che disdegna l’amore convinto di aver ormai chiuso con il matrimonio e i legami sentimentali. Ma la sua è una cecità forzata. L’uomo non vuole amare perché ha paura
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