Silvia Dal cin

40 ANNI DI “RITORNO AL FUTURO”

Il 3 luglio 1985, 40 anni fa, usciva nelle sale americane il film  che è diventato un cult: il primo capitolo della trilogia “Ritorno al futuro”. Il protagonista, Marty McFly (Michael J Fox), si ritrova catapultato nel futuro grazie all’invenzione di Doc – Emmett Brown (Christopher Llyoyd). La macchina del tempo è di fatto una vera macchina, la DeLorean DMC-12. Una volta portata a 88 miglia orarie infatti la macchina del tempo si attiva e trasporta Martin nel 1955.  Per tornare “nel futuro” Martin dovrà farsi aiutare da un giovane Doc. Nel frattempo incontrerà e farà innamorare i suoi genitori, non senza gag esilaranti dovute alla diversa conoscenza del mondo. Il film è pieno di trovate geniali ed ha un ritmo incalzante.Ha avuto quattro nomination agli Oscar ma ha vinto solo una statuetta, per il miglior montaggio sonoro (1986). In Italia è uscito nelle sale il 18 ottobre 1985. Una colonna sonora pazzesca, l’ironia di Michael J. Fox e l’assurdità / genialità della storia sono state le colonne fondanti del successo della saga. Molti marchi videro il successo anche grazie al film: la DeLorean divenne una macchina cult e anche Nike e Rayban sono marchi ben presenti nel film. Alcune curiosità sul film: Lloyd, per interpretare Doc, si ispirò ad Albert Einstein, in particolare per l’eccentricità e la capigliatura, e a Leopold Stokowski, direttore d’orchestra di Fantasia 2000. La scena finale dell’orologio doveva essere completamente diversa. Inizialmente si era pensato a un’esplosione atomica in un sito di test nucleari in Nevada che avrebbe fornito la potenza per il viaggio nel tempo. Successivamente si optò per un fulmine che colpisce il tribunale di Hill Valley. Nell’idea iniziale della pellicola la macchina del tempo sarebbe dovuta essere un frigorifero!        

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GIORNATA MONDIALE DELLE GIRAFFE … la conosci Fortunata?

“Restano solo circa 117.000 giraffe in natura. Questo significa che in Africa esiste una sola giraffa ogni quattro elefanti. Una situazione preoccupante per il futuro di questo iconico animale, indicata dalle ultime stime della Giraffe Conservation Foundation (GCF), che ha registrato un calo complessivo nei numeri negli scorsi decenni. Recenti studi dimostrano come le quattro specie di giraffa (settentrionale, reticolata, masai e meridionale) -nonostante la vicinanza dei loro areali- vivano in un “isolamento riproduttivo” che a causa della selezione di comportamenti o meccanismi specifici impedisce loro di incrociarsi.” Inizia così l’articolo sul sito del WWF… ed è abbastanza spaventoso, no? (per ulteriori informazioni, rimandiamo al sito del WWF). Meno di 120.000 giraffe in natura! Un dato davvero preoccupante! Per questo è stata istituita la Giornata Mondiale delle Giraffe. La data scelta è il 21 giugno, la giornata più lunga dell’anno. Riconoscibili grazie al loro collo lunghissimo, le giraffe sono animali esotici molto affascinanti. Diversi studi hanno confermato che il collo della giraffa era inizialmente molto più corto e l’evoluzione ha portato a prediligere il collo lungo. C’è però una giraffa dal collo corto divenuta famosa negli ultimi anni. Si chiama Fortunata ed è la protagonista del libro “Il Signori Giraffa aspettano un cucciolo”, disponibile sul sito Land Editore e su Amazon. Fortunata è una giraffa diversa dalle altre: è stata attesa a lungo e, quando è nata, è stato subito chiaro che fosse diversa dalle altre.    LEI È PERFETTA!, Dissero in coro Guardandosi dolci tra di loro. “Se il collo è corto, ma che ci importa! Se è diversa da noi, non è una vergogna!”   Quelle sopra riportate sono le parole dei Signori Giraffa, i genitori di Fortunata. L’albo illustrato parla ai bambini ma anche agli adulti, ponendo l’accento sull’accettazione della diversità, sul pregiudizio e sulla discriminazione come elementi da combattere. Una storia per tutti, una coccola in particolare per le famiglie e le comunità che vivono la diversità ogni giorno.    

