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scrivere a quattro mani

Scrivere a quattro mani: la nostra esperienza

Cosa spinge due autrici a scrivere a quattro mani? Ci siamo poste spesso questa domanda: il processo di scrittura è frutto di tanta concentrazione, talvolta di isolamento. Prima di arrivare da una lettrice e da un lettore, un libro percorre un viaggio solitario con il proprio autore, fatto di giorni (mesi e, a volte, anni) pieni di parole, di tempo scandito dai battuti su una tastiera e musica per trovare ispirazione. Non se ne parla quasi mai, ma prima che un libro venga lasciato libero di entrare nelle librerie altrui, l’autore vive momenti di solitudine. È sicuramente il bello della scrittura: farsi trascinare dalle parole e dai propri personaggi, vivere in simbiosi con loro e assorbire tutte le loro emozioni. Quando, quindi, si può rinunciare a questo rapporto esclusivo con la propria creatura? Cosa, tornando all’inizio di questo articolo, spinge due autrici a intraprendere un viaggio di scrittura a quattro mani? La complicità, l’amicizia, l’affinità, la stima, la comunanza di idee. Sono tanti i motivi che possono dar vita a un libro a quattro mani. Non sempre è facile, come non lo è scrivere un libro. Quando due menti creative decidono di unirsi, devono sempre tener presente che si lavora alla pari, che le idee di una non sono meglio di quelle dell’altra e viceversa. Bisogna stabilire tempi e modi che non rallentino troppo il lavoro altrui. Una volta dettate le regole, però, scrivere in coppia può rivelarsi un’avventura divertente ed emozionante. Per questo motivo, la sottoscritta Nelli B, insieme all’altra parte del duo, Arianna Ciancaleoni, vi racconteremo come mai ci siamo lanciate in questo viaggio, rispondendo a delle brevi domande sulla scrittura a quattro mani. Come è nata l’idea della scrittura a quattro mani? Nelli: Lo sapete, io e Ari abbiamo avuto un’affinità da subito, una specie di colpo di fulmine scoccato a suon di frasi e strofe vintage. In una chat con tante autrici, una citava una canzone e l’altra rispondeva. È nato tutto da lì, se vogliamo andare un po’ indietro nel tempo. Un paio di anni fa. La scorsa estate, poi, ci siamo prese del tempo per riflettere e fare qualcosa insieme, a livello social; qualcosa che avesse in comune questa nostra passione per la musica vintage. Nascono così le Vintage Girls, fatte di canzoni linkate a qualsiasi ora del giorno, di crisi di stato quando una conosce una canzone e l’altra no. Con il passare del tempo, però, nelle chat e nei meet online (siamo professionali eh!) era sempre più frequente la frase: Vedrai il giorno che scriveremo il nostro libro, Questo ci starebbe benissimo nel nostro libro, Mi sta venendo voglia di mollare tutto e scrivere il nostro libro. E, poi, un giorno: ma se lo facessimo davvero? Arianna: E infatti un giorno abbiamo cominciato e, naturalmente, tutto è partito da una canzone. Canzone che non posso rivelare, che non conoscevo prima che me la facesse scoprire Nelli, ma che adesso è nel lettore CD della mia macchina (sì, sono vintage in tutto, ho ancora il lettore CD!). Da un’idea che ci è sembrata subito folle siamo partite in quarta e dopo aver creato le due protagoniste, abbiamo cominciato ad espanderci verso i personaggi secondari e da lì, a intrecciare la trama del nostro lavoro. Il tutto, ovviamente, si è arricchito di musica ed ecco qua, avevamo la base per cominciare a scrivere. Come è impostato il lavoro? Nelli: Una scaletta (Ari nell’organizzazione è mille volte più brava di me) e la regola di scrivere un capitolo a settimana. Appena una finisce, l’altra legge. Come una staffetta. Quando l’altra ha letto, generalmente partono audio su whatsapp per confrontarci, ridere, suggerirci e correggere il tiro se abbiamo scritto qualcosa che all’altra non torna. Arianna: Io organizzo e poi procrastino le scadenze, naturalmente. Sono quella che si blocca più spesso, con mille dubbi e ogni tanto, per non annoiarci, propongo deviazioni, approfondimenti e “se facessimo così?” e se invece qui facessimo succedere quest’altro? Ho sempre paura che Nelli prima o poi mi molli, ma finora non è successo! Come vi trovate a scrivere insieme? Nelli: Benissimo. Forse anche troppo bene. Questo libro è arrivato in un momento in cui la mia volontà di scrivere era così tanto sotto terra da poterla ritrovare in Cina. Arianna ha risvegliato in me quell’amore puro per le parole, finalizzato alla storia e niente di più. Ci divertiamo. A ogni capitolo ipotizziamo all’incirca altri dieci spin off e, ora, mi sento parte di un progetto che forse è un po’ folle ma che mi piace tantissimo. Arianna: Ci piace molto la parte di brainstorming, che arriva a qualsiasi ora del giorno via WhatsApp, ma onestamente quando so che Nelli ha scritto un altro pezzo e mi avvisa, mollo tutto e corro e leggere, perché sono curiosa di vedere com’è venuto. Anche se so quasi tutto quello che ci sarà scritto, è come se dovessi rifugiarmi a leggere un libro che ho dovuto abbandonare e non vedo l’ora di sapere come andrà avanti. A che punto siete? Potete farci qualche spoiler? Nelli: Direi che abbiamo appena superato la metà, compiendo il giro di boa che ci porterà verso l’epilogo. Uno spoiler? Io scrivo di Alice: 31 anni, bionda, insegnante di yoga. Arianna: Pensavamo d’aver quasi finito e invece siamo a metà (questo la dice lunga su come si è evoluta la scaletta!). Anch’io farò un unico spoiler sulla mia protagonista, che si chiama Selene, ha 33 anni e anche lei insegna… ma tutt’altro! Ah, ve l’abbiamo detto che è un romance? 🤭

