Lumera e Suca Baruca

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Cosa sono questa “Lumera” e questa “Suca Baruca” del titolo? Ve le spiego subito!


Sebbene Halloween sia una festività “importata” dai paesi anglosassoni, esiste da moltissimo tempo una versione veneta della stessa festa, in cui la zucca ha un ruolo centrale.
Nel mondo contadino infatti le zucche, una volta svuotate del loro contenuto, venivano intagliate e al loro interno veniva posto un lumino. Poste lungo i davanzali o lungo i fossi, illuminavano la via ai defunti le notti del 1 e 2 novembre. Vi ricorda qualcosa?
I ragazzi si divertivano a spaventare i passanti, anche con l’aiuto di queste teste di zucca e complice il buio. Di nuovo, vi ricorda qualcosa?
I bambini invece ricevevano nocciole, castagne, frutta secca (tipici del periodo) da parte dei nonni o altri defunti, che facevano così sentire nuovamente la loro presenza ai piccoli di casa. I ragazzi invece le andavano a chiedere di casa in casa, e ricevendole smettevano di fare scherzetti e dispetti. Nuovamente vi chiedo, vi ricorda qualcosa?


La varietà di zucca più coltivata e utilizzata in Veneto era ed è la Suca Baruca, che possiamo tradurre letteralmente in Zucca Barucca. Un nome simpatico che identifica dialettalmente un tipo di zucca, la zucca marina di Chioggia. Piatti a base di zucca erano sicuramente preparati nel periodo di fine ottobre / primi giorni di novembre in tutte le famiglie.


Volendo ricercare l’origine di Baruca, sembra provenire dall’ebraico “Baruch”, che significa “benedetto/santo”. La zucca sarebbe quindi santa? Potrebbe essere definita tale perchè con essa si sfamavano molte persone, soprattutto i poveri.
L’altra origine della parola potrebbe essere “baruca” come “veruca”, con riferimento all’aspetto della zucca, piena di escrescenze. La zucca in Veneto è quindi associata al periodo autunnale, specialmente a ridosso della festa di Tutti i Santi. Ma “Sucon” o “Zucon” (Zuccone) è una parola anche abitualmente usata in Veneto per descrivere qualcuno poco sveglio o particolarmente cocciuto. La zucca marina di Chioggia infatti ha queste caratteristiche: una zucca un po’ bruttina, bitorzoluta, con la buccia dura e spessa.
Nelle case si mangiavano quindi piatti a base di zucca, patate e di frutta secca. Si lasciavano poi i “piatti dei morti”, con lo stesso contenuto, sul tavolo di casa o sul davanzale, insieme a acqua, latte o vino (a seconda del tipo di spiriti defunti che sarebbero “tornati a casa”).

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