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GUARDA COSA MANGI! OGGI PREPARIAMO … il Gumbo di La principessa e il ranocchio

La principessa e il ranocchio è un film animato Disney del 2009. La protagonista, Tiana, è una principessa non convenzionale: di fatto non diventerò principessa se non alla fine della storia, mantenendo comunque un suo stile ben riconoscibile. La ricetta tratta dal cartone animato è quella del gumbo, comfort food preparato inizialmente per il padre della protagonista che, al rientro dal lavoro, trova ad attenderlo una zuppa calda e profumata. Ma cos’è e come si prepara il gumbo? È una zuppa tipica della Lousiana, che unisce carne, pesce, verdure e spezie, servita accompagnata dal riso. Per realizzarla ci servono 250 gr di burro (eh si!), 100 gr di farina 00, 1 cipolla tritata, 2 coste di sedano a rondelle, 2 foglie di alloro, 2 spicchi di aglio tritati, 2 litri d’acqua, 500 gr di gamberetti sgusciati, 200 gr di salsiccia, 250 gr di pomodorini tagliati, 1 peperone tagliato in strisce, sale e pepe, riso cotto in bianco, spezie e tabasco “a sentimento”. Iniziamo? Mettiamo in padella la salsiccia fresca spellata e sbriciolata con un filo di olio, fino a doratura. Togliamola dalla padella e nella stessa mettiamo cipolla e aglio a rosolare. Spento il fuoco sotto la padella, passiamo all’altra pentola. In una pentola grande facciamo sciogliere il burro, unendo poi la farina e mescolando. Aggiungiamo poi al composto la cipolla e l’aglio rosolati, il sedano, il peperone, il sale. Mescoliamo per 2 minuti e poi aggiungiamo l’acqua. A questo punto aggiugiamo anche il pomodoro e l’alloro, facendo cuocere finchè bolle. Abbassiamo poi la fiamma e lasciamo cuocere a fuoco lento per mezz’ora. Infine aggiugiamo la salsiccia già cotta e i gamberetti, il tabasco e terminiamo la cottura per un quarto d’ora. Serviamo poi la zuppa, accompagnandola con il riso in bianco. Buon appetito!

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AUGURI GERONIMO !

25 anni fa nasceva Geronimo Stilton, uno dei topi più famosi del mondo! Il topo giornalista creato da Elisabetta Dami continua a piacere a bambini e ragazzi. La scrittrice ha raccontato come Geronimo sia nato in ospedale, nel reparto pediatria, quando la sua ideatrice ha scoperto di non poter avere figli: ha trasformato la sua sofferenza in modo creativo e ha trovato un modo per rimanere vicino ai bambini ed arrivare a loro con gioia e simpatia. Il suo nome però non appare sulle copertine, perchè da subito è stato chiaro che Geronimo Stilton era ed è un personaggio vivo e, in quanto giornalista e scrittore, narra le sue avventure direttamente. In una città perfetta, in cui si punta sulla gentilezza, sull’amore per la natura e sull’amicizia, Geronimo, Tea e tutti i personaggi della seri, si vivono piccole e grandi storie. Dalla serie sono nati diversi spin-off, con protagonista Tea oppure ambientati in altri mondi (Viaggi nel mondo della fantasia) oppure sono state riprese opere famose, riadattate per i bambini e raccontate in “stile Stilton”. I numeri del suo successo: 25 come gli anni dalla creazione 52 le lingue in cui è stato tradotto 187 milioni le copie vendute in tutto il mondo 500 e più i titoli pubblicati 1 copia al minuto è la stima di vendita in Italia! Auguri allora Geronimo! Buon compleanno!

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GUARDA COSA MANGI! OGGI PREPARIAMO … L’amatriciana di Un americano a Roma

Un americano a Roma è un film italiano del 1954. Il protagonista, interpretato da un memorabile Alberto Sordi, è Nando Mericoni. Il film è una satira di costume dell’Italia del secondo dopoguerra, alle prese con il crescente mito americano. Nando infatti vuole fare l’americano: trasforma la sua camera, il suo modo di parlare e fare, esasperando i genitori e la fidanzata. Una cosa però non può essere americanizzata: il cibo. Nella famosa scena infatti Alberto Sordi si siede a tavola e non riesce a resistere, nonostante il tentativo di americanizzarsi, al gettarsi con foga su un piatto di maccheroni. L’immagine è divenuta famosa in tutto il mondo, complici anche le tante stampe in bianco e nero che campeggiano in molti ristoranti italiani all’estero. Come si preparano i maccheroni del film? Se non vogliamo preparare anche la pasta in casa, concentriamoci sul sugo all’amatriciana! Ci servono 150 gr di guanciale, 200 gr di pomodori pelati e 30 gr di pecorino romano. A temperatura moderata facciamo “sudare” il guanciale, cioè lo facciamo caramellizzare in modo che perda il grasso. Una volta che il guanciale è rimasto croccante, togliamolo dalla padella, dove lasciamo il grasso. Aggiungiamo nella padella i pomodori ridotti in salsa, un pizzico di sale e lasciamo cuocere per 10 minuti sempre a fiamma bassa. Nel frattempo cuociamo la pasta. Una volta pronta la pasta (al dente) rimettiamo anche il guanciale in padella, aggiungiamo il pecorino grattuggiato e completiamo la cottura. Difficile resistere eh? Aveva proprio ragione Nando! Altro che yogurth e mostarda! “Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo”. Buon appetito!

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