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Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 12)

Leggi fino alla fine per avere un consiglio di scrittura completamente gratuito Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno a una parola che non conosci, così diventerà parte del tuo vocabolario; puoi darti regole folli sulle lettere da non usare oppure tirare i dadi (esistono molti giochi con questo scopo) e usare le immagini che escono.   Ballare ancora «Jodi, a tavola.»«Jodiiii.»«Jodi, staccati da quel coso!» tunz, tunzLa musica rimbombava nella sua testa. «Jodi, mi rispondi?» tunz, tunzI suoi piedi si sollevavano sulle punte. «Jodi, si fredda!» tunz, tunzL’aria le accarezzava il viso mentre volteggiava leggera sulla pista da ballo. Sua madre spalancò la porta all’improvviso e le spense il visore neuronale.Jodi fu catapultata nella realtà. La madre l’accarezzò con dolcezza. «Ballavi, vero?»Jodi assentì. La madre le sorrise.«Ho fatto il tuo dolce preferito.»Jodi rispose al sorriso, posò il visore e uscì con lei spingendo le ruote della sedia a rotelle. Consiglio di scrittura Figure retoriche: onomatopea L’onomatopea è la figura retorica che riporta direttamente un suono, oppure è la parola stessa ad avere un suono, come un verbo che imita il suono della cosa che rappresenta. Esempi: lo sciabordare delle onde il cra cra delle rane il ticchettare dell’orologio Al prossimo venerdì!

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Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 11)

Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno a una parola che non conosci, così diventerà parte del tuo vocabolario; puoi darti regole folli sulle lettere da non usare oppure tirare i dadi (esistono molti giochi con questo scopo) e usare le immagini che escono.   Leggi fino alla fine per avere un consiglio di scrittura completamente gratuito Al passo coi tempi «Una sdolcinata storiella d’amore? Le bimbette crescono. Un bambino col pigiama a righe? Tutti dimenticano e non emozionerà più. Gente che rincorre un anello? Roba d’altri tempi.»La vecchia enciclopedia non risparmiava nessuno. «Taci! Tracotante come sei, meriteresti il fuoco d’un camino» sbottò un libro di fiabe.«Non accadrà mai, perché io non passo di moda.»All’arrivo della bibliotecaria, il silenzio tornò a tenere compagnia al profumo della carta. La donna passò in rassegna uno a uno i volumi sugli scaffali, afferrò l’enciclopedia e la gettò nel carrello.«Tu vai al macero. Da anni occupi posto inutilmente, ora abbiamo internet.» Consiglio di scrittura Non avere paura di tagliare il superfluo In fase di revisione è importante chiedersi cosa è utile e funzionale alla trama, e cosa invece è superfluo e si può tagliare. Come suggerì un direttore editoriale a Stephen King: “Da accorciare in base alla formula: seconda stesura = prima stesura – 10%” [rif. On Writing, Stephen King] Al prossimo venerdì!

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Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 10)

Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno a una parola che non conosci, così diventerà parte del tuo vocabolario; puoi darti regole folli sulle lettere da non usare oppure tirare i dadi (esistono molti giochi con questo scopo) e usare le immagini che escono.   Leggi fino alla fine per avere un consiglio di scrittura completamente gratuito Ricetta di un disastro Vedete quel povero ragazzo? Sta cercando di farsi avanti. Non ha speranza, sapete perché? Prendete una dose di timidezza e mescolatela con la certezza di essere nessuno. Ecco, quello è Mario. Poi, se aggiungete un pizzico di goffaggine, il passo incerto, le gambe che tremano dalla paura allora il disastro è assicurato. Lasciatelo rosolare per qualche minuto ancora nella sua paranoia, aggiungete una spolverata di occhi indiscreti prima che Mario possa fare il primo passo. Sfornate gambe tremanti e passo insicuro, e sarete certi che quello che Sofia vedrà sarà solo un soufflé che si affloscia sul pavimento della classe. Consiglio di scrittura Lo stile dello scrittore Lo stile è un insieme di scelte strategiche, più o meno consapevoli, fatte dallo scrittore per narrare e ottenere così un determinato effetto. Un episodio banale può essere raccontato in tantissimi modi diversi, diventando originale. Al prossimo venerdì!

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Drabble mania: consigli di scrittura per aspiranti scrittori (puntata 9)

Elisabetta Venturi Scrittrice e insegnante Drabble mania Scrivere drabble insegna a colpire, emozionare, stupire, sconvolgere il lettore con poche parole. Inoltre puoi giocare con le parole: scrivere una storia intorno a una parola che non conosci, così diventerà parte del tuo vocabolario; puoi darti regole folli sulle lettere da non usare oppure tirare i dadi (esistono molti giochi con questo scopo) e usare le immagini che escono.   Leggi fino alla fine per avere un consiglio di scrittura completamente gratuito Il manichino «Non vedo l’ora di essere da te stasera.»«Pollo o tagliata?»«Assolutamente tagliata!»Monica chiude la porta del negozio e va alla cassa stringendo il telefonino tra la guancia e la spalla. Nota un movimento e alza lo sguardo.«Che strano.»«Che succede?»«Il manichino.»«Ha preso vita?» Marco ride.«Non lo avevo girato così.»«Stai lavorando troppo.»Monica torna ad abbassare gli occhi sulla cassa.«Hai ragione. Ora chiudo.»«Ti aspetto, col Chianti.»«Ti amo!» Monica chiude la cassa, prende la borsa e guarda verso la porta. Si blocca.La vetrina è deserta.La luce del negozio si spegne. Consiglio di scrittura Come rendere l’horror disturbante al punto giusto Più l’horror parte da una situazione normale, più è disturbante: all’improvviso la nostra mente incontra qualcosa che non è dove o come dovrebbe essere. Spesso viene usato il soprannaturale come elemento perturbante.  Al prossimo venerdì!